ALDO GRASSO: A MESSA CON FAZIO E SAVIANO

Come sempre Aldo Grasso, nelle sue critiche televisive, sa cogliere nel segno. Sguardo distaccato, raramente elogia e il più delle volte dà un quadro lucido e obiettivo dei programmi televisivi di successo.

Questa volta è Vieni via con me di Fazio ad attirare la sua attenzione. Una trasmissione, anzi la trasmissione di successo targata Rai 3 che ha portato la rete cenerentola della Tv di Stato sulla vetta dell’auditel. Un programma che, per il solo fatto di aver superato i 9 milioni di telespettatori, è considerato dagli estimatori una ventata di novità. Ma quale novità? A leggere l’articolo di Grasso pubblicato sul Corriere, sembra una trasmissione vecchia di secoli, anzi millenni. Una specie di Messa in cui il prete officiante è Fazio con la complicità di Saviano … addirittura un Cristo che racconta le parabole. E anche i chierichetti non mancano.

Ecco uno stralcio dell’articolo:

«Vieni via con me» non è un format, è un calco. Di una cerimonia religiosa, di una messa, di una funzione liturgica. La proposta degli elenchi, di ogni tipo, su ogni argomento, assomiglia molto alle litanie: più che alla vertigine della lista, lo spettatore cede volentieri al fascino della supplica accorata, alla devozione popolare, alla lamentazione come unica fonte di speranza e di conforto, al mantra. Volete una prova? A ogni voce degli elenchi provate ad aggiungere un ora pro nobis. L’officiante è facile individuarlo: ne ha tutti i modi, i comportamenti, spesso le affettazioni; è Fabio Fazio. Che ha una capacità straordinaria, tipica di alcuni celebranti: quella di trasferire sui suoi numerosi fedeli quell’aura di senso di colpa che gli trasfigura il volto. La doglianza gli dà potere, mostrarsi vulnerabile (i ricchi contratti non gli impediscono di piangere sempre miseria) è la sua garanzia di invincibilità, tra un Alleluia e una Via Crucis.

E poi c’è lui, la vittima sacrificale, il Cristo in croce. Se Roberto Saviano si mettesse una parrucca assomiglierebbe in maniera impressionante al Cristo di Pasolini. È una reincarnazione cinematografica. I suoi interventi (le sue parabole) sono incontrovertibili perché, segretamente, iniziano con una premessa: «In verità, in verità vi dico». Per non parlare di tutti i chierichetti che hanno preso parte al rito. Ok, andate in pace, la messa non è finita.

AMEN

15 pensieri riguardo “ALDO GRASSO: A MESSA CON FAZIO E SAVIANO

  1. Brava e sì: amen. Condivido.

    Ho riferito anch’io dello stesso pezzo di Aldo Grasso sul mio blog, con questo commento finale che ti trascrivo:

    Il pezzo di Aldo Grasso ha, ovviamente, attirato i commenti di molti lettori, 432 per la precisione. Molti a favore e molti contro. Ne cito due per tutti: “Complimenti per l’analisi del programma. Approvo in pieno la similitudine. E’ proprio vero i due “sacerdoti” si sentono i custodi di tutte le Verità del mondo” e “Preferisco questa messa perché parla di argomenti che interessano tutti e ne sa parlare, perché lui vuole che ogni singola persona che lo ascolta lo capisca. Una boccata d’aria fresca caro signor Grasso”.

    Ora, ognuno è libero di respirare l’aria fresca della funzione liturgica che meglio crede, purché sia chiaro che di “messa” si tratta con abbondante spargimento di incenso, tutto di un stesso odore e colore.

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  2. @ frz

    Io, per motivi di tempo, non ho letto i commenti e poi, se sono più di 400, credo non li leggerò mai! Tuttavia, ancora una volta mi sento di condividere l’opinione di Grasso, così come la scorsa settimana ho appoggiato quella di Minoli.

