LORENZO CRESPI-SHOW A “BALLANDO CON LE STELLE”: POLEMICHE SENZA FINE, LASCIA LA GARA ED E’ ELIMINATO


Anche sabato 27 febbraio a “Ballando con le stelle” Lorenzo Crespi è stato protagonista del suo personalissimo show a base di salsa e … polemiche. Ormai credo che abbia toccato il fondo e, nonostante la sua indiscutibile bravura di ballerino, sia indifendibile dal punto di vista umano. Se si fosse limitato alle polemiche sui voti della giuria, sarebbe stato accettabile. Ma la sua reazione al solito video-clip che anticipa l’esibizione dei vip con i loro maestri ha passato ogni limite, visto che si è permesso di offendere pubblicamente non solo i concorrenti rivali ma anche i ballerini professionisti. Fino ad arrivare all’abbandono della povera Natalia Titova, sublime maestra e ragazza dolcissima, oltre che dotata di infinita pazienza e di una classe invidiabile. Da lei Crespi avrebbe potuto imparare molto, non solo nell’ambito del ballo, ma anche dal punto di vista umano. La Titova ha, soprattutto, una dote che al Crespi manca del tutto: l’umiltà.

La prima parte della serata sembrava filare liscia, con sorrisi e balli, cioé esattamente quello che i telespettatori e il pubblico in studio vorrebbero vedere sempre in uno spettacolo televisivo del genere.
Alla prima sfida con Raz Degan, Lorenzo Crespi dichiara: “Le vincerà tutte lui [le sfide], se lo merita”. Poi, però, quando inspiegabilmente la giuria premia proprio Raz, Crespi non sa nascondere il disappunto, facendo una faccia più che eloquente: è evidente che quello che ha appena detto non lo pensava affatto. Alla fine di questa prima manche vince al televoto, il che significa che il pubblico da casa, nonostante tutto, continua a premiarlo.

Non contento del favore che ottiene, non riesce a frenare la lingua che, ormai, è indipendente dalla sua testa: se pensasse prima di parlare, certe cose non le direbbe. Nel VIDEO che va in onda prima della seconda esibizione, Crespi polemizza su ciò che Simone Di Pasquale aveva detto la volta scorsa e cioé che Barbara De Rossi, sua partner, era talmente dispiaciuta per quello che era successo -Crespi aveva disertato per tutta la settimana la sala prove- da essere “depressa e devastata“. Oddio, forse le parole del Di Pasquale sono state un po’ esagerate, comunque non era indispensabile replicare dicendo “che c’entra lei con la vita mia?”. Poteva, in effetti, limitarsi a dire: “mi dispiace che Barbara si preoccupi per me”. Poi spara a zero sul ballerino professionista dicendo che Di Pasquale in confronto a Todero o a Di Filippo -altri ballerini professionisti- sparisce. Quindi asserisce di essere stato aggredito da lui durante la puntata precedente. In effetti Di Pasquale voleva solo difendere la Titova -con cui ha ballato per anni e ha avuto anche una storia d’amore- visto che era stata abbandonata per tutta la settimana.

Al termine della messa in onda del video-clip e dopo l’esibizione della coppia sfidante, quando tocca a Lorenzo Crespi si presenta in pista la Titova da sola, con aria alquanto sconsolata ma sempre con il sorriso smagliante sulle labbra. Che è successo? Crespi è sparito, non si trova più. Di Pasquale non si lascia sfuggire nemmeno questa occasione per difendere la collega maestra di Crespi: “una ballerina del genere non si lascia mai da sola“. Certo, ma si potrebbe osservare che non si abbandona la gara dopo essersi impegnati a portarla a termine. Infatti, interpellata la presidente della giuria, Carolyn Smith, osserva che in questi casi si procede alla squalifica.
Milly sembra impacciata e guarda in giro per lo studio in cerca di lumi. Nasconde il disappunto ma si capisce che anche lei non ne può più delle sceneggiate di Crespi. Da parte sua, Barbara De Rossi è ancora più depressa e in suo soccorso interviene nuovamente il fedele Di Pasquale che osserva: “Lei [Barbara] ha dimostrato di fare molte cose, alla sua età. Bisogna essere umili fino alla fine, non si deve giudicare”.

Nel frattempo la produzione fa sapere che Crespi può rientrare per la manche a quattro valida per il salvataggio ma la sfida è vinta dalla coppia avversaria e il concorrente assente non può partecipare al televoto. Milly, però, non demorde e manda Paolo Belli a cercare l’attore. Lui, tuttavia, non c’è e ha il cellulare spento. Più tardi si saprà che è in camerino a parlare con la direzione.
Intanto a bordo pista si scatenano le polemiche da parte degli ospiti invitati alla trasmissione. Il giornalista Sandro Mayer osserva che una ballerina stupenda come Natalia non si abbandona e che gli sembra un peccato che le cose siano andate così perché all’inizio della puntata Crespi sembrava allegro e rilassato; ma durante la messa in onda del video ha cambiato faccia, continuava a fare “no” con la testa e dal labiale si è capito che ad un certo punto ha detto “non ce la faccio più, me ne vado”.
Uno dei giurati, Fabio Canino, si dimostra favorevole alla squalifica perché ritiene non ci siano giustificazioni al comportamento di Crespi: “ha preso in giro tutti, o ci si diverte o si va a casa”. La Smith è d’accordo per la squalifica e, quando Mayer tenta di difendere l’attore parlando di “psicologia particolare”, Canino salta su dicendo che ha sbagliato e deve pagare per questo. Anche la Titova chiede che venga presa una decisione definitiva: meglio se non torna più ed è d’accordo con la Smith.

