QUEL FASTIDIOSO PRURITO INTIMO … PUBBLICITÀ AL FEMMINILE: LA POLVERINA “ROSA” E LE CONSUMATRICI DISTRATTE

Già da un po’ di tempo pensavo di scrivere un post sulle numerose pubblicità, che ci martellano in TV a tutte le ore, dedicate ai “fastidiosi” problemi femminili. Sembra, infatti, che le donne siano sfigatissime, mentre gli uomini sono belli, abbronzati e muscolosi quando si radono con la lametta che funziona con pelo e contropelo, profumatissimi guidano auto costose e rimorchiano donne semi-dee che, presumibilmente, non sono affatto afflitte dal genere di malanni che colpiscono solo le comuni mortali.

Partendo dall’alto, per le donne di una certa età c’è il problema della dentiera, risolto, almeno per quanto riguarda la postina, da un adesivo super che fa riscoprire alla sventurata, anzi ex sventurata, il piacere di mangiarsi una bella fetta di torta alle nocciole. Gliela offrono, ovviamente, le gentili signore a cui recapita la posta e a me sorge spontanea una domanda: ma quanto dura il suo giro per recapitare tutta la corrispondenza? E di seguito: quanti chili ingrassa la signora ogni mese? Ma per questo ci sono subito pronte le compresse bruciagrassi che, assunte dopo i pasti abbondanti, si mangiano le calorie in eccesso.

A metà del fantastico corpo femminile, culla insospettabile di ogni tipo di afflizione, ci sono le ascelle. D’estate devono essere depilate e profumate, onde evitare che qualche malcapitato, specialmente in autobus, svenga nel caso si avvicini un po’ troppo ad una donna.
I deodoranti sono di tutti i tipi: quelli antitraspiranti e pure quelli che inibiscono la crescita dei peli superflui per lungo tempo. La scelta può essere indirizzata verso lo spray, il gel, lo stick, il roll-on … tutto per rendere la donna più desiderabile e permetterle di schiaffare in faccia al partner l’ascella profumata.

Ma andiamo un po’ più giù, sorvolando sulle tette cadenti per le quali c’è sempre la possibilità di spalmarsi una crema rassodante che fa apparire il seno di una donna in età come quello di un’adolescente.
Uno dei problemi veramente seri di una donna è la pancia. Che succede, ad esempio, quando si mangia troppo e magari ci si nutre di alimenti che favoriscono il gonfiore? Niente, perché c’è sempre la possibilità di assumere le pastiglie contro il meteorismo e l’aerofagia. Se poi il transito intestinale è più bloccato del traffico cittadino all’ora di punta, ecco che un miracoloso yogurt, quello con il bifidus, che manco si sa se esiste davvero, fa sparire in pochi giorni l’antiestetica pancetta. Naturalmente, se ci si veste di verde l’effetto è davvero miracoloso. Indossando la maglia nera, bisogna attendere un po’ più di tempo e mangiarsi quattro yogurt alla volta.
Lo stesso effetto sgonfia-pancia è prodotto dai cereali ricchi di fibra che permettono alle donne d’indossare il bikini, meglio se rosso, senza alcun timore di far figuracce in spiaggia con l’addome reso abnormemente gonfio dall’intasamento intestinale.
Se, poi, il problema è l’opposto, cioè la fastidiosa diarrea, ora c’è un prodotto, vecchio ma nuovo nella sua praticità d’assunzione anche senz’acqua e ovunque ci si trovi, che allontana per sempre il timore di fare la fila alla posta, e perdere il turno, nel caso di un improvviso attacco.

Ma lasciamo stare la pancia e andiamo ancora più sotto, diciamo alla zona inguinale: lì i problemi sono molteplici e affliggono le donne di tutte le età.
Quelle che non sono ancora in menopausa, possono stare tranquille “in quei giorni lì” perché ormai gli assorbenti rispondono a tutte le esigenze: non ci si sporca, se disgraziatamente il flusso è un po’ più abbondante del solito, sono sottili ma assorbono a meraviglia e non si vedono, nemmeno indossando i pantaloni bianchi, hanno le ali che impediscono le fuoriuscite laterali e, appartenenti all’ultima generazione, ci sono pure quelli che non fanno sentire il calore tanto che sembra di fluttuare sui petali blu.
Poi non bisogna trascurare le piccole perdite giornaliere: i salvaslip sono adattissimi a questa funzione e sono talmente impalpabili da essere paragonati ad un velo di cipria. Così, sprizzando freschezza da tutti i pori, le donne sono felici di passare tutta la giornata in ufficio e non rimpiangono la mancanza di un bidet nei servizi igienici a disposizione del personale.
E che dire di quelle sventurate, non più tanto giovani e con la tendenza al prolasso della vescica, che prima avevano il timore di trovarsi nell’ascensore in compagnia di un uomo? Ora hanno a disposizione degli specifici assorbenti, ultrafiltranti e profumati, che le fanno gioire mentre pedalano in bicicletta e accolgono, sorridenti, ammiccanti e in coppia, l’uomo di turno nell’ascensore, pronte a salire in sua compagnia anche al ventesimo piano di un grattacielo.

Quello che, però, affligge maggiormente le donne di ogni età è il fastidioso prurito intimo. Per ovviare a tale problema c’è la pomata da spalmare proprio lì … in questo modo si spegne l’incendio. Ma, se il colore preferito è il rosa, si può acquistare la polverina che risolve il problema in tempo per il party serale. A proposito dello spot, tutti ricorderanno la ragazza che confida il suo problema alle amiche e che le rende edotte del suo acquisto in farmacia. La polvere “rosa”, a fine giornata, la fa stare meglio e può divertirsi senza pensare più a grattarsi.
Da un po’ quella pubblicità non si vede e il motivo c’è: il Centro Antiveleni della Fondazione Maugeri di Pavia, già a gennaio, ha denunciato dei casi di intossicazione dovuti ad una scorretta assunzione della polverina il cui utilizzo è locale, trattandosi di lavanda vaginale. Alcune consumatrici distratte, o forse tratte in inganno dal fatto che la stessa ditta pubblicizza un prodotto “verde” da utilizzare come colluttorio, hanno sciolto la polverina nell’acqua del bicchiere, anziché in quella del bidet, e l’hanno bevuta.
Le donne coinvolte vanno da una età minima di 15 a un picco di 87 anni. I 16 casi osservati dal centro di Pavia si sono poi aggiunti alle segnalazioni di altri Centri antiveleni italiani, tra i quali quello del Niguarda di Milano, «portando il numero complessivo di uso errato del farmaco a 50 circa, con omogenea provenienza delle chiamate da tutte le regioni d’Italia», come riferisce la Fondazione.

Consumatrici distratte, pubblicità non chiara oppure qualcos’altro? Be’, un sospetto c’è: la polverina contiene benzidamina, un principio attivo che pare abbia effetti euforizzanti se assunto per via orale insieme ad alcolici.
Allora mi vien da pensare che le protagoniste dello spot siano particolarmente euforiche proprio perché, come sostiene la ragazza vestita di rosa, “il rosa fa stare meglio”. Ciò, credo, non valga per le 87enni …

Ma ammettendo che si tratti di consumatrici distratte, a qualcuna di loro verrebbe in mente di applicarsi un assorbente per l’herpes labiale?

[fonte: Il Corriere; l’immagine è tratta da questo sito]