WILLIAM & KATE: “THE ROYAL WEDDING”, UN AFFARE DA DUE MILIARDI … DI TELESPETTATORI


Si avvicina la data fatidica che tutta l’Inghilterra, e il mondo intero, attende con trepidazione: il matrimonio del principe William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor (28 anni) e la non nobile Catherine Elisabeth Middleton (29 anni), che sarà celebrato nell’Abbazia di Westminster il 29 aprile prossimo, di venerdì. Alla faccia della superstizione.

Non so se sarà il matrimonio del secolo (in fondo siamo solo all’inizio del XXI), ma di certo costituirà un evento eccezionale per quanto riguarda l’audience: due miliardi di telespettatori sono stimati, infatti, in tutto il mondo. Gli “appena” 750 mila spettatori che quasi trent’anni fa, il 29 luglio 1981, hanno sentito pronunciare un emozionato I will dalla dolce voce della giovanissima Diana Spencer, mamma di William, sembrano proprio una bazzecola. Molti di più hanno assistito addolorati al funerale di Lady D, nel settembre 1997: circa 33 milioni, una cifra comunque ben lontana dai dati stimati per questo evento che pare abbia ridato un po’ di fiducia nella monarchia inglese agli afflitti sudditi della regina Elisabetta II che ancora non hanno dimenticato la dolce principessa triste, nuora assai detestata da Sua Maestà.

Sull’ultimo numero di TV Sorrisi e Canzoni (n° 17, pagina 33) è riportato un commento di Carlo Rossella alle nozze del principe William. Mi sembra un intervento intelligente e mi piace riproporlo per i miei lettori.

UN GRANDE SPOT PER LA CORONA

Credo che “The Royal Wedding” contribuirà fortemente a dare alla monarchia britannica quella popolarità crollata ai minimi storici dopo gli scandali che hanno investito la relazione tra Carlo e Diana. Inoltre l’evento fa paio con gli 85 anni della Regina Elisabetta, che si festeggeranno a luglio, e cade a tre mesi dalle prossime elezioni. E non sorprenda se gli Inglesi da un lato accorrono in massa alla festa dei loro reali, e dall’altro ad ogni sondaggio si esprimono a favore dell’abolizione della monarchia: i sudditi di Sua maestà vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca. Intanto a Corte per la prima volta entra una ragazza senza una goccia di sangue blu e la cosa non manda in visibilio la regina né Carlo. Si dice addirittura che a un ricevimento prenuziale, al consuocero che si vantava della sua famiglia che “si è fatta da sola”, Carlo abbia risposto: “Be’, potevate farvi un po’ meglio”.
I Middleton incassano la cattiveria e fanno buon viso: dietro la fruttuosa vendita dei gadget nuziali ci sono anche loro.

A questo punto, non mi resta che dire: God save the Queen, anzi sarebbe meglio God save the Princess Kate. Per sopportare una suocerigna come Camilla e una nonna come Elisabetta, ne ha bisogno, povera Catherine.

GIANNA NANNINI: DOPO PENELOPE MAGARI ARRIVA UN MASCHIO

Non smetterà mai di stupire Gianna Nannini, neomamma cinquantaquattrenne di Penelope. In un’intervista pubblicata su TV Sorrisi e Canzoni (n° 3/2011, pagg. 12-17) racconta la sua esperienza di genitrice attempata, mettendo anche in preventivo di avere, in futuro, un maschio.

Alla domanda “Quando immaginava di diventare madre si vedeva con un maschio o una femmina?”, la cantante senese risponde: Un maschio. Fino alle analisi ne ero convinta. Poi è arrivata Penelope e in un momento quell’immaginazione è svanita. Magari il prossimo sarà maschio .
Così si conclude l’articolo, per certi versi emozionante, in cui racconta l’attesa e la grande gioia di poter abbracciare la bimba a lungo desiderata. Un racconto simile a quello di tante altre mamme felici, se non fosse per l’età della donna, un’età in cui la maggior parte delle sue coetanee fanno i conti con vampate di calore e chili di troppo. In un certo senso l’esperienza della Nannini potrebbe fare invidia. Ma quando poi si pensa all’impegno che un bimbo richiede per molti anni, prima di conquistare una certa autonomia, cinquantaquattro anni sembrano davvero troppi. Non c’è nulla da invidiare ad una sessantenne alle prese con una bimba in prima elementare.

