IN FARMACIA QUALSIASI CONSIGLIO NON È MAI UN CONSIGLIO QUALSIASI. A VOLTE PERÒ …

Ve lo ricordate lo slogan “In farmacia qualsiasi consiglio non è mai un consiglio qualsiasi”? È di qualche anno fa, anche se pare sia rimasto il motto identificativo dell’attività dei farmacisti. Basta cercare su Google e lo troverete nei siti di moltissime farmacie di tutta Italia. Un motto che gioca sull’ambivalenza semantica dell’aggettivo indefinito.

Effettivamente i farmacisti preparati sanno consigliare i clienti anche meglio degli stessi medici di base. Certo, i veri farmacisti, quelli che dispongono di un proprio laboratorio in cui eseguire le preparazioni galeniche di un tempo sono sempre più rari. Rimane il fatto che generalmente, specie se abbiamo una farmacia di riferimento, dei farmacisti ci fidiamo. A volte però …

Chi andrebbe mai a pensare che dietro la facciata di un farmacista preparato, persona per bene e affidabile, si nasconda uno che invece di curare i pazienti li porta sulla strada del vizio? Eppure un farmacista di Cervignano, cittadina della Bassa Friulana, aveva pensato bene di arrotondare le entrate con lo spaccio di cocaina. La cosa più assurda, secondo il mio parere, è che lo smercio al dettaglio della droga avveniva nei locali stessi della farmacia. Ad insospettire gli inquirenti, lo strano via vai di personaggi noti alle forze dell’ordine come assuntori di sostanze stupefacenti. Insomma, possibile che fossero afflitti tanto spesso dal mal di testa o dalla dissenteria?

A parte il fatto che da un farmacista cose del genere non te le aspetti, adesso io mi chiedo se può una persona di 42 anni, tale è l’età del dottore finito in carcere con l’accusa di cessione di sostanze stupefacenti oltre che di vendita di farmaci in assenza della prevista ricetta medica, essere così sprovveduto da spacciare nel negozio? A me pare proprio un ingenuo.

[notizia dal Messaggero Veneto; immagine da questo sito]