SANREMO, IRENE E I FIGLI DI

Irene

Calato, finalmente, il sipario sul 66° Festival della Canzone Italiana, cerchiamo di voltare pagina ma non ci riusciamo. Sanremo ci perseguiterà ancora per tutta la domenica, almeno, dato che i vari contenitori del pomeriggio di Mamma Rai saranno trasmessi dall’Ariston, e per le settimane a venire.

Questo è stato il festival dei troppo, secondo me: troppe puntate, troppo lunghe, troppe canzoni, troppi ospiti, troppi valletti (la sola Virginia Raffaele, con la sua poliedricità, poteva bastare), troppi vestiti…
Un merito a questo festival comunque non possiamo negarlo: l’aver distolto l’attenzione del pubblico dai fannulloni comunali, timbratori di cartellini a tradimento.

Ma non è di questo che voglio parlare. La mia vuole essere una riflessione sui figli di. Partendo da Irene Fornaciari, figlia di quel mostro sacro della canzone italiana che di nome fa Adelmo ma che tutti conoscono come Zucchero.
Ebbene, la bella e brava Irene, figlia di cotanto padre, è stata relegata all’ultimo posto della classifica dei big (ammesso che lei lo sia davvero e non solo grazie all’eredità paterna… le colpe dei padri, ma anche le virtù, ricadranno sui figli). Qualcuno ieri ha detto che non dobbiamo dimenticare che la kermesse sanremese è all’insegna delle canzoni e non dei cantanti. Eppure il pezzo di Irene era molto bello, buona la musicalità e interessante il testo, se non altro attuale. Forse considerato troppo studiato per attirare l’attenzione del pubblico. Sempre che questo possa essere considerato un difetto, dal momento che chi partecipa al Festival non dimentica che il pubblico vuole la sua parte.

Io penso che Irene abbia, in qualche modo, scontato la colpa di essere figlia di. Nella serata di ieri, l’ultima, è stata ripescata e riammessa alla gara. Subito sui social si sono scatenati i maligni che hanno insinuato che papà Zucchero si sia comprato interi call center… Semplice insinuazione, verità, non so. Ma credo che la canzone della Fornaciari, non solo la sua voce, meritasse una posizione più alta in classifica.
Anche il suo illustre papà non ebbe miglior fortuna nel lontano 1985 quando con “Donne” guadagnò il 20° posto, battuto nella sfiga da un certo Garbo di cui non conserviamo memoria. Speriamo che Irene segua le sue orme.

Miglior sorte è toccata agli altri figli di: quelli dei talent.
Ormai dobbiamo farcene una ragione: le voci più belle, i talenti più autentici arrivano da lì. Il mondo musicale è così complicato e difficile da raggiungere, considerando anche la crisi profonda della discografia italiana, che la vetrina dei talent offre una delle poche chance di farsi conoscere. Si chiamino essi “Amici” di Maria, “X Factor”, “The voice” o “Ti lascio una canzone” che ha consegnato su un piatto d’argento la vittoria ai ragazzi del Volo lo scorso anno.

annalisa

Partendo dal fondo della classifica di quest’ultima edizione di Sanremo, maggior fortuna avrebbero meritato Alessio Bernabei (14°) e Annalisa (che di cognome fa Scarrone ma è meglio dimenticarselo), data per probabile vincitrice e relegata all’11° posto. Entrambi usciti dal talent di Canale 5, figli di Maria che da decenni si rivela mamma affettuosa di corteggiatori e cantanti.

Annalisa è ormai una cantante affermata e penso non sentirà in futuro il “disonore” di un così modesto piazzamento.
Che dire invece di Alessio Bernabei? Lui, oltre ad essere figlio di Maria, è anche il figliol prodigo uscito dalla band dei Dear Jack che l’aveva consacrato nel mondo musicale degli ultimi anni. Che sia prodigo non so; in fondo non è noto di quale patrimonio si sia appropriato, in diritti SIAE, lasciando il gruppo né se in futuro, dopo aver sperperato il gruzzoletto, tenterà di essere riammesso nella vecchia famiglia musicale. Per ora chiamiamolo ingrato e anche un po’ presuntuoso: la sua “defezione”, per il momento, non ha giovato né a lui né ai vecchi compagni, nemmeno ammessi alla finale.

E che dire di Valerio Scanu? Il piazzamento al 13° posto è la vera sorpresa di Sanremo 2016. Già vincitore nel 2010, dopo aver tentato di rimettersi in gioco partecipando all’ “Isola dei famosi” e al talent condotto da Carlo Conti “Tale e quale show”, e dopo essersi autoprodotto un album sperando di riconquistare un posto di riguardo nel panorama musicale degli ultimi anni, nonostante il seguito dei fan che mai l’hanno abbandonato, a partire dalle famose zie, non si è classificato fra i primi.
Anche se il ragazzo mi sta cordialmente antipatico, come non ho mancato di dichiarare in un post di qualche anno fa, la sua canzone è l’unica che, svegliandomi stamattina, mi è tornata in mente. In fondo è ciò che chiediamo ai pezzi presentati al festival.

Veniamo ora ai figli di “X Factor”. Bistrattata Noemi, che pure ha presentato una canzone non banale, nel testo, con una buona musicalità e una splendida voce, arrivata solo ottava. Miglior fortuna è toccata a Lorenzo Fragola (5°), vincitore dell’edizione del talent nel 2013, anche se a me non è piaciuto particolarmente.

Il posto d’onore è, invece, toccato a Francesca Michielin, giovanissima e bellissima, spontanea e innocente. Mi ha ricordato la giovane Elisa quando ha vinto il festival con la sua “Luce” nel 2001. Lei, secondo me, è la vera vincitrice di Sanremo 2016 e credo che il suo riscatto avverrà attraverso le vendite del pezzo, bellissimo e cantato con una voce davvero splendida.

Il terzo posto sul podio è toccato al giovane Giovanni Caccamo, già vincitore della sezione Giovani lo scorso anno (e ciò, a mio parere, rimane troppo poco per considerarlo un big), affiancato da un’altra figlia di Maria, Deborah Iurato, vincitrice del talent “Amici” nel 2014. Bella voce, scarsa presenza. Ma se è vero che la canzone e non chi la esegue ha il predominio, anche questa a me è sembrata alquanto modesta.

stadio.JPG

Se ci pensiamo bene, in fondo la vittoria di questo Sanremo è stata conquistata da altri figli di: gli Stadio, gruppo scoperto e portato in auge dall’indimenticabile Lucio Dalla fin dagli anni Settanta. Questa vittoria, non inattesa, è forse paragonabile a quella conquistata da Roberto Vecchioni nel 2011. Un ritorno all’antico, dunque. E non poteva essere diversamente in un festival che ha celebrato i 50 anni di carriera dei Pooh e di Patty Pravo. E anche l’inossidabile Renato Zero, l’unico che si salva tra gli “antichi”, non scherza. Gran brutti modelli: ora il nostro governo li additerà come esempio di longevità lavorativa per prolungare l’età pensionabile fino ai 90 anni.

