PADOVA: NETTURBINI TROPPO SOLERTI RIMUOVONO OPERA D’ARTE

Le immagini di una Napoli semicoperta dall’immondizia sono, purtroppo, cosa nota. C’è da chiedersi come mai nelle nostre città le aziende municipali o private non lasciano i rifiuti sulle strade e diligentemente svuotano i cassonetti, mentre a Napoli no.

Certo che a Padova i netturbini sono anche troppo solerti: loro la spazzatura non la lasciano per strada o sui marciapiedi, svuotano i cassonetti e si prodigano per far sì che l’immondizia e i rifiuti, specie se particolarmente voluminosi, non rimangano ben in vista, a deturpare il paesaggio e ad ostacolare il transito dei cittadini. Non si lamentano nemmeno, evidentemente, se qualche incivile abbandona sul pubblico suolo rifiuti ingombranti, quelli che in teoria sarebbero da portare nelle piazzole ecologiche, sempre a voler essere civili.

I netturbini di Padova sono dei gran lavoratori ma non sono, tuttavia, particolarmente sensibili nei confronti delle opere d’arte. Anche se siamo d’accordo sul fatto che c’è arte e arte, e che qualche opera artistica pare proprio robaccia, degna dell’inceneritore. E così, ignorando che in questi giorni in città, in occasione della rassegna «Artisti al Muro», erano state installate opere d’arte a cielo aperto, gli incauti operatori hanno caricato sul camion e mandato all’inceneritore un’opera dell’artista Isabella Facco, Legg-io.

Al danno, però, è stato posto rimedio: una copia di Legg-io è stata subito riportata in via Zabarella, da dove era stata rimossa. Onde evitare altre rimozioni, l’opera è stata posizionata ad alcuni centimetri di altezza da terra e, accanto ad essa, è stata anche installata una targhetta (più visibile della prima) che «certifica» che si tratta di un’opera d’arte.

Ah, questi artisti incompresi! Meno male che non era un esemplare unico. 🙂

[notizia e foto da Il Corriere]

GLI INSEGNANTI, I MENO PAGATI DI TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI


Riporto per intero un articolo apparso sul sito di Tuttoscuola.com:

L’annuale Budget dello Stato che il dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica a fine anno conferma anche per il 2011 la previsione che il personale della scuola sarà fanalino di coda nelle retribuzioni dei dipendenti pubblici, come era già successo per il 2010.

La media generale del costo annuo medio persona, che corrisponde sostanzialmente alla retribuzione media percepita, è di 42.511 euro per dipendente pubblico.

Il costo annuo medio persona per i dipendenti del ministero dell’istruzione è invece pari a 39.640 euro, ed il più basso in assoluto tra i dipendenti di tutti i comparti pubblici.

Stanno di gran lunga meglio degli insegnanti i dipendenti del ministero della salute per i quali il Budget 2011, confermando il dato 2010, prevede un costo annuo medio persona di 55.645 euro e anche quelli del ministero dell’ambiente con 55.193 euro oppure i dipendenti del ministero delle politiche agricole e alimentari con 55.127 euro. Per non parlare poi dei dipendenti del ministero della giustizia per i quali il Budget 2011 prevede un costo annuo medio persona pari a 54.141 che nel 2010 hanno avuto, comunque una previsione di 55.481.

Tra il top stipendiale dei dipendenti della sanità e quello degli insegnanti il Budget fa registrare una differenza di costo medio annuo persona di 16.005 euro, pari al 40% rispetto al costo medio dei docenti.

Il Budget consente anche di constatare che i costi complessivi per le retribuzioni nelle amministrazioni centrali dello Stato ammonteranno per il prossimo anno a 73,2 miliardi di euro, con un sensibile risparmio rispetto ai 77,4 miliardi indicati nel budget nel 2010 e ai 76,7 miliardi del 2009. Le politiche di contenimento della spesa pubblica del ministro Tremonti hanno indubbiamente avuto effetto.

C’è bisogno di aggiungere altro?
E adesso, per favore, non obiettate che gli insegnanti lavorano meno e hanno più vacanze. Nel tal caso, non garantisco che le mie risposte ai commenti siano pacate come sempre.

[l’immagine è tratta da questo sito]