La Carlucci si professa super partes e sostiene che “Ballando” è una vera gara, molte persone si mettono in gioco e si sacrificano, cercando di sorridere anche nelle sfide, come quando si gioca in spiaggia e poi si va a mangiare la pizza insieme.
A questo punto interviene Ron Moss , sempre molto discreto forse anche per colpa della lingua che non consoce, dicendo che non vuole parlare male di nessuno ma tutte le persone in gara si sono fatte un mazzo così dalla mattina alla sera; si deve capire che bisogna farla finita con le polemiche e i comportamenti sbagliati, soprattutto ne devono prendere atto la giuria e il pubblico che televota. Definisce Crespi un bambino viziato che vuole stare al centro dell’attenzione, ma l’attenzione bisogna darla a chi la merita.
A parziale difesa interviene Lamberto Sposini osservando che non bisogna fare dei processi sommari in contumacia e spera che Crespi ritorni sui suoi passi. A questo punto Barbara De Rossi, furibonda nonostante per carattere sia piuttosto timida e riservata, dice che non si può fare e dire ciò che si vuole. Milly vorrebbe che Lorenzo ritornasse anche perché non si abbandona così una gara e Sposini la supporta auspicando che Crespi dia delle spiegazioni sul suo comportamento. Guillermo Mariotto, con il suo solito sorriso sornione, osserva che la tramissione si sta trasformando in “Parlando con le stelle” e anche Ivan Zazzeroni concorda nel sostenere che non si possono portare i problemi propri in pista e che Crespi ha dei problemi che non sono legati allo spettacolo in sé. Come dire che è paranoico, insomma.

Dopo la discussione, la gara continua con le altre sfide, intermezzate dall’intervento dei due ballerini per una notte: Valerio Scanu e Emanuele Filiberto, reduci dal Festival di Sanremo. La Rai sponsorizza la Rai, insomma.
Alla fine, Crespi non si presenta per la manche a quattro e viene eliminato. Aggiungo: FINALMENTE!
Viene eliminata Margherita Granbassi, nonostante sia stata lodata dalla giuria per tutta la serata. Forse le è stata fatale l’attribuzione dei punti del tesoretto a Barbara De Rossi che i giurati sembrano privilegiare spesso.Lo spareggio tra Ron Moss e Benedetta Valanzano (ripescata) si disputerà nella prossima puntata, anche perché lo Crespi-show ha fatto perdere un sacco di tempo in inutili parole. Sarebbe stato molto meglio non ammetterlo in gara la scorsa puntata, visto che aveva disertato le prove. Almeno la povera Natalia non sarebbe stata umiliata a questo modo.

A GRANDE RICHIESTA, ECCO IL VIDEO DEL MOMENTO CLOU DELLA SERATA, QUANDO CRESPI E’ SPARITO!

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[POST AGGIORNATO IL 29 FEBBRAIO 2010]

“AMICI 9”: LOREDANA A RISCHIO ELIMINAZIONE


Una bella sfuriata di Loredana può costarle l’eliminazione dal programma di Maria De Filippi. Ieri le sarebbe stato negato il permesso di telefonare al fratello e alla cognata per congratularsi per la nascita della nipotina. La reazione? Avrebbe tagliato i cavi dell’impianto audio nel bagno della scuola. Un bel caratterino, non c’è che dire. Ma del resto anche cantando Loredana ha sempre dimostrato di essere un peperino. Tuttavia questa volta la faccenda sembra seria: la commissione, infatti, avrebbe deciso di eliminarla qualora la squadra blu perdesse nella puntata di domani sera. Insomma, mai telefonata, per di più nemmeno fatta, è costata così cara! Ma del resto, un comportamento così irrispettoso, seppur dettato dal clima sempre più teso dovuto all’avvicinarsi della finale, va punito.

Ahi ahi ahi, Loredana, questa volta hai commesso un grave … errore!