Tuttavia, gli anni passano e si vede, anzi, si sente. I Pooh, specie Facchinetti, dovrebbero farsi controllare le coronarie; la bionda Patty ha più capelli (ammesso che siano i suoi) che voce. E anche Currieri, leader degli Stadio, è testimone del tempo che avanza.

Ma a Sanremo vince la canzone e non gli interpreti, vero? Be’, a me non è piaciuta nemmeno quella. Un giorno mi darai ragione?

[immagini da questo sito]

SANREMO 2012: UN DUE TRE … EMMA! LE COPERTINE DI “TV SORRISI E CANZONI”

FEBBRAIO 2009

FEBBRAIO 2010

FEBBRAIO 2012

IN ATTESA DELLA COPERTINA DI SORRISI. 😉

Mi rendo conto che il mio giudizio sia ininfluente ma giusto per fare un commento: a me Emma non piaceva prima e non piace nemmeno adesso. Il televoto l’ha premiata, come volevasi dimostrare, ma non significa che la sua fosse la canzone più bella del Festival. A me sono piaciuti di più Renga e la Zilli. Oltre a Pierdavide, naturalmente. Ma come ha fatto notare qualcuno, Emma ha più fans.

[la foto di Emma è di Frezza La Fata per Sorrisi]

AGGIORNAMENTO DEL POST, 20 FEBBRAIO 2012

ECCO LA COPERTINA DELL’EDIZIONE SPECIALE IN EDICOLA OGGI.
L’immagine di copertina è stata scattata alle 3.10 di sabato notte/domenica mattina nella redazione sanremese di Sorrisi all’Hotel Royal. Nel giornale troverete tutto quello che non si è visto in tv di conduttori, cantanti e ospiti (Celentano compreso). Inoltre, i giudizi di Arisa alla quale abbiamo chiesto di esprimere, alla “X Factor”, un parere sui colleghi in gara come se fossero dei debuttanti in cerca di gloriaCONTINUA A LEGGERE >>>

SANREMO 2011: VITTORIA MANCATA PER EMMA MARRONE


La vincitrice di Amici 9, Emma Marrone, si è unita alla rock band milanese, i Modà in occasione di Sanremo 2011. Per la ragazza è la prima esperienza su un palco così importante, mentre i Modà avevano partecipato a Sanremo Giovani nel 2005. Entrambi sono stati protagonisti delle hit parade dell’estate e dell’autunno e il brano Arriverà si è rivelato un successo di pubblico fin dalla prima serata. Eppure non ha avuto la meglio sul brano Chiamami ancora amore, magistralmente interpretato dal veterano della canzone d’autore italiana Roberto Vecchioni.

Quest’anno, dunque, a Sanremo ha vinto la poesia in musica. Avesse ottenuto la vittoria, per la terza consecutiva dopo le vittorie di Marco Carta e Valerio Scanu, un’altra cantante ex di “Amici” di Maria De Filippi, sarebbe stato decisamente troppo. A dispetto di chi dice che i cantanti usciti dai Talent Show non sono cantanti veri, loro possono contare su migliaia di fan e fanno lievitare i proventi delle case discografiche. Il secondo posto guadagnato da Emma e i Modà conferma questi presupposti, anche se i giovani, almeno questa volta, hanno dovuto chinare il capo di fronte ad un maestro della canzone italiana che, pur non avendo fan avezzi al televoto come gli ex amici di Maria, ha avuto la meglio.

Il posto d’onore, comunque, se lo sono meritati. La canzone è gradevole, la voce di Francesco Silvestre, leader dei Modà, è davvero possente e in certi punti sovrasta quella di Emma. Lei in ogni caso si difende, anche se a me non è mai particolarmente piaciuta.
Molto bella, inoltre, la versione presentata, nella serata dei duetti, con il contributo della splendida voce di Francesco Renga che ha indubbiamente valorizzato il pezzo.

Un’unica cosa: ma a quale sarta si è rivolta Emma? Un abbigliamento terribile e poi … la pettinatura della seconda serata (vedi video sotto) era inguardabile: sembrava avesse in testa una verza ossigenata. Poveretta.

Piangerai come pioggia tu piangerai e
Piangerai come pioggia tu piangerai
te ne andrai come le foglie col vento d’autunno triste tu
Te ne andrai … certa che mai ti perdonerai
Ma si sveglierà … il tuo cuore in un giorno
[d’estate rovente in cui sole sarà
E Cambierai … la tristezza dei pianti in
sorrisi lucenti tu sorriderai
E arriverà … il sapore del bacio più dolce
e un abbraccio ti scalderà…
Arriverà … una frase e una luna di quelle
che poi ti sorprenderà
Arriverà … la mia pelle a curar le tue
voglie … la magia delle stelle
Penserai … che la vita è ingiusta e
piangerai … e ripenserai alla volta in
cui ti ho detto no…
Non ti lascerò mai…
Poi di colpo il buio intorno a noi…
Ma si sveglierà … il tuo cuore in un giorno
d’estate rovente in cui sole sarà
E cambierai … la tristezza dei pianti in
sorrisi lucenti tu sorriderai
E arriverà … il sapore del bacio più dolce
e un abbraccio che ti scalderà
Arriverà … una frase e una luna di quelle
che poi ti sorprenderà
Arriverà … la mia pelle a curar le tue
voglie … la magia delle stelle …
La poesia della neve che cade e rumore non fa…
La mia pelle a curar le tue voglie …
La poesia della neve che cade e rumore non fa
te ne andrai come le foglie col vento d’autunno triste tu
Te ne andrai … certa che mai ti perdonerai
Ma si sveglierà … il tuo cuore in un giorno
d’estate rovente in cui sole sarà
E Cambierai … la tristezza dei pianti in
sorrisi lucenti tu sorriderai
E arriverà il sapore del bacio più dolce
e un abbraccio ti scalderà
Arriverà una frase e una luna di quelle
che poi ti sorprenderà
Arriverà … la mia pelle a curar le tue
voglie … la magia delle stelle
Penserai … che la vita è ingiusta e
piangerai … e ripenserai … alla volta in
cui ti ho detto no…
Non ti lascerò mai…
Poi di colpo il buio intorno a noi
Ma si sveglierà … il tuo cuore in un giorno
[d’estate rovente in cui sole sarà
E cambierai … la tristezza dei pianti in
[sorrisi lucenti tu sorriderai
E arriverà … il sapore del bacio più dolce
[e un abbraccio che ti scalderà
Arriverà … una frase e una luna di quelle
che poi ti sorprenderà
Arriverà … la mia pelle a curar le tue
[voglie … la magia delle stelle
La poesia della neve che cade e rumore non fa
La mia pelle a curar le tue voglie
La poesia della neve che cade e rumore non fa

