JURMAN IL TAUMATURGO SALVERÀ ENRICO NIGIOTTI?

A sorpresa, Enrico Nigiotti, cantautore tra i concorrenti di Amici 9, ha chiesto di cambiare insegnante. Tiene a precisare che non ha nulla contro Loretta Martinez che l’ha seguito fino ad ora, ma è stufo dei continui battibecchi che si vengono a creare ad ogni puntata tra la sua insegnante e Grazia Di Michele. Enrico, per la precisione, dice di non aver bisogno di “mamma e papà” e di sentirsi come un figlio conteso da due divorziati che non sono d’accordo sull’educazione.

Da settimane Loretta iniste nel difendere il suo allievo, sostenendo che, se c’è qualche imprecisione nelle sue esecuzioni, l’importante è l’interpretazione ed Entrico è un buon interprete. Dal canto suo Grazia sostiene che non si tratti di “qualche imprecisione” ma di stonature vere e proprie e che tacere su questi difetti non aiuta di certo il cantante a migliorarsi. Enrico ammette le sue colpe ma si dichiara un cantautore impreciso che bada più all’interpretazione che all’esecuzione. Insomma, detta papale papale, si è rotto le palle.

Con un’abile strategia (ma siamo sicuri che sia davvero opera sua e che nessuno gliel’abbia consigliata?) prende una decisione importante: cambia insegnante. E chi mai poteva scegliere? Ma il Maestro con la emme maiuscola, naturalmente: Luca Jurman. Proprio lui, cacciato dalla porta (infatti, non è stato assunto quale coach per i concorrenti all’inizio del programma), rientra dalla finestra. Il sosia di Mastrolindo, con quel suo pizzettino così carino, riesce a nascondere la sua gran soddisfazione e, con faccia seria, dice ad Enrico: “Devo vedere la tempistica, ho un’idea ma non prometto niente”, come dire che se non riesce a fare dei miracoli (e solo quelli dovrebbe realmente fare per migliorare le prestazioni canore di Enrico), non si assume alcuna responsabilità.

Da parte sua, Maria mamma-chioccia approva la decisione di Enrico e lo affida alle cure del Maestro. Anzi, raccomanda al discolo allievo che si può pure scordare di starsene spaparanzato di fronte alla Tv ogni sera perché le due ore notturne di canto non gliele leva nessuno. Con Jurman non si scherza!
Non resta che aspettare il serale di domenica: non vedevo l’ora di assistere di nuovo ai battibecchi fra Grazia e Jurman. Sinceramente mi ero stufata di vedere quelli della Celentano con Villanova: le facce di Jurman sono decisamente più espressive. E poi, vuoi mettere, rivedere la sua concentrazione mentre ascolta ad occhi chiusi le esibizioni e le sue notarelle diligentemente scritte sul taccuino nero! Da quando era rientrato in commissione, anche se super partes, non aveva ancora avuto modo di esprimersi al meglio. Ora recupererà il tempo perduto.

Oh Jurman, facci vedere il tuo potere taumaturgico, per favore. In fondo a me Enrico piace, nonostante tutto. Mi sarebbe piaciuto anche così, stonato e impreciso. Spero solo che tu non me lo renda antipatico come hai fatto per Marco Carta e Valerio Scanu!

AGGIORNAMENTO DEL POSTdel 13 FEBBRAIO 2010: ENRICO RINUNCIA ALL’IMMUNITA’

Nella puntata pomeridiana di oggi è stata resa nota un’altra richiesta di Enrico: rinuncerebbe all’immunità qualora si trovasse nelle prime tre posizioni della classifica. Pare che, comunque, la maggiore preoccupazione del cantautore toscano sia quella di non arrivare al ballottaggio con l’amata Elena: in quel caso chiederebbe di uscire lui. Insomma, non fa altro che chiedere … e il canto? Sembra che con il metodo Jurman -cintura allacciata attorno al petto- stoni meno. Abbiamo sentito qualche nota della canzone “Via” di Baglioni e non era male.

Riuscirà il taumaturgo Jurman a salvare Enrico?

LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE ALL’ISIS: GLI SCIENTIFICI INSORGONO

Come si sa, all’ultimo momento, prima dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della riforma della secondaria di II grado, Mariastella Gelmini ha deciso di sostituire l’annunciata opzione del liceo scientifico tecnologico con quella relativa alle “scienze applicate”. Ne ho già scritto qui , dove ho anche fatto delle osservazioni sul diverso quadro orario delle due opzioni.

Ora si pone un interrogativo: se fino ad oggi il liceo tecnologico compariva all’interno dell’offerta formativa dell’ITIS, ora la nuova opzione a chi spetterà? Se consideriamo che l’opzione è contemplata nel riordino dei licei (non in quello degli istituti tecnici), pare scontato che spetti al liceo scientifico inserirla nella propria offerta. Ma non sempre le cose vanno come dovrebbero andare.

In una nota informativa la CGIL Scuola osserva che “l’istituzione del Liceo delle scienze applicate trasformerebbe, in modo radicale, tutti gli attuali Licei scientifici tecnologici (sia quelli presso i tecnici che quelli presso i licei), riducendo ovunque la quantità oraria ed i laboratori, e creando non pochi problemi nell’organizzazione delle scuole, nella definizione dei piani dell’offerta formativa territoriale, e negli organici.” (LINK). Una conferma che il condizionale non è d’obbligo arriva da Udine: la Provincia, infatti, ha stabilito che l’opzione delle “scienze applicate” sia appannaggio dell’ITIS che, per l’occasione, verrebbe trasformato in ISIS (Istituto Statale di Istruzione Superiore). Come dire: tagliamo la testa al toro, facendo confluire la nuova opzione ai Tecnici, sottraendola ai Licei. C’è solo un problema: come farà a sopravvivere il Liceo Scientifico, senza più sperimentazioni, con la sola offerta del corso ordinario?
I dirigenti dei due licei scientifici, che contano assieme quasi 3000 iscritti, si oppongono alla decisione della Provincia (ma a questo punto credo possa essere definita una questione nazionale e non locale), sottolineando che «nell’ambito delle proprie capacità di accoglimento delle domande d’iscrizione, non può essere sottratta all’autonomia scolastica la facoltà di definire il numero di sezioni da attivare per ciascuna delle due opzioni, risultando altrimenti palesemente coercitoria la scelta obbligata di iscrivere tutti gli allievi al solo indirizzo “liceo scientifico” disattendendo le scelte educative delle famiglie».

Non resta che attendere i risvolti di questa intricata vicenda. Dai miei lettori, però, vorrei sapere se il problema è davvero nazionale e come intendono le diverse scuole reagire di fronte a un tale depauperamento dell’offerta formativa del liceo scientifico.

[fonte: Messaggero Veneto]

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