IL ROYAL BABY HA UN NOME, ANZI TRE

principino Geaorge
George Alexander Louis: tre nomi per il piccolo principe di Cambridge, figlio del principe William e di Kate Middleton.
A sole 24 ore dalla nascita il neonato più atteso dell’anno ha un nome. E’ andata decisamente peggio, per modo di dire, al fortunato papà, William, che ha dovuto attendere una settimana e per il nonno Carlo, primogenito della regina Elisabetta, che ha aspettato addirittura un mese.

Il nome è lo stesso che il padre della regina, il principe Alberto, scelse per la sua incoronazione: re Giorgio VI.

Forse non è un caso che il nome scelto sia stato reso pubblico dopo la visita della bisnonna Elisabetta.
La giovane coppia e il bimbo si sono poi trasferiti da Kensington Palace, residenza dei duchi di Cambridge, ancora in fase di ristrutturazione, lo stesso palazzo in cui visse la madre di William, Lady Diana Spencer, alla residenza dei nonni materni nel Berkshire. Qui probabilmente la famigliola si fermerà per due settimane, il periodo di paternità cui ha diritto il principe William.

[foto da Vanity Fair]

KATE MIDDLETON: IL ROYAL BABY IN ARRIVO

kate a cambridge
Dopo annunci, ufficiosi, e smentite, ufficiali, che si rincorrono da oltre un anno, finalmente il royal baby è in arrivo: la conferma che la duchessa di Cambridge, Kate Middleton, e il principe William d’Inghilterra aspettano un bimbo (o una bimba) arriva da Buckingham Palace.

La notizia della gravidanza, appena agli inizi (non supera le 12 settimane, come riferisce la nota di palazzo) è stata accolta con grande felicità in casa Windsor e Middleton. Il bambino in arrivo sarà il terzo in linea di successione al trono britannico.

Una sola cosa mi lascia perplessa: nella nota si dice che la duchessa Kate è ricoverata in ospedale a Londra perché ha sofferto di nausee mattutine. Ora, io adoro Kate e faccio il tifo per le sempre e comunque, ma mi chiedo: da quando si viene ricoverate in ospedale per le nausee in gravidanza? Io non ne ho mai avute ma credo non siano di per sé un rischio per la gravidanza né per la futura mamma.

Vabbè, non importa, lei è comunque WONDERFUL! E speriamo che sia femmina … bella come la mamma e un po’ anche come nonna Diana.

[immagine da questo sito]

KATE E PHILIPPA: LE DUE SORELLE MIDDLETON


Nel post che ho dedicato al Lato B di Philippa Charlotte Middleton, sorella della Duchessa di Cambridge, novella sposa del principe William d’Inghilterra, si sta discutendo, da un paio di giorni, sulla classe o meno della neocognata dell’erede al trono britannico.

Da parte mia, fin da subito sono rimasta perplessa riguardo alla scelta fatta dalla sorella minore di Kate d’indossare un abito color panna, stile sirena e perdipiù scollato e smanicato, in occasione delle nozze reali. Il ruolo, inoltre, di damigella d’onore che le è stato attribuito avrebbe, secondo il mio modesto parere, richiesto una mise più discreta. Era chiaro, infatti, che la leggiadra fanciulla, essendole imposto l’onere, graditissimo per altro, di tenere lo strascico della sposa, sarebbe stata immortalata da fotocamere e telecamere dalla parte posteriore. Esibire un lato B del genere certamente è uno spettacolo gradito ai signori uomini che ringraziano Pippa Middleton per aver scelto un abito che lo mettesse in risalto. Tuttavia credo che avrebbe potuto optare per uno stile diverso, sempre d’accordo con la sorella, ovviamente.

Da parte sua Kate ha esibito un volto incantevole, leggermente offuscato dal velo all’entrata della Cattedrale di Westminster, scelta dagli sposi per la cerimonia, sorridente e lievemente arrossato dall’emozione all’uscita e nel tragitto percorso in carrozza per raggiungere Buckingham Palace. L’abito da sposa, a dispetto di quanti l’hanno criticato per la scialberia, era fantastico nella sua semplicità apparente. Sì, perché effettivamente, visto da vicino, si distingueva per la preziosità del tessuto damascato in tutta la sua lunghezza; il corpetto di pizzo, in abbinamento con le scarpe anch’esse di seta lavorata, con quella sua scollatura a cuore era davvero meraviglioso. Mancavano, a mio parere, i guanti, di pizzo anch’essi, che alle mani di una sposa non dovrebbero mai mancare (li ho indossati anch’io alle mie nozze!).

