L’UOMO IN CASA: LE PULIZIE

lavori domestici Mi ero ripromessa, ai primi di giugno, di ripubblicare a puntate un post che era piaciuto molto e che aveva come argomento “gli uomini in casa”. Naturalmente me ne sono dimenticata, almeno fino ad oggi. Perché? Perché oggi ho iniziato a pulire la casa alle 7 e ho terminato alle 14, essendomi messa in testa di lavare le tende della camera da letto. Il problema non è lavare le tende. Mio marito, contrariato per aver dovuto preparare il pranzo e mettersi a tavola senza di me, come tutti gli uomini crede che lavare le tende significhi: tirarle giù, metterle in lavatrice e rimetterle su. Il procedimento in effetti è corretto. Le tende a pacchetto hanno il vantaggio di non dover essere stirate perché, se messe su bagnate, con il peso metallico alla base si stirano da sole. Le donne, però, sanno bene che non si lavano le tende senza pulire gli infissi (non solo i vetri!). Dato che tirandole giù si alza un bel polverone (almeno qui di polvere ce n’è a chili, pare impossibile ma appena finito di spolverare, è già di nuovo depositata sui mobili), si deve spolverare tutto e visto che ci siamo, spostiamo comò e comodini, diamo una bella pulita dietro … e come si fa a passare uno straccio e basta? Almeno una volta all’anno (le tende le lavo solo a fine estate, tranne le tendine dei bagni e della cucina che lavo ogni sei mesi) si dovrà pure lavare con acqua e detergente. E il lampadario? Visto che ci siamo e abbiamo la scala bell’e pronta, puliamo pure quello. E la porta? Massì, l’acqua (al terzo cambio!) è ancora pulita, laviamo per bene anche la porta. Insomma, quando mio marito è rientrato e mi ha trovata ancora in alto mare (più che altro in alto … sulla scala), mi ha guardata con l’aria di chi si sta chiedendo come mai per lavare le tende (che poi è la lavatrice a farlo!) si deve impiegare così tanto tempo. Che volete che vi dica? Uomini. Buona lettura! L’uomo e le pulizie.

Diciamolo subito: per l’uomo la casa è sempre pulita. La polvere non la vede o, se la vede, è convinto che, come per il fornello che non necessita di pulizia dato che si deve cucinare ogni giorno e lo si sporca di nuovo 😦 , anche togliendola si depositerà subito quindi è inutile spolverare. Il pavimento è sempre pulito anche se in controluce si vede benissimo che c’è un dito di polvere, specie sotto il tavolo del soggiorno dove non si passa mai, e i “gatti” si rincorrono allegramente per tutta la casa, in particolar modo d’inverno quando si usano piumini e coperte. Se sfortunatamente i pavimenti sono coperti da tappeti, non solo l’uomo non nota i pelucchi che si sono formati sul tessuto, come fosse una specie di autoproduzione, tipo le foglie che crescono dalle piante, ma ritiene che sotto il tappeto non ci sia proprio nulla da pulire perché è il tappeto stesso che protegge il pavimento dal sozzume prodotto in superficie. Un luogo in cui nessun uomo entra per pulire, nemmeno mio padre che pure è diligente e segue le istruzioni di mia mamma, è il bagno. Avete presente quella vecchia pubblicità della colf che arriva in casa dei nuovi datori di lavoro armata di tavoletta profumata per il water dicendo: “Io arrivo presto, vado via presto e il water non lo lavo mai?”. Ecco: gli uomini devono aver ispirato gli autori di quello spot. E che dire del lavandino? Specie quando qualcuno sbadato preme malamente il tubetto del dentifricio, che va dappertutto meno che sullo spazzolino, o quando qualcuno si fa la barba e pulisce la testina del rasoio elettrico sbattocchiandola sul bordo o, cosa ancor peggiore, usa il rasoio tradizionale e sbattocchia il pennello con il sapone, sempre sul bordo, per eliminare quello in eccesso? Il lavandino tristemente deturpato da avanzi di ogni genere non necessita di essere lavato. Il discorso è sempre quello del fornello, purtroppo. E il pavimento del bagno? Chissà perché quando è un uomo a lavarsi le mani, lo si capisce subito dalla scia di gocce che lascia nel breve, brevissimo spazio che intercorre tra il lavandino e l’asciugamano. Non parliamo poi del bidet … E quando un uomo fa pipì, non ho mai capito il motivo per cui debba appoggiare una mano sulle piastrelle di fronte a lui, lasciando le impronte che solo noi donne vediamo. Ciò vale pure per le manate che lasciano sui vetri delle porte e delle finestre, essendo agli uomini sconosciuto l’uso delle maniglie. Insomma, tutto quello che un uomo sporca secondo lui non è necessario pulire. Quando un uomo vede una donna con lo straccio in mano, non sa dir altro che: “Ma sei proprio maniaca!”. Certo, se loro non sporcassero, noi non saremmo così maniache.

LA FRANGITE

pulizie in casaStamattina, mentre passavo l’aspirapolvere sui tappeti, mi è tornato in mente il papà di un mio allievo. Che c’azzecca un genitore con i tappeti? Mo’ ve lo spiego.

Una quindicina di anni fa arriva al colloquio un papà, bel tipo, elegante, colto, ben educato … insomma, tutto il contrario del figlio. Mentre parlo del pargolo – non bene, ahimè – il genitore pare più interessato al mio quaderno, quello in cui appunto ogni cosa riguardi il singolo allievo: date e voti delle verifiche, note sul libretto e/o registro, le domande che faccio nelle interrogazioni, le valutazioni di ciascun ambito … insomma, per me il quadernone è molto più importante del registro ufficiale che considero un antipatico dispendio di energie per un’operazione esclusivamente burocratica. Tant’è che non lo aggiorno puntualmente e spesso mi affanno per mettermi in regola perché, sia mai!, magari tornando a casa ho un incidente. Sì, lo so, non sono ottimista.

insomma, quel papà, osservando la cura maniacale con cui tengo il quadernone, mi chiede: “ma lei non sarà mica affetta da frangite?“.

Oddio, penso, e che malattia sarà mai questa? Lo guardo perplessa e prima ancora che qualche suono esca dalla mia bocca – anche perché onestamente non volevo far la figura dell’ignorante che non sa cosa sia la frangite e stavo pensando a come uscire dall’impasse prendendola alla larga -, lui continua: “Sa, io faccio lo psicologo e sono spesso alle prese con donne malate di frangite”. La cosa non mi rincuora perché, detta così, ho solo capito che si tratta di una malattia che affligge solo donne, o quasi. Faccio un sorriso ebete che il genitore ignora e continua: “Sa quelle che sono maniache della pulizia, che vogliono che in casa sia tutto a posto, che ad ogni passaggio sul tappeto sono pronte ad aggiustare le frange?”. Faccio un sospirone: accidenti, tutto qui? E che c’entra con me, voglio dire, con me insegnante?

Lui è uno psicologo, ci mancherebbe che non capisse quel che mi passa per la testa. “Vista la perfezione con cui tiene i suoi appunti, non mi stupirei che fosse affetta da frangite“.
Io ovviamente nego, spudoratamente dico che no, ma figuriamoci se sto a passare le frange dei tappeti …

Comunque tengo in un cassetto un bel pettine pronto all’uso: il pettine per le frange dei tappeti, s’intende. 😦

[immagine da questo sito]