Sull’età, inevitabilmente, si sono scatenate molte polemiche, tutte affrontate dalla cantante con estrema indifferenza: Fondamentalmente è un problema loro: io mi sono meravigliata di tanto clamore. – afferma nell’intervista – Mi sembrava di essere tornata ai tempi in cui stavo a Siena e giravo con il maxicappotto: tutti a criticare. Me ne sono andata dalla provincia perché non sopportavo i giudizi e i pettegolezzi, e invece … io non sono pettegola, ognuno per me deve fare quello che gli pare. Certo è che Gianna le critiche se le va un po’ a cercare e un maxicappotto – in un’ “epoca” in cui presumibilmente andava di moda – non è proprio paragonabile ad una gravidanza a cinquantaquattro anni. Ma tant’è …

L’età, tuttavia, non è il solo fatto strano nella vicenda di questa maternità tardiva. Penelope, infatti, non solo dovrà fare i conti con una madre attempata, ma non avrà nemmeno un padre. Non credo sia necessario avere per forza una famiglia “normale”, i ruoli padre-madre non sono così vincolanti: è necessario che nella famiglia ci sia molto amore. […] la famiglia è importante indipendentemente da come è composta, del resto i problemi ci sono in tutte le famiglie, anche in quelle “normali”, osserva la cantante.

Ecco, è quel normale virgolettato che mi lascia interdetta. Eh sì, perché nel momento in cui ammette l’anormalità della sua esperienza, non mi pare che sia stata sincera affermando che le polemiche sulla sua maternità l’hanno stupita. E, certamente, non dovrà stupirsi se qualche strascico ci sarà, sulla sua storia, soprattutto nel momento in cui non ha escluso che il prossimo potrebbe essere maschio. Chissà se aspetterà i 60 anni o si deciderà prima?

[nella foto la copertina del CD Io e te da questo sito]

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I BAMBINI FANNO O… DIENS


Guardare qualcosa di originale in Tv, di questi tempi, è diventato quasi impossibile: dai talk show pomeridiani e serali, alle fiction, ai programmi di intrattenimento le trasmissioni si assomigliano un po’ tutte. Clamoroso è, in particolare, il caso di due programmi che vedono come protagonisti dei bambini canterini che si rincorrono, nei palinsesti televisivi, sfidandosi a suon di audience (letto odiens, se volete, così si capisce il titolo del post!).

Di questo tipo di spettacolo ho già parlato altrove (QUI e QUI) e ribadisco che non mi piace. Non mi piace vedere la continua competizione cui sono costretti dei bambini, a volte molto piccoli, e degli adolescenti che si affacciano al mondo dello spettacolo con chissà quali aspettative. Sia la Clerici, che presenta “Ti lascio una canzone” su Rai 1, sia Gerry Scotti, che conduce “Io canto” su Canale 5, difendono i propri show asserendo che per i bambini si tratta, innanzitutto, di un gran divertimento. Io non ci credo. Dietro questi bambini così divertiti ci sono dei genitori che li spingono a mettere in luce il loro talento e, applaudendo dalla platea con tanto di lacrime agli occhi, coltivano l’intima speranza che il proprio pargolo ce la faccia perché è in assoluto il più bravo. Al confronto, Anna Magnani di “Bellissima” appare una dilettante.

Ma non bastavano, evidentemente, ben due trasmissioni clonate trasmesse in prima serata nell’arco della stessa settimana (fortunatamente non nella medesima giornata). No, non era sufficiente esibire i piccoli campioni alle prese con le gare canore. Da giovedì, infatti, parte lo show di Paolo Bonolis, “Chi ha incastrato Peter pan?”.
Nella trasmissione di Bonolis i bambini non devono dimostrare altra dote che la spontaneità. Almeno, così pare. Ma chi ha visto le passate edizioni, si sarà reso conto che anche in questo caso, benché non esista una gara tra i fanciullini, tutto sa di costruito. Come in “Io canto” e “Ti lascio una canzone” i concorrenti scimmiottano i grandi, nel modo di atteggiarsi e di vestirsi (senza parlare dei testi delle canzoni, per nulla adatti a dei bambini), in “Chi ha incastrato Peter Pan?” i piccoli protagonisti sono abilmente guidati a fare e dire ciò che viene loro suggerito. Ai limiti della decenza, talvolta. Mi vengono in mente, ad esempio, le domande rivolte dai piccoli intervistatori a Ilary Blasi, la dolce metà di Francesco Totti: decisamente maliziose. Troppo per essere farina del loro sacco.

