BERLUSCONI: “NELLA SCUOLA PUBBLICA GLI INSEGNANTI NON SONO IN GRADO DI EDUCARE”

Silvio Berlusconi è intervenuto oggi su vari temi e in differenti occasioni. E’ intervenuto a voce e con messaggi scritti al congresso del partito repubblicano, a quello dei Cristiani Riformisti e al convegno dei giovani del Pdl. Al congresso dei cristiani-riformisti il capo del governo ha parlato di scuola: la scuola pubblica non educa, ha detto, e c’è il rischio che ai genitori possa essere impedito di scegliere per i figli una scuola privata, lasciandoli così in balia di insegnanti che non sono in grado di educare.
(da Il Sussidiario.net)

Berlusconi si è scagliato contro la scuola pubblica, rivendicando la libertà di iscrivere i figli in altri istituti, visto che in quelli di Stato «gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie». (da Il Corriere)

MA CHI GLIEL’HA DETTO? HA FATTO IL GIRO DELLE SCUOLE ITALIANE PER POTER AFFERMARE CHE GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA PUBBLICA NON SONO IN GRADO DI EDUCARE?

CAVALIERE, MI CONSENTA, QUESTA VOLTA MI HA PROPRIO OFFESA. E LO SCRIVO ANCHE MAIUSCOLO.

AGGIORNAMENTO DEL POST, 27 FEBBRAIO 2011

BERLUSCONI: «FRAINTESO DALLA SINISTRA, COME SEMPRE» – «Come al solito, anche le parole che ho pronunciato sulla scuola pubblica sono state travisate e rovesciate da una sinistra alla ricerca, pressoché ogni giorno e su ogni questione possibile, di polemiche infondate, strumentali e pretestuose» ha affermato Silvio Berlusconi in una nota diffusa da Palazzo Chigi: «Desidero perciò chiarire nuovamente, senza possibilità di essere frainteso, la mia posizione sulla scuola». «Il mio governo – aggiunge – ha avviato una profonda e storica riforma della scuola e dell’Università, proprio per restituire valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione dei nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati. Questo non significa – sottolinea – non poter ricordare e denunciare l’influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all’educazione dei figli».

GELMINI – Della questione ha parlato anche la stessa Gelmini: «Il pensiero di chi vuol leggere nelle parole del premier un attacco alla scuola pubblica è figlio dell’erronea contrapposizione tra scuola statale e scuola paritaria. Per noi, e secondo quanto afferma la Costituzione italiana, la scuola può essere sia statale sia paritaria. In entrambi i casi è un’istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini». Silvio Berlusconi, ha aggiunto il ministro dell’Istruzione, ha solo difeso la libertà di scelta educativa delle famiglie. (da Il Corriere)

MA QUESTE PRECISAZIONI HANNO CHIARITO QUALCOSA? PER ME NO. QUELLO CHE HA DETTO L’AVEVAMO CAPITO BENISSIMO … L’ESSERE DI DESTRA O DI SINISTRA E’ DEL TUTTO ININFLUENTE. 😦

NUOVO AGGIORNAMENTO, 28 FEBBRAIO 2011

Oggi come 17 anni fa. Davanti alla platea del congresso dei Repubblicani e all’assise dei Cristiano Riformisti, il premier ha riletto il programma elettorale del primo Berlusconi del 1994 […] 17 anni dopo, quell’attacco alla scuola pubblica ha scarsa credibilità per la sua deludente generalizzazione e indiscriminatezza, e visto che nel frattempo al ministero dell’istruzione si sono succeduti soprattutto ministri di centro destra.

Ma proprio sull’attacco alla scuola pubblica o, meglio, sull’implicita difesa della scuola privata Berlusconi ha toccato l’apice della contraddizione, visto che proprio il suo governo è quello che, ancor meno di altri governi di centro-sinistra, ha poco assistito la scuola paritaria in termini di finanziamenti e di sostegno, come ben sanno le associazioni delle scuole private e la stessa Chiesa di Roma, ripetutamente delusa, sotto questo aspetto, da quello che forse ritiene (o riteneva) governo “amico”. (da Tuttoscuola.com)

All’accusa di Berlusconi nei confronti dei docenti della scuola pubblica […] risponde, tra i tanti che hanno reagito alle parole del premier, il segretario della Cisl-scuola, Francesco Scrima, prendendo le difese degli insegnanti.

Abbia rispetto – ha dichiarato Scrima rivolgendosi al premier senza mai nominarlo – per chi tiene in piedi con competenza e dedizione, tra mille difficoltà, un servizio fondamentale come quello che la scuola pubblica rende al Paese. Alla scuola e agli insegnanti tutti continuano a delegare tutto: non c’è argomento sul quale, all’occorrenza, non gli si attribuiscano responsabilità e colpe. Questa volta l’accusa ai docenti è di “inculcare” valori che sarebbero difformi da quanto richiesto dalle famiglie.” Entrando poi nel merito dell’accusa, il segretario della Cisl-scuola ha dichiarato con una punta di ironia “Ci chiediamo a quali modelli valoriali si faccia riferimento, visti quelli che quotidianamente la società, a vario titolo, propone ai nostri ragazzi nel loro tempo extra scolastico“.

Quella di Scrima è una difesa non pregiudiziale, pacata e ferma.

La stragrande maggioranza degli insegnanti offre ogni giorno a milioni di studenti, con competenza e dedizione, un impegno che meriterebbe ben altro riconoscimento. È grazie a loro se la scuola continua ad essere, in un paese fortemente percorso da egoismi e faziosità, luogo che promuove responsabilità, ascolto reciproco, integrazione”.

Alla fine Scrima conclude con un invito esplicito: “Chi ha compiti di Governo, li sostenga col suo apprezzamento e soprattutto con scelte di politica scolastica che facciano dell’istruzione e della formazione, come accade in atri paesi, un settore prioritario di investimento”. (da Tuttoscuola.com)

IMPORTANTE: QUI POTETE LEGGERE IL PARERE DI GIORGIO ISRAEL E SERGIO BELARDINELLI SULL’ATTACCO DEL PREMIER ALLA SCUOLA PUBBLICA.

[ULTIMO AGGIORNAMENTO: 8 MARZO 2011]