IMPARARE NUOVE PAROLE? BASTANO 14 MINUTI. GLI STUDENTI SONO AVVISATI


Repetita iuvant, dicevano i Romani. E io lo ripeto spesso ai miei allievi che dicono di non riuscire ad imparare a memoria le regole e il lessico … della lingua dei Romani. Poi, se vogliamo, sembrano solo delle scuse, visto che la memoria dei quindicenni non fa cilecca.

Se non vogliono credere a me, ora devono per forza dar fiducia alle parole di alcuni ricercatori di Cambridge secondo i quali, quando si studia una nuova lingua, per imparare una parola sconosciuta basta ripeterla 160 volte. Tempo richiesto? Solo quattrodici minuti, il tempo impiegato dal cervello per non distinguere più i nuovi vocaboli dai vecchi.

Lo studio è stato pubblicato dal Journal of Neuroscience: sono stati esaminati 16 volontari, di cui sono stati registrati i segnali cerebrali mentre ascoltavano parole familiari. Dopodiché, è stato fatto ascoltare loro più volte un termine inventato per l’occasione. Uno degli autori della ricerca, Yury Shtyrov, spiega: «All’inizio il cervello doveva fare un duro lavoro per riconoscerlo. Dopo 160 ripetizioni, effettuate in 14 minuti, le nuove tracce della memoria erano indistinguibili dalle altre. Questo suggerisce che per praticare una nuova lingua basta ascoltarla».

Io aggiungo un’osservazione: basta ascoltare l’insegnante. Ora, però, visto che i miei allievi frequentano il liceo scientifico e sono bravi in matematica, consiglierei loro di farsi due conti: ho spesso ripetuto che al termine del biennio dovrebbero – il condizionale è d’obbligo – conoscere almeno 1600 vocaboli latini; considerando che chi mi ha ascoltata probabilmente di vocaboli ne conosce già un bel po’, quanto tempo dovranno impiegare per imparare a memoria quelli che rimangono?

Ora so che qualcuno borbotterà e, a denti stretti, dirà: perché non l’ho ascoltata prima?

P.S. I consigli sono per gli studenti del biennio. Quelli del triennio sono senza speranza. 🙂

[fonte: Il Corriere]