LA BUONA NOTIZIA DEL VENERDÌ: CERVELLI ATTIVI PIÙ A LUNGO SE SI STUDIA MUSICA DA PICCOLI

Uno studio condotto da Nina Kraus, neurobiologa presso la Northwestern University, ha rilevato che se da bambini si studia musica il cervello tende a rimanere giovane a lungo.

Da tempo la scienziata porta avanti una ricerca sugli effetti che la musica può avere sulla plasticità cerebrale e sulle abilità cognitive. Nella sua ultima ricerca ha coinvolto 44 adulti tra i 55 e i 76 anni per valutare la prontezza del loro cervello nel reagire alla percezione di suoni vocali.

L’esperimento consisteva nel misurare l’attività elettrica della regione del tronco encefalico che processa i suoni mentre i soggetti ascoltavano una voce che pronunciava ripetutamente una sillaba. I risultati hanno dimostrato che chi aveva seguito da bambino lezioni di musica, per un periodo dai quattro ai quattordici anni, mostrava una più rapida risposta cerebrale alla percezione del suono, di circa un millisecondo più veloce rispetto a chi invece non aveva familiarizzato da piccolo con uno strumento musicale.

Come ammette Nina Kraus, si tratta di differenze minime ma se le consideriamo per milioni di neuroni, allora possono fare la differenza nella capacità di un anziano nel reagire ai suoni.

Quella della Northwestern University non è l’unica ricerca di questo tipo. Anche al meeting annuale della Society for Neuroscience sono statI presentati vari studi che hanno confermato che lo studio della musica può avere un effetto positivo su certe funzioni cognitive.

Per altri dati vi invito a leggere l’articolo originale.

Per il momento, imitando la sempreverde Raffaella Carrà (sarà merito della musica e della danza?) mi limito a dire:

MUSICA MAESTRO! 🙂

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5 pensieri riguardo “LA BUONA NOTIZIA DEL VENERDÌ: CERVELLI ATTIVI PIÙ A LUNGO SE SI STUDIA MUSICA DA PICCOLI

  1. Sebben che siamo donne! E che donne! Si può ben dire se non ci fossero le donne ( e non solo l’8 marzo)
    Andrei, tutte insieme, sotto le finestre del ministero della pubblica ignoranza a cantare ” Musica Maestro!” ( dato che anche l ‘ educazione musicale è stata giudicata superflua)
    Love
    L

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  2. @ laurin42

    Anch’io verrei con te a viale Trastevere. In quinta ho chiesto se qualcuno aveva mai sentito parlare del melodramma e ho visto degli sguardi interrogativi tutti rivolti a chi studia al conservatorio. Ho dovuto chiedere a quei ragazzi di preparare una lezione sul tema, visto che nessun altro aveva mia sentito nominare il melodramma. 😦

    Grazie, Laura. L’8 marzo è quasi finito, cerchiamo di concentrarci sugli altri 364 giorni che ci separano dalla prossima festa della donna, sperando di essere considerate sempre, non solo oggi.
    Un bacione.

    @ Valentina

    Brava! In più, dato che anche la lettura allunga la memoria (come si nota dal post related qui sopra), sarai una vecchietta arzillissima. 😉

    @ Monique

    Io avrei voluto ma il pianoforte era troppo difficile per me. Non ho mai studiato musica, nel vero senso della parola, ma ho cantato per anni nel coro della scuola elementare e poi in quello della chiesa, inoltre suonavo la chitarra; ho imparato da autodidatta senza leggere gli spartiti ma speriamo che serva ugualmente. 🙂

    @ Diemme

    Ma sì, dai. Saremo tutte delle vecchiette arzille. 🙂

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