PAOLO VILLAGGIO OFFENDE I FRIULANI: CHIESTA L’ARCHIVIAZIONE DELLA QUERELA PRESENTATA DALLA FILOLOGICA

Non poteva che finire così: il pm Marco Gallina chiede alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento l’archiviazione della querela per diffamazione presentata dal presidente della Società Filologica Friulana, Lorenzo Pelizzo, nei confronti del popolare comico Paolo Villaggio per aver adoperato, nel proprio libro, Mi dichi, «affermazioni offensive della reputazione dei friulani, travalicando i limiti della satira e diffamatorie della cultura e della lingua friulane».

I fatti risalgono all’ottobre dello scorso anno (ne ho parlato QUI). Nonostante il libro di Villaggio fosse uscito da alcuni mesi, qualcuno in Regione si accorge che il comico ironizza sul popolo friulano usando dei termini poco carini:

[…] i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l’abitudine di ruttare violentemente. (pagina 42)

Immediata fu allora la reazione del Presidente della regione Friuli – Venezia Giulia, Renzo Tondo, che fin da subito minacciò di querelare Villaggio per diffamazione. Poi le acque si calmarono. Chi non perdonò affatto per l’infelice uscita il popolare comico fu il presidente della Società Filologica Friulana, Lorenzo Pelizzo, che nel maggio di quest’anno ha sporto querela per diffamazione (ne ho parlato QUI).

La vicenda, che ha suscitato non poche polemiche, ha avuto dunque la conclusione che un po’ ci si aspettava. Dal Trentino ci arriva, tuttavia, una riflessione preziosa da parte del pm Gallina. Secondo costui, infatti, Villaggio si compiace di lasciarsi influenzare dal giudizio negativo sui friulani espresso, secoli fa, dall’illustre autore del De Vulgari Eloquentia: Dante Alighieri. (cosa su cui ho espresso i miei dubbi nel primo articolo linkato, in quanto Dante disprezzava pure il toscano …)
«Per il resto, con linguaggio certamente scurrile, l’autore altro non fa che riprendere stereotipi ormai consunti e come tali nemmeno più offensivi, secondo cui i friulani (in ciò di regola accomunati ai veneti e ai trentini) hanno una particolare propensione al bere, il cui abuso, notoriamente, provoca alito pesante», osserva Gallina.

Ma il magistrato non si ferma a queste osservazioni assai bonarie. Continua con una sorta di excursus sulla letteratura nostrana, mescolando arditamente, a mio parere, scrittori triestini e friulani. «Fortunatamente è di diffuso sapere – afferma Gallina – come il duro giudizio del padre della lingua italiana non abbia impedito che Trieste divenisse dapprima uno dei principali centri della cultura mitteleuropea dando i natali a scrittori quali Italo Svevo e Umberto Saba, successivamente che detta città e la poco popolosa terra friulana abbiano dato i natali a taluni tra i più importanti scrittori e poeti italiani contemporanei, fra cui Carlo Sgorlon, Fulvio Tomizza e Pierluigi Cappello». Quanto a Pasolini, egli gli attribuisce il merito di aver reso giustizia al friulano che è universalmente accettato come lingua: «Più che dialetto, una lingua straniera – per il vero di oggettiva e difficile comprensione -, utilizzata tuttavia “non come espediente letterario o formale, da sfruttare per aggiungere colore”, ma con il rispetto che si riserva a una cultura da difendere e da salvare dall’aggressione di una barbarie massificata».

Ora, non è il caso di perdersi in sottigliezze facendo notare che il triestino con il friulano ha ben poco da spartire. Riesce a passarci sopra lo stesso Pelizzo che, pur deluso dall’archiviazione del caso, apprezza il fatto che la Magistratura della Repubblica riconosca al friulano non soltanto la dignità di lingua, ma anche il rispetto che ad essa deve essere riconosciuto, cosa che considera un fatto di assoluta attualità e rilevanza.