[LINK]

MARCO CARTA, IL RITORNO. NUOVO CD, “IL CUORE MUOVE”, E VECCHIE PAURE


Ho temuto di perdere tutti i fan”. Con questo titolo viene proposta in esclusiva l’ultima intervista di Tv Sorrisi e Canzoni a Marco Carta (numero 23/2010, pag. 60 sgg, articolo firmato da Antonio Mustara).
I mesi di assenza gli avevano fatto temere di essere dimenticato. Questo è il destino dei nuovi talenti. Al contrario, personaggi ormai noti e affermati nell’ambito della canzone italiana, con un successo consolidato da anni e anni di esperienza, possono permettersi di stare lontani dalle “scene” –ma talvolta non dalla classifiche- per lungo tempo: Tiziano Ferro, Claudio Baglioni, la stessa Pausini che ha annunciato uno stop prolungato, ne sono esempi eclatanti.

Il successo di Carta ha, tuttavia, decretato un cambiamento nel mondo delle sette note e della musica leggera in particolare: prima snobbati, i talenti usciti dalla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi, e più recentemente da XFactor, ora sono osannati dal pubblico televisivo che li segue ovunque nei tour e compra gli album, facendoli svettare nella Top Ten, in corsa per scippare il primo posto a dei mostri sacri della canzone internazionale: Madonna, Ligabue, Antonacci, Zero, Rolling Stones, AC/DC … solo per citare quelli presenti nelle classifiche attuali. C’è da scommetterci che anche il nuovo Cd di Marco Carta, “Il cuore muove”, farà una superscalata nella superclassifica nei prossimi giorni.

Il timore di essere dimenticati, tuttavia, è più che comprensibile: fa parte dell’intima incertezza di chi non ha ancora saldamente in mano, forse perché ha incominciato a praticarlo troppo in fretta e senza un’adeguata preparazione, non solo canora, il mestiere del cantante. Ma proprio per queste intime insicurezze, per l’apparente fragilità che queste nuove voci trasmettono, i fan sono numerosissimi e certamente non li dimenticano ma li supportano incessantemente nel percorso di crescita professionale.
Questo può bastare a far diventare Marco, Emma, Loredana, Pierdavide e gli altri “amici di Maria” dei veri cantanti? Forse sì, ma non per tutti. Carta, infatti, sulle pagine del settimanale diretto da Alfonso Signorini, si sfoga ripensando ai torti subiti da parte dei “colleghi”, quelli affermati che ritengono questi nuovi cantanti degli intrusi nel panorama musicale dei giorni nostri: «Prima di me la scena era dominata da artisti non giovani. Oggi invece c’è più spazio per i cantanti della mia età e finalmente in radio si sentono delle belle cose. Peccato che molti colleghi non giovani abbiano cercato di mettermi i bastoni tra le ruote. Con me si sono comportati con una cattiveria ingiustificata». Cattiveria ingiustificata o meno, è vero che certi “colleghi”, come osserva Marco, «a chi partecipa ai talent show attribuiscono per partito preso uno spessore artistico spesso inferiore a quello degli altri cantanti». Insomma, i pregiudizi ci sono, eccome.

La vittoria di Carta al Festival di Sanremo 2009, seguita da quella di Valerio Scanu nella scorsa edizione, ha effettivamente scatenato una querelle che pone in primo piano, soprattutto, il televoto e i suoi supposti “trucchi”. Ma anche quando non si mette in dubbio la correttezza dello strumento di voto, pare che la vittoria decretata dalle telefonate dei telespettatori abbia minor valore rispetto ad una votazione appannaggio di una giuria, di esperti e non.

Ma i sospetti, i dubbi, le illazioni possono essere facilmente demoliti. Da che cosa? Dal successo che i nuovi cantanti talentuosi hanno nella vendita dei dischi. Ormai la discografia è nelle loro mani, anzi “voci”, dobbiamo farcene una ragione. Che c’è di male? Nulla, a parer mio, anche se personalmente non sono una fan dei cantanti usciti dalla “scuola” di Canale 5. L’importante è che capiscano che lo studio, l’impegno, la volontà di migliorare sempre di più sono indispensabili per rimanere sulla cresta dell’onda: i fan non sono stupidi e si aspettano sempre qualcosa di più, ad ogni nuovo disco. Insomma, la strada da percorrere è ancora tanta, per Marco e gli altri. Non sono arrivati, hanno semplicemente iniziato un cammino che auguro a tutti essere lungo e ricco di soddisfazioni.

LINK per l’intervista a Marco Carta sul sito di Tgcom

[Fonte, oltre al numero citato, il sito di Tv Sorrisi e Canzoni ]

INTERVISTA A PIERDAVIDE CARONE: “MAI FATTO L’AMORE IN UN LAGO”

Sul sito di TGcom si può leggere un’intervista a Pierdavide Carone, il cantautore uscito dalla fucina di “Amici” e già in vetta alla classifica dei dischi più venduti con il suo Ep “Una canzone pop”.
Nonostante non abbia vinto la nona edizione del talent show di Maria De Filippi, ha ottenuto il Premio della critica , assegnato dai giornalisti e i dj radiofonici presenti alla finale del programma. Ma il successo l’ha ottenuto ancor prima del termine della gara con la vittoria del suo pezzo “Per tutte le volte che …” cantato da Valerio Scanu, trionfatore del 60esimo festival di Sanremo.

Nell’intervista dice che non legge i giornali ma scrive canzoni; ne ha scritto già delle nuove, che si aggiungono alle numerose composte in precedenza: “sono rimasto ‘fermo’ per un po’ di settimane con le composizioni delle canzoni. In realtà ho tanti altri brani nel cassetto che basterebbero per fare un altro album”, dichiara ai microfoni di TGcom.
Pierdavide ha un talento creativo raro e un’ispirazione che lo coglie anche nei momenti più impensati. “Di notte”, per esempio, è nato nella sala relax ad Amici, sulla scia dei sensi di colpa per una vecchia relazione. Al momento di entrare nella scuola di Maria, infatti, Pierdavide era fidanzato; la sua ex ha rilasciato di recente delle interviste su varie testate, esprimendo il suo rammarico per il tradimento che il suo fidanzato ha consumato in diretta, di fronte a milioni di persone. Il cantautore, com’è noto, ha intrecciato, proprio durante la trasmissione, una relazione con la ballerina Grazia Striano. Su di lei il ragazzo pugliese afferma: “La mia attuale ragazza deve star tranquilla non sono mai stato uno che torna indietro, sarei incoerente. Ci sono stati momenti belli nella mia relazione precedente, ma non vuol dire che ne abbia nostalgia.”