Bonolis, tuttavia, garantisce che i bambini non recitano a copione: Siamo riusciti a trovare bambini spontanei e non bambini che recitano giocando a fare i bambini. Ma non è facile. La cultura dominante è quella dell’immagine, dell’apparire, e i bambini non sono esenti da questo gioco al massacro. Di conseguenza è più difficile rintracciarne di spontanei, dichiara a TV Sorrisi e Canzoni (numero 41/2010, pagina 15; si può leggere parzialmente l’intervista a questo LINK ).
A me, sinceramente, sembra che anche lui non sia esente dal gioco al massacro, di quella guerra all’audience in cui se perdi, ti cancellano il programma, E Bonolis questo non se lo può permettere. Quindi, si prepara pure lui a questa guerra il cui trofeo è costituito dalle percentuali di share, proprio in questo periodo, proprio in concomitanza con alte due trasmissioni animate da piccoli protagonisti.

Evidentemente sono i bambini a confezionare una trasmissione vincente. Scopro con piacere di essere nuovamente d’accordo con Alfonso Signorini, direttore di TV Sorrisi e Canzoni, che nel suo editoriale (LINK ), osserva: «facendo zapping in queste settimane mi sono accorto di quanti bambini ci siano in tv. Bambini canterini a «Io canto» e a «Ti lascio una canzone». Bambini attori, da «I Cesaroni» a «Ho sposato uno sbirro». Tra poco ci saranno anche i bambini involontari filosofi di ‘Chi ha incastrato Peter Pan?’. Strana considerazione: a una progressiva diminuzione del tasso delle nascite, assistiamo alla proliferazione del bambino come personaggio del piccolo schermo». Prosegue, quindi, la riflessione sulla mancanza di giovani conduttori e quasi per compensare questa lacuna, ecco che «in una tv di questo tipo i bambini rappresentano indubbiamente una ventata di aria fresca.».

Aria fresca, sì. Ma alla fine, con queste trasmissioni sempre uguali che si ripetono negli anni, mi sa che l’aria è anche un po’ fritta.
Io, sinceramente, sento la mancanza dei bei quiz del giovedì sera condotti dal mitico Mike Bongiorno. Ma oramai i quiz sono relegati al preserale e fanno da aperitivo. Mentre le trasmissioni delle Clerici, di Scotti e di Bonolis, venendo dopo cena, potrebbero essere considerate un digestivo. A me, però, fanno sentire il bisogno di un buon Alcaselzer.

SANREMO A RISCHIO PER BELEN? E INTANTO PER ALFONSO SIGNORINI È FASTIDIOSA

Nel suo editoriale del numero di TV Sorrisi e Canzoni in edicola oggi (n° 31, 31 luglio 2010), Alfonso Signorini dice di Belen Rodriguez: “Non ne posso più di Belen e dei suoi tiramolla”. Credo si riferisca alla love –story della show-girl argentina con il tristemente noto fotografo – paparazzo – agente, e chi più ne ha più ne metta, Fabrizio Corona.

Capisco che, per un direttore di giornale, il “tiramolla” possa risultare fastidioso, anche perché non si fa in tempo a diffondere una notizia che subito arrivano le smentite. Ma mi pare che, soprattutto per quanto riguarda il settimanale scandalistico “Chi”, diretto anch’esso da Signorini, queste love – story complicate siano la manna che piove dal cielo. E poi, inutile nasconderlo, Belen riscuote moooolti consensi fra il pubblico maschile che, magari di nascosto, una sbirciatina alle riviste di gossip la danno.

Insomma, per Signorini la Rodriguez è fastidiosa alla pari dell’afa e delle zanzare: “Afa, Belen e zanzare: che estate fastidiosa” è, infatti il titolo dell’ultimo editoriale (può essere letto anche a questo LINK ). Fin qui, nulla da eccepire, ognuno si tiene i fastidi suoi, anche se per togliersi dai piedi Belen non basta il condizionatore o il fornelletto ammazzazanzare. Quello che però stupisce è che sulla copertina di TV Sorrisi e Canzoni campeggi la foto di …. Belen. Sì, proprio lei, in compagnia dell’inseparabile compagno di spot Christian De Sica (che ha gentilmente commentato un mio post tempo fa e che tranquillizzo subito: non parlerò di lui, questa volta!).