Che dire? Forse la reazione della Filologica è stata un tantino esagerata. Forse sarebbe stato davvero il caso di soprassedere e farsi una risata, a denti stretti, senza incriminare Villaggio. Anch’io, in un primo momento, mi sono sentita offesa (pur non essendo friulana, per solidarietà, se non altro, vivendo qui da tanti anni), però effettivamente l’ironia del comico è stata di bassa lega e davvero la cosa poteva passare sotto silenzio. Se non altro avrebbe confermato che Villaggio non sa più cosa dire e farebbe meglio a tacere.

[fonte: Messaggero Veneto]

10 pensieri riguardo “PAOLO VILLAGGIO OFFENDE I FRIULANI: CHIESTA L’ARCHIVIAZIONE DELLA QUERELA PRESENTATA DALLA FILOLOGICA

  1. Credo sia più che normale sentirsi colpiti e feriti da parole che, se volevano essere ironiche, ci sono riuscite male. L’ironia non può essere così pesante, altrimenti si scivola davvero sull’ingiuria e l’offesa.
    Se parole simili fossero state rivolte a Roma o ai romani (di cui se ne potrebbero dire di tutti i colori), avrei reagito nel tuo stesso modo.

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  2. Il risultato della querela è stato solo quello di dare risonanza ad una frase infelice e popolarità al suo autore, con il risultato opposto a quel che si sarebbe ottenuto con un bel silenzio.

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  3. @ Scrutatrice

    Credo ci siano dei limiti da rispettare per evitare di offendere. L’ironia per essere apprezzata deve essere bonaria. Se è pesante scatena l’effetto contrario.

    @ frz

    L’ho scritto alla fine del post: sarebbe stato meglio tacere. D’altra parte le istituzioni avevano lasciato perdere. Ma quelli della Filologica sono maggiormente suscettibili.

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  4. Il problema grave è a monte: non si sa fare più comicità senza scurrilità e offese agli altri. E trionfano stereotipi che sono una grossa dimostrazione di imbecillità e inciviltà

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  5. @ lilipi

    Effettivamente ormai i comici pensano di far ridere a suon di parolacce e proponendo immagini scurrili e, ahimè, ben poco esilaranti. Diciamo che Villaggio, già ai tempi di Fantozzi, ha sempre proposto una comicità volgare.

    @ Elena

    Sì, anch’io.

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  6. Il NON ‘buon’ @villaggio … è un cialtrone ! 😀
    E di infima lega …. da sempre .
    La sua volgarità e idiozia sono quindi inarrestabili, ora che l’ età curva ad un patetico tramonto ….
    Tuttavia, definire “ironia” quella di siffatto personaggio e dei suoi pessimi libri (sic!), mi sembra fare un torto ai @Marcello Marchesi ed agli @Achille Campanile del bel tempo che fu !
    Certamente …. poichè egli ha sempre fondato le sue fortune sulla ‘cagnara’ che provoca con mezzi di basso profilo, ignorarlo completamente, come è stato qui ribadito, sarebbe la cosa più opportuna .
    Quanto alla cultura ed alla storia del Popolo Furlano …. è un mondo troppo alto per mescolarlo ad un imbecille ‘furbastro’ del genere !
    A bientot …. cara @Marisa !

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  7. Ciao, Marisa, conosci il detto: “Il più pulito ha la rogna”.
    Così è per tutti. Ogni “popolo” ha la sua Chiacchiera. Villaggio poteva
    fare a meno di esprimersi, ma se proprio doveva…
    Usare almeno un poco di cervello.
    Bacioni
    Mistral

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  8. @ Cavaliererrante

    Tu citi dei signori comici, altro che Villaggio. Sono d’accordo con te. Nonostante abbia visto tutti i film di Fantozzi, non l’ho mai amato. L’unico Villaggio che mi è veramente piaciuto è stato l’interprete del film della Wertmuller “Io speriamo che me la cavo”. Ma sto parlando di tutt’altra cosa.
    Grazie cavaliere. Un abbraccio.

    @ Mistral

    Certo, bastava solo usare un po’ di cervello. Ma evidentemente alla sua età soffre un po’ di arteriosclerosi.

    Baci.

    @ Paolo Zardi

    Sarà contento, frz! Ancora più contento che io sia d’accordo con lui. 😉

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