    La novità in TV? Per quella dovremo attendere, credo. Per ora il panorama di certe trasmissioni mi sembra monocolore, come sostieni anche tu. Se questa è la Tv che il pubblico vuole (non ne sono convinta e i dati dell’auditel testimoniano che molti sono curiosi e guardano la trasmissione solo perché ne sentono parlare), vuol dire che la mia voce è decisamente fuori dal coro. O forse chi non apprezza questo tipo di spettacolo se ne sta semplicemente zitto e usa il telecomando. Resta il fatto che chi paga il canone e non gradisce la programmazione delle reti Rai dovrebbe poter protestare.

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  3. Appunto: Sono quelli che dicono: “Fermo restando che Vieni via con me non è un programma di “Sinistra”, è una trasmissione di intrattenimento “ragionato”, la quale tratta temi “neutri” e snocciola “fatti”, non propaganda.

    Si commenta da sé.

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  4. @ jacopo

    Ho tentato di leggere Gomorra ma ho lasciato perdere: una noia mortale. Ho visto il film e non mi ha raccontato nulla di più rispetto a ciò che già sapevo, grazie alle cronache dei tg.

    Non capisco, tuttavia, cosa c’entri l’aver letto o meno i libri di Saviano. Lui è uno scrittore e, visto il successo, sa fare bene il suo mestiere. Non è un conduttore e i suoi monologhi, basati su luoghi comuni e illazioni gratuite, sono una noia mortale come i suoi libri.

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  5. @ marisamoles
    complimenti per l’ignoranza.. leggere qualche pagina ed etichettare un’opera tra le più importanti degli ultimi decenni, come un insieme di banalità e luoghi comuni è una grande boiata.. è un libro non a caso tradotto in numerose lingue e diffuso in decine di paesi all’estero.

    per gli altri invece.. continuate a guardarvi il Grande Fratello, sono quelli i modelli da seguire ed i discorsi da affrontare.
    Non guardare Vieni via con me è un diritto.. (mi dispiace per voi e per l’occasione persa)
    Criticarlo solo perchè di sinistra è una vera banalità.. Sono stati presentati molti dei più grandi e gravi problemi del nostro Paese in maniera dinamica e secondo me efficace!
    Ma resta sempre un vostro diritto continuare a guardare culi e tette su mediaset.. però fossi in voi mi vergognerei di tanta superficialità ed ignoranza e del fatto che stiamo diventando, per colpa di persone che la pensano come chi scrive e commenta su questo forum, un paese di lobotomizzati a cui continuano a fare il lavaggio del cervello!
    I MUST COMPLIMENT YOU

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  6. @ rikko

    Intanto ignorante sarai tu! Non capisco proprio questa offesa gratuita. Nella mia vita – potrei essere tua madre, se il numero che compare nell’indirizzo e-mail si riferisce al tuo anno di nascita, anzi ho figli più grandi di te, caro il mio pivello- ho letto migliaia di libri (per diletto, studio e lavoro) e mi è capitato poche volte di non riuscire ad andare avanti nella lettura. Che un libro sia stato tradotto in tutte le lingue del mondo e abbia venduto milioni di copie non significa che sia un bel libro e che debba piacere a tutti. All’università ho studiato i meccanismi dell’editoria e mi hanno insegnato che il successo di un libro è legato al battage pubblicitario: il libro di Saviano è stato lanciato in un certo modo e ha suscitato più che altro tanta curiosità. Per fare un esempio, una cosa simile è successa per Umberto Eco e il suo Il nome della rosa: un libro che, pur essendo un best seller, non è piaciuto a tutti e, soprattutto, non è di facile lettura. Poi hanno fatto il film e molte persone che, com’è successo a me leggendo Gomorra, non erano riuscite a leggere il romanzo hanno visto il film in cui il messaggio era tradotto in modo da essere più comprensibile.

    Detto questo, non siamo obbligati a gradire tutti allo stesso modo la lettura di un testo e, fino a prova contraria, siamo liberi di esprimere liberamente un parere anche se non condiviso. Il che implica anche il rispetto per le opinioni altrui. Ma evidentemente fin qua non ci arrivi.

