HAPPY BIRTHDAY!

google buon compleanno MARISA
Non amo le autocelebrazioni e per questo non ho mai scritto un post in occasione del mio compleanno. Questa volta ho deciso di fare un’eccezione per due motivi:

1. La mia carissima amica Diemme mi ha dedicato questo post e mi ha inviato come graditissimo dono un suo libro pubblicato di recente. Ancora una volta grazie, cara Diemme! ❤

2. Google mi ha dedicato un doodle personalizzato (che vedete nell’immagine sotto il titolo del post). Stamattina, aprendo il motore di ricerca per connettermi al registro elettronico a scuola, ho avuto questa gradita e inattesa sorpresa. Ringrazio, quindi, anche Google per aver festeggiato il mio compleanno. 🙂

E a tutti voi, cari amici, mando un saluto speciale e un forte abbraccio da “vecchia” blogger qual sono, che tenta di mantenersi bene nonostante il tempo che inesorabilmente passa … anche se Diemme dice che per me non passa mai. Magari!

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BELEN O RITA?

Volevo parlare di Belen Rodriguez, della storia finita con Corona, del nuovo fidanzato (ma dopo due giorni si chiama già così?) Stefano De Martino, abilmente rapinato alla povera Emma (Marrone, la cantante di “Amici”), cornuta e mazziata per la seconda volta. Anche questa, galeotto fu lo studio televisivo di “Amici”.

Volevo.

Poi ho letto su Il Corriere che oggi Rita Levi Montalcini, la scienziata premio Nobel per la Medicina nel 1986, compie 103 anni.

Ricordo quando, in occasione di un tema proposto in una classe qualche anno fa, la cui traccia chiedeva in quale personaggio famoso lo studente volesse identificarsi e perché, un’allieva mi chiese: “E lei, prof, chi vorrebbe essere”. Non ci pensai nemmeno un secondo e risposi: “Rita Levi Montalcini, una donna meravigliosa“.

Buon compleanno, professoressa Rita. Spero che la sua intelligenza possa essere un fulgido esempio per tante giovani donne d’oggi, più che non le paillettes di una show girl. Quelle giovani donne che vorrebbero essere Lei e non Belen Rodriguez.

E SONO TRE


Un altro anno è passato. E sono tre. Trentasei mesi fa, il 27 settembre 2008, ho aperto questo blog ed ora mi trovo a festeggiare il terzo compleanno a pochi mesi dalla nascita di una nuova creatura il cui parto ho spiegato QUI. Ormai si può dire che mi sono lanciata in questo mondo di blogger continuando ad ottenere soddisfazioni e, soprattutto, divertendomi. Questa è la cosa più importante.

Anche se non sempre è così.

Ci sono momenti in cui si ha voglia di chiudere. È capitato a dei miei amici blogger, che poi fortunatamente hanno cambiato idea, ed è capitato pure a me anche se non ho esternato questa intenzione. Perché mai, nella vita di un blogger, capitano momenti come questi? Può succedere per motivi personali che fanno perdere la serenità o perché si è insoddisfatti di quello che si scrive o semplicemente perché ci si chiede “chi me la fa fare?”. Ecco, questa è una domanda che non ci si dovrebbe mai rivolgere. Non c’è nessuno che “ce la fa fare” ma deve esserci in noi quella spinta che ci fa continuare senza mai perdere il piacere di scrivere, per condividere con altri quelli che sono i nostri pensieri. Venendo meno quel piacere, alla fine ci si sente solo in obbligo, prima di tutto con noi stessi, e quello che dovrebbe essere un passatempo assume le caratteristiche di un lavoro che si deve fare, nel bene e nel male.

Insomma, tutto questo per dire che è normale passare dei momenti no – per me questo è uno di quelli e forse traspare dal tono del post – ma si può resistere e continuare. Il mio motto è: “verranno momenti migliori”. L’importante è non perdere mai la speranza.

Per festeggiare questo terzo compleanno, come di consueto, do un po’ di numeri.

Ad oggi sono state visualizzate più di 752.000 pagine del blog.

