CARO CORRIERE.IT NON AVRAI I MIEI 9 EURO E 90 CENTESIMI AL MESE

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Dall’inizio del mese il Corriere.it ha rivoluzionato il sito e ha riservato una sorpresa, non so quanto gradita, ai lettori affezionati come me: la homepage è sempre consultabile ma gli articoli leggibili gratuitamente sono solo 20 al mese, dopodiché si deve pagare un abbonamento mensile di 9,90 euro.

Inutile dire che ho immediatamente scritto una lettera di protesta al direttore. Inutile dire che non ho ricevuto alcuna risposta.
Ecco in sintesi le mie obiezioni:

1. A volte si lascia un commento agli articoli letti (almeno a me capita spesso, per uno scambio di opinioni con gli altri lettori). Se qualcuno vota l’intervento e/invia una risposta, mi arriva la notifica per e-mail. Il che significa che devo ritornare sull’articolo e, ovviamente, questo nuovo passaggio viene identificato come nuova lettura.
La mia obiezione è che, in questo modo, anche ammesso che uno non legga più di 20 articoli al mese o faccia una selezione ragionata prima di cliccare sul titolo, il raggiungimento del limite arriva assai presto, scoraggiando non solo la lettura ma anche i commenti ad un articolo. Ovviamente sempre che non si voglia pagare l’abbonamento.

2. Chi mi segue (anche sul blog laprofonline) sa che da anni collaboro con il blog “Scuola di Vita” del Corriere.it La mia collaborazione, non servirebbe dirlo, è del tutto gratuita ma a me piace scrivere e non ho mai pensato di dover ottenere un compenso per i miei scritti. Anche se una collaborazione gratuita mi preclude la possibilità di ottenere il cosiddetto patentino di giornalista/pubblicista perché per ottenerlo le pubblicazioni devono essere pagate.
La mia obiezione, in questo come nell’altro caso, è che se scrivo un articolo che viene pubblicato sul blog del Corriere.it, “brucerei” le 20 visualizzazioni solo per controllare gli eventuali commenti (cui mi è data facoltà, da parte della redazione, di replicare) o anche per la curiosità di vedere come la pubblicazione sta andando, attraverso le condivisioni sui social.

A tutt’oggi nessuno mi ha dato una risposta. La redattrice del blog, gentilissima, mi ha promesso che si sarebbe informata sulla possibilità di offrire dei vantaggi agli “autori esterni”.

Quello che è certo, non pagherò l’abbonamento mensile. Non è una questione di soldi ma di principio. Quando tutti i quotidiani on line seguiranno questa linea, forse mi adatterò. Forse.

GIORNALISTI CORAGGIOSI


Cerco di tenermi alla larga dalle notizie che mi riempiono d’angoscia. Le leggo, beninteso, ma preferisco non parlarne. Mi spaventa tutto ciò che sta succedendo in alcuni Paesi dell’Africa Mediterranea: prima in Egitto, ora in Libia. Leggo sui giornali le cronache della rivolta quasi senza rendermi conto che dietro le parole che vediamo scritte sulle pagine dei quotidiani e sui siti Internet ci sono degli uomini che affrontano mille pericoli e disagi per portarci la loro testimonianza.

Ora, però, non posso fare a meno di pensare a questi giornalisti coraggiosi. In particolare il mio pensiero è rivolto a Pino Scaccia, inviato del Tg1, che ora si trova in Libia e sul suo blog dà le notizie che può quando può. Ora si trova nel centro della rivolta, come lui stesso dice nell’ultimo post scritto prima di partire e su cui lascia, appena ne ha la possibilità, commenti lapidari, giusto per tranquillizzare i suoi lettori, tra cui ci sono anch’io.

Vi invito a leggere il suo post e a pensare, anche per un solo istante, a quanto coraggio derivi da un’enorme dedizione per il proprio lavoro.

[foto da Affaritaliani.it]