GLI ALUNNI CRESCONO, LE PROF INVECCHIANO…

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Ieri in segreteria a scuola, mentre stavo incollando i fogli del verbale nel quadernone (essì, dobbiamo ancora incollare…), sento una delle impiegate che parla ad un ragazzo. Al momento penso che sia un allievo del liceo ma poi, captando alcuni frammenti di conversazione, capisco che si tratta di un tirocinante.

Per i non addetti ai lavori chiarisco che i tirocinanti sono ragazzi laureati che devono frequentare il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per poter aspirare a diventare insegnanti.
Lì per lì penso, senza staccare il viso dal quadernone dei verbali, che bisognerebbe fare un monumento a questi giovani armati di buona volontà. Mi sembra quasi impossibile che, dopo tutto quello che si sente dire sulla scuola e sulla professione di insegnante, ci siano ancora dei trentenni, o giù di lì, che hanno voglia di salire in cattedra.

Mentre sono immersa in questi pensieri e continuo il mio lavoro di incollatura, sento che l’impiegata, rivolta a qualcun altro – forse un collega – chiede: “Ma allora cosa gli devo dire?”. Capisco che si riferisce al giovanotto e replico, pur non essendo stata interpellata: “Che deve armarsi di tanto coraggio!”

Alzo gli occhi, lo guardo, abbozzo un sorriso e lui: “Salve prof!”. Rimango interdetta. Strabuzzo gli occhi, più che altro perché per fare il lavoro di concetto cui mi ero dedicata con grande zelo, devo usare gli occhiali da presbite (e che vi vuole, per incollare qualche pagina! direte. Ho bisogno degli occhiali, che ci devo fare?) e quando alzo lo sguardo al di sopra del fusto (quello degli occhiali, non intendo il giovanotto), vedo tutto sfuocato.

Lui allora mi spiega che era stato un mio allievo in un altro liceo, più di dieci anni fa. Al momento non me lo ricordo ma, non appena mi dice nome e cognome, ecco che il suo viso mi torna familiare. Non è cambiato molto, in fondo. Quella classe me la ricordo bene: tutte femmine, due soli maschi. “No, prof – mi corregge – eravamo in quattro…”. Ok, vuol dire che voi due eravate più simpatici degli altri due.

Alla fine, quando realizzo che lui è lì in veste di aspirante docente, che fra qualche tempo poterebbe essere un mio collega, esclamo: “Oddio, come sono vecchia …”. Lui sorride ma non ha il coraggio di smentirmi. Eh, sì che sono vecchia, accidenti. Però poi ci rifletto su e aggiungo: “Ma se non hai fatto fatica a riconoscermi significa che almeno sono invecchiata bene”. 🙂

8 pensieri riguardo “GLI ALUNNI CRESCONO, LE PROF INVECCHIANO…

  1. Sicuramente sì cara Marisa. Almeno dalle foto che ricordo quando ti sei incontrata con le tue compagne di liceo te la cavi molto bene. Tieni duro. Un abbraccio. Isabella

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  2. Mi ricordo, al liceo, una giovane supplente fresca di laurea… l’ho rincontrata quest’anno che andava in pensione, e un po’ effetto devo dire che me l’ha fatto: però pure lei, tutto sommato, tale e quale ad allora, evidentemente le prof non invecchiano! 😉

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  3. Mah, ti dirò, l’idea di fare l’insegnante non mi dispiace, credo di avere un’attitudine per questo mestiere. Solo che farlo all’interno del sistema italiano, no, non se ne parla. Purtroppo perdo le speranze di fronte a questo contesto così deludente.

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  4. Ho fatto la curiosa esperienza di fare il tirocinante (da tieffino!) del mio professore di matematica del liceo. A parte i capelli bianchi, mi sembrava uguale. Stare in classe in una posizione intermedia, tra gli studenti e il mio ex professore, è stato divertente.

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  5. @ rosenuovomondo

    Grazie! Noi incolliamo ancora e mi fa sorridere visto che ormai usiamo il registro elettronico …

    @ tachimio

    Grazie, cara Isabella. In verità, da quando sono caduta mi sembra che non siano passati solo 5 mesi ma 5 anni. Non è uno dei miei momenti migliori, la sofferenza passata e presente mi fa sentire addosso anche gli anni che non ho. Ma arriverà l’estate e sarà diverso. Con la bella stagione, il mare, il sole, la spiaggia … tutto mi appare più bello. 🙂

    Buona domenica. Un abbraccio.

    @ Diemme

    Evidentemente gli insegnanti non hanno bisogno della formaldeide per mantenersi … mi è venuta in mente una battuta di Robin Williams nel film “Mrs Doubtfire” (era riferita alla suocera, naturalmente 😉 )

    @ Scrutatrice

    Cara Veronica, e come potrei darti torto? Credo e spero che tu abbia altre possibilità in ambito professionale, anche se sono certa che la scuola avrebbe bisogno di una mente come la tua. 😉

    @ Pietropaolo Morrone

    Io ho fatto una delle prime supplenze nella mia scuola media e avevo solo 10 anni di più degli allievi più grandi. Non solo, ho incontrato molti ex insegnanti, anche quelli del liceo, dato che scuola media e liceo stanno in un unico edificio, su piani diversi. La cosa non mi ha creato particolare imbarazzo tranne il fatto che non sono riuscita a dare del “tu” ai miei vecchi docenti. Il vero choc, invece, l’ho avuto quando ho fatto supplenza in una scuola serale per lavoratori: molti dei miei alunni avevano il doppio dei miei anni. 😦
    Io non ho fatto troppa “gavetta”, dato che a 25 anni sono stata nominata in ruolo. Però credo che un’esperienza come quella di tirocinante mi sarebbe piaciuta. In fondo, io mi sono buttata, senza la minima esperienza. Ho solo preso a modello i miei insegnanti, prendendo il buono e buttando il cattivo di ciascuno di essi. Fortunatamente ho avuto degli ottimi insegnanti. 🙂

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