OTELLO GELOSO? NO, TROPPO FOCOSO

Una nuova versione dell’Otello è andata in scena, seppur in prova, al Teatro Romano di Verona, nell’ambito del Festival shakespeariano: l’attore Alessandro Haber, che avrebbe dovuto interpretare (il condizionale è d’obbligo visto che la parte è saltata) il più celebre geloso della storia del teatro, pare abbia baciato in modo troppo focoso la collega, la giovane figlia d’arte Lucia Lavia. Lei si difende e gli molla un sacrosanto ceffone subito restituito dal poco galante partner teatrale. Non contento, Haber rimprovera l’attrice di essere troppo fredda.

La vicenda si è conclusa con il licenziamento di Haber che i legali della Lavia hanno preteso. La parte di Otello sarà, dunque, recitata da Franco Branciaroli che nel 1995 già fatto Otello diretto da papà Lavia.

Però, un bel carattere la piccola Lavia. Chissà che la prossima fatica non sia un’altra opera shakespeariana: La bisbetica domata.

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AGGIORNAMENTO DEL POST, 9 LUGLIO 2011

Ad una settimana dal benservito, Alessandro haber, quarantacinque anni di carriera alle spalle, fra cinema, Tv e teatro, sfoga la sua rabbia per quel licenziamento, a suo dire, ingiusto.

«Ci si concentra e immedesima, era la prima volta che provavamo col regista Garella l’ultima scena. Inizia con quattro baci come da copione: sulla guancia, uno schiaffetto, nei limiti. Poi Otello è montato dentro di me, quel nero col complesso di inferiorità verso il mondo civile, europeo, borghese, incredulo che quella ragazza lo voglia davvero sposare. E a un certo punto, irrazionalmente, mi è scappato un bacio vero ma niente di più e lei mi ha spinto a terra e poi gli schiaffi. Lo giuro, non avevo alcun altro fine se non trovare la chiave del ruolo. Ma si è scatenato l’inferno forse per la inesperienza della mia partner».

Ora la vittima diventa carnefice. Haber continua, durante l’intervista, a puntare il dito contro Lucia Lavia che avrebbe reagito in modo esagerato per la sua giovane età e la carriera agli inizi.

«… Con Otello avevo problemi di memoria col copione perché volevo capire chi è davvero, trovare implicazioni nuove e così il suo essere animalesco mi ha posseduto. Non provavo piacere, Otello è un disperato ed io potevo avere davanti il Papa invece di Desdemona che era la stessa cosa. È un ruolo faticoso, ero stanco, avevo pensato di rinunciare. Poi mi hanno curato con la papaya come Wojtyla quando stava male, mi sono ripreso, iniziavo a divertirmi. Ed ecco quella dannata prova col bacio, gli schiaffi, gli spintoni e poi certo la confusione, le parole che volano, come in teatro.»

Altre volte, racconta l’attore, si è trovato in situazioni simili, troppo immedesimato nella parte. Eppure tutti, le partner e i partner nei ruoli da omossessuale che ha recitato, hanno compreso. Ecco che riattacca Lucia:

«Se fosse tornata Lucia Lavia, la sera dopo ne avremmo riso a tavola. […] A questo massacro non ci sto perché sono innocente, ero dentro la strategia di attore e non pensavo alla signorina Lavia, inesperta, psicologicamente non pronta. Ma è stato tutto molto sproporzionato».

Ma Alessandro, a chi la racconti?

Ho seguito da vicino la carriera della mamma di Lucia, Monica Guerritore. Agli inizi, effettivamente, non era un granché. E tutti a dire che la carriera d’attrice la doveva esclusivamente al fatto di essere l’amante (poi moglie) di Gabriele Lavia. Combattere contro i pregiudizi è davvero difficile, ma credevo che al giorno d’oggi, quando anche chi non ha alcuna esperienza di recitazione (vedi le varie Miss e Veline o i partecipanti ai reality show) si trova di punto in bianco su un palcoscenico, solo perché attira il pubblico, pur senza avere né arte né parte, quello dei preconcetti fosse un fatto del tutto superato.

Nel caso di Lucia Lavia, lei ha respirato l’aria del teatro fin da quand’era in fasce e la madre l’allattava tra una scena e l’altra. Ha già dato mostra della sua bravura in una fiction di successo (“Rossella”, andata recentemente in onda su Rai1) e non credo si sia trovata nei panni di Desdemona solo perché figlia d’arte. E poi, anche se fosse, un salumiere può far lavorare il figlio nel suo negozio? Perché mai nel mondo dello spettacolo si continua a guardare con sospetto i figli di?

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