IL MISTERO DELLA VALIGIA ROSSA A MALPENSA … OVVERO COME SI ALTERANO LE STATISTICHE

La segnalazione di un viaggiatore, Andrea Magnoni, al Corriere ha davvero dell’incredibile: pare che una valigia rossa, senza etichette e contenente solo vecchie riviste e polistirolo, alteri le statistiche che riguardano i tempi di consegna del bagaglio ai viaggiatori dei voli di linea arrivati a Malpensa. Ecco come:

«Viaggio moltissimo e ho notato più volte come a Malpensa, sul nastro trasportatore di bagagli, appaia spesso una valigia rossa come prima valigia consegnata. La fortunata valigia fa fermare il cronometro che appare sui monitor che indica il tempo trascorso tra l’atterraggio e la consegna del primo bagaglio. Purtroppo dopo la valigia rossa, il nulla per 20 minuti prima che le altre valigie appaiano sul nastro. Ieri sera di nuovo si è presentata per prima e solitaria più che mai la solita valigia rossa. Stufo di essere preso in giro, ho guardato bene la valigia, constatando che non vi era alcuna etichetta di viaggio che indicasse la destinazione e la provenienza. Ebbene, l’ho aperta, certo del fatto che non appartenesse a nessuno, e al suo interno ho trovato solo delle vecchie riviste e del polistirolo. Ecco dunque svelata l’ennesima truffa degli operatori della Sea: i tempi medi di consegna bagagli, che vanno ad influenzare statistiche internazionali e rating sulla qualità del servizio dell’aeroporto, sono truccati con questo stratagemma all’italiana. In allegato fotografie della valigia, del suo contenuto e del monitor del nastro, che indica solo 2 minuti di tempo di consegna (minuti realmente trascorsi: 16).»

Non ho parole.

[foto e notizia da Il Corriere]

QUANDO IL MEDICO NON È … PAZIENTE

Quando ci si deve recare dal proprio medico di base, solitamente ci si aspetta una coda interminabile prima che arrivi il nostro turno. Ma noi siamo pazienti, in tutti i sensi, e attendiamo, forse sbuffando un po’, di entrare nell’ambulatorio dove, il più delle volte, restiamo pochi minuti e ce ne usciamo con qualche ricetta o impegnativa per un esame medico.

Quello che è capitato ad una signora di Cervignano (Udine) è davvero singolare: la paziente aveva bisogno di un’impegnativa, quindi non si aspettava nessun rischio per la sua incolumità. Che male può fare, in fondo, un foglietto di carta? Nessuno, ma bisogna tenere conto dello stato di salute, mentale, del medico che ce lo rilascia.

L’ignara signora, accortasi che la prescrizione conteneva delle inesattezze, l’ha fatto notare alla dottoressa che, visibilmente alticcia, ha avuto una reazione per nulla … professionale! Racconta la paziente: La dottoressa non stava nemmeno in piedi, all’inizio pensavo stesse soltanto poco bene. Le ho chiesto di prepararmi l’impegnativa ma mi sono accorta che era sbagliata e le ho fatto notare la cosa. A quel punto sono stata aggredita. La dottoressa ha iniziato ad urlare e a lanciarmi contro le forbici, il portapenne e tutto quello che le passava per le mani. Ho cercato di calmarla ma invano. Ad un certo punto mi ha colpita con un pugno in faccia e, per evitare che mi allontanassi, mi ha chiusa dentro l’ambulatorio a chiave.

La malcapitata, però, è riuscita a recuperare le chiavi dalla scrivania del medico e, una volta libera, si è recata dai Carabinieri a denunciare lo spiacevole episodio. Arrivati sul posto, i Carabinieri hanno trovato la dottoressa in un visibile stato di ebbrezza e per calmarla sono stati costretti a far intervenire un altro medico.

La vittima di questo spiacevole episodio auspica che la vicenda venga ora segnalata all’Azienda sanitaria numero 5 e all’Ordine dei medici della provincia di Udine che, qualora fossero confermate le accuse, potrebbero decidere di prendere provvedimenti nei confronti della dottoressa.

Be’, è proprio il caso di dire che, entrando in un ambulatorio medico, noi dobbiamo essere pazienti ma non possiamo essere del tutto sicuri che il medico lo sia.

[fonte: Messaggero Veneto]