Non meno azzeccata la scelta dell’abito per il ricevimento serale a palazzo reale: un abito di raso di seta bianco, semplice nella fattura, impreziosito dalla cintura che donava un po’ di luce allo splendido vitino da vespa (roba da fare un’invidia pazzesca a tutte noi comuni mortali!) e abbinato ad un coprispalle d’angora, anch’esso semplicissimo. Addosso a lei, tuttavia, costituiva un tocco di signorilità che non guasta mai, specie quando si vuole evitare di essere criticate e si ricerca l’eleganza non vistosa.

La sorella di Kate, Philippa, invece, per il ricevimento ha scelto un abito verde smeraldo, scollatissimo, sia davanti sia dietro, e assolutamente nulla sulle spalle. Eppure la sera a Londra doveva essere un po’ fresca. Ma la signorina Middleton, ancora una volta, ha voluto farsi notare con una mise che, seppur bella nel suo insieme, appariva decisamente vistosa. Ciò, a mio parere, non fa che confermare che la classe e l’eleganza dell’illustre sorella non fa parte del DNA familiare, visto che anche la madre della sposa si è presentata alle nozze in tutta la sua classe e eleganza, seppur per nulla appariscente. La semplicità è, infatti, un requisito fondamentale per essere eleganti.

Detto questo, se guardiamo la fotografia sotto il titolo di questo post, ci rendiamo conto che quella di Kate è una bellezza innata e naturale, quella di Philippa, invece, è solo artificiale, così come la sua classe.

WILLIAM & KATE: “THE ROYAL WEDDING”, UN AFFARE DA DUE MILIARDI … DI TELESPETTATORI


Si avvicina la data fatidica che tutta l’Inghilterra, e il mondo intero, attende con trepidazione: il matrimonio del principe William Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor (28 anni) e la non nobile Catherine Elisabeth Middleton (29 anni), che sarà celebrato nell’Abbazia di Westminster il 29 aprile prossimo, di venerdì. Alla faccia della superstizione.

Non so se sarà il matrimonio del secolo (in fondo siamo solo all’inizio del XXI), ma di certo costituirà un evento eccezionale per quanto riguarda l’audience: due miliardi di telespettatori sono stimati, infatti, in tutto il mondo. Gli “appena” 750 mila spettatori che quasi trent’anni fa, il 29 luglio 1981, hanno sentito pronunciare un emozionato I will dalla dolce voce della giovanissima Diana Spencer, mamma di William, sembrano proprio una bazzecola. Molti di più hanno assistito addolorati al funerale di Lady D, nel settembre 1997: circa 33 milioni, una cifra comunque ben lontana dai dati stimati per questo evento che pare abbia ridato un po’ di fiducia nella monarchia inglese agli afflitti sudditi della regina Elisabetta II che ancora non hanno dimenticato la dolce principessa triste, nuora assai detestata da Sua Maestà.

Sull’ultimo numero di TV Sorrisi e Canzoni (n° 17, pagina 33) è riportato un commento di Carlo Rossella alle nozze del principe William. Mi sembra un intervento intelligente e mi piace riproporlo per i miei lettori.

UN GRANDE SPOT PER LA CORONA

Credo che “The Royal Wedding” contribuirà fortemente a dare alla monarchia britannica quella popolarità crollata ai minimi storici dopo gli scandali che hanno investito la relazione tra Carlo e Diana. Inoltre l’evento fa paio con gli 85 anni della Regina Elisabetta, che si festeggeranno a luglio, e cade a tre mesi dalle prossime elezioni. E non sorprenda se gli Inglesi da un lato accorrono in massa alla festa dei loro reali, e dall’altro ad ogni sondaggio si esprimono a favore dell’abolizione della monarchia: i sudditi di Sua maestà vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca. Intanto a Corte per la prima volta entra una ragazza senza una goccia di sangue blu e la cosa non manda in visibilio la regina né Carlo. Si dice addirittura che a un ricevimento prenuziale, al consuocero che si vantava della sua famiglia che “si è fatta da sola”, Carlo abbia risposto: “Be’, potevate farvi un po’ meglio”.
I Middleton incassano la cattiveria e fanno buon viso: dietro la fruttuosa vendita dei gadget nuziali ci sono anche loro.

A questo punto, non mi resta che dire: God save the Queen, anzi sarebbe meglio God save the Princess Kate. Per sopportare una suocerigna come Camilla e una nonna come Elisabetta, ne ha bisogno, povera Catherine.