QUANDO IL SENO AL VENTO È QUELLO DI UNA MAMMA

allattamento al senoDi questi tempi, anche se non gradiamo, siamo costretti a vedere corpi di donna nudi ovunque: sui giornali, sia cartacei sia online, nella pubblicità, anche quando si tratta di uno jogurt che poche attinenze ha con il nudo femminile, non solo nella pubblicità televisiva, anche sui cartelloni pubblicitari ben in vista nelle vie cittadine. Questi ultimi,talvolta, causano incidenti perché gli uomini, si sa, si distraggono facilmente quando vedono delle belle donne, in carne ed ossa o su dei maxi schermi poco importa.

Quando, poi, i nudi sono di personaggi famosi, allora il gossip si scatena. Centinaia di foto, per lo più rubate ma il dubbio che il personaggio in questione sia d’accordo con il paparazzo c’è sempre, facilmente accessibili su internet nelle varie photogallery. Incuriositi, uomini e donne, smanettano con il mouse e cliccano all’impazzata, i primi alla ricerca di qualche seno al vento o un bel lato B, come si usa dire oggi, le seconde per invidiare le belle “veline” o per consolarsi quando le foto mettono a nudo, è il caso di dirlo, i difetti di cui anche le donne famose –e formose- sono affette, tipo cellulite e cuscinetti adiposi.

Ma quando il seno viene scoperto non per esibizionismo e ricerca di visibilità, bensì per il gesto più naturale del mondo, l’allattamento di un neonato, allora quel “nudo” può anche dare fastidio. Pare incredibile ma è così. Una mammina in vacanza a Madonna di Campiglio, ospite in un Family Hotel, per giunta, trovandosi costretta ad attaccare al seno la bimba di cinque mesi sbraitante in sala da pranzo, è stata invitata a spostarsi in un altro ambiente perché lo “spettacolo” era poco gradito a qualche cliente.
La donna in questione, una cardiologa trentaseienne di Bergamo, ha scritto una lettera al Corriere che poi l’ha contattata per farsi spiegare meglio l’accaduto. La signora, intervistata al telefono, dice di essere convinta che la protesta non sia arrivata da qualche cliente ma dallo stesso direttore dell’albergo. “La seconda sera che ho allattato Bianca, accanto al nostro tavolo c’era soltanto lui, il direttore”, spiega la mammina e aggiunge: “Oggi gli hotel aprono sempre di più le porte a cani e gatti. Segno, sia chiaro, di grande civiltà. Ma non si capisce perché l’atto di allattare al seno di una madre venga considerato disdicevole”. Ecco, appunto, nulla di disdicevole nel vedere una madre con il suo bimbo attaccato al seno, soprattutto di questi tempi. Ricordo che io, vent’anni fa, al mare mi nascondevo dietro alla cabina, lontano da occhi indiscreti. Ma non perché temessi di essere presa di mira dalle occhiate degli uomini presenti, quanto per non creare imbarazzo nelle persone che potevano vedermi. Questo è il punto della questione: vent’anni fa poteva fare un certo effetto vedere un “seno al vento”, ma ora? Se una mamma che allatta non prova lei imbarazzo nel farsi vedere, che problema c’è per gli altri? Nel caso descritto, lo “spettacolo” avrebbe potuto provocare qualche disturbo digestivo? Non credo. E allora è soltanto una questione di intolleranza … del direttore, s’intende, e non alimentare.