Una delle frasi, contenute nel testo della canzone “Per tutte le volte che …”, che ha maggiormente suscitato curiosità è quella in cui afferma di “far l’amore in tutti i laghi”. Sarà un esperto? Niente affatto: Pierdavide ammette di non avere esperienza in tal senso anche perché nella sua regione, la Puglia, non ci sono laghi. Tutt’al più si può far l’amore in qualche fiumiciattolo o nel mare …

PER VEDERE LA VIDEOINTERVISTA A PIERDAVIDE CLICCA QUI.
SU PIERDAVIDE HO SCRITTO ANCHE QUI, QUI E QUI.

EMMA MARRONE VINCE LA NONA EDIZIONE DI “AMICI”


Dopo una serata alquanto monotona, mancando fra i finalisti almeno un ballerino, la gara canora che ha caratterizzato questa finale di “Amici 9” è stata vinta da Emma Marrone.
Il premio della critica messo in palio da Tezenis (50 mila euro) è assegnato a Pierdavide Carone
.

La puntata si apre con un RVM celebrativo dei più virtuosi talenti usciti dal programma delle De Filippi: Marco Carta, di cui è in uscita il prossimo cd, Valerio Scanu, che non ha vinto la scorsa edizione ma si è rifatto con il successo ottenuto al Festival di Sanremo, e Alessandra Amoroso che, dalla vittoria dello scorso anno, ha collezionato dischi di platino ed è stata protagonista, a fianco di Gianni Morandi, di un show su Rai 1 che l’ha definitivamente consacrata agli occhi del grande pubblico, anche quello che di solito snobba i talent show come “Amici”.

Maria ricorda anche il successo ottenuto dai ballerini di questa edizione, seppur esclusi dalla finale: Rodrigo, destinatario di un contratto con il Boston Ballet, Elena D’Amario, scelta da David Parsons per la sua compagnia di ballo, e l’ultimo eliminato dalla gara, Stefano De Martino, che farà parte della compagnia Complexions con un contratto di un anno.

A contendersi la vittoria scendono in campo, dunque, quattro cantanti: Emma Marrone, Loredana Errore, Matteo Macchioni e Pierdavide Carone. Questo è l’ordine di classifica con il quale sono stati ammessi alla finale lunedì scorso. Ma quando Maria rende nota la classifica settimanale, che sarà determinante per le sfide di stasera, c’è una sorpresa: Matteo riconquista la vetta, seguito da Loredana, Emma scende dalla prima alla terza posizione mentre Pierdavide mantiene la quarta ed ultima, avendo il diritto di scegliere per primo chi sfidare.

Se c’è una cosa che ha caratterizzato questa edizione di “Amici” è stata la proposta quasi perenne dei soliti confronti: limitandoci ai quattro cantanti rimasti in gara, Emma contro Loredana e Pierdavide contro Matteo. Ma se la prima coppia di antagoniste è plausibile, in quanto entrambe interpreti originali, ognuna con le sue peculiarità, lo scontro tra un cantautore e un tenore lirico appare un po’ forzato e non del tutto appropriato. D’altra parte, Matteo, essendo l’unico cantante lirico in gara, si è sempre trovato di fronte a competizioni improbabili e si è dovuto adattare a cantare il pop, non potendo pretendere che i suoi compagni di scuola si esibissero nella lirica. Per questo, secondo me, si dovrebbe in ogni caso considerare lo sforzo e l’impegno dimostrato.

La prima sfida, dunque, è quella fra Pierdavide, ultimo in classifica, e Matteo, suo antagonista di sempre e stimato apertamente dal tenore. Inizia la gara, che consiste in cinque sfide, di cui una sola prevede l’esibizione di un brano in comune, per ovvi motivi. Da parte dei giornalisti presenti in sala, com’è ovvio, quasi esclusivamente parole di elogio. D’altra parte, entrambi sono bravissimi, ognuno nella propria specialità: la voce di Matteo, anche quando canta il pop, è fantastica e supera di parecchi decibel quella di Pierdavide che, tuttavia, riesce a coniugare abilità interpretativa, quando canta pezzi non suoi, e originalità creativa nell’esibizione delle sue canzoni. Tutti sono concordi nel prevedere il successo di entrambi. Mangiarotti azzarda il confronto tra Macchioni e Bocelli – che poi è esattamente ciò su cui punta la sua casa discografica, la Sugar – e dice che la voce del tenore è calda ed emotiva, pronta per fare un percorso verso il successo non solo italiano. Matteo ribatte: “posso augurarmi timidamente di seguire i suoi passi”.
Tra gli elogi di tutti, spicca la battutaccia di Balestri che, rivolto a Maria De Filippi, osserva l’assenza dell’unica radio che potrebbe rappresentarla: “radio maria”. Beh, anche questo serve per smorzare la tensione.
L’unica cosa che non mi è piaciuta, in questa prima parte di gara, è stata la pubblicità del libro scritto da Pierdavide “I sogni fanno rima” che viene lanciata in esordio al primo stacco. Ma tanto sappiamo che il Carone di pubblicità ne ha avuta molta in passato, specie dopo la vittoria di Scanu a Sanremo, con un pezzo di sua creazione. D’altra parte, la bravura del cantautore è innegabile e, proprio per questo, non ha bisogno di conferme né di esaltazioni.

Il momento più divertente della serata è stato il confronto nel genere del Musical: Hairspray, interpretato da Matteo, in un improbabile ma delizioso travestimento da donna oversize, davvero spiritoso e bravissimo, e American graffiti, con protagonista un Pierdavide irriconoscibile, con tanto di parrucca rossa e occhialoni, allegro, spigliato, perfetto nell’interpretazione canora, sciolto nei movimenti, al contrario del solito, e bravissimo nella recitazione.
Dopo questa parentesi spensierata, ricomincia la gara che, alla fine delle sfide, vede vincitore Pierdavide, com’era prevedibile. Il momento più emozionante, secondo me, di questa prima fase della gara, è l’interpretazione da parte di Pierdavide della canzone “Di notte”, già scaricatissima su I-Tunes, mentre la sua ragazza Grazia , presente fra il pubblico insieme agli altri concorrenti eliminati, piange a dirotto.
Matteo, che punta più sulla carriera teatrale che sulla scalata della classifica delle vendite con il suo album che, tra l’altro, uscirà appena il 9 aprile, appare comunque soddisfatto. Quando si ritrova tra le mani la copertina del suo disco quasi non crede ai suoi occhi e non fa che ringraziare, dicendo pure “siete matti” con quel suo incantevole accento emiliano. Il giovane tenore ringrazia tutti, in particolare il suo –aggiungerei “adorato” – maestro La Stella, Vessicchio e la Martinez che hanno creduto in lui. E come avrebbero potuto fare diversamente, con un talento come il suo?