    L’ignoranza la dimostri, in particolare, nello scambiare un blog, questo, con un forum. E dire che di solito i più informati in quest’ambito sono proprio i giovani. Qui ognuno esprime il proprio parere, in maniera corretta e rispettosa (esattamente il contrario di quello che hai fatto tu) e non si arriva a facili conclusioni quali «continuate a guardarvi il Grande Fratello, sono quelli i modelli da seguire ed i discorsi da affrontare», «Ma resta sempre un vostro diritto continuare a guardare culi e tette su mediaset» oppure «per colpa di persone che la pensano come chi scrive e commenta su questo forum, un paese di lobotomizzati a cui continuano a fare il lavaggio del cervello!», affermazioni certamente non troppo originali che hanno un vago sapore di … sinistra. Ciò dimostra che quelli come te non sanno dire altro e, soprattutto, insultano aggrappandosi ai luoghi comuni. Voi sì, noi no.

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  7. Intanto mi scuso per la mail che non era la mia ma è apparsa in seguito ad un click errato tra quelle predefinite sul computer da cui scrivevo.
    Mi dispiace inoltre del suo essersi eccessivamente risentita per la mia espressione “complimenti per l’ignoranza”.
    Ignoranza è ignorare il contenuto di un’opera ed etichettarla come noiosa, ridondante e non innovativa. Ignoranza è pensare che guardando il film di Gomorra si possa anche solo lontanamente pensare che esso rispecchi ed analizzi i contenuti di un’opera molto più vasta, quale il libro.
    Sinceramente ignoro QUANDO si sia cimentata nella lettura del libro..
    Io personalmente lo ottenni quasi per caso (un regalo inaspettato), a pochi mesi dall’uscita della prima stampa e guarda caso, ben prima che la (più famosa) crisi dei rifiuti di Napoli si manifestasse con tutte le sue conseguenze mediatiche e non. Tale situazione era ampiamente descritta e prevista nell’opera dello scrittore! E ciò rappresenta una frazione dell’opera, ma contestualizzata nel momento in cui Gomorra è uscito sul mercato, può chiaramente capire che la sua frase “non mi ha raccontato nulla di più rispetto a ciò che già sapevo, grazie alle cronache dei tg” è una grave banalità. Lo è secondo me, come la sua ignoranza in materia resta un mio punto di vista. Non la volevo certo offendere sul piano personale, cara marisamoles, inquanto apprezzo il suo stile nello scrivere nonchè i lavori pubblicati sul suo BLOG, ed un contraddittorio educato è alla base di ogni scambio costruttivo.
    Il fatto che abbia letto molti libri non fa di lei una persona onniscente, e quindi per quanto le possa dispiacere, lei rimane, come me d’altronde, in un certo senso ignorante! Non le sto dando quindi della stupida, ma semplicemente come lei stessa ammette, le sto rimarcando che ha commentato nel suo BLOG qualcosa che non conosce abbastanza bene per criticarlo come ha fatto. Altrimenti si rischia di fare disinformazione su di un’opera, che al contrario de “Il nome della Rosa” non ha valore puramente artistico!!!!

    Per quanto riguarda il resto.. Mi dà del pivello, beh che le devo dire, pur avendo 25 anni ed essendo laureato in Economia (con il massimo dei voti in una delle migliori facoltà italiane), e nonostante io stia attualmente studiando in un master in Lingua inglese (che offre una delle migliori formazioni in ambito Europeo), resto comunque un ragazzo alle prime armi, ed è questo il significato che attribuirò a suddetta espressione. Senza rancore.