Il MESE in cui mi hanno letto di più: MAGGIO 2011 (55.394 visite)

Il numero totale dei commenti dell’ultimo anno: 2586 (una buona metà, comunque, sono costituiti dalla mie repliche!), quasi il doppio di quelli arrivati nei due anni precedenti.

I POST PUBBLICATI NELL’ULTIMO ANNO: 275

La TOP TEN dei miei post (accanto al titolo il numero di visualizzazioni):

1. MATURITÀ 2011: USCITE LE MATERIE DELLA SECONDA PROVA E I COMMISSARI ESTERNI 16.261
2. DA SAN NICOLO’ A BABBO NATALE: LA LEGGENDA DI SANTA CLAUS 12.421
3. LE FESTE DEL 2012: 29 APRILE, 6 MAGGIO E 3 GIUGNO 9.849
4. DIETROFRONT SULLE FESTIVITA’ SOPPRESSE DEL 2012: SALVE 25 APRILE, 1° MAGGIO E 2 GIUGNO 9.629
5. SCUOLA: PRECARI ASSUNTI IN 6-7 ANNI. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO AL POSTO DELLE SSIS 8.618
6. ESAME DI STATO 2011: COME SI CALCOLA IL VOTO FINALE 8.549
7. BARBARA PALOMBELLI SCRIVE A SARAH SCAZZI. LA LETTERA AL TG 5 NELLA VERSIONE INTEGRALE 8.440
8. ISRAELE IN EUROPA? PER BERLUSCONI SÌ, MA PER LA GEOGRAFIA … 8.039
9. ULLA PIPPA! CON QUEL LATO B … 7.861
10. LA DIETA DI KATE MIDDLETON PRIMA DELLE NOZZE: UN ESEMPIO DA NON SEGUIRE 6.424

Hanno visualizzato la HOMEPAGE del blog, sempre nell’ultimo anno, 95.404 persone.

Riflettendo sulla “classifica”, si può notare che alcuni post della Top Ten sono dedicati alla scuola e questo mi fa molto piacere perché in passato gli argomenti “frivoli” erano i più letti nonostante io tenga particolarmente agli articoli che chiamo “di servizio” perché aiutano i lettori interessati a muoversi meglio nella giungla delle leggi, decreti e circolari ministeriali.

Il prossimo anno, tuttavia, lo spazio dedicato alla scuola sarà drasticamente ridotto (di fatto già lo è adesso) in quanto gli articoli più specifici saranno pubblicati sull’altro blog, laprofonline.

Vorrei a questo punto, anche a costo di sembrare un po’ troppo autoreferenziale, soffermarmi a riflettere sul numero di visite e su quanto questo numero sia cresciuto in maniera quasi incredibile negli anni: alla fine del primo anno avevo totalizzato poco più di 45.000 visualizzazioni, lo scorso settembre ero arrivata a 300.000 ed ora mi rendo conto che il numero, in soli dodici mesi, è più che raddoppiato. Questa constatazione mi inorgoglisce e mi fa piacere pensare che così tante persone (anche se si sa che il numero di visualizzazioni effettivamente non corrisponde alle persone, ma a più di 750.000 click corrisponde comunque un bel po’ di gente!) si trovi bene in questo mio “salotto virtuale” e torni a trovarmi.

Infine, vorrei ringraziare i miei lettori abituali e, senza che nessuno si offenda, rivolgere un grazie particolare al più “vecchio”, il mio amico frz40, e alle più giovani, le tenerissime Veronica (Scrutatrice di Universi) e Marta a cui sono tanto ma tanto affezionata. Sperando che non si stufino di leggere e commentare, come fanno puntualmente, questa ormai “vecchia” blogger. 😉

Ciao a tutti e … al prossimo anno per un nuovo aggiornamento sui dati!

[immagine da questo sito]

SECONDO COMPLEANNO


Eccoci qua. Oggi il mio blog compie due anni. Dal 27 settembre 2008, data in cui ho aperto questo spazio (il perché l’ho spiegato qui), ne è passata di acqua sotto i ponti. Il blog è cresciuto ed io con lui. Sono cresciuti pure, nel numero, i visitatori e ciò mi rende enormemente felice perché mi rendo conto di essere utile, di scrivere non solo per il piacere di farlo. Mi entusiasma il pensiero di poter comunicare sapendo di informare, di far compagnia e di offrire lo spunto per una discussione.