La foto di copertina rimanda all’articolo “esclusivo” che tratta del prossimo spot del gestore telefonico di cui i due sono testimonial. Non leggo l’articolo, ma faccio una considerazione: questa copertina mi sembra quantomeno inopportuna, anche se mi rendo conto che mettere in stampa un giornale non è cosa che si possa fare in poco tempo, così come le eventuali modifiche non si possono realizzare su due piedi, tantomeno quelle che riguardano la copertina.
Perché, dunque, quella copertina appare inopportuna? Perché è recente la notizia della chiusura di due importanti discoteche milanesi per traffico di stupefacenti. Una delle testimoni ascoltate, riguardo all’illecito, è proprio Belen che ha ammesso di aver frequentato uno dei due locali e di aver fatto uso di cocaina, anche se pare non all’interno della discoteca. A tal proposito, l’argentina cita anche un’amica e soubrette lei stessa, Francesca Lodo, che pare si sia affrettata a querelarla. Belen, infatti, nel corso della testimonianza resa nel 2007, all’interno dell’inchiesta “Vallettopoli”, ha dichiarato: «Ho fatto uso di cocaina insieme a Francesca Lodo, a casa sua, solo due volte nei primi giorni di gennaio 2007. In entrambe le occasioni la droga me l’ha data Francesca. Non so dove Francesca la prenda, ma sono certa del fatto che ne fa assai uso. Lei mi invitava spesso ad andare nei bagni dell’Hollywood, le domeniche sere in cui stavamo insieme con tutti i componenti del gruppo Lele Mora, ma io non la seguivo perché temevo l’effetto della cocaina». (fonte: Il Corriere )
Che sia vera o meno l’accusa rivolta alla Lodo a noi interessa ben poco. Che la Rodriguez abbia dichiarato di temere gli effetti della cocaina, ci rincuora un po’. Quello che è d’uopo sottolineare, però, è che ci sia stata da parte della show-girl l’ammissione di averne fatto uso. A nulla può servire il tentativo di difesa da parte del fidanzato Corona che s’infuria per il danno d’immagine, che deriva dalla diffusione di questa notizia, alla bella Belen.

Il danno, in effetti, potrebbe esserci. Pare, infatti, che l’avvenente argentina sia tra i candidati alla conduzione del Festival di Sanremo 2011, ma la notizia ha suscitato subito delle polemiche. Voci di dissenso si sono alzate in coro, tra cui quella del sindaco della cittadina ligure, Maurizio Zoccarato, che si è affrettato a dichiarare: «Chi mette la faccia sul Festival di Sanremo deve essere una persona perbene» e ha annunciato che si opporrà nel caso in cui la Rai scegliesse Belen Rodriguez come conduttrice del 61° Festival della canzone italiana.

Che dire? La maledizione di Morgan colpisce ancora? O è solo che il Festival ha bisogno di pubblicità che duri nel tempo? L’anno scorso è iniziata ad ottobre, quest’anno addirittura ad agosto!
Va be’ che si tratta pur sempre di una località turistica balneare, ma il Festival è tutt’altra cosa.

[foto tratta da Wikipedia]

AGGIORNAMENTO, 29 LUGLIO 2010
BELEN COME MORGAN? ASSOLUTAMENTE NO

Dalle pagine del quotidiano Il Secolo XIX, il cantante Morgan, al secolo Marco Castaldi Castoldi, che lo scorso anno era stato estromesso dalla gara del Festival per le sue dichiarazioni sulla droga (leggi QUI), ribatte, infastidito, sul parallelo che molti hanno fatto tra la sua vicenda e quella di Belen.

La differenza è molto chiara. Per quanto riguarda Belen, bisognerebbe tenerla fuori dal Festival al di là della droga, perché non rappresenta nulla. Paragonarla al mio caso è pura follia: la mia estromissione è divenuta motivo di dibattito sociale alto. Belen, invece, della droga ha dovuto parlare sotto costrizione, afferma il cantante, riferendosi alla testimonianza che la Rodriguez ha fornito, in veste di persona informata sui fatti, agli inquirenti che, nel 2007, si occupavano dei vari scandali legati a “Vallettopoli“.