    Le sue opinioni sono libere ed è sacrosanto che lo siano! Ma non mi venga a dire che “Qui ognuno esprime il proprio parere, in maniera corretta e rispettosa (esattamente il contrario di quello che hai fatto tu) e non si arriva a facili conclusioni” quando è lei la prima ad arrivare a conclusioni troppo semplicistiche.. La veda così, ho risposto a tono, un tono probabilmente populista e che a lei può sembrare di sinistra; è vero gli utlimi miei commenti sono stati un po’ forti, ma quello che abbiamo oggi in alternativa a certi programmi (molti dei quali sono assolutamente faziosi e troppo di parte, su questo le do completamente ragione), sono proprio culi tette e Grande Fratello.
    Immagino inoltre che se davvero all’università ha studiato i meccanismi dell’editoria, sappia anche molto bene quale può essere l’effetto dei media sulla popolazione, soprattutto quella meno colta e attenta! Purtroppo una buona parte della popolazione Italiana.
    E questo mi fa rabbia e mi porta a scrivere ciò, anche con un certo qualunquismo, si è vero!
    Mi rattrista poi abbastanza, vedere persone di una certa cultura (come immagino lei sia) negare o sottostimare problemi reali solo perchè di solito sono oggi portati all’evidenza solo da una parte politica (anche se così non è in fondo in fondo, e anche se ciò accade da ambo le parti in gioco nel nostro panorama politico-istituzionale).
    E sa cosa mi fa ancora più rabbia??
    Non sentirmi rappresentato. Io giovane promettente e liberale, io una persona che si rispecchierebbe totalmente nei valori di un centro-destra meritocratico e non autoreferenziale, io che SCHIFATO non posso votare chi veramente dovrebbe rappresentare le mie idee ed i miei valori!
    Forse ha sbagliato ad etichettarmi quindi, cara signora, come forse io stesso ho fatto con lei.. Evitiamo quindi entrambe, di fare del qualunquismo, ed affrontiamo i problemi con maggiore profondità.. Non scrivendo solo per simpatia politica o cose simili, perchè quando ciò avviene le reazioni sono proprio come quelle che, di nuovo entrambe, sbagliando, abbiamo avuto!
    Buone cose.

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  8. @ rikko

    Risolta la questione “anno di nascita”, la sostanza non cambia: sempre tua madre potrei essere.
    Quanto al significato del termine “ignoranza”, so bene quale sia, non serve che me lo spieghi. So anche bene, tuttavia, che la parola viene spesso usata per offendere (anche se etimologicamente non ha questo intento), e tutto il tuo primo commento va in questa direzione (ho già provveduto a segnalare le parti “incriminate”). Darmi dell’ignorante perché ho espresso un parere, legittimo per altro, su un libro che ho iniziato ma non sono riuscita a leggere del tutto, è fuori luogo. Sono libera di dire che il gorgonzola non mi piace anche se ne ho assaggiato solo un pezzetto e non ne ho mangiato un’intera forma? Se avessi fatto una recensione del romanzo senza averlo letto, allora avresti ragione. E il quando io mi sia cimentata nella lettura del testo in questione non ha alcuna importanza: non mi piace e credo di poterlo dire perché dicendolo non esprimo un giudizio universale né pretendo che venga condiviso. Tu, invece, avresti potuto esprimere il tuo disaccordo con tutt’altro tono. Considerato anche il fatto che tu stesso scrivi «un contraddittorio educato è alla base di ogni scambio costruttivo». Ecco, se lo sai perché non l’hai messo in pratica?

    Certamente non sono onnisciente (si scrive con la “i”) e conosco i miei limiti, così come conosco il mio diritto di dire che un libro non mi piace perché è una sensazione che ho avuto “a pelle”. Non è una critica, lo ripeto, solo il mio punto di vista. E se affermo che una trasmissione Tv o un libro non mi piace, non significa necessariamente che «io neghi o sottostimi problemi reali solo perché di solito sono oggi portati all’evidenza solo da una parte politica». Non contano i problemi, mio caro, ma il punto di vista e l’arroganza, nonché la presunzione, con cui vengo letti e interpretati. (Saviano oggi stesso ne dà un’ulteriore prova: guarda questo VIDEO).

    Infine, dalla politica cerco di stare lontana il più possibile e soprattutto evito di parlarne sul blog. Mi sembra che ci siamo allontanati dal topic: ho scritto un post in cui riporto un intervento di Grasso su Vieni via con me e lo condivido. Aldo Grasso sì ha espresso un giudizio con cognizione di causa, essendo uno dei maggiori critici televisivi. Vai sul suo forum e dagli dell’ignorante, se vuoi.
    Ciao.