[fonte: blog tivvu]

AGGIORNAMENTO DEL POST, ORE 16.20

Nel pomeridiano di oggi, Maria De Filippi non ha menzionato il fatto accaduto a Loredana. Ha solo detto che è successo qualcosa, comunque non andato in onda, che riguarda uno dei concorrenti. Per correttezza ha informato di ciò la squadra bianca, ricordando il regolamento che tutti i concorrenti ammessi al serale sono tenuti a firmare e in cui si informa, in particolare, che nei bagni c’è una telecamera e un cavo audio di servizio che non registra nulla ma che ha la funzione di mettere in allerta un addetto, qualora qualcuno si senta male. Ciò si rende indispensabile anche per salvaguardare la produzione da un’eventuale denuncia di omissione di soccorso, reato che rientra nella responsabilità perseguibile penalmente.

Loredana, intanto, si è esibita in un pezzo di Louis Armstrong, What a wonderful world, eseguito in modo molto personalizzato, com’è nel suo stile. È sembrata tranquilla ma, sulla sua fronte, è ricomparsa la frangia che copriva gli occhi-cielo. Un segnale di disagio? A me pare di sì.

Quindi, per saperne di più, non resta che attendere la puntata di domani sera.

ISCRIZIONI SCOLASTICHE: IL MIUR PUBBLICA UNA “GUIDA ALLA NUOVA SECONDARIA SUPERIORE”

Dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri della Riforma della Scuola Secondaria di II grado, il Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR) pubblica una guida alla scuola riformata (istruzione liceale, tecnica e professionale) per i ragazzi che si iscriveranno alla classe prima nell’A.S. 2010/2011 e per i loro genitori.
La guida è consultabile on-line: questo è il LINK

Nella Circolare Ministeriale n° 17 del 18 febbraio 2010 s’informano gli interessati che le domande di iscrizione dovranno essere presentate entro il 26 marzo prossimo. C’è una novità per quanto riguarda le procedure:

Le domande di iscrizione devono essere presentate ad un solo istituto di istruzione secondaria di II grado, per evitare che una doppia opzione da parte delle famiglie possa alterare le situazioni di organico. Tuttavia, in considerazione della possibilità che si verifichi eccedenza di domande rispetto ai posti disponibili e che, conseguentemente, si renda necessario indirizzare verso altri istituti le domande non accolte (anche in base ai criteri di ammissione deliberati dal consiglio di istituto), le famiglie, in sede di presentazione della istanza di iscrizione, possono indicare, in subordine, fino ad un massimo di altri due istituti di proprio gradimento. Sarà cura del dirigente scolastico dell’istituto secondario di II grado presso cui la domanda non è stata accolta, provvedere all’inoltro immediato delle domande di iscrizione, d’intesa con le famiglie, verso gli istituti indicati in subordine.

“AMICI 9”: ANBETA, OVVERO L’OROLOGIO SVIZZERO, CONTRO GAROFALO

Tempi duri per Marco Garofalo, coreografo assoldato da “Amici” per questa edizione, non ho capito bene perché. Gli scontri con la concorrente Elena D’Amario sono noti a tutti. Ormai non la calcola più, qualcosa dica o faccia la ragazza, lui fa solo smorfie di disgusto. Più o meno le stesse che faccio io quando guardo le sue “coreografie”, più o meno oscene.

Che non avesse tanti estimatori, s’era capito. Ma probabilmente Garofalo non si aspettava lo scontro anche con una professionista di “Amici”: Anbeta Toromani. La ragazza, che evidentemente è puntuale come un orologio svizzero, arriva in sala prove alle 13, ma la trova occupata dal coreografo. Gli fa notare che sono le 13 e lei deve provare. Incurante delle proteste di lui, Anbeta dice che si deve scaldare. Di malavoglia alla fine lui congeda i suoi ballerini ma rimane in sala per godersi lo spettacolo, ne approfitta pure per prendere in giro i “classici“, in particolare la calzamaglia bucata di Rodrigo. Biascica qualcosa come “La bara c’è?” (devono mettere pure i sottotitoli, visto che quando parla è incomprensibile), riferendosi alla musica che accompagna il balletto che i ragazzi provano.

La sceneggiata continua per un po’, Marco fa pure il verso ad Anbeta, con un fare troppo scimmiesco per essere credibile, sotto gli occhi di Alessandra Celentano che pare divertita. La ballerina, però, si diverte un po’ meno.
Insomma, alla puntualità e alla classe lui non c’è abituato. Ma Anbeta, rigida com’è, non molla e continua a controbattere. Poi lui si scoccia e se ne va dicendo: “Arevuarre”. Que finesse!

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LA COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI: A SANREMO IL TRIONFO DEGLI “AMICI” VALERIO E ALESSANDRA


Quest’anno la copertina post-Sanremo di TV Sorrisi e Canzoni è davvero graziosa: niente leoni né smoking né coriandoli che cadono dal cielo. Semplicemente due “amici”: Valerio Scanu, trionfatore del 60esimo Festival della Canzone Italiana, e Alessandra Amoroso che ha duettato con lui sul palco dell’Ariston. Camicie a quadretti, bocche spalancate, linguaccia con piercing in vista … due giovani amici scanzonati. Quello che ci voleva per celebrare una vittoria così. Semplicemente.