Al giornalista che gli fa notare che la sua è stata un’apologia della droga, Morgan risponde: Ma quale apologia! Quella di Belen è apologia perché lei si va a fare lo sballo in discoteca, che è una cosa che io ho assolutamente ripudiato.

Insomma, per Morgan niente più sballi né balli … ma intanto non sarà nemmeno più tra i giudici della prossima edizione di XFactor. Che anno sfortunato, considerati anche i diverbi con la ex moglie Asia Argento!

MARCO CARTA, IL RITORNO. NUOVO CD, “IL CUORE MUOVE”, E VECCHIE PAURE


Ho temuto di perdere tutti i fan”. Con questo titolo viene proposta in esclusiva l’ultima intervista di Tv Sorrisi e Canzoni a Marco Carta (numero 23/2010, pag. 60 sgg, articolo firmato da Antonio Mustara).
I mesi di assenza gli avevano fatto temere di essere dimenticato. Questo è il destino dei nuovi talenti. Al contrario, personaggi ormai noti e affermati nell’ambito della canzone italiana, con un successo consolidato da anni e anni di esperienza, possono permettersi di stare lontani dalle “scene” –ma talvolta non dalla classifiche- per lungo tempo: Tiziano Ferro, Claudio Baglioni, la stessa Pausini che ha annunciato uno stop prolungato, ne sono esempi eclatanti.

Il successo di Carta ha, tuttavia, decretato un cambiamento nel mondo delle sette note e della musica leggera in particolare: prima snobbati, i talenti usciti dalla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi, e più recentemente da XFactor, ora sono osannati dal pubblico televisivo che li segue ovunque nei tour e compra gli album, facendoli svettare nella Top Ten, in corsa per scippare il primo posto a dei mostri sacri della canzone internazionale: Madonna, Ligabue, Antonacci, Zero, Rolling Stones, AC/DC … solo per citare quelli presenti nelle classifiche attuali. C’è da scommetterci che anche il nuovo Cd di Marco Carta, “Il cuore muove”, farà una superscalata nella superclassifica nei prossimi giorni.

Il timore di essere dimenticati, tuttavia, è più che comprensibile: fa parte dell’intima incertezza di chi non ha ancora saldamente in mano, forse perché ha incominciato a praticarlo troppo in fretta e senza un’adeguata preparazione, non solo canora, il mestiere del cantante. Ma proprio per queste intime insicurezze, per l’apparente fragilità che queste nuove voci trasmettono, i fan sono numerosissimi e certamente non li dimenticano ma li supportano incessantemente nel percorso di crescita professionale.
Questo può bastare a far diventare Marco, Emma, Loredana, Pierdavide e gli altri “amici di Maria” dei veri cantanti? Forse sì, ma non per tutti. Carta, infatti, sulle pagine del settimanale diretto da Alfonso Signorini, si sfoga ripensando ai torti subiti da parte dei “colleghi”, quelli affermati che ritengono questi nuovi cantanti degli intrusi nel panorama musicale dei giorni nostri: «Prima di me la scena era dominata da artisti non giovani. Oggi invece c’è più spazio per i cantanti della mia età e finalmente in radio si sentono delle belle cose. Peccato che molti colleghi non giovani abbiano cercato di mettermi i bastoni tra le ruote. Con me si sono comportati con una cattiveria ingiustificata». Cattiveria ingiustificata o meno, è vero che certi “colleghi”, come osserva Marco, «a chi partecipa ai talent show attribuiscono per partito preso uno spessore artistico spesso inferiore a quello degli altri cantanti». Insomma, i pregiudizi ci sono, eccome.

La vittoria di Carta al Festival di Sanremo 2009, seguita da quella di Valerio Scanu nella scorsa edizione, ha effettivamente scatenato una querelle che pone in primo piano, soprattutto, il televoto e i suoi supposti “trucchi”. Ma anche quando non si mette in dubbio la correttezza dello strumento di voto, pare che la vittoria decretata dalle telefonate dei telespettatori abbia minor valore rispetto ad una votazione appannaggio di una giuria, di esperti e non.