La gara prosegue con Pierdavide che sceglie di sfidare, come era scontato, Loredana Errore. A questo punto, tra i dj presenti in sala, si scatena La Pina, che fin da subito dichiara apertamente la sua adorazione per la cantante siciliana, esibendosi in sorrisi che un po’ assomigliano a quelli che il maestro La Stella ha riservato a Matteo durante le sue esibizioni. Poteva, a parer mio, evitare di esibire le braccia tatuate, ma proprio questa caratteristica rivela la trasgressività de La Pina che ben si sposa con l’eccentricità di Loredana.
Degna di nota un’osservazione di Gnocchi su Pierdavide che ha interpretato un pezzo dei Queen: “mi fa incazzare che canti una canzone rock e non ti muovi”. Protesta di Platinette e replica di Giordano: “è esagerato chiedere a Pierdavide di muoversi, non si può chiedere a un artista di cambiare, ci sono grandi cantanti che stanno immobili sul palco”. In effetti ha ragione, ma mi chiedo dove sia finita tutta la verve manifestata nell’esibizione del musical.
Menzoni, di Libero, chiede a Loredana “quando la rabbia uscirà che cosa succederà?”. Lei risponde “Si colorerà di arcobaleno”. Una delle più belle cose sentite in trasmissione. Un elogio particolare le arriva da Giordano al termine della sua interpretazione di “Anche per te”: “ha raggiunto livelli di eccellenza assoluta, dando quel tocco in più che trasforma una cover”. Insomma, condivisibili o meno, i commenti mettono chiaramente in evidenza come sia difficile, stasera, decidere chi meriti la vittoria. Più volte, da parte di tutti, si è osservato che i vincitori di questa edizione di “Amici” sono quattro. Purtroppo, però, la gara prosegue e al termine della sfida, Loredana prevale su Pierdavide il quale, tuttavia, lascia la competizione soddisfatto, guardando il futuro da cantautore e pregustandosi magari anche il successo bis a Sanremo come autore. Meglio sarebbe, ammette lui stesso, parteciparvi in prima persona. Eh, già, dopo la vittoria di Carta due anni fa e di Scanu quest’anno, pare che il festival sia uno degli obiettivi obbligati dei talenti di “Amici”.

Rimasta in gara, Loredana si deve ovviamente scontrare con Emma. La cantante pugliese, fresca come una rosa essendo stata seduta fino a questo momento sullo sgabello, può confrontarsi al meglio delle sue forze, per l’ennesima volta, con la rivale, per la verità un po’ affaticata e già messa a dura prova dal punto di vista emotivo. Questo è quello che si doveva evitare: si preannuncia lo stesso epilogo dello scorso anno quando l’Amoroso, benché non favorita, ha superato lo Scanu già reduce dallo scontro con il Napolitano. Ma non è solo questione di “freschezza”. Certo Emma parte avvantaggiata da questo punto di vista, ma la cosa che maggiormente può influire sull’esito dello scontro è il televoto: i fan di Loredana, infatti, hanno già votato per lei (ai fedelissimi, poi, si sono aggiunti anche i fan di Matteo, non tutti, ma buona parte sì) una volta, quindi devono affrontare una spesa supplementare per televotarla anche in questa sfida. Non so quanto ciò possa influire sulla vittoria di Emma, ma credo che abbia almeno una parte non del tutto insignificante.

Lo scontro tra le due cantanti si svolge come altre decine di sfide: appare, in verità, un po’ noioso e dall’esito scontato. Emma è brava, ha un potenziale di voce notevole ma si esibisce in modo tecnico, infilando dappertutto quel non so che di soul, ma risultando, a livello emozionale, paradossalmente quasi senz’anima. Riesce ad emozionarmi solo quando interpreta “Calore”, ma quando poi la sento esibirsi anche in “Davvero” e “Meravigliosa”, alla fine mi sembrano tutte uguali. La differenza con Loredana è che da quest’ultima non si sa mai cosa ci si debba aspettare, perché una stessa canzone viene eseguita in modo diverso passando da una performance all’altra. Emma, invece, è sempre uguale, monotona. Mannucci, de Il Tempo, paragonando le esibizioni delle due ragazze nei loro brani, osserva: “Loredana le canzoni se le strappa dall’anima: si vede che ha delle ferite che sono diventate cicatrici. Sarebbe bello se la trasmissione finisse qui”. Concordo pienamente e devo ammettere che il resto non riesco nemmeno a godermelo. Il finale è scontato ed inizio a credere che le voci messe in giro da Paolini, il noto tele-disturbatore, siano vere: la vittoria di Emma era già decisa da tempo ed organizzatissima, a cominciare dalla scelta compiuta dalla Universal di far uscire il suo ep prima di tutti gli altri. Le sue canzoni sono in vetta alle vendite sul web e si sentono alla radio già da tempo: come si poteva prevedere un altro epilogo?

Si va verso la fine. Prima, però, si esibisce Biagio Antonacci, autore e produttore di Loredana. Ma la sua presenza sul palco, ormai a tarda notte, non serve a svegliare i fan di Loredana che, com’era già scritto sul copione tipico della trasmissione di Maria, lascia il podio ad Emma che vince i 200 mila euro in palio. A Pierdavide, come già anticipato, va il premio della critica, consistente in 50 mila euro. Forse se lo sarebbe meritato maggiormente Matteo, visto che il Carone di glorie ne ha già avute molte, dal successo sanremese alle vendite super del suo libro “I sogni fanno rima”. Ma in fondo per Matteo si prospetta una carriera brillante da tenore: in un rvm il maestro Daniel Oren, direttore artistico del Teatro Verdi di Salerno, tra le lodi per il suo talento gli annuncia la scrittura per tre rappresentazioni dell’ “Elisir d’amore” di Donizetti, nella parte del protagonista Nemorino. Noi lo sapevamo già ma per Matteo è una vera e propria sorpresa (e non c’è motivo di dubitarne, viste le lacrime con cui il tenore accoglie la notizia). Alla fine, ha vinto anche lui. (ulteriori notizie QUI)

Si conclude, quindi, un’edizione contrassegnata da una vera e propria pianificazione: ormai la trasmissione di Maria è diventata quasi un’agenzia di collocamento. Lo spettacolo ne ha guadagnato, grazie ai talenti messi in mostra. Forse manca quel pizzico di improvvisazione e anche di imperfezione che caratterizzava le edizioni precedenti; in un certo senso, la vittoria inaspettata di Marco Carta a Sanremo 2008 ha messo in moto una vera e propria macchina da guerra: quella tra discografici, prima di tutto, e quella dell’audience.
Ma è inutile fare polemiche: davvero i quattro finalisti meritavano tutti di vincere e avranno comunque il successo che meritano. Rimane il sospetto sul televoto, la cui regolarità è stata più volte messa in discussione, anche nelle precedenti edizioni. Ma questa è un’altra storia.

