MINORENNI A SCUOLA: A UDINE SESSO IN AULA E VIDEO IN VENDITA SUL WEB


Già in altre occasioni (LINK) ho parlato della consuetudine, ormai fin troppo diffusa, degli adolescenti italiani di filmare le ragazzine, compagne di classe, in atteggiamenti hard, spesso riprese in aula, per poi vendere i filmati sul web. Quando non sono le ragazzine stesse a scambiare video hard di cui sono protagoniste con regali costosi e ricariche telefoniche.

La notizia è di nuovo da prima pagina. Il Corriere riporta una esclusiva testimonianza, correlata da un video:

Abbiamo incontrato Andrea, 16 anni, studente di un liceo scientifico del nord Italia [nel video il giornalista parla di uno studente udinese, NdR]. Mostra alle nostre telecamere tutti i suoi video con un certo orgoglio. Ci spiega che alcuni li gira lui stesso e poi li usa come merce di scambio con i coetanei. Una volta erano le figurine Panini ora sono i video hard delle compagne di classe. In uno di questi è protagonista una ragazzina di 14 anni. In aula il prof non c’è ancora e Maria, nome di fantasia, accetta la sfida dei suoi compagni: «Facci vedere se il tuo seno è rifatto». In pochi istanti la classe la circonda, tutti con il telefonino in mano pronti a immortalare lo strip tease che la ragazza ripete due, tre , quattro volte, tra le risate compiaciute dei suoi amici. Lei stessa ride e fa saluti da vera star. Per Andrea sembra tutto normale anche quando ci mostra una ragazza che, seduta dietro al suo banco, simula – ma neanche tanto – sesso orale con il compagno di scuola. Nel video seguente si vede il prof presente in classe mentre fa lezione ma all’ultimo banco la mano di una studentessa è intenta in tutt’altra cosa che sfogliare libri.

Un altro episodio riguarda una sedicenne, Marina, che già da due anni si spoglia su skype in cambio di ricariche telefoniche. La prima volta rispose ad un annuncio su Facebook dal titolo eloquente: «Ragazze in vendita cercasi. Lavori sul web senza impegno.

Dell’esclusiva parla anche Il Quotidiano del Friuli – Venzia Giulia, nella cronaca di Udine. Nell’articolo si ricorda anche un analogo episodio accaduto, nella città friulana, nel 2005. Allora era scoppiato un vero e proprio caso, come è facile immaginare in una piccola città di provincia dove si pensa che i nostri adolescenti siano lontani da questo mondo amorale e che fatti di cronaca analoghi non ci sfiorino nemmeno.
Eppure il fenomeno è diffuso anche in Friuli – Venezia Giulia. Episodi come quelli raccontati nel servizio giornlistico devono far rilfettere. Al di là della questione etica e morale, che non può essere considerata universale in quanto ognuno è libero di credere in certi valori oppure no, il problema è che queste minorenni non pensano al futuro, non si rendono conto che questi filmati, un domani, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio: oggi permettono loro di “guadagnare”, domani teoricamente potrebbero impedire loro di trovare un lavoro “onesto” oppure un fidanzato serio.

Sempre nell’articolo riportato da Il Corriere, firmato da Antonio Crispino, il Garante della Privacy Francesco Pizzetti commenta così questo mercato del sesso on line: Questi ragazzi non conoscono i rischi rilevanti di un comportamento del genere. Devono essere consapevoli che un domani questi video potrebbero essere conosciuti dal datore di lavoro, dal padre del ragazzo con cui vorrebbero fidanzarsi o il fidanzato stesso. Dalla rete è difficile se non impossibile eliminare un documento. Ma ci sono anche problemi di carattere giuridico perché la pubblicazione sul web del video della compagna di classe può integrare reati di pornografia, di corruzione di minore eccetera dei quali si va a rispondere in Procura.

Una volta l’adolescenza era considerata l’età dell’innocenza, ora la possiamo considerare l’età della spregiudicatezza. Fino a che punto si spingeranno questi minorenni senza valori e senza coscienza?

[immagine da questo sito]