E poi dicono che in Italia non c’è più libertà di stampa. Dicono che non si è più liberi di esprimere pareri senza il benestare del governo. Dicono che Berlusconi e co. fanno di tutto per imbavagliare i giornalisti e, se non ci riescono, partono querele su querele. Dicono.
A me sembra che tutto questo sia irreale. I giornalisti parlano anche troppo, il più delle volte senza pensare alle conseguenze che ciò che affermano può avere sulle persone interessate, specie a livello psicologico. Per amor di cronaca, per amor di verità dicono di tutto ma farebbero meglio a tacere, qualche volta.
Questa mattina guardando la rassegna stampa di Canale 5, mentre sorseggiavo il mio caffè in attesa di iniziare la giornata, sono rimasta interdetta alla notizia di prima pagina de Il Giornale: sulla gigantografia di Alessandra Mussolini campeggiava il titolo a caratteri cubitali: RICATTO HARD ALLA MUSSOLINI. Non sapevo, però, che altrettanto interdetta, forse alla medesima ora, era rimasta anche la diretta interessata che, probabilmente, stava facendo colazione come me.
In breve, la vicenda sarebbe questa: al noto quotidiano sarebbe stato offerto un video che ritrarrebbe, in atteggiamenti inequivocabili, o come si legge sul quotidiano “di sesso esplicito”, la presidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia in compagnia di Roberto Fiore leader di Forza Nuova. Le immagini sarebbero state riprese da una telecamera di sorveglianza all’interno della sede romana di Forza Nuova. Sembra che già ieri le voci di un ricatto ai danni della Mussolini girassero a Montecitorio.
L’esistenza di quest’atto ricattatorio in fieri sarebbe stata diffusa da un sito di “controinformazione”, Indymedia, che chiama in causa Il Giornale affermando che dalla testata sarebbe già stato acquistato il video bollente. A tale illazione ha fatto seguito l’articolo pubblicato dal quotidiano in prima pagina sul numero odierno.
Da parte sua, Alessandra Mussolini, rintracciata al telefono dalla trasmissione di Rai2 “Il fatto del giorno”, alla richiesta della conduttrice Monica Setta di esprimere il parere sulla vicenda che la riguarda, ha ostentato un atteggiamento incredulo e meravigliato. Dopo aver spiegato che nulla a lei era noto prima di stamattina, quando dalla rassegna stampa televisiva ha appreso questa notizia, ha dichiarato di essere rimasta sconcertata tanto da averne discusso con il marito che ha sollecitato ad uscire per acquistare il giornale. Ovviamente ha affermato con tono deciso la falsità della notizia, relativamente all’incontro hard con il Fiore che pur conosce bene, ma ha aggiunto che in un periodo in cui su e-bay sono messi in vendita pezzetti di cervello del nonno o arriva la denuncia di Gino Paoli che pare non aver gradito le sue affermazioni sulla canzone Il Pettirosso (secondo la Mussolini tratta di pedofilia), non c’è più nulla di cui si possa stupire. D’altra parte ci sono ancora giornali che pubblicano sue vecchie foto un po’ osé, risalenti ai tempi in cui, a vent’anni, aveva tentato di sfondare nel mondo del cinema e della tv … Alla fine, dice la Mussolini, non merita nemmeno incazzarsi; meglio prenderla con filosofia e farsi una sana risata.
Mi piace, particolarmente, il preambolo che ha ideato il giornalista Gianni Pennacchi all’articolo sulla Mussolini. Infatti si legge questo esordio: Vedi che ad innescare il ventilatore, gli schizzi giungono dappertutto e senza fine? Andrebbe ricordato a quanti hanno acceso il caso Noemi e poi il rosario (laico e progressista, s’intende) delle escort e dei festini. Quando si stappa l’ampolla dei veleni si spalancano voragini di miasmi, il vaso di Pandora diventa un soprammobile inoffensivo, e la politica più che imbarbarirsi si fa nauseante. Vi sembrava che col caso Marrazzo si fosse toccato il fondo di questa malapolitica fatta di ricatti, misteri, vergogna e violenza all’anima delle persone? Che le faide a colpi di rivelazioni intime fossero giunte finalmente al termine? Niente da fare, ora il ricatto hard tenta di colpire a destra e getta fango su Alessandra Mussolini.