STUDENTI DEL SUD MENO PREPARATI: UNA TASK FORCE DI DOCENTI DAL NORD SAREBBE UN’IDEA

Sul quotidiano La Stampa, la giornalista Flavia Amabile relaziona sul rapporto che la Fondazione Agnelli presenterà oggi in merito allo stato di salute della scuola italiana. L’indagine si basa sui dati Ocse-Pisa che si riferiscono ai quindicenni italiani: al sud sono “indietro”, mediamente, di un anno e mezzo rispetto agli studenti del nord Italia. Un dato poco confortante, considerato che “rovinano” la media nazionale, anche se certamente non per colpa loro.

Un quindicenne su tre di quelli che ogni giorno entrano nelle classi dalla Campania alla Calabria, isole comprese, non raggiunge la soglia minima delle conoscenze definita a livello internazionale, spiega l’Amabile. Sembra che le cause siano legate al contesto: anche un “genio” che dovesse essere inserito in una scuola superiore meridionale, non avrebbe le stesse chance rispetto ai coetanei che frequentano le scuole al Nord. Secondo il rapporto, mentre chi frequenta gli istituti superiori in Italia meridionale è destinato ad essere uno studente mediocre, al nord accade il contrario: in qualsiasi scuola ci si iscriva, si otterranno dei risultati comunque buoni. Questo, ovviamente, nel complesso, perché non si può dire che al nord non ci siano dei casi clamorosi di insuccessi scolastici, anche per chi dimostra delle buone potenzialità.

Ci sono, inoltre, delle differenze tra le regioni per quanto riguarda il livello di spesa: Al Sud si è sempre al di sopra del 4% del Pil con una punta del 6% in Calabria. Al Nord, invece, (almeno nelle regioni a statuto ordinario) la quota di Pil destinata all’istruzione scolastica è sempre inferiore al 3% con il minimo di spesa in Lombardia (2,2%) e in Emilia Romagna (2,3%). E’ da queste differenze tra regioni che dovrà dipendere anche ogni decisione futura sul federalismo scolastico, ricorda il rapporto, scrive la giornalista de La Stampa. Quindi, più si spende meno si rende, per dirla in rima. Questo è dovuto anche al fatto che le regioni meno popolate hanno dei plessi di minori dimensioni, ma è d’obbligo osservare che al nord c’è un maggiore investimento nella scuola a tempo pieno, meno richiesta al sud dove le donne sono in percentuale meno occupate nel mondo del lavoro.

Insomma, secondo me bisognerebbe razionalizzare l’utilizzo delle già misere risorse, ma soprattutto investire nella qualità dell’insegnamento. È ovvio che se il livello di preparazione degli studenti del sud è mediocre, anche gli insegnanti, laureati magari con 110 e lode, non saranno preparati tanto quanto i docenti del nord. È un semplice ragionamento e spero che nessuno si offenda. A questo stato di cose, tuttavia, c’è un rimedio: perché non organizzare una task force di docenti specializzati del nord da mandare per qualche anno al sud perché affianchino i colleghi meridionali? In fondo, ci sono gli insegnanti che lavorano all’estero guadagnando un bel po’ di soldi in più e ottenendo dei privilegi anche a livello di pensionamento (almeno fino a qualche anno fa ogni anno all’estero era calcolato come un biennio ai fini pensionistici). Io credo che con una spesa comunque contenuta si potrebbero ottenere dei risultati e si risolverebbe il problema dei precari che occuperebbero, nel frattempo, le cattedre lasciate vacanti dai colleghi in missione speciale nel profondo sud.

A me sembra una bella idea. Purtroppo, però, più che un’idea è un sogno ad occhi aperti.

STRISCIA LA NOTIZIA: TELEVOTO DAL CALL CENTER PER IL TRIONFO DI PUPO E IL PRINCIPE A SANREMO?

Ci sono andati vicino. Per poco Pupo, il principe Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici non hanno vinto il Festival di Sanremo. In solo 53 minuti si è deciso tutto, in 53 minuti c’è stato il sorpasso da parte dell’ex Amico di Maria De Filippi, Valerio Scanu. Accidenti, mi vien da pensare, l’abbiamo scampata bella.

Oggi su L’Avvenire sono stati pubblicati tutti i dati del televoto di sabato sera: Scanu ha raccolto 235.105 televoti, pari al 37,01% dei votanti, 56.066 voti dalla rete fissa e 180.039 dai cellulari. Pupo e i due compagni d’avventura ne raccolgono 113.284 dai telefoni fissi e 100.582 dai cellulari, in tutto 213.866, pari al 33,53%. Marco Mengoni, terzo classificato, ha raccolto 34.866 dai telefoni fissi e 153.047 dai cellulari, per un totale di 187.913, pari al 29,46% dei voti.
Percentuali a parte, vediamo di fare i conti dei soldi spesi dagli italiani per sostenere i propri pupilli: 2.705.212,50 euro, considerando anche le preferenze espresse per i Giovani in gara. Un bell’affare, non c’è che dire. Sono sempre più d’accordo con Nino D’Angelo che, avrà pure il dente avvelenato per l’eliminazione, ma ha fatto un’osservazione più che legittima: se il voto è democratico non bisogna pagare. (ne ho parlato in quest’altro post ).

