NAUFRAGIO CONCORDIA: L’ “EROE” DE FALCO RIMOSSO DALL’INCARICO

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E così Gregorio De Falco, colui che aveva tentato di rispedire a bordo il comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino, la notte del famoso naufragio, è stato sollevato dall’incarico che aveva presso la Capitaneria di Porto di Livorno.

Non sono note le motivazioni, fatto sta che Ilarione Dell’Anna, già responsabile della Capitaneria di porto di Livorno durante il naufragio, promosso e spedito a Roma, ha firmato il documento (definito beffa) con il quale si comunica all’ufficiale il trasferimento in un ufficio amministrativo.

De Falco, famoso per la telefonata fatta a Schettino con toni accesi (ricordate quel suo “torni a bordo ca**o!), si dice amareggiato ma da militare esegue gli ordini.

Non si sa, come dicevo, se la decisione di trasferire (a fine mese) il capitano di fregata in un ufficio, sollevandolo dalla mansione operativa svolta per dieci anni presso la Capitaneria di Porto, sia direttamente riconducibile al comportamento assunto durante quella tragica notte del 13 gennaio 2012. Certamente, come ho avuto modo di dire altre volte, i toni della telefonata e l’arroganza dimostrata nei confronti del comandante Schettino sono stati inaccettabili. Si può capire la concitazione, l’ansia, la preoccupazione per le sorti degli imbarcati, ma la richiesta di far tornare a bordo Schettino ripercorrendo la biscaggina (o biscaglina che dir si voglia) mentre era ancora in corso l’evacuazione di centinaia di passeggeri, era di per sé assurda perché così facendo l’evacuazione sarebbe stata ostacolata, senza contare la pendenza che la nave aveva assunto che avrebbe reso l’impresa davvero difficile. Non lo dico io, l’hanno detto esperti “uomini di mare”.

De Falco, al di là dell’episodio che l’ha reso involontariamente protagonista, è una persona schiva e ha sempre cercato di rimanere nell’ombra una volta calato il sipario sul naufragio della Concordia, anche se la parola fine di questa brutta vicenda chissà quando verrà davvero scritta.
Tuttavia, pare che i rapporti fra lui e l’allora comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Ilarione Dell’Anna si fossero incrinati proprio a causa della notorietà riservata a De Falco quel 13 gennaio che avevano messo in secondo piano il suo ruolo di comandante della Capitaneria.

Una vendetta a scoppio ritardato? Non è dato sapere. Appare strano comunque che una “punizione” del genere, se tale si può considerare, arrivi dopo così tanto tempo. A meno che la causa della rimozione dall’incarico operativo sia dovuta all’assenza di De Falco nelle celebrazioni pubbliche come la consegna della medaglia d’oro al Giglio o alle manovre di rimozione del relitto.

Solo congetture che, però, non piacciono al diretto interessato: «nella mia posizione non servono le deduzioni o dubbi, ma fatti e certezze», dichiara e aggiunge: «In questo momento difficile – conclude – sto valutando tutto. Compreso abbandonare le stellette anche se per me sarebbe un fallimento di vita. Nonostante tutto sono pronto a valutare anche la possibilità di lasciare tutto e andarmene. Del resto, a 50 anni non capisco perché si toglie un ufficiale con la mia esperienza dai ruoli operativi per destinarlo a un altro incarico. Era così necessario per una figura come la mia un ulteriore iter formativo?».

Mentre si attendono risposte che forse non arriveranno – non credo siano dovute dichiarazioni pubbliche su ogni decisione che riguardi le mansioni lavorative, siano esse civili o militari – anche il mondo della politica si pone delle domande.
Il parlamentare Pd Federico Gelli ha annunciato un’interrogazione al ministro Maurizio Lupi per conoscere la ragione di questa scelta. «Il ministero dei Trasporti chiarisca la vicenda della rimozione del comandante Gregorio De Falco – spiega Gelli – dal settore operativo della Capitaneria di Livorno e il suo trasferimento ad un ufficio amministrativo. Nel pieno del processo sul naufragio della Costa Concordia, è opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta».