LORENZO CRESPI-SHOW A “BALLANDO CON LE STELLE”: POLEMICHE SENZA FINE, LASCIA LA GARA ED E’ ELIMINATO


Anche sabato 27 febbraio a “Ballando con le stelle” Lorenzo Crespi è stato protagonista del suo personalissimo show a base di salsa e … polemiche. Ormai credo che abbia toccato il fondo e, nonostante la sua indiscutibile bravura di ballerino, sia indifendibile dal punto di vista umano. Se si fosse limitato alle polemiche sui voti della giuria, sarebbe stato accettabile. Ma la sua reazione al solito video-clip che anticipa l’esibizione dei vip con i loro maestri ha passato ogni limite, visto che si è permesso di offendere pubblicamente non solo i concorrenti rivali ma anche i ballerini professionisti. Fino ad arrivare all’abbandono della povera Natalia Titova, sublime maestra e ragazza dolcissima, oltre che dotata di infinita pazienza e di una classe invidiabile. Da lei Crespi avrebbe potuto imparare molto, non solo nell’ambito del ballo, ma anche dal punto di vista umano. La Titova ha, soprattutto, una dote che al Crespi manca del tutto: l’umiltà.

La prima parte della serata sembrava filare liscia, con sorrisi e balli, cioé esattamente quello che i telespettatori e il pubblico in studio vorrebbero vedere sempre in uno spettacolo televisivo del genere.
Alla prima sfida con Raz Degan, Lorenzo Crespi dichiara: “Le vincerà tutte lui [le sfide], se lo merita”. Poi, però, quando inspiegabilmente la giuria premia proprio Raz, Crespi non sa nascondere il disappunto, facendo una faccia più che eloquente: è evidente che quello che ha appena detto non lo pensava affatto. Alla fine di questa prima manche vince al televoto, il che significa che il pubblico da casa, nonostante tutto, continua a premiarlo.

Non contento del favore che ottiene, non riesce a frenare la lingua che, ormai, è indipendente dalla sua testa: se pensasse prima di parlare, certe cose non le direbbe. Nel VIDEO che va in onda prima della seconda esibizione, Crespi polemizza su ciò che Simone Di Pasquale aveva detto la volta scorsa e cioé che Barbara De Rossi, sua partner, era talmente dispiaciuta per quello che era successo -Crespi aveva disertato per tutta la settimana la sala prove- da essere “depressa e devastata“. Oddio, forse le parole del Di Pasquale sono state un po’ esagerate, comunque non era indispensabile replicare dicendo “che c’entra lei con la vita mia?”. Poteva, in effetti, limitarsi a dire: “mi dispiace che Barbara si preoccupi per me”. Poi spara a zero sul ballerino professionista dicendo che Di Pasquale in confronto a Todero o a Di Filippo -altri ballerini professionisti- sparisce. Quindi asserisce di essere stato aggredito da lui durante la puntata precedente. In effetti Di Pasquale voleva solo difendere la Titova -con cui ha ballato per anni e ha avuto anche una storia d’amore- visto che era stata abbandonata per tutta la settimana.

Al termine della messa in onda del video-clip e dopo l’esibizione della coppia sfidante, quando tocca a Lorenzo Crespi si presenta in pista la Titova da sola, con aria alquanto sconsolata ma sempre con il sorriso smagliante sulle labbra. Che è successo? Crespi è sparito, non si trova più. Di Pasquale non si lascia sfuggire nemmeno questa occasione per difendere la collega maestra di Crespi: “una ballerina del genere non si lascia mai da sola“. Certo, ma si potrebbe osservare che non si abbandona la gara dopo essersi impegnati a portarla a termine. Infatti, interpellata la presidente della giuria, Carolyn Smith, osserva che in questi casi si procede alla squalifica.
Milly sembra impacciata e guarda in giro per lo studio in cerca di lumi. Nasconde il disappunto ma si capisce che anche lei non ne può più delle sceneggiate di Crespi. Da parte sua, Barbara De Rossi è ancora più depressa e in suo soccorso interviene nuovamente il fedele Di Pasquale che osserva: “Lei [Barbara] ha dimostrato di fare molte cose, alla sua età. Bisogna essere umili fino alla fine, non si deve giudicare”.

Nel frattempo la produzione fa sapere che Crespi può rientrare per la manche a quattro valida per il salvataggio ma la sfida è vinta dalla coppia avversaria e il concorrente assente non può partecipare al televoto. Milly, però, non demorde e manda Paolo Belli a cercare l’attore. Lui, tuttavia, non c’è e ha il cellulare spento. Più tardi si saprà che è in camerino a parlare con la direzione.
Intanto a bordo pista si scatenano le polemiche da parte degli ospiti invitati alla trasmissione. Il giornalista Sandro Mayer osserva che una ballerina stupenda come Natalia non si abbandona e che gli sembra un peccato che le cose siano andate così perché all’inizio della puntata Crespi sembrava allegro e rilassato; ma durante la messa in onda del video ha cambiato faccia, continuava a fare “no” con la testa e dal labiale si è capito che ad un certo punto ha detto “non ce la faccio più, me ne vado”.
Uno dei giurati, Fabio Canino, si dimostra favorevole alla squalifica perché ritiene non ci siano giustificazioni al comportamento di Crespi: “ha preso in giro tutti, o ci si diverte o si va a casa”. La Smith è d’accordo per la squalifica e, quando Mayer tenta di difendere l’attore parlando di “psicologia particolare”, Canino salta su dicendo che ha sbagliato e deve pagare per questo. Anche la Titova chiede che venga presa una decisione definitiva: meglio se non torna più ed è d’accordo con la Smith.

La Carlucci si professa super partes e sostiene che “Ballando” è una vera gara, molte persone si mettono in gioco e si sacrificano, cercando di sorridere anche nelle sfide, come quando si gioca in spiaggia e poi si va a mangiare la pizza insieme.
A questo punto interviene Ron Moss , sempre molto discreto forse anche per colpa della lingua che non consoce, dicendo che non vuole parlare male di nessuno ma tutte le persone in gara si sono fatte un mazzo così dalla mattina alla sera; si deve capire che bisogna farla finita con le polemiche e i comportamenti sbagliati, soprattutto ne devono prendere atto la giuria e il pubblico che televota. Definisce Crespi un bambino viziato che vuole stare al centro dell’attenzione, ma l’attenzione bisogna darla a chi la merita.
A parziale difesa interviene Lamberto Sposini osservando che non bisogna fare dei processi sommari in contumacia e spera che Crespi ritorni sui suoi passi. A questo punto Barbara De Rossi, furibonda nonostante per carattere sia piuttosto timida e riservata, dice che non si può fare e dire ciò che si vuole. Milly vorrebbe che Lorenzo ritornasse anche perché non si abbandona così una gara e Sposini la supporta auspicando che Crespi dia delle spiegazioni sul suo comportamento. Guillermo Mariotto, con il suo solito sorriso sornione, osserva che la tramissione si sta trasformando in “Parlando con le stelle” e anche Ivan Zazzeroni concorda nel sostenere che non si possono portare i problemi propri in pista e che Crespi ha dei problemi che non sono legati allo spettacolo in sé. Come dire che è paranoico, insomma.

