FUORI DAL PARLAMENTO CON PENSIONI D’ORO

Parlamento-Italiano
Li chiamano i “trombatati”, espressione che non mi piace nemmeno un po’ ma tant’è …
Stiamo parlando dei politici “illustri” (si fa per dire) che, causa avvento delle 5 stelle grilline (perché non “grilliane”?), sono rimasti a bocca asciutta. Dopo un’onorata (sempre si fa per dire) carriera politica, le porte del Parlamento per loro si chiudono inesorabilmente. Però il futuro che si prospetta non è niente male: il portafoglio, fra buoni uscita e pensioni, sarà decisamente più gonfio di quello della stragrande maggioranza di italiani.

Il primo “trombato” eccellente (idem, come sopra) è Gianfranco Fini: l’ex Presidente della Camera fra un paio di mesi intascherà l’assegno di fine mandato (una sorta di liquidazione che spetta ai non eletti, dopo anni di onorevole carriera), che dovrebbe ammontare a circa 260 mila euro netti. Essendo stato eletto per la prima volta nel 1983, Fini può ritirarsi prima dei 65 anni (e perché io devo aspettare i 67 e sono pure una donna?) e si potrà godere la sua pensione d’oro: 6.200 euro mensili, netti netti.

Altro escluso di lusso è Antonio Di Pietro, ex magistrato votato alla politica dal 1996 (nel 1998 ha fondato Italia dei valori), che potrà godere di un assegno di fine mandato ammontante a 60 mila euro, perché ne aveva già ricevuto uno quando fu “bocciato” la prima volta. Anche lui dal mese di aprile otterrà la pensione da parlamentare di circa 4.300 euro netti al mese.

Il più giovane dei “trombati” è Italo Bocchino (classe 1967) che lascia il parlamento con un assegno di fine mandato da 150 mila euro ma non ha diritto né al vitalizio né la pensione per altri diciassette anni. Poveretto! Dovrà iscriversi al collocamento …

E che dire di Emma Bonino? Anche ai Radicali questa volta non è andata bene ma, dopo una lunga carriera politica, il vicepresidente del Senato uscente otterrà una liquidazione da 60 mila euro e una pensione di tutto rispetto: 6.500 euro mensili.

Altro veterano è Franco Marini, già presidente del Senato, che si dovrà accontentare di una liquidazione da 188 mila euro e una pensione mensile netta da 5.300 euro … in aggiunta a quella di cui già gode come sindacalista.

Mi fermo qua e non faccio commenti. Le elezioni sono andate come tutti sanno e le prospettive sono tutt’altro che buone. Una cosa è certa: la politica in Italia costa troppo e gode di privilegi che noi comuni mortali nemmeno immaginiamo. Intanto, però, NOI continuiamo a pagare.

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AGGIORNAMENTO DEL POST, 28 FEBBRAIO 2013

Adesso lo so che farò arrabbiare molti di voi che, numerosi, state leggendo (o avete letto) questo post.
Sul Corriere di oggi, infatti, viene posto all’attenzione dei lettori il “caso Formigoni“.

Roberto Formigoni, governatore della Regione Lombardia per 18 anni, per il suo «reinserimento» non in una vita normale, bensì in Senato, si porterà a casa un bell’assegno: fra i 450 e i 500 mila euro lordi, secondo i primi approssimativi calcoli.
Così spiega Sergio Rizzo, autore del pezzo:

[…] in Lombardia, come in Puglia, la buonuscita dei consiglieri si calcola in ragione di una annualità lorda per ogni mandato di cinque anni. Un meccanismo quasi due volte e mezzo più favorevole rispetto al tfr dei comuni mortali.

Considerando il numero di politici che si trovano nella stessa situazione di Formigoni, l’Italia (cioè noi!) dovrà sborsare più o meno 5 milioni, se tutti i 43 non rieletti fossero stati in carica per il solo ultimo mandato.
Anche il Lazio non è da meno: 3 milioni e mezzo tenendo conto che questa volta la liquidazione spetterà alla stragrande maggioranza degli ex consiglieri.

Che dire? Faccio solo notare che, a proposito di tfr, lo Stato è stato “condannato” dalla Cassazione a rimborsare le trattenute indebitamente applicate sugli stipendi dei dipendenti pubblici (me compresa) per un anno e mezzo. Fatti i calcoli, avrei dovuto avere un rimborso di circa 1.550 euro. Ma il governo Monti che ha fatto? Con un decreto d’urgenza ha ri-trasformato (praticamente un tocco di bacchetta magica!) il tfr in tfs (il trattamento di fine servizio che era stato sostituito), su cui le trattenute erano legittime. 😦