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  9. Purtroppo spesso i problemi contano eccome, a prescindere dai punti di vista, mi viene quindi da dire che se lei pensa il contrario, io suo figlio proprio non potrei esserlo!
    Le consiglio vivamente di riprendere in mano Gomorra e leggerlo questa volta tutto, non pensi al gorgonzola (esempio comunque veramente poco calzante e banale), pensi all’olio di ricino..
    Nonostante il giudizio di Aldo Grasso sia certamente autorevole (in ambito televisivo), trovo molto più utile parlare alla gente di autoriciclaggio, di voti di scambio e di molti di quelli che lei avrà trovato “monologhi, basati su luoghi comuni e illazioni gratuite”, come quello effettuato da un altro Grasso, questa volta Piero, proprio nel tanto criticato “Vieni via con me”, tanto per fare degli esempi (ma anche di riforma della magistratura problema invece oggi affrontato con forza solo dal nostro Presidente del Consiglio).
    Poi da tutto questo bisogna estrarre i concetti importanti e confrontarli con la realtà, discernere gli elementi propagandistici da quelli effettivi e su tutto mantenere uno spirito critico e attento.
    Ma sono contenuti signora mia, che bisogna avere il coraggio di discutere apertamente e non cercare di archiviare dicendo “sono luoghi comuni, è il calco di una messa, sono illazioni gratuite” o peggio ancora: li trovo di “una noia mortale”.
    Ciò secondo me denota ignoranza o peggio ancora malafede! (non mi riferisco personalmente al suo caso, non conoscendola adeguatamente, ma sento e leggo, troppo spesso per restare indifferente, discorsi del genere).
    Bisognerebbe parlare apertamente di tante altre cose in questo Paese ed io continuerò a farlo, cara marisamoles, senza soffermarmi tanto sulla forma, ma cercando sostanza, da tutte le parti e non solo per sentito dire.
    Senza etichette e cambiando magari idee e punto di vista si, ma partendo dai fatti concreti. Dai problemi concreti.

    P.S. LA PREGO QUESTA VOLTA DI CERCARE DI CAPIRE COSA INTENDO PRIMA DI CERCARE L’ERRORE NEL TESTO 🙂

    ciao

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  10. @ rikko

    Veramente quando ho detto che i problemi non contano, non intendevo smentirne l’esistenza ma sottolineare che, nell’esprimere un giudizio, la cosa importante è l’angolazione attraverso cui vengono presentati, il punto di vista che dà adito a diverse interpretazioni dello stesso problema.

    Ad ogni modo, farò tesoro dei tuoi preziosi consigli e, se avrò intenzione di aprire un forum politico, ti avviserò. Per ora mi accontento di scrivere sul mio blog cose leggere, visto che la vita di tutti i giorni è già abbastanza impegnativa.
    Tu sei giovane ed è giusto che nell’affrontare la vita e le sue problematiche ci metta tutta l’energia di cui disponi. Da questo punto di vista un po’ t’invidio … solo un po’, eh, perché generalmente non sono una persona invidiosa. 🙂

    P.S. Non vado a caccia di errori, te lo assicuro, è che per deformazione professionale non mi sfuggono, o almeno so valutare quando sono dovuti ad un errore di battitura (ne faccio molti anch’io!) e quando sono proprio errori ortografici.

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  11. Avevo intuito della deformazione professionale leggendo qua e là nel suo blog!
    Questione di abitudine professoressa, la capisco 😉 ..
    E purtroppo ho paura che quella “i” mancasse e basta, altro che battitura (e me ne vergogno abbastanza).
    Comunque sia, sono contento di esserci alla fine spiegati e capiti meglio, è importante!
    Le auguro di continuare a trovare tempo da dedicare al suo blog e chissà, magari un domani di aprirne sul serio uno politico (nel qual caso mi contatti come promesso).
    Per tutto il resto concordo con lei.
    Penso solo (e credo che lo sappia meglio di me visto il suo ruolo didattico) che quando corregge i compiti dei suoi alunni, un compito zeppo di contenuti, anche se con qualche difetto formale e magari un po’ più personale, sia spesso migliore di uno perfetto nella forma, ma vuoto nella sostanza. Per questo mi ero leggermente risentito rispetto alle critiche su Gomorra e Vieni via con me. Niente di più.
    Cordiali Saluti

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  12. @ rikko

    Si spera che delle belle idee vengano espresse correttamente però è vero che a volte un tema vuoto e retorico viene apprezzato meno di un altro più modesto a livello formale, con qualche errore, ma ricco di contenuti.
    Ciao e a presto, spero! 😀

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