Ma i sospetti, i dubbi, le illazioni possono essere facilmente demoliti. Da che cosa? Dal successo che i nuovi cantanti talentuosi hanno nella vendita dei dischi. Ormai la discografia è nelle loro mani, anzi “voci”, dobbiamo farcene una ragione. Che c’è di male? Nulla, a parer mio, anche se personalmente non sono una fan dei cantanti usciti dalla “scuola” di Canale 5. L’importante è che capiscano che lo studio, l’impegno, la volontà di migliorare sempre di più sono indispensabili per rimanere sulla cresta dell’onda: i fan non sono stupidi e si aspettano sempre qualcosa di più, ad ogni nuovo disco. Insomma, la strada da percorrere è ancora tanta, per Marco e gli altri. Non sono arrivati, hanno semplicemente iniziato un cammino che auguro a tutti essere lungo e ricco di soddisfazioni.

LINK per l’intervista a Marco Carta sul sito di Tgcom

[Fonte, oltre al numero citato, il sito di Tv Sorrisi e Canzoni ]

LA CASA DI SCAJOLA? UNA CATAPECCHIA … PAROLA DI LORY DEL SANTO

Da qualche giorno la showgirl Lory Del Santo sta sbandierando ai quattro venti di essere una vicina di casa dell’ormai ex ministro Claudio Scajola. Due giorni fa è stata ospite di Alfonso Signorini su Radio Montecarlo, ieri è stata intervistata da una giornalista per Il fatto del giorno, oggi era ospite in studio durante la trasmissione pomeridiana di Rai 2 condotta da Monica Setta.

Sembra che, al di là delle inchieste che hanno travolto il povero Scajola che ancora non si dà pace perché non sa chi gli abbia pagato una parte di casa, ‘sta casa non sia poi un granché. E il dettaglio non è proprio insignificante, visto che si sta discutendo sul valore dell’immobile che, secondo alcuni, Scajola avrebbe pagato troppo poco.
Il condominio, come ha testimoniato la stessa Lory Del Santo che vi abita dalla fine degli anni ’70, è modesto, la zona è considerata periferica, nonostante la vista sul Colosseo, uno dei più splendidi monumenti romani e del mondo intero, e parecchio malfamata. La showgirl ha raccontato che qualche anno fa aveva avuto bisogno di alcuni artigiani per una riparazione; questi avevano lasciato parcheggiato il furgone nei pressi del condominio e non vi avevano più ritrovato gli attrezzi. Un quartiere di ladri, insomma.

Dopo aver appurato che la zona, così descritta, non può essere considerata “da ricchi” e quindi eccessivamente cara a livello immobiliare, veniamo all’appartamento dei coniugi Scajola: sito nel piano mezzanino, privo di terrazze o balconi, con tre sole finestre su una superficie di 180 mq. Be’, non dev’essere un granché, soprattutto me lo immagino un po’ buio. La Del Santo conferma: buio e bruttino, anche se poi con la ristrutturazione fatta dall’ex ministro è stato ricavato –legalmente, sottolinea Lory- una specie di patio interno. Non ho capito bene di cosa si tratti ma andiamo avanti.

Pare che nelle condizioni in cui si trovava l’appartamento, anche per l’incuria delle vecchie proprietarie che non avevano fatto lavori di sorta ed erano, sottolinea la Del santo, le più povere del condominio, il prezzo pagato, ovvero quello dichiarato, sia più che onesto. Oddio, 900mila euro a me sembra una cifra enorme, ma posso immaginare che i prezzi degli immobili a Roma siano un tantino eccessivi, sicuramente più alti che non nella mia piccola e modesta, anche se molto graziosa, città.
Ad ogni modo, arrivare al milione e mezzo o due milioni di euro stimati come giusto valore dell’appartamento a me pare sia molto difficile, sempre che la descrizione fatta dalla Del Santo sia attendibile. Ma non vedo perché avrebbe dovuto dire una cosa per l’altra. Soprattutto pare che Scajola le stia simpatico. Ha precisato anche che l’onorevole vicino di casa è una persona affabile, gentile e bene educata: le ha perfino regalato un vaso di orchidee solo perché lei, rispondendo alle più elementari norme del buon vicinato, gli aveva dato il benvenuto. Peccato, però, che alla richiesta di mettere una parabola sul suo terrazzo, in assenza di spazi propri, Lory abbia negato il permesso: “Ho un terrazzino piccolo e ben tredici parabole!”, ha dichiarato ieri durante l’intervista da casa sua.

