SULLE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO UNA LETTURA DA EDUCATORE PER FORMARE I FALCONE E I BORSELLINO DI DOMANI

Sergio Fenizia, insegnante di scuola primaria e mio lettore, anche se recente “acquisto” fra i followers, mi ha segnalato un suo interessante intervento a proposito del ventennale della strage di Via D’Amelio, pubblicato su Palermotoday.it.

L’articolo è molto originale perché la riflessione dell’autore parte dal commento al romanzo Per legge superiore di Giorgio Fontana.
Fenizia spiega così il suo obiettivo:

A vent’anni dall’evento che commemoriamo oggi, vorrei proporne una lettura fatta con occhi da educatore, una tra le tante che insegnanti come me potrebbero proporre. Soprattutto quest’anno, in cui tante scolaresche d’Italia sono state coinvolte in manifestazioni gioiose (e doverose), c’è il rischio che, nel commemorare uomini e donne che hanno dato la vita per servire la società, si finisca col lasciare negli studenti solo il ricordo di una forte emozione. Ma i nostri studenti hanno anche bisogno di nutrimento per la propria intelligenza, di ragioni profonde per scegliere comportamenti giusti, anche quando non sono di moda.

Notevole, senza dubbio, la convinzione che l’educazione non debba ridursi a mera istruzione che Sergio considera, invece, un’attività più propriamente umana, i cui frutti apprezziamo nella vita ammirevole di tante persone più o meno note.
Da queste considerazioni nasce quello che può essere ritenuto l’obiettivo educativo (che non deve essere confuso con quello didattico) primario dell’istruzione: formare una coscienza critica negli allievi, partendo dalla scuola primaria, che li conduca ad essere cittadini consapevoli nei confronti della legalità. In questo senso, lo stesso ministero dell’Istruzione si sta muovendo da anni attraverso la promozione di attività didattiche nell’ambito della Cittadinanza e Costituzione per tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Come sottolinea Fenizia, ci sono realtà in cui, più che in altre, è necessario che la scuola si muova per conseguire l’obiettivo citato. Una di queste, in relazione alla lotta contro la mafia, è appunto quella palermitana:

In questa prospettiva si muovono le migliori scuole italiane, come quella, palermitana, che nella propria offerta formativa prevede che “I docenti […] si distingueranno per competenza scientifica e per rettitudine nel compimento dei propri doveri, curando di essere con il loro esempio e con il loro contegno maestri di vita oltre che di sapere”. Scuole come queste potranno darci i Falcone e i Borsellino di domani.

Per leggere l’articolo completo, cliccare sul link.
Una lettura che consiglio vivamente a tutti, ringraziando Sergio Fenizia per aver voluto condividere con me e i miei lettori la sua riflessione.

11 pensieri riguardo “SULLE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO UNA LETTURA DA EDUCATORE PER FORMARE I FALCONE E I BORSELLINO DI DOMANI

  1. Ogni volta che ti leggo, carissima @Marisa, si rafforza in me la convinzione che, sebbene l’ ambiente incida ( e non poco … ) sulle vicende umane, pur tuttavia è la Persona che, andando oltre le angustie e le sofferenze per passione ideale, determina infine un valore ch’ è carne buona da mangiare per tutti !
    Il tuo modo di fare l’ @Insegnante, che con piacere vedo condiviso da tanti tuoi @Colleghi/@Colleghe, la tua semplice passione affettuosa e ansiosa di conoscenza, la tua probità di Persona ( affascinante … ), ti spingono ad un confronto aperto e reciprocamente interessante con i tuoi @Studenti, un confronto schietto e aperto, un modo di “crescere in diminuendo”, come piace tantissimo a me, attento “anche” ad aspetti esistenziali che esulino dai programmi scolastici, ma che riguardino, sempre, un modo di coesistere “tutti insieme” in una Società, laica e democratica, non perfetta, ma la migliore possibile in un mondo, ahinoi, imperfetto .
    Di questo, come uomo che ama struggentemente la conoscenza e la libertà di cercarla ed esprimerla, ti ringrazio e, congratulandomi con te ( e con i tuoi bravi @Colleghi … ), ti auguro ogni e più tangibile successo ….. pur annotando che ‘Semper colit agricola arbores quarum nepoti sui fructos carpent’ …. 🙂
    Un abbraccio …. non retorico, e …. ehm …. non estraneo alla bella immagine di te che ci hai recentemente linkato !
    @Cavaliereerrante ….