Una riflessione finale è d’obbligo: De Falco stesso, che di fronte a quanti lo definivano un eroe ha sempre dichiarato di aver fatto semplicemente il suo dovere, ha dato l’annuncio del suo spostamento di ruolo durante la conferenza stampa di presentazione di Liburnia 2014 che è l’annuale esercitazione di protezione civile che vede coinvolte le misericordie della Toscana e che, grazie al contributo di De Falco, quest’anno vedrà anche una prova simulata di emergenza a bordo di un traghetto.
Una rivalsa su Schettino salito in cattedra lo scorso agosto alla Sapienza di Roma per una lectio magistralis sulla “gestione del panico”?

Insomma, i riflettori accesi fanno sempre comodo.

[fonti: Corriere.it, da cui è tratta anche l’immagine; lanazione.it; corrierefiorentino; fanpage.it; repubblica.it]

11 pensieri riguardo “NAUFRAGIO CONCORDIA: L’ “EROE” DE FALCO RIMOSSO DALL’INCARICO

  1. Il passaggio ad un incarico amministrativo dopo dieci anni di «operazioni » non mi sembra una « rimozione dall’incarico » ma un normale proseguimento di carriera, tanto più che la residenza resta a Livorno (chi vuole avanzare di grado deve essere disposto a trasferirsi). Sarebbe meglio evitare inutili strumentalizzazioni.
    Passa invece inosservato il fatto che Schettino, per discolparsi, abbia, tra l’altro, recentemente, addossato la colpa della manovra errata al povero timoniere indonesiano che non avrebbe capito l’inglese (mi piacerebbe sentire l’inglese che parla Schettino…) e che non puo’ discolparsi perché si guarda bene da venire (e non gli si puo’ dare torto). C’é tutto Schettino in questo modo di agire.

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  2. @ Erik

    Hanno parlato di normale avvicendamento ….

    @ Quarchedundepegi

    Ciao, Quarc. Sai che la penso diversamente, vero?

    @ liù

    Non so di quale idea parli ma temo di pensarla diversamente, se sei d’accordo con Quarc. Ad ogni modo, è bello scambiarsi le opinioni, sarebbe una noia se la pensassimo tutti allo stesso modo. 🙂
    Buona serata.

    @ Valentina

    Dipende dai punti di vista …

    @ Alberto

    Sulla prima parte del commento, la penso come te.
    Quanto a Schettino che riversa la responsabilità sul timoniere, possiamo anche credere che questo sia solo un modo per arrampicarsi sugli specchi ma io mi chiedo, e non da ora: che fine ha fatto il timoniere? Se è scappato, è un bel modo per non assumersi le proprie responsabilità e difendersi dicendo la verità, se non ha nulla da temere. E il comandante in seconda Dimitri Christidis? Sparito anche quello. Insomma, altri ufficiali hanno patteggiato e sono stati condannati: perché questi due non si sa nemmeno dove siano? Eppure erano là … Dimitri Christidis era addirittura sullo stesso scoglio di Schettino.
    Tu lo sai che non difendo Schettino ma lo considero responsabile tanto quanto la Costa Crociere.

    @ Diemme

    Mah, io non credo che il cambio di mansioni sia una punizione per De Falco. Diciamo tanto “largo ai giovani!” poi però i “vecchi” (De Falco ha meno di 50 anni, non vecchio, ma ha la sua esperienza) stanno ben ancorati alle sedie che fanno comodo.

    @ Rosenuovomondo

    Tacere no, ma esprimersi in modo meno arrogante sì. Considerando che aveva a che fare con una persona – Schettino – confusa e già oppressa dai sensi di colpa.

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  3. Cara Marisa,

    Non ho detto che sono d’accordo con quanto accade. Manca l’onestà, il rispetto e l’educazione.
    Se tu avessi letto il mio libro capiresti perché sono definitivamente emigrato in Svizzera.
    Buona settimana.
    Quarc

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  4. Caro Quarc,

    sarei ben lieta di leggere il tuo libro qualora me ne mandassi una copia perché non so se qui lo trovo in libreria ed è tanto difficile ordinare libri di case editrici non conosciute sul territorio nazionale. Puoi richiedermi l’indirizzo in privato, via mail.
    Buona giornata a te.

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