La vita condominiale, si sa, è veramente difficile. Nessuna eccezione, nemmeno per Scajola: niente parabola ma nemmeno l’aria condizionata! La Del Santo, infatti, ha riferito che i condomini hanno obbligato l’ex ministro a togliere il motore esterno del condizionatore, pur essendo collocato in “un cortiletto, piccolo e schifoso”, dove, insomma, non dava fastidio a nessuno.
Io adesso mi chiedo: per avere un appartamento con vista sul Colosseo, valeva davvero la pena stare quasi al buio, morire di caldo d’estate, fare a meno di Sky, avere dei condomini –eccetto Lory, naturalmente- un po’ stronzi e temere un assalto notturno da parte dei ladri che pare girino abitualmente da quelle parti? Non vorrei sembrare ironica e anche un po’ irriverente, ma una casa del genere non l’avrei voluta nemmeno … in regalo.

AGGIORNAMENTO DEL POST, 11 MAGGIO 2010:
«MI DISSE: È STATO UN AFFARE»

Lory Del Santo ribadisce, sul numero 20 di TV Sorrisi e Canzoni in edicola da oggi, quanto già detto in occasione di altre interviste. Riporto di seguito la breve intervista pubblicata a pag. 13:

Del Santo, lei abita nello stesso palazzo di Scajola. Ha mai visto l’appartamento del ministro?
“Certo, abito lì dal ’78. Quell’ammezzato era in pessime condizioni, non ha balconi e la vista sul Colosseo è molto parziale. Secondo me non valeva più di 800mila euro”.
Lei ha conosciuto il ministro?
“Sì, gli ho detto che ero contenta che fosse il nuovo inquilino e lui mi ha risposto serio: «Anch’io. Ho fatto un buon affare». Poi ha aggiunto, quasi tra sé e sé: «Chissà perché l’hanno venduto a questo prezzo»”.
Le ha detto quanto l’aveva pagato?
“No, non me l’ha detto e io non ho chiesto”
.

[FOTO DA QUESTO SITO]

BELEN , DE SICA, LO SPOT E LA “PALP FICTION”

Era da un po’ che ci pensavo, ma non avevo il coraggio di scrivere l’ennesimo post sulla coppia regina degli spot pubblicitari: Belen Rodriguez e Christian De Sica (leggi QUI e QUI). Ma oggi, leggendo l’editoriale di Alfonso Signorini su TV Sorrisi e Canzoni mi è sfuggito un “mi ha tolto le parole di bocca”. Eh già, perché a me, come a Signorini, quello spot dell’irruzione in casa della zia, intenta a preparare i fusilllli (non è un errore di battitura, è la zia che ne pronuncia qualcuna in più di elle!), non va proprio giù. Impossibile notare, infatti, che scacciandola per non condividere con lei il piatto di pasta, De Sica palpeggia vistosamente il seno di Belen.

Anche in casa ne abbiamo parlato e ho concluso che, almeno stando ai commenti dei miei tre maschi (marito e figli, che vi pensate?), molti uomini farebbero carte false per essere al posto di De Sica. Da parte mia, ho pensato che in fondo la bella poliziotta ha quello che si merita, mettendo in bella mostra tutto quel ben di dio. Ma poi, riflettendo, mi sono un tantino incavolata perché è chiaro che non si tratta di un errore, chissà quanti ciack fanno per ogni scena, e allora il palpeggiamento è quel tocco hot che rende lo spot più accattivante. Insomma, se avessero voluto, avrebbero potuto scegliere un’altra scena ma evidentemente gli autori pensano che, memori della palpatina fatta dal fortunato De Sica, gli utenti maschi telefoneranno di più.

Tornando a Signorini, mi piace in particolare la riflessione che fa sul seguito che lo spot avrebbe potuto avere:

[…] vedere una donna trattata in quel modo e soprattutto vedere che Belen neppure reagisce a certe avances, ma incassa rassegnata, mi ha dato fastidio. Se per amore della gag la “strizzata” era necessaria, beh, avrei preferito che fosse seguita da un sonoro ceffone da parte dell’importunata. Come dire: noi donne non abbiamo lottato anni e anni per niente. Se vuoi palpare alza il tacco e vai da un’altra parte. Invece no. Stiamo attenti. Non si può legittimare una molestia con tanta superficialità. Neppure per l’anima del commercio. (tratto da TV Sorrisi e Canzoni, n° 16/2010, editoriale dal titolo Non accetto la “palp-fiction” di De Sica, pagina 3; visibile anche sul sito di Sorrisi)

Come si fa a non essere d’accordo? A me, però, viene un dubbio: Belen, da brava poliziotta, è forse a conoscenza della sentenza della Cassazione che, nel luglio scorso, ha stabilito che una palpatina senza malizia non è reato ? Evidentemente la conosce ma non sa che in Messico, dove presta servizio, non è valida.