Certo, in tutto questo fango non poteva mancare la Mussolini; ma qualche schizzo è arrivato pure a Il Giornale e per questo, afferma Pennacchi, “siamo costretti a parlarne”. Io, però, mi chiedo: costretti da chi? Dai lettori? No di certo. E anche se dicono di avere una reputazione da difendere, era necessario sbattere in prima pagina la malcapitata di turno? Specialmente senza averle anticipato nulla. Tant’è che la stessa Mussolini si è detta stupita non dal contenuto dell’articolo, quanto dal fatto che fosse pubblicato proprio da quel giornale “amico”, non dalla stampa d’opposizione.
Insomma a me pare che Il Giornale abbia contribuito ad innalzare il livello di fango che ormai sommerge i quotidiani nazionali. Un pietoso silenzio su questa altrettanto pietosa notizia forse sarebbe stato un atto distintivo. Peccato che il quotidiano in questione abbia perso l’occasione per non mischiarsi alla melma nazionale. Per cosa, poi? Per vendere qualche copia di più? Alla fine bisogna battere la concorrenza, costi quel che costi.
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AGGIORNAMENTO DEL POST, 1 DICEMBRE 2009
Nuovi risvolti nella vicenda Mussolini –Fiore. Pare, infatti, che il video hard incriminato, oggetto del ricatto, sia stato ripreso con un telefonino e non dalle telecamere di sorveglianza. Se ciò fosse vero, dovremmo pensare che qualcuno si sia intrufolato nella sede di Forza Nuova, in un luogo appartato, presumibilmente, e abbia ripreso da vicino i due in atteggiamenti inequivocabili. A me, sinceramente, pare una stupidaggine.
In effetti, Alessandra Mussolini è convinta che il video non esista proprio –solo lei può sapere se è possibile che qualcuno l’abbia ripresa! – e che sia tutta una montatura costruita per perseguitare lei e il suo collega. Anche Fiore, in effetti, dichiara che da un bel po’ il clima è avvelenato attorno a sé e alla Mussolini.
Quanto al ricatto, quello c’è stato, secondo gli inquirenti. Attualmente le indagini si sono indirizzate verso un “vecchio amico” di Fabrizio Corona, tal Andrea Cacciotti, sedicente produttore cinematografico con precedenti per truffa. Corona, però, dice di non conoscerlo; peccato che questo tale in primavera avesse annunciato la candidatura di Corona alle europee, poi smentita dal paparazzo attuale compagno di Belen Rodgriguez. Comunque sia, la Procura sta indagando e sia Mussolini che Fiore hanno annunciato una denuncia per diffamazione.
Ieri pomeriggio a La vita in diretta, su Rai1, c’è stato un incontro- scontro tra l’onorevole e il giornalista Pennacchi, “reo” di aver diffuso in prima pagina de Il Giornale la notizia la cui fondatezza è ancora tutta da verificare. In particolare la Mussolini ha ripetuto di essere sconcertata specie per il fatto di non essere stata avvertita dell’uscita dell’articolo. La redazione, però, nega: l’avrebbe cercata e lei si sarebbe rifiutata di commentare il fatto. Ora, tuttavia, la parlamentare chiede a Feltri, direttore del Il Giornale, di consegnarle la differenza dell’incasso dovuta alla maggior vendita del quotidiano, vista la notizia in prima pagina, perché sia devoluta in beneficenza. Beh, almeno qualcosa di utile, fra tanta spazzatura.
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