Ieri sera a Striscia la notizia il bravo Staffelli, nel consegnare il tapiro a Pupo e al principe, proprio per il loro piazzamento d’onore sospetto, ha chiesto a Pupo se avesse fatto ricorso al call center. Il cantante ha negato, assumendo un atteggiamento piuttosto sdegnato. Eppure qualche settimana fa aveva ammesso che nel 1994, quando le preferenze per le canzoni in gara avvenivano per mezzo del Totip, aveva comprato pacchi di schedine: “Eppure –ha dichiarato- sono arrivato quarto. Evidentemente qualcuno ne ha acquistate più di me”.

Insomma, davanti ad una smentita così decisa e senza alcuna prova, bisogna credere a Pupo. Tuttavia, perché la stessa domanda non è stata rivolta al principe? Lui, con quell’aria sempre alquanto stralunata, forse avrebbe potuto fugare definitivamente i dubbi. Non solo, avrebbe potuto difendersi dalle insinuazioni che qualcuno ha fatto circa la sua vittoria nella scorsa edizione di “Ballando con le stelle”.

Pensare che il televoto non sia in qualche modo inquinato è impossibile: la testimonianza di una direttrice di un call center ieri a Striscia (vedi video sotto l’articolo) ha confermato che le supposizioni sono una realtà, non un’invenzione dei maligni. La signorina ha, infatti, confermato che viene spesso richiesto un “pacchetto telefonate” per i televoti; si parla di 20mila o 40 mila euro al colpo, non di bruscolini. Eppure nessuno fa nulla per impedire che ciò avvenga. Quello che poi fa più male è che il sospetto si allarga e alla fine non sappiamo quanti siano gli onesti e quanti gli imbroglioni. Le case discografiche, in fondo, sono in grado di investire delle belle cifre pur di far emergere i loro cantanti: perché puntare il dito solo contro Pupo che, secondo me, è onesto? Lo è sempre stato, anche quando ha pubblicamente ammesso di essere “poligamo” e di essersi rovinato giocando d’azzardo.

PUBBLICO, INFINE, UN COMUNICATO CHE L’ADOC MI HA INVIATO IERI, COMMENTANDO UN ALTRO POST:

L’Adoc si unisce alla protesta, basta alla farsa del televoto.

“Il televoto per l’Adoc va abolito in tutte le trasmissioni almeno fino ad una nuova regolamentazione del sistema, che sia più corretto, trasparente e verificabile dai telespettatori. La farsa durante la serata finale del Festival di Sanremo è l’ennesima prova delle debolezze di un sistema di voto che non garantisce la veridicità della partecipazione popolare. Siamo solidali con la protesta degli orchestrali e del pubblico dell’Ariston, il voto deve essere reso pubblico, per eliminare qualsiasi dubbio sulla sua regolarità. Si è verificata una profonda mancanza di correttezza e trasparenza nei confronti dei telespettatori, televotanti o meno. Vorremmo fosse fatta chiarezza in merito alla computazione dei voti ricevuti, al numero dei votanti e alla ripartizione dei voti tra i concorrenti: tutti aspetti su cui, finora, non è stata resa una corretta informazione e pubblicità. L’Adoc chiede che vi sia da parte della polizia postale e dell’Autorità delle comunicazioni la verifica della provenienza dei voti.”

AGGIORNAMENTO DEL POST: 24 FEBBRAIO 2010

A proposito dei dati sul televoto diffusi da L’Avvenire, nel suo blog sul sito di Repubblica, Ernesto Assante ha abilmente smentito i calcoli fatti dal quotidiano, sulla base dei quali negli ultimi 53 minuti di televoto Valerio Scanu avrebbe avuto un notevole recupero, prendendo le distanze dai secondi classificati, cioè Pupo e co.
Siccome per la matematica non ci sono tagliata, vi rimando alla lettura dell’articolo (questo il LINK), così ognuno può trarne le dovute considerazioni. Da parte mia, voglio solo fare un’osservazione sul presunto “acquisto di voti” fatto da Pupo tramite call center (cosa su cui non sono affatto d’accordo): il maggior numero di telefonate proveniente dalla rete fissa, rispetto ai voti ottenuti dagli altri concorrenti, può essere giustificata tenendo presente che i fan di Pupo, da oltre trent’anni sulla breccia dell’onda, nonché gli estimatori di Emanuele Filiberto, probabilmente monarchici nostalgici, sono forse meno abituati all’uso del cellulare e all’invio degli sms. Tutto qui. I call center rimangono una pura illazione.