Dopo la discussione, la gara continua con le altre sfide, intermezzate dall’intervento dei due ballerini per una notte: Valerio Scanu e Emanuele Filiberto, reduci dal Festival di Sanremo. La Rai sponsorizza la Rai, insomma.
Alla fine, Crespi non si presenta per la manche a quattro e viene eliminato. Aggiungo: FINALMENTE!
Viene eliminata Margherita Granbassi, nonostante sia stata lodata dalla giuria per tutta la serata. Forse le è stata fatale l’attribuzione dei punti del tesoretto a Barbara De Rossi che i giurati sembrano privilegiare spesso.Lo spareggio tra Ron Moss e Benedetta Valanzano (ripescata) si disputerà nella prossima puntata, anche perché lo Crespi-show ha fatto perdere un sacco di tempo in inutili parole. Sarebbe stato molto meglio non ammetterlo in gara la scorsa puntata, visto che aveva disertato le prove. Almeno la povera Natalia non sarebbe stata umiliata a questo modo.

A GRANDE RICHIESTA, ECCO IL VIDEO DEL MOMENTO CLOU DELLA SERATA, QUANDO CRESPI E’ SPARITO!

PER LEGGERE LE ALTRE “PUNTATE” DEL LORENZO CRESPI-SHOW, CLICCA QUI.

[POST AGGIORNATO IL 29 FEBBRAIO 2010]

LA COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI: A SANREMO IL TRIONFO DEGLI “AMICI” VALERIO E ALESSANDRA


Quest’anno la copertina post-Sanremo di TV Sorrisi e Canzoni è davvero graziosa: niente leoni né smoking né coriandoli che cadono dal cielo. Semplicemente due “amici”: Valerio Scanu, trionfatore del 60esimo Festival della Canzone Italiana, e Alessandra Amoroso che ha duettato con lui sul palco dell’Ariston. Camicie a quadretti, bocche spalancate, linguaccia con piercing in vista … due giovani amici scanzonati. Quello che ci voleva per celebrare una vittoria così. Semplicemente.

STRISCIA LA NOTIZIA: TELEVOTO DAL CALL CENTER PER IL TRIONFO DI PUPO E IL PRINCIPE A SANREMO?

Ci sono andati vicino. Per poco Pupo, il principe Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici non hanno vinto il Festival di Sanremo. In solo 53 minuti si è deciso tutto, in 53 minuti c’è stato il sorpasso da parte dell’ex Amico di Maria De Filippi, Valerio Scanu. Accidenti, mi vien da pensare, l’abbiamo scampata bella.

Oggi su L’Avvenire sono stati pubblicati tutti i dati del televoto di sabato sera: Scanu ha raccolto 235.105 televoti, pari al 37,01% dei votanti, 56.066 voti dalla rete fissa e 180.039 dai cellulari. Pupo e i due compagni d’avventura ne raccolgono 113.284 dai telefoni fissi e 100.582 dai cellulari, in tutto 213.866, pari al 33,53%. Marco Mengoni, terzo classificato, ha raccolto 34.866 dai telefoni fissi e 153.047 dai cellulari, per un totale di 187.913, pari al 29,46% dei voti.
Percentuali a parte, vediamo di fare i conti dei soldi spesi dagli italiani per sostenere i propri pupilli: 2.705.212,50 euro, considerando anche le preferenze espresse per i Giovani in gara. Un bell’affare, non c’è che dire. Sono sempre più d’accordo con Nino D’Angelo che, avrà pure il dente avvelenato per l’eliminazione, ma ha fatto un’osservazione più che legittima: se il voto è democratico non bisogna pagare. (ne ho parlato in quest’altro post ).

Ieri sera a Striscia la notizia il bravo Staffelli, nel consegnare il tapiro a Pupo e al principe, proprio per il loro piazzamento d’onore sospetto, ha chiesto a Pupo se avesse fatto ricorso al call center. Il cantante ha negato, assumendo un atteggiamento piuttosto sdegnato. Eppure qualche settimana fa aveva ammesso che nel 1994, quando le preferenze per le canzoni in gara avvenivano per mezzo del Totip, aveva comprato pacchi di schedine: “Eppure –ha dichiarato- sono arrivato quarto. Evidentemente qualcuno ne ha acquistate più di me”.

Insomma, davanti ad una smentita così decisa e senza alcuna prova, bisogna credere a Pupo. Tuttavia, perché la stessa domanda non è stata rivolta al principe? Lui, con quell’aria sempre alquanto stralunata, forse avrebbe potuto fugare definitivamente i dubbi. Non solo, avrebbe potuto difendersi dalle insinuazioni che qualcuno ha fatto circa la sua vittoria nella scorsa edizione di “Ballando con le stelle”.

Pensare che il televoto non sia in qualche modo inquinato è impossibile: la testimonianza di una direttrice di un call center ieri a Striscia (vedi video sotto l’articolo) ha confermato che le supposizioni sono una realtà, non un’invenzione dei maligni. La signorina ha, infatti, confermato che viene spesso richiesto un “pacchetto telefonate” per i televoti; si parla di 20mila o 40 mila euro al colpo, non di bruscolini. Eppure nessuno fa nulla per impedire che ciò avvenga. Quello che poi fa più male è che il sospetto si allarga e alla fine non sappiamo quanti siano gli onesti e quanti gli imbroglioni. Le case discografiche, in fondo, sono in grado di investire delle belle cifre pur di far emergere i loro cantanti: perché puntare il dito solo contro Pupo che, secondo me, è onesto? Lo è sempre stato, anche quando ha pubblicamente ammesso di essere “poligamo” e di essersi rovinato giocando d’azzardo.

PUBBLICO, INFINE, UN COMUNICATO CHE L’ADOC MI HA INVIATO IERI, COMMENTANDO UN ALTRO POST:

L’Adoc si unisce alla protesta, basta alla farsa del televoto.