Prendendo in prestito le 5 W del giornalismo, vorrei spiegare il significato che ha per me questo spazio:

Who? Chi è il blogger? Per me è una persona curiosa, socievole, aperta al mondo che la circonda, una persona che ha voglia di uscire allo scoperto per confrontarsi con altri che non conosce ma con cui ha piacere di intrattenersi (sempre che ci siano i commentatori, altrimenti il blogger è solo uno che fa monologhi)
Why? Perché tenere un blog? Perché, specie se si ha la passione per la scrittura, diventa uno dei mezzi d’espressione preferito. Ci si guarda attorno, si scelgono delle notizie o si parte dalla propria esperienza per riflettere su determinati argomenti che possono interessare gli altri, indipendentemente dalla professione che uno svolge.
When? Quando si scrive? Be’, questo dipende dal tempo che uno ha a disposizione ma soprattutto dalla capacità di organizzarsi. Io, fin da piccola, ho sempre fatto tante altre cose oltre che studiare. Al contrario di ciò che accade nelle famiglie moderne, dove i genitori si affannano per interessare i figli e stimolarli a provare mille attività –musica, lingue, sport …- i miei genitori ogni tanto mi chiedevano di smetterla di fare mille cose tutte insieme. Ma poi, vedendo che a scuola non avevo problemi, si sono arresi e mi hanno lasciato fare quelle che volevo. Scrivere, oggi, è solo una delle attività che svolgo con passione e che non sottrae tempo al lavoro e alla famiglia proprio perché so come organizzarmi.
What? Cosa si scrive su un blog? Per quanto mi riguarda, un po’ di tutto. A seconda dei momenti, mi va di riflettere sulla scuola, sui programmi televisivi, sulle notizie di cronaca, su argomenti più o meno seri su cui ho qualcosa da dire e che penso possano essere graditi ai miei lettori. A me piace il mondo a colori, il bianco e nero mi annoia mortalmente. Per questo, se scrivessi solo di scuola, mi sembrerebbe di vivere in bianco e nero. Il mio motto è “non si vive solo di scuola” e vale tanto per gli insegnanti quanto per gli allievi. Avere e coltivare altri interessi migliora il lavoro e lo studio.
Where? Dove si scrive? Be’ questo è un po’ difficile. La risposta più ovvia è: sul pc. Davanti c’è un monitor su cui scorre veloce la videoscrittura. Quando si pubblica un post la pagina si arricchisce di immagini, disegni o fotografie, e diventa più bella. Ma, volendo andare al di là della lettera, potrei dire che tantissime volte io scrivo nella mia mente, ovvero penso a quello che vorrei scrivere mentre svolgo altre attività che non implichino l’utilizzo della mente, altrimenti verrebbe fuori un bel casino. L’attività che stimola di più la mia creatività è lo stirare. I più bei post io li ho dapprima immaginati stirando e, cercando di non perderne memoria, trascritti successivamente. Un’operazione davvero complicata e che non mi riesce facilmente: quante volte, di fronte ad un post appena scritto, mi sono sorpresa a pensare “eppure, questo l’avevo scritto meglio nella mente!”.

Fatta questa premessa, rinnovo la tradizione iniziata lo scorso anno dando un po’ di numeri:

Ad oggi sono state visualizzate 304.016 pagine del blog

Il MESE in cui mi hanno letto di più: FEBBRAIO 2010 (42.119 visitatori)

Il numero totale dei commenti dell’ultimo anno: 1837 (una buona metà, comunque, sono costituiti dalla mie repliche!)