Infine, nonostante il successo tanto sbandierato di quest’edizione del festival e gli elogi sperticati alla conduttrice Antonella Clerici, i televoti sono stati complessivamente molti di meno: lo scorso anno, Marco Carta aveva ottenuto 800mila voti (ma nell’edizione di “Amici” ne aveva collezionato addirittura un milione e mezzo!); quest’anno, Valerio Scanu ha vinto con solo 235.105 preferenze da casa: un segnale che la gente si fida sempre meno del televoto. Quindi, concordo con l’adoc che su questa pratica “popolare” ci debba essere maggior chiarezza e trasparenza. E a fronte di una spesa di 2.705.212,50 euro, ritengo sia il minimo che si possa chiedere.

SANREMO 2010: SULLA STAMPA INFURIANO LE POLEMICHE SUL TELEVOTO

Sembra impossibile, ma quell’ “Italia amore mio” cantata in modo tanto appassionato quanto opportunistico dal trio sanremese, Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici, si è divisa pro e contro il televoto. Che questo sistema di votazione sia pericoloso, l’ho già scritto QUI. Che fosse scontato che la vittoria sarebbe andata ai giovani usciti dai Talent show, penso fosse già chiaro nella mente di tutti. Quello che fa riflettere nel dopo-Sanremo non è tanto la vittoria di Valerio Scanu, quanto il piazzamento d’onore del trio capitanato da Pupo.

Le critiche, piuttosto feroci, non si sono fatte attendere; costituiscono una naturale e logica continuità rispetto al dissenso manifestato, in modo piuttosto spettacolare ed insolito, dai maestri d’orchestra, cui era stato affidato il compito di giudicare a loro volta i cantanti in gara.
Leggo su Il Giornale che i fischi arrivati a Lippi che nella serata di venerdì ha regalato un grande spot al brano patriottico, hanno scatenato le reazioni degli italiani tifosi. Di conseguenza, i tifosi offesi avrebbero iniziato a televotare come pazzi, tanto che per quasi tutta la durata della manifestazione il trio sarebbe stato in testa . Anche le percentuali, non ufficiali, testimonierebbero che Pupo e co. sono davvero andati vicino alla vittoria: 35% per Scanu, 33% per il trio patriottico e il resto per Mengoni.
Sempre su Il Giornale, la giornalista Laura Rio osserva che solo l’ora tarda cui si è arrivati per la proclamazione del vincitore potrebbe aver influito sulla vittoria dell’ex concorrente di “Amici”: probabilmente a mezzanotte e mezza i ragazzini più svegli dei vecchietti nostalgici della monarchia, hanno avuto la meglio e consegnato la vittoria al giovane sardo.
Per allontanare i sospetti di un televoto in qualche modo “tarocco”, dai vertici Rai arriva, tuttavia, una rassicurazione: Il sistema non è andato in tilt, ha funzionato sempre, sono invece cambiati i flussi, aumentati per Scanu e diminuiti per Pupo. Rimane un mistero, tuttavia, come il 50% dei voti assegnati dagli orchestrali abbiano potuto essere ribaltati dal televoto.

Cambiamo testata. Su Il Corriere vengono riportate le perplessità del direttore artistico di Sanremo, Gianmarco Mazzi: È in apparenza il sistema più democratico e giusto, ma nella realtà non lo è. Favorisce determinati artisti che appartengono a determinate zone di Italia. Chi verrà dovrà fare modifiche, si dovrà lavorare a un sistema nuovo. Naturalmente è una sua opinione, condivisibile o meno, ma smentita dalla Rai, come già detto.
D’altro avviso il Codacons che, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che siano collegate ad agenzie specializzate.

Su La Stampa , si ricorda la polemica che Nino D’angelo, grande escluso e mai ripescato, ha rivolto specialmente contro certi artisti in gara: gli rode, infatti, essere stato eliminato da giovani provenienti dai talent show e da un trio costituito ad hoc per far breccia nel cuore del pubblico televotante. Il cantante napoletano, come ricorda il quotidiano, intervenuto a La vita in diretta, ha criticato il televoto in quanto, secondo lui, se il voto è democratico, allora non si deve pagare. Non ha tutti i torti.

Insomma, come nella migliore tradizione del Festival della Canzone Italiana, le polemiche infuriano e sono destinate a durare a lungo. Visto che sul successo delle ultime due edizioni, condotte da Bonolis e dalla Clerici, non si può dire nulla, ci si attacca al sistema del televoto che già lo scorso anno ha premiato un ex concorrente di “Amici”. Ma mentre lo scorso anno il dito era puntato su Marco carta, pare che quest’anno ciò che rode maggiormente sia il secondo posto di Pupo e del principe: hanno promesso che non canteranno più in televisione la canzone, per la pace di tutti, specie delle nostre orecchie. Ma, visto il successo ottenuto con il televoto, non mi stupirei se qualcuno proponesse di sostituire l’Inno di Mameli con “Italia amore mio” . Anche Lippi e i fan della nazionale di calcio sarebbero d’accordo.