LA COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI: A SANREMO IL TRIONFO DEGLI “AMICI” VALERIO E ALESSANDRA


Quest’anno la copertina post-Sanremo di TV Sorrisi e Canzoni è davvero graziosa: niente leoni né smoking né coriandoli che cadono dal cielo. Semplicemente due “amici”: Valerio Scanu, trionfatore del 60esimo Festival della Canzone Italiana, e Alessandra Amoroso che ha duettato con lui sul palco dell’Ariston. Camicie a quadretti, bocche spalancate, linguaccia con piercing in vista … due giovani amici scanzonati. Quello che ci voleva per celebrare una vittoria così. Semplicemente.

MORGAN FA LO SNOB: VALERIO (SCANU) CHI È?

Su TV Sorrisi e Canzoni di questa settimana è pubblicato un servizio sul Festival di Sanremo. In occasione della tradizionale foto di gruppo, i cantanti si sono riuniti a Roma. Sull’evento si può leggere qualche curiosità: ad esempio che lo hair stylist di Noemi è Rolando Elisei (potevamo avere dubbi?) o che i nuovi occhiali di Arisa se li è disegnati da sola. Fin qui, nulla di particolarmente edificante. Ma la mia curiosità è stata attirata da una foto di Morgan in compagnia di qualcuno che non ho riconosciuto subito (ammetto, non avevo indossato gli occhiali!); la didascalia fa così: E Morgan chiese: “Valerio” chi?

Il trafiletto accanto alla foto racconta l’incontro tra il famoso (?) protagonista di XFactor e Valerio Scanu, vincitore di “Amici 8”, alla sua prima esperienza sanremese:

Morgan, arrivato con due ore di ritardo [potevamo dubitare anche di questo? ndr], a Valerio Scanu: “Tu sei un cantante?”. “Sì”, risponde tenero [siamo sicuri? ndr] Valerio. “Sei un Big?”. “Sì”. “Da dove vieni? Non ti ho mai visto”. “Da Amici”. E il gaffeur [o magari solo snob, ndr] Morgan: “Ah, ecco perché! Non ho mai visto Amici in vita mia!”.

Simpatico siparietto, sempre che sia vero perché ciò che leggo sulle riviste lo prendo con beneficio d’inventario. In questo caso, almeno due cose sono incredibili: l’atteggiamento “tenero” di Valerio (nemmeno una smorfia di disappunto?) e il fatto che Morgan non abbia mai visto “Amici” in vita sua. Forse non l’avrà visto, ma di certo sa che programma è (XFactor stesso ne è una specie di clone, relativamente al canto) e di Valerio, anche ammesso che non l’abbia mai incontrato, ne avrà di certo sentito parlare.

Insomma, a me ‘sto snobbismo non piace affatto, specie se ostentato da uno come Morgan che, se non fosse stato “rilanciato” dalla trasmissione di Rai 2, complice la Supersimo, sarebbe già caduto irrimediabilmente nel dimenticatoio. Ah, dimenticavo, la sua fama è stata per un po’ di tempo alimentata dalla sua unione con Asia Argento; se non ci avesse fatto una figlia, probabilmente di Morgan ce ne saremmo dimenticati anche prima.

Alla fine, se Valerio gli avesse detto in faccia “buffone” [ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è puramente casuale!], gli avrei pure gridato: BRAVO!!!

LA COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI: LA PREMIATA DITTA DE FILIPPI-BONOLIS CON MARCO CARTA

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Se qualcuno aveva ancora dubbi sullo scontato trionfo di Marco Carta al Festival di Sanremo, grazie all’ “appoggio” di Maria De Filippi e l’amicizia tra la signora Costanzo e Paolo Bonolis, ecco che la copertina di TV Sorrisi e Canzoni parla da sola: il tripudio di RAISET, ovvero il palcoscenico dell’Ariston divenuto succursale di Mediaset.

Non commento oltre ma rimando i lettori al precedente post