I POST PUBBLICATI NELL’ULTIMO ANNO: 293

La TOP TEN dei miei post (accanto al titolo il numero di visualizzazioni):

1. POLEMICHE A “BALLANDO CON LE STELLE”: LORENZO CRESPI VS RAZ DEGAN 13.181
2. LA MOGLIE DI COSSIGA
12.322
3. GELMINI: RIORDINO DEI LICEI (post pubblicato il 5 giugno 2009, con 2104 visualizzazioni al 27settembre 2009) 9.540
4. “VITA”: GIGI D’ALESSIO DEDICA UNA CANZONE AL FIGLIO ANDREA
8.972
5. LORENZO CRESPI A “BALLANDO CON LE STELLE”: LE POLEMICHE CONTINUANO MA POI RESTA IN GARA! 6.036
6. LORENZO CRESPI-SHOW A “BALLANDO CON LE STELLE”: POLEMICHE SENZA FINE, LASCIA LA GARA ED È ELIMINATO 5.801
7. A “DOMENICA 5” LA SANTANCHÈ REGALA LO STIPENDIO AD UNA DISOCCUPATA 4.979
8. TRA MOGLIE E MARITO … COSSIGA CI METTE IL GOSSIP
4.734
9. SANREMO 2010. VALERIO SCANU-PIERDAVIDE CARONE: UN BINOMIO NON PROPRIO AZZECCATO 4.557
10. UNA POESIA PER PASQUA: “GESU’” DI GIOVANNI PASCOLI
4.423

Riflettendo sulla “classifica”, si può notare che, nonostante io dedichi tanti post alla scuola e ai suoi problemi (molte volte si tratta proprio di articoli che chiamo “di servizio” perché aiutano i lettori interessati a muoversi meglio nella giungla delle leggi, decreti e circolari ministeriali), quelli più letti riguardano il mondo della televisione. Anch’io, come tutti, ho i miei programmi preferiti e seguo alcune trasmissioni che, proprio perché sono “leggere”, mi aiutano a distrarmi e a riposare la mente. Saranno banali, futili, disimpegnate, ma il fatto che io ne parli, nonostante la mia professione, sta a significare che anche noi insegnanti ci guardiamo un po’ attorno e cerchiamo di comprendere quel mondo che piace anche ai giovani con cui possiamo confrontarci. Questa capacità di immedesimazione, se vogliamo chiamarla così, ci fa sentire meno distanti e ci permette di rimanere “giovani” nonostante l’età anagrafica che avanza inesorabilmente.

Un’ultima osservazione sul numero di visite: più di 300mila è un numero enorme, specie se confrontato con i dati dello scorso anno. Allora avevo contato poco più di 45mila visualizzazioni, il che significa che in un solo anno più di 250mila click hanno aperto le mie pagine. Che dire? Sono felice, soprattutto perché so che, tra i tanti che passano di qua, ci sono degli amici che leggono puntualmente ciò che scrivo e a volte lasciano dei commenti. Questo fa del blog una specie di salotto virtuale (ringrazio il mio lettore Giorgio che mi ha suggerito questa bella immagine) in cui ci si incontra, senza prendere appuntamento, e si parla del più e del meno come in una grande famiglia.

Negli ultimi mesi si sono aggiunti alle mie amicizie virtuali dei nuovi arrivati: a loro un grazie di cuore. Ma un mio ringraziamento speciale va, senza che nessuno si offenda, a frz40 che da un anno e mezzo mi “sopporta” anche quando nei commenti non sono proprio d’accordo con lui!

Ciao a tutti e … al prossimo anno per un nuovo aggiornamento sui dati!

[l’immagine è tratta da questo sito]

IL SILENZIO DELLE AMICHE


“Gli amici si vedono nel momento del bisogno.”. Così vuole la saggezza popolare. Io, però, ho un detto tutto mio che recita: “Le amiche si sentono nel giorno del compleanno”. Se non le sento, vuol dire che tanto amiche non sono.