SANREMO SEMPRE PIÙ FIGLIO DI “AMICI”


Il 22 febbraio dello scorso anno ho scritto un post in cui esternavo la mia contrarietà nei confronti di una vittoria, quella di Marco Carta, che sembrava pilotata da una serie di fattori prettamente televisivi: il fatto che il cantante, già vincitore di “Amici”, sia stato inserito nella gara dei big, pur senza avere l’esperienza musicale dei tanti artisti che vantavano un curriculum di tutto rispetto, che provenisse da un talent show programmato su una rete “nemica”, Canale 5, che sul palco ci sia stata, guarda caso, la sua madrina, Maria De Filippi, e che la vittoria sia stata sancita dal televoto, in maggior parte appannaggio delle giovanissime. Riflessioni, le mie, sicuramente condivise da tanti che, come me, hanno vissuto gran parte della storia del Festival di Sanremo.
Mentre Marco vinceva, un altro talento di “Amici”, Valerio Scanu, si stava facendo notare, non solo per le doti canore, ma anche per il comportamento non proprio esemplare che stava tenendo nella trasmissione Mediaset. Esattamente quello che era successo a Marco Carta nel suo percorso “scolastico” nel talent di Maria. Ero talmente contrariata da quella vittoria, ma forse intimamente rassegnata nel constatare una inevitabile contaminazione del festival più amato dagli Italiani con i talent show, che avevo concluso il post con questa frase: “Per il prossimo anno mi aspetto qualcuno di loro [i partecipanti ad “Amici”] sul palco dell’Ariston … magari non Valerio, per favore“.

Come dire: le ultime parole famose! Eppure qualcosa è cambiato in questi dodici mesi: si è discusso molto, in questi giorni, e si continua a discutere a giochi conclusi, sul fatto che ormai i nuovi talenti sono quelli che escono dai programmi televisivi (oltre ad “Amici”, anche XFactor, da cui proviene Marco Mengoni, arrivato terzo), e sul potere del televoto da casa che può davvero stravolgere qualsiasi previsione. Mentre lo scorso anno mi indignavo, ora accetto la vittoria di Valerio Scanu perché sono entrata nella nuova logica che governa il mondo della musica: i dischi si vendono sempre meno e le case discografiche investono proprio nei concorrenti talentuosi dei programmi televisivi, seguiti da milioni di spettatori, disposti a spendere dei soldi per mandare gli sms o votare attraverso il telefono fisso per i loro beniamini. Nella rassegnazione più totale a questo dato di fatto, accolgo, quindi, benevolmente la vittoria di Valerio che ha cantato una canzone bellissima, “Per tutte le volte che …”, di cui è autore Pierdavide Carone, attuale concorrente di “Amici 9”. Non nascondo, tuttavia, che questo improvviso favore nei confronti di Valerio, che durante il talent non avevo mai apprezzato, è dovuto anche al fatto che Carone mi piace molto. Se poi aggiungo che la canzone, in un primo momento considerata una noia mortale, mi ha conquistata ascoltando il duetto in cui, sul palco dell’Ariston, si sono esibiti lo Scanu insieme ad Alessandra Amoroso, un’artista che amo molto, ex “amica” di Maria lei stessa, devo dedurre che a favorire la vittoria di Valerio è stata una combinazione di fatti, tutti riconducibili al talent show di Maria De Filippi.

Qualcuno sostiene che il sistema di votazione andrebbe cambiato. Anch’io ritengo che il televoto sia un’arma pericolosa per molti artisti i cui fan non hanno grande confidenza con gli sms, ma è un affare talmente grosso che a nessuno converrebbe abolirlo. Certo è che, facendo i conti, milioni di voti significano anche milioni di euro che in parte vanno ai gestori telefonici e in parte agli organizzatori degli eventi, senza contare che l’Iva va allo Stato.
Nel caso di Valerio, ai voti dei suoi fan vanno aggiunti quelli dei fan di Pierdavide e forse anche quelli dei fan di Alessandra Amoroso. “Amici”, quindi, si è trasformato in una grande famiglia in cui la cooperazione favorisce, a seconda dei casi, l’uno o l’altro componente. Una famiglia in grado di sconfiggere gli avversari a suon di televoti.
Non resta che chiedersi: la canzone di Scanu sarà davvero la più ascoltata tra quelle che hanno partecipato al festival?

VALERIO SCANU VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO 2010. IL VIDEO DELLA PREMIAZIONE


Un’emozionata Antonella Clerici, dopo aver cercato di sedare gli animi di chi non ha approvato le scelte del pubblico televotante, nomina i tre finalisti che si giocano la vittoria del 60esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo: Marco Mengoni, Valerio Scanu e il trio formato da Pupo, il prinicipe Emanuele Filiberto ed il tenore Luca Canonici. Contro questi ultimi si sono sollevati i soliti fischi. Eppure, sono stati ripescati e avrebbero potuto essere eliminati ieri.
Ciò che fa rimanere letteralmente esterrefatta la conduttrice è il gesto, mai visto prima nella storia del festival, degli orchestrali che appallottolano gli spartiti (quelli della canzone di Pupo, in particolare, o di tutti e tre i pezzi?) e li buttano all’aria. A gran voce chiedono di far conoscere al pubblico la votazione attribuita alla canzone di Malika Ayane, ma la Clerici, quasi persa e con lo sguardo in cerca di qualche conferma, non sa che rispondere. Però, dice, bisogna rispettare l’esito del televoto perché il pubblico regna sovrano. Allora viene da chiedersi: perché hanno chiesto ai maestri d’orchestra il loro contributo?