“Il televoto per l’Adoc va abolito in tutte le trasmissioni almeno fino ad una nuova regolamentazione del sistema, che sia più corretto, trasparente e verificabile dai telespettatori. La farsa durante la serata finale del Festival di Sanremo è l’ennesima prova delle debolezze di un sistema di voto che non garantisce la veridicità della partecipazione popolare. Siamo solidali con la protesta degli orchestrali e del pubblico dell’Ariston, il voto deve essere reso pubblico, per eliminare qualsiasi dubbio sulla sua regolarità. Si è verificata una profonda mancanza di correttezza e trasparenza nei confronti dei telespettatori, televotanti o meno. Vorremmo fosse fatta chiarezza in merito alla computazione dei voti ricevuti, al numero dei votanti e alla ripartizione dei voti tra i concorrenti: tutti aspetti su cui, finora, non è stata resa una corretta informazione e pubblicità. L’Adoc chiede che vi sia da parte della polizia postale e dell’Autorità delle comunicazioni la verifica della provenienza dei voti.”

AGGIORNAMENTO DEL POST: 24 FEBBRAIO 2010

A proposito dei dati sul televoto diffusi da L’Avvenire, nel suo blog sul sito di Repubblica, Ernesto Assante ha abilmente smentito i calcoli fatti dal quotidiano, sulla base dei quali negli ultimi 53 minuti di televoto Valerio Scanu avrebbe avuto un notevole recupero, prendendo le distanze dai secondi classificati, cioè Pupo e co.
Siccome per la matematica non ci sono tagliata, vi rimando alla lettura dell’articolo (questo il LINK), così ognuno può trarne le dovute considerazioni. Da parte mia, voglio solo fare un’osservazione sul presunto “acquisto di voti” fatto da Pupo tramite call center (cosa su cui non sono affatto d’accordo): il maggior numero di telefonate proveniente dalla rete fissa, rispetto ai voti ottenuti dagli altri concorrenti, può essere giustificata tenendo presente che i fan di Pupo, da oltre trent’anni sulla breccia dell’onda, nonché gli estimatori di Emanuele Filiberto, probabilmente monarchici nostalgici, sono forse meno abituati all’uso del cellulare e all’invio degli sms. Tutto qui. I call center rimangono una pura illazione.

Infine, nonostante il successo tanto sbandierato di quest’edizione del festival e gli elogi sperticati alla conduttrice Antonella Clerici, i televoti sono stati complessivamente molti di meno: lo scorso anno, Marco Carta aveva ottenuto 800mila voti (ma nell’edizione di “Amici” ne aveva collezionato addirittura un milione e mezzo!); quest’anno, Valerio Scanu ha vinto con solo 235.105 preferenze da casa: un segnale che la gente si fida sempre meno del televoto. Quindi, concordo con l’adoc che su questa pratica “popolare” ci debba essere maggior chiarezza e trasparenza. E a fronte di una spesa di 2.705.212,50 euro, ritengo sia il minimo che si possa chiedere.

SANREMO 2010: SULLA STAMPA INFURIANO LE POLEMICHE SUL TELEVOTO

Sembra impossibile, ma quell’ “Italia amore mio” cantata in modo tanto appassionato quanto opportunistico dal trio sanremese, Pupo, Emanuele Filiberto e Canonici, si è divisa pro e contro il televoto. Che questo sistema di votazione sia pericoloso, l’ho già scritto QUI. Che fosse scontato che la vittoria sarebbe andata ai giovani usciti dai Talent show, penso fosse già chiaro nella mente di tutti. Quello che fa riflettere nel dopo-Sanremo non è tanto la vittoria di Valerio Scanu, quanto il piazzamento d’onore del trio capitanato da Pupo.

Le critiche, piuttosto feroci, non si sono fatte attendere; costituiscono una naturale e logica continuità rispetto al dissenso manifestato, in modo piuttosto spettacolare ed insolito, dai maestri d’orchestra, cui era stato affidato il compito di giudicare a loro volta i cantanti in gara.
Leggo su Il Giornale che i fischi arrivati a Lippi che nella serata di venerdì ha regalato un grande spot al brano patriottico, hanno scatenato le reazioni degli italiani tifosi. Di conseguenza, i tifosi offesi avrebbero iniziato a televotare come pazzi, tanto che per quasi tutta la durata della manifestazione il trio sarebbe stato in testa . Anche le percentuali, non ufficiali, testimonierebbero che Pupo e co. sono davvero andati vicino alla vittoria: 35% per Scanu, 33% per il trio patriottico e il resto per Mengoni.
Sempre su Il Giornale, la giornalista Laura Rio osserva che solo l’ora tarda cui si è arrivati per la proclamazione del vincitore potrebbe aver influito sulla vittoria dell’ex concorrente di “Amici”: probabilmente a mezzanotte e mezza i ragazzini più svegli dei vecchietti nostalgici della monarchia, hanno avuto la meglio e consegnato la vittoria al giovane sardo.
Per allontanare i sospetti di un televoto in qualche modo “tarocco”, dai vertici Rai arriva, tuttavia, una rassicurazione: Il sistema non è andato in tilt, ha funzionato sempre, sono invece cambiati i flussi, aumentati per Scanu e diminuiti per Pupo. Rimane un mistero, tuttavia, come il 50% dei voti assegnati dagli orchestrali abbiano potuto essere ribaltati dal televoto.

Cambiamo testata. Su Il Corriere vengono riportate le perplessità del direttore artistico di Sanremo, Gianmarco Mazzi: È in apparenza il sistema più democratico e giusto, ma nella realtà non lo è. Favorisce determinati artisti che appartengono a determinate zone di Italia. Chi verrà dovrà fare modifiche, si dovrà lavorare a un sistema nuovo. Naturalmente è una sua opinione, condivisibile o meno, ma smentita dalla Rai, come già detto.
D’altro avviso il Codacons che, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che siano collegate ad agenzie specializzate.

Su La Stampa , si ricorda la polemica che Nino D’angelo, grande escluso e mai ripescato, ha rivolto specialmente contro certi artisti in gara: gli rode, infatti, essere stato eliminato da giovani provenienti dai talent show e da un trio costituito ad hoc per far breccia nel cuore del pubblico televotante. Il cantante napoletano, come ricorda il quotidiano, intervenuto a La vita in diretta, ha criticato il televoto in quanto, secondo lui, se il voto è democratico, allora non si deve pagare. Non ha tutti i torti.

Insomma, come nella migliore tradizione del Festival della Canzone Italiana, le polemiche infuriano e sono destinate a durare a lungo. Visto che sul successo delle ultime due edizioni, condotte da Bonolis e dalla Clerici, non si può dire nulla, ci si attacca al sistema del televoto che già lo scorso anno ha premiato un ex concorrente di “Amici”. Ma mentre lo scorso anno il dito era puntato su Marco carta, pare che quest’anno ciò che rode maggiormente sia il secondo posto di Pupo e del principe: hanno promesso che non canteranno più in televisione la canzone, per la pace di tutti, specie delle nostre orecchie. Ma, visto il successo ottenuto con il televoto, non mi stupirei se qualcuno proponesse di sostituire l’Inno di Mameli con “Italia amore mio” . Anche Lippi e i fan della nazionale di calcio sarebbero d’accordo.