Io non vado pazza per gli auguri, intendiamoci. Posso fare a meno di quelli “tradizionali”, Natale e Pasqua, perché si sa che in quelle occasioni te li fanno tutti. Ciò che si fa per “dovere” non è detto sia anche un piacere. Ma gli auguri del compleanno sono speciali: se te li fanno, significa che stanno pensando a te, che hanno ricordato il tuo “natale”, che anche se qualcuno non si fa vivo per gli altri 364 giorni dell’anno, quel giorno si è ricordato di te. Tu esisti per lui/lei. Questa è la cosa più importante.
L’amicizia, è vero, ha bisogno di essere coltivata, necessita anche della frequentazione, non dico quotidiana ma almeno sporadica, si esprime pure attraverso quattro parole dette in fretta al telefono, si nutre anche dei moderni mezzi tecnologici come gli sms e le e-mail. Ma la vita frenetica, i mille impegni, la lontananza talvolta fanno sì che i rapporti si inaridiscano, che quello che sembrava un bellissimo fiore diventi uno sterpo rinsecchito. Ma quel ramo secco, poi, riprende vita quando il giorno del compleanno l’amico/a si ricorda di te. Così l’amicizia non morirà mai, avrà solo bisogno, forse, di una cura ricostituente.

Ieri era il mio compleanno. Un po’ sottotono, per la verità; nessuna voglia di festeggiare. Diciamo che in questo periodo fisicamente non sono al top. Ad ogni modo, tradizione vuole che il compleanno si festeggi in qualche modo, anche solo entro le quattro mura domestiche, nel “nido” che ciascuno ha più caro, con le persone che si amano di più. Gli altri, però, anche se non ci sono, si fanno sentire. Ho ricevuto, infatti, molte telefonate, degli sms e delle e-mail. Non avrei potuto chiedere altro, nemmeno i regali che, tuttavia, ho ricevuto. Anche quelli, però, li considero un po’ un “dovere”: meglio ricevere un dono, anche piccolo e insignificante, in qualsiasi momento dell’anno. Quello sarà di certo un gesto spontaneo e provocherà un piacere immenso proprio perché inaspettato. Oddio, sono strafelice dei regali ricevuti, ma sarei stata ugualmente contenta anche senza di essi.

Alla fine della giornata è inevitabile che si facciano due conti: allora, si sono ricordati di me Tizio, Caio … insomma, nella mente scorrono tutti i nomi di quelli, amici e parenti, che hanno ricordato la data. Conclusa l’operazione, ci si accorge anche di chi non ha dato alcun segnale. Magari durante la giornata si pensa a qualcuno che non ha chiamato ancora, sperando che i suoi siano auguri tardivi, ma che prima o poi arrivino. Succede, infatti, che squilli il telefono anche alle undici di sera … tanto fino a mezzanotte la data rimane quella, no? Capita anche che arrivi una telefonata il giorno dopo: qualcuno, mortificato, ti dice che non si è dimenticato, che se l’è pure scritto di farti gli auguri, ma che poi con tutto il caos della domenica, è arrivata mezzanotte e non ti poteva mica chiamare a quell’ora. Certo, succede anche a me, qualche volta. Nulla di male. Tardi, ma quel qualcuno ha pensato a te e così puoi star sicuro che al prossimo compleanno i suoi auguri arriveranno, forse in tempo, forse no. Non importa.

Ieri sera, quando ripercorrevo mentalmente la famosa lista, ho sentito una grande amarezza nel rendermi conto che le mie due “vecchie” amiche non si sono ricordate di me.
Quando incontri delle persone speciali a vent’anni, ai tempi dell’università, credi che quelle amicizie non potranno mai finire. Al liceo ho perso per strada molte “amiche”: vuoi per rivalità in amore o per incompatibilità di carattere, perché crescendo si cambia e l’altra non cambia mai come vorresti tu e tu stessa sei troppo diversa da come l’amica ti vorrebbe. Percorri insieme una strada che, passo dopo passo, sembra andare verso la vita futura, pur comprendendo che i progetti di ognuno causeranno inevitabilmente dei cambiamenti, ma poi arrivi ad un bivio, la strada non è più una e ciascuno prende quella che preferisce e in cui incontrerà altre persone, farà nuove amicizie.

