SIAMO TRIESTINI, NON CHIAMATECI FRIULANI


Trieste, come spero si sappia in giro per lo stivale, è il capoluogo della regione, a statuto speciale, Friuli – Venezia Giulia. La doppia denominazione ha, però, nel tempo creato parecchia confusione. Forse a causa dell’eccessiva lunghezza del nome (cosa, tra l’altro, valida anche per Trentino – Alto Adige e Valle d’Aosta, se vogliamo essere puntigliosi), spesso sui quotidiani o in televisione sentiamo parlare di Friuli, quando addirittura l’accento non viene storpiato in Frìuli. Della Venezia Giulia, per cui tanti eroi irredentisti hanno lottato, ci si dimentica. E non sarebbe nemmeno un fatto grave se ci si riferisse a Udine o a parte della sua provincia (perché dire “friulano” ad un carnico, ad esempio, rasenta l’empietà). Grave è, invece, quando ci si riferisce a Trieste, città giuliana, come al capoluogo della regione Friuli. Non ha senso.

Ora, non vorrei passare per una delle tante triestine che vogliono mantenere le distanze dai friulani. Chi mi segue sa che vivo in Friuli da quasi 27 anni, quindi mi considero udinese d’adozione e nel capoluogo del Friuli vivo benissimo. Quello che mi dà fastidio è, invece, il pressapochismo dei media, in particolare, che tendono a fare di tutta l’erba un fascio. Ma dire friulano ad un triestino, al di là del fatto che per qualcuno potrebbe essere un’offesa, è semplicemente scorretto.

Tempo fa, in occasione del tragico incidente che causò la morte di un operaio che stava allestendo il palco su cui avrebbe dovuto esibirsi in concerto la cantante Laura Pausini, in un articolo de Il Corriere, lessi, inorridita, che il giornalista, parlando dell’evento e mettendolo in relazione a quello analogo accaduto, tempo prima, in occasione del concerto di Jovanotti in allestimento a Trieste, aveva definito il capoluogo di regione “città friulana“. Allora lasciai un commento in cui facevo notare l’errore e aggiunsi: sarebbe come dare dell’altoatesino ad un trentino. Apriti cielo! La svista fu immediatamente corretta.

Ora leggo sul quotidiano Il Piccolo che la confusione tra friulani e giuliani disturba anche qualche esponente politico regionale. Il consigliere triestino del Pdl Bruno Marini (mio ex compagno del liceo, tra l’altro, perso di vista dalla fine del ginnasio, se non erro), ha presentato un’interpellanza dal titolo eclatante: “Denominazione esatta del Friuli Venezia Giulia. La Regione lanci una campagna educativa e di sensibilizzazione“. Secondo Marini il governatore Renzo Tondo dovrebbe agire su due fronti: scuole e media. Nelle scuole bisognerebbe educare i bambini e i ragazzi alla corretta definizione di chi, nella nostra regione, vive al di qua e al di là del fiume Timavo; per quanto riguarda i media, specie quelli nazionali, bisognerebbe sensibilizzarli all’uso della denominazione intera e corretta della nostra regione.

Vi dirò: fra la sottoscritta e il Marini il rapporto, finché frequentavamo la stessa classe, non è mai stato idilliaco. Su questo punto, però, concordo. Non è una questione campanilistica, lo ribadisco, è solo una questione di correttezza. Diamo il giusto nome alle cose, regioni e popolazioni comprese.

[nell’immagine: il castello di Miramare, già residenza dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e Carlotta del Belgio, situato nel golfo di Trieste]

9 pensieri riguardo “SIAMO TRIESTINI, NON CHIAMATECI FRIULANI

  1. Sai, magari dovrei essere l’ultima persona che dovrebbe esprimersi su un tale soggetto. E forse la mia opinione puo sembrare offensiva. Ma leggendo il tuo articolo mi sono ricordato una cosa. Una cosa che a me ha fatto pensare.
    Proprio un anno fa mi trovavo con il lavoro a Trivignano (Udinese). Nel centro del paese, si trova un bel monumento. Un monumento dedicato a delle persone, sconosciute a me, e che non mi dicano nulla, in quanto straniero, ma che qui, in questo paese, sono chiamati EROI.
    Dei Eroi…. caduti per una causa nazionale. Morti. Magari con dei dolori inimmaginabili. E che cosa volevano queste persone? Volevano forse che i Triestini non avessero identità da “furlan”? No, non credo. Volevano magari appartenere ad una certa Padania? No, nemmeno questa mi pare che volessero. Beh…. l’unica cosa certa, e che non ci sono nessun dubbio è che non volevano essere ne asburgici, ne jugoslavi. Si consideravano di “sangue italiano”.