A parte il trio suddetto, la finalissima si gioca fra i talenti degli show televisivi di Rai (Mengoni per XFactor) e Mediaset (Scanu per “Amici”). Com’era, del resto prevedibile, dal momento che i loro fan sono avezzi al televoto.
Prima dell’esibizione dei finalisti, alle 23 e 44 viene presentato sul palco dell’Ariston la new entry in Rai, Maurizio Costanzo, che si affretta a dire che anche lui avrebbe preferito Malika Ayane e Cristicchi. Chissà cos’ha pensato Maria! Poi invita a rivolgere un pensiero e un applauso al grande Mike Bongiorno; si associa la Clerici che idealmente abbraccia la moglie Daniela e i figli di Mike.
Costanzo osserva, poi, che i dischi che vendono di più sono quelli che non vincono, quindi non merita prendersela tanto per l’esclusione di chi forse meritava maggiormente la finalissima.

Piccolo talk show di Costanzo, che inevitabilmente allunga i tempi per l’esibizione dei tre finalisti, mentre presumibilmente la loro adrenalina sale a mille. Ma non si poteva, evidentemente, concludere lo spettacolo senza far riferimento ai guai della gente comune, nella fattispecie quelli degli operai della Fiat di Termini Imerese che sta per chiudere. Per carità, è giusto preoccuparsi per le sofferenze di chi non vive di sole canzoni, ma mi chiedo: uno spettacolo leggero e nazionalpopolare come il festival, non poteva rimanere una parentesi lieta fra i mille drammi, piccoli o grandi, che assillano più o meno tutti nella vita quotidiana? Mi sembra un modo per far sentire in colpa chi si sta divertendo spensierato davanti alla Tv; bastava far seguire il festival da una puntata speciale di “Porta a Porta”: Bruno Vespa è sempre molto attento ai drammi sociali. Fosse finita prima la kermesse sanremese, ci sarebbe stato lo spazio anche per lui. Ma forse non sanno come far guadagnare la pagnotta quotidiana al neoacquisto Maurizio Costanzo. Evidentemente il pubblico in sala la pensa come me perché protesta. Dopo l’intervento del ministro Scajola, rientra sul palco la Clerici, piuttosto scocciata, ricordando che si tratta pur sempre del festival di Sanremo; come dire: il palco forse non è quello giusto per i comizi.

A mezzanotte passata iniziano le esibizioni dei tre cantanti. Emozionatissimi i due giovani, specie Valerio. Soddisfatto, nonostante i fischi, Emanuele Filiberto. Forse un velo di disappunto si legge sul volto di Pupo, ma è bene che se ne faccia una ragione: la canzone non è bellissima, sa tanto di già sentito, e poi il testo è spudoratamente una captatio benevolentiae. Sul web si legge qualche commento simpatico del tipo: “I Savoia si son venduti i gioielli di famiglia per comprarsi i call center” (LINK). Ma è un commento di parte … avversa! Pupo assicura che, dopo l’apparizione alle prossime puntate di Domenica In e I Raccomandati, di cui è presentatore oltre al principe, la canzone non la eseguirà più in pubblico. Sarà vero?

Mentre l’adrenalina continua a salire nell’attesa della proclamazione del vincitore, si esibisce la banda dei Carabinieri diretta dal maestro Massimo Martinelli che viene pure intervistato dalla Clerici. Serviva anche questo? Insomma, prima dell’una non finisce.
Una piccola rivincita per Malika Ayane che vince il premio della critica. La cantante sembra felice ugualmente e ringrazia tutti quelli che l’hanno sostenuta, in particolare Caterina Caselli sua produttrice. Sono certa che si rifarà con le vendite dei dischi. Lei è una cantante di classe, forse troppo per vincere un festival nazionalpopolare come quello di Sanremo.

Alle 00:48 finalmente il verdetto: il vincitore del 60esimo Festival di Sanremo è VALERIO SCANU! Emozionato, forse non troppo sorpreso (sa che può contare sulle sue fan -scanine, scanone, irriducibilizie e chi più ne ha più ne metta), riesce a cantare nuovamente il pezzo firmato dall’attuale “amico di Maria” Pierdavide Carone che, a questo punto, credo sia rimbecillito del tutto (leggi QUA).
Vittoria meritata? Sicuramente le polemiche non mancheranno: sono iniziate già prima del festival, continueranno per chissà quanto tempo. In questi casi è normale che non tutti siano soddisfatti, ma, come dice la Clerici, il pubblico regna sovrano.