Io sono sempre stata legata all’amicizia come valore unico nel percorso formativo. Tuttavia, sono cosciente che le amicizie finiscono, come se fosse un processo naturale di fronte al quale si è spettatori inerti. Io, però, sono spesso stata sfortunata con le amiche, nel senso che la maggior parte delle volte è stato il silenzio a decretare la fine dell’amicizia. Avrei preferito una litigata, con tanto di insulti e capelli strappati reciprocamente. Almeno avrei capito il perché della fine. E invece niente, solo silenzio e per quanto quel silenzio mi ferisse più di un pugno in piena faccia, non l’ho mai rotto. La mia tattica è sempre stata l’attesa: prima o poi si farà sentire, mi dicevo. Ma probabilmente l’amica aveva adottato la stessa strategia e attendeva da me il primo passo. In questi casi l’orgoglio è l’arma che uccide un’amicizia. Per orgoglio non si fa la prima mossa, né dall’una né dall’altra parte. E così passa il tempo e, come un colpo di spugna, cancella quello che è stato.

Io non so se questa volta l’orgoglio c’entri o meno. Per quanto riguarda una delle due amiche credo di no. Forse si è semplicemente dimenticata del mio compleanno anche se ciò inevitabilmente implica che non sono così importante per lei. Con lei c’eravamo perse già una volta di vista per un paio d’anni, finché il giorno del mio compleanno è arrivata la sua telefonata ormai inattesa e tutto è ricominciato. Abbiamo parlato al telefono per un’ora come se ci fossimo sentite il giorno prima; mai una parola sul lungo silenzio, mai una richiesta di chiarimento, perché se l’amicizia è vera non importa sapere. Quel che conta è realizzare che non siamo scomparsi nel nulla, che un minuscolo spazio nella vita dell’amica l’abbiamo comunque sempre occupato, anche nel silenzio.
L’altra amica, invece, è sicuramente offesa e immagino anche il perché. Ma io, ahimè, mi ritengo più offesa di lei. Alla fine si cade nell’inestricabile rete dell’incomunicabilità. Il silenzio non porta a nulla, è solo silenzio, è ciò che si contrappone all’essere. Impedisce che qualcosa che non ci piace diventi altro, che possa avvenire una trasformazione. L’orgoglio, anche in questo caso, gioca un ruolo fondamentale: non può essere, di per se stesso, un presupposto perché l’amicizia continui. Allora si accetta la realtà dei fatti: io non esisto più per la mia amica, anche se lei continua ad esistere per me nei miei pensieri. Quando ricordo, ad esempio, la nostra vita di giovani donne, di mogli e di madri, quando ripenso ai nostri figli cresciuti assieme, alle vacanze condivise, ai compleanni, capodanni, anniversari e battesimi festeggiati assieme, senza il sospetto che poi tutto questo sarebbe finito, terminato. Ho assistito, è vero, all’inaridirsi della nostra amicizia: quel fiore non era più così splendido perché la vita e i suoi casi l’aveva segnato per sempre. Ma, come ho già detto, le cose possono anche trasformarsi, non devono necessariamente terminare. Quante volte, voltandoci indietro, ci rendiamo conto di com’eravamo e di come siamo cambiati! Però, rimane l’effetto consolatorio che quel qualcosa sopravviva e speriamo sia per sempre. Come un amore che non vorremmo abbandonare mai e ci aggrappiamo ad esso sperando che continui ad esistere, forse non sempre con lo stesso grado di passione, forse il fuoco non sarò sempre così acceso, sentiremo solo un tepore ma continueremo a percepirlo ugualmente.

La fine di un amore è dolorosa quanto la fine di un’amicizia. Non può essere diversamente perché quando si fanno i conti con i sentimenti è così, indipendentemente dalla volontà di voltare pagina. Io so che potrò e saprò continuare a percorrere la mia strada popolata di tanti altri affetti, anche se è una strada che mi separa per sempre, forse, dalle mie “vecchie” amiche. Il silenzio di ieri, però, si porterà sempre appresso quelle parole non dette, quell’orgoglio che ha impedito di ammettere la propria responsabilità nella fine di quelle amicizie. Ricordo il motto del celebre libro di Erich Segal “Love story”: amare significa non dover mai dire mi dispiace. Ecco, questo stesso motto per me può essere riferito all’amicizia. Quando sopraggiunge qualsiasi motivo che impone di chiedere scusa, significa che l’amicizia è morta, per sempre.

[nell’immagine: “Due amiche sul muretto”, olio 40×60 – 2004, di Luigi Rossetto, dal sito dell’autore]