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  2. Grazie, @Bruno.
    Io per quest’anno ho avuto le mie belle soddisfazioni, specie per alcuni dei miei allievi di quinta. Mi rendo conto che anche quando non ringraziano esplicitamente per il lavoro che facciamo, è lo stesso sguardo che dice “grazie”.

    Finiti gli esami, una ragazza uscita con il 100 (non faccio nomi e spero di non passare per una che spiffera in giro il contenuto delle mail private!) mi ha scritto:

    Spero che questo lavoro le continui a portare nuove soddisfazioni e stimoli, sia una guida come lo è stata per me, e credo di poter aggiungere per tutti noi.

    Ecco, questo è quanto mi basta per poter andare avanti per un bel po’ di anni. E’ come fare il pieno di carburante e poi … pronti, si riparte!
    Nel frattempo spero che ci siano altri pit stop. 😉

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  3. E tantissime …. ne avrai ancora @Marisa, sempre !
    Finchè quella luce, che ho letto nei tuoi occhi all’ inizio del tempo, non si spegnerà ….. E per come credo vada la vita io ( e pur nell’ incertezza che caratterizza l’ esistenza umana, che è parte intrinseca della sua caducità … ho fondate ragioni per crederlo ), quella luce che è parte intrinseca di te, non si spegnerà mai, poichè la tua voglia di confrontarti lealmente con gli altri, la tua curiosità affettuosa, il tuo modo di svolgere, non un mestiere o una professione, ma una passione ideale, è fonte inesauribile, è acqua limpida da bere attraversando un deserto …. è la bellezza stessa della parte più nobile che è dentro di noi, l’ unica che riscatti la nostra autentica fragilità .
    Passano le stagioni, fioriscono nuove generazioni …. sentiremo sempre dire dalle precedenti “Eh, ai miei tempi …. quelli sì che erano tempi pieni di valori e di soddisfazioni … e non oggi, che invece …. “, eterno ritornello che intona chi abbia smarrito la propria capacità di sognare, ma non è così, amica mia, non è assolutamente così …
    Per quanto brutta possa apparire la vita e vuota, per quanta cattiveria inutile possiamo vedere intorno a noi ( spesso, ahimè, contribuendoci noi stessi ….. 😦 ), per quanti rimpianti amari ci imponga un passato che non ritorna più, c’ è sempre un tempo per sorridere, se abbiamo regalato un sorriso sincero, c’ è sempre un tempo per veder rifiorire il nostro cuore, se – in noi, e ad onta di tutto – quella voglia di sognare non s’ è spenta …. se i semi, che con impegno convinto abbiamo seminato, daranno sempre frutti genuini e saporosi da mangiare !
    L’ eccellente Ragazza che ti ha scritto quelle parole affettuose e riconoscenti, e che si appresta ad intraprendere il suo Viaggio esistenziale con l’ identica ansia e gli stessi desideri che avevi Tu alla sua età, nemmeno lei sa, ora, di quanto bene è ricolmo il suo zaino e di quante e quali risorse, anche grazie a te ed a quelli/quelle come te, potrà disporre quando i morsi della vita l’ azzanneranno … E quando dovrà attingere ai suoi valori per difendersi ed andare avanti, allora sì che conoscerà fino in fondo la reale portata di ciò che Tu avevi con larga e generosa mano seminato nel suo cuore, quando era il tempo dei sorrisi e delle rose in fiore, quando tutto era possibile !
    Un abbraccio @Marisa …. e un augurio : non cambiare mai ! 🙂
    @Cavaliereerrante …

