La scorsa settimana il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato ai quattro venti che gli insegnati della scuola pubblica non sono in grado di educare gli allievi, oggi afferma che sono pagati troppo poco. Che fa? Ci vuole mettere, come si suol dire, la pezza? Oppure sente già le elezioni vicine, almeno quelle amministrative, ed è a caccia di voti e consensi? In questo caso, però, viste le difficoltà in cui naviga quel vascello senza nocchiere che ormai è la scuola italiana, dove il ministero latita e la ciurma, cioè gli insegnanti, cerca di non farlo affondare, dubito che li troverà.
Il premier, uno e bino (trino ancora no), è intervenuto, nel giro di poche ore, alla conferenza delle donne del Pdl poi, in collegamento telefonico, ad un’iniziativa del Pdl ad Avezzano, rivolgendosi agli amministratori pidiellini e supporter di Noi Riformatori accorsi nella sala del Don Orione della cittadina abruzzese.
Fra le altre cose ha parlato, come già anticipato, di scuola: ha sottolineato di non averla mai attaccata (davvero?), ma di aver semplicemente difeso il diritto delle famiglie cattoliche meno abbienti ad avere un «buono» per la scuola privata. Non voleva attaccare gli insegnanti, dunque, che nella scuola pubblica «svolgono un ruolo fondamentale». Anzi, è consapevole che il loro stipendio è «assolutamente inadeguato».
Non è dato sapere, però, con quali risorse possa adeguarlo … a cosa? Ai parametri europei, suppongo. Oppure alla dignità che spetta ad una professione ormai considerata di serie B. In ogni caso, Berlusconi ha ribadito che il suo governo per la scuola ha fatto molto: « Noi abbiamo fatto la riforma della scuola per ridare dignità agli insegnanti che ricevono per quello che fanno uno stipendio inadeguato. Per la sinistra invece la scuola è sempre stato un serbatoio elettorale dove organizzare il consenso».
Qualcosa mi sfugge: la riforma ha ridato dignità ai docenti? In che modo? Tagliando le cattedre, diminuendo le ore di lezione per alcune materie (specialmente nell’area umanisìtica e linguistica) e aumentando il numero di studenti per classe?
E che dicono della loro dignità i precari che si ritrovano in mezzo alla strada? Potrebbe sempre chiederglielo.
La sinistra ha usato la scuola come serbatoio elettorale dove organizzare il consenso? Perché lui cosa sta facendo?
Quando si dice coerenza …
[fonti: Il Corriere e Leggo.it; immagine da questo sito]
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