    Come dicevo, mi trovavo davanti a questo monumento. Ho fatto anche una foto. Con tanti dei nomi graffiati sul marmo nero. E come dicevo, da passante impassibile, che non ha niente a che fare con la storia di un paese (che non è mio), mi sono chiesto:
    – Ma perché sono morti tutti coloro? Che senso ha oggigiorno il loro sacrificio? Se i loro bis nipoti si offendono per una semplice denominazione? Una denominazione che non fa riferimento aun territorio siciliano, o pugliese. Ma distante 20 kiliometri.
    P.S. Chiedo scusa se offendo con le mie riflessioni. Ma da ignorante, ho l’obbligo di porgere domande. Anche se…. alcune vanno chiuse dentro di me per sempre.

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  2. Caro Valentino,
    non sei per nulla offensivo e gli interrogativi che ti poni sono più che legittimi. La questione è lunga e non posso ora riassumertela in poche parole (anche perché notoriamente non ho il dono della sintesi!). Ti basti sapere che la diatriba tra triestini e friulani è nata moltissimi anni fa perché il Friuli ha una provincia vastissima e Trieste, invece, ne ha una talmente piccola che è la più piccola d’Italia. Siccome Trieste è stata designata quale capoluogo di regione, credo in virtù dei fasti che la città ebbe durante l’impero austroungarico, specialmente a livello commerciale e portuale, i friulani si sono offesi e se la sono legata al dito.

    Il mio post, però, al di là del campanilismo spicciolo, voleva far notare l’uso improprio, molto diffuso, di definire friulana una città che non lo è. La regione Friuli – Venezia Giulia ha questa dicitura ed è come se, per assurdo, esistesse una regione Campania – Lazio e dessimo dei campani ai romani e dei laziali ai napoletani. Sarebbe semplicemente errato.

    Buona serata.

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  3. Tu dici: “in virtù dei fasti che la città ebbe durante l’impero austroungarico, specialmente a livello commerciale e portuale”. Presumo tu non abbia mai sentito parlare del genocidio culturale asburgico a danno degli italiani.

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  4. @ Tommy

    A parte il fatto che la tua osservazione non ha nulla a che vedere con l’argomento del post, se magari mi fai degli esempi …

    Io sono vissuta a Trieste per molti anni e onestamente degli austriaci ho sempre sentito parlare bene, specie da parte delle vecchie generazioni.

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  5. Davvero interessante,e dico sul serio ,ma IMHO tutto dipende dal fatto che come regione composta da due territori con identità differenti non abbia la stessa notorietà di altre regioni con caratteristiche simili(ad es. Emilia-Romagna e Trentino-A.A.)
    Che poi i media siano pressapochisti quello è del tutto pacifico:basta sentirli parlare in televisione

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  6. Io capisco che per un abitante del Friuli Venezia-Giulia questa differenza tra un “friulano” e un “giuliano” sia sentita, e non metto in dubbio che ci siano forti radici storiche per questo. Ma mettiti in una persona che sta a 500km di distanza, come pretendi che percepisca la differenza? A meno che non sia un professore di storia! Anche Perugia (dove sto io) in realtà non sarebbe umbra ma etrusca (tu hai il Timavo noi il Tevere che divide) ma sfido la maggior parte dei friulani e dei giuliani a percepire la differenza.
    Saluti Paolo

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  7. @ Paolo

    Ho dovuto rileggere l’articolo perché risale a 10 anni fa… Ad ogni modo, io mi riferivo all’errore commesso da una testata giornalistica nazionale non certo alla possibile “ignoranza” (nel senso letterale = non sapere) dei connazionali che vivono sparsi in ogni angolo d’Italia.

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