    “Ma se la radiosa luce d’ una volta
    …. tanto negli sguardi è tolta,
    se niente può far sì che si rinnovi
    all’ erba il suo splendore,
    della sorte noi non ci dorrèm
    ma ognòr più saldo in petto
    godrèm di quel che resta .”
    @William Wordsworth

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  4. Ciao Marisa,
    che bella riflessione… non solo quella di Sergio Fenizia, che ho avuto modo di apprezzare nel suo blog, ma anche queste parole!
    Si sa i ragazzi ‘sono ciò che siamo noi’, docenti… genitori… e quando volano, e ci fanno volare, ci scatta quella molla interiore che ci permette di andare avanti come per aprire un sentiero nella giungla. Sì, perché ormai sembra davvero questo il nostro mestiere! Sono ‘reduce’ da esami di stato, e di sorprese ne ho avute tante davvero. E a volte quella molla giusta, la giusta carica viene da chi meno ti aspetti, quando meno l’aspetti. E diventa Bellezza, acqua fresca… ma che scalda il cuore. Ti abbraccio, buona continuazione d’estate: Maria Rita

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  5. @ Bruno

    Caro cavaliere io non ho parole … in compenso ne hai sempre molte tu e anche molto belle. 😉

    @ Maria Rita

    Grazie anche a te. Sono molto felice quando mi trovo in sintonia con i colleghi. E’ la prova che siamo in tanti così appassionati, peccato che l’opinione pubblica (eccezion fatta per il nostro Cavaliererrante e pochi altri amici!) sia convinta che la maggior parte di noi sia costituita da sfaticati, attenti solo allo stipendio (misero, peraltro!) di fine mese. 😦

    Buona continuazione delle vacanze anche a te.
    Un abbraccio.

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  6. Per essere DOCENTI ed EDUCATORI ci vuole la “vocazione”,come ci vuole per i sacerdoti.Cara Marisa, tu ce l’hai, come ce l’hanno Fenizia e tanti altri misconosciuti docenti; e questo i ragazzi lo “sentono” e lo apprezzano. E bastano il successo di un alunno(o exalunno) o un suo riconoscimento a far dimenticare tante amarezze.

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  7. Cara lilipi,
    hai proprio ragione. Ti ammiro molto perché, pur essendo tu in pensione, riesci sempre ad esprimere, nei tuoi commenti, la passione che non hai dimenticato.

    Pensavo tu fossi in vacanza. Mi fa piacere risentirti.
    A presto.

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  8. Cara Marisa, ancora una volta mi trovo qui a ringraziarti per l’attenzione che dedichi a ciò che scrivo.
    Ne approfitto per dirti che in genere apprezzo anche i commenti di molti tuoi lettori.
    Buona continuazione.

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  9. Beh, vedo che il discorso si è orientato più sul valore dell’insegnamento e meno sulla questione “stragi di Capaci e di via D’Amelio”, ma sono approdata un paio di giorni fa a questo link e mi fa piacere condividerlo (oddio, spero di non averlo preso proprio da te, io apro i link e poi arrivo a leggerli una settimana dopo, dimenticandone l’origine… )

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  10. @ Diemme

    Scusa ma il commento mi era sfuggito. 😦

    Con questo post volevo rispondere alla richiesta del lettore Sergio Fenizia di divulgare il su scritto. Non ho voluto scrivere un articolo commemorativo perché per fare una cosa seria avrei dovuto impegnare un bel po’ di tempo. Ho, però, rebloggato un post di Pino Scaccia, se non ricordo male.
    Grazie per il link, molto interessante.
    Ora scappo perché devo preparare delle tracce per il tema di italiano in prima. 😦

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