CARI AMICI, VI SPIEGO IL PERCHE’ DEL MIO SILENZIO

gabbiani a miramare
A volte capita di non pubblicare nulla per periodi più o meno lunghi. Sarà per questo, forse, che il mio silenzio non vi avrà stupiti più di tanto. Ma la settimana che si sta per concludere è stata difficile, dolorosa e l’ho passata quasi senza accendere il pc. Ho letto qualche vostro post, in alcuni casi ho lasciato il like, ma di scrivere non ne avevo voglia. Ora vi spiego il perché.

Martedì mattina è mancato mio suocero. Oggi gli abbiamo dato, come si suol dire, l’ultimo saluto. Ha lasciato la vita in una giornata assolata che di autunnale aveva soltanto i colori delle foglie ormai morte. Il cielo era azzurro e il mare era di un turchino intenso, tanto che, dai finestrini dell’automobile, percorrendo il lungomare di Barcola che porta in città, sembrava una giornata estiva. Pochi passanti infreddoliti, ai quali il passo veniva inesorabilmente accelerato dalla bora che soffiava generosa, toglievano ogni dubbio sulla reale stagione.

Oggi l’abbiamo salutato con una pioggerellina e un po’ di bora che hanno in breve lasciato lo spazio ad un timido raggio di sole. Dal modo in cui era iniziata la giornata, nessuno avrebbe sperato in un miglioramento così repentino. Lui amava il sole, amava il mare. Forse non è stato un caso che sui fianchi dell’ultima dimora (non mi piace il nome di bara, non mi piace nulla di ciò che abbia a che fare con la fine della vita) ci fossero incisi due gabbiani in procinto di spiccare il volo.

L’ultima volta che l’ho visto, l’avevo rimproverato, sempre con estrema gentilezza, perché non ascoltava mai nessuno. Gli avevo detto: “Papà, Lei è poco collaborativo”. Mi ha guardato pensoso e ha replicato: “Bela sta parola, la me piasi. Te gà ragion …*”. Mi dava ragione sempre, peccato che poi abbia sempre continuato a fare come voleva.

Anche l’ultimo volo, rapido e indolore, l’ha fatto di testa sua. Come aveva sempre sognato. Sempre, da quando cinque anni fa la sua Marcella l’aveva lasciato solo.
Ora me li immagino finalmente di nuovo insieme. Immagino che mia suocera, nel vederlo, abbia esclamato, con un po’ di insofferenza, com’era suo costume quando voleva prenderlo in giro: “Ara qua sto omo, cossa el fa de ste parti? Nol podeva restar dove che ‘l iera ancora un poco**?”.

Già, poteva restare ancora un po’ con noi. Ma non spetta a noi decidere quando fare l’ultimo viaggio, quando spiccare l’ultimo volo in compagnia dei gabbiani.

* “Bella questa parola, mi piace. Hai ragione …”
** “Guarda qua quest’uomo, cosa fa da queste parti? Non poteva stare ancora un po’ dov’era?”

[foto: “Gabbiani a Miramare” di Guendal Cecovini Amigoni, da questo sito]

Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri.
Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che noi apprendiamo in questo. […]
Una distanza materiale non potrà mai separarci davvero dagli amici. Se anche solo desideri essere accanto a qualcuno che ami, ci sei già. […]
Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti.

(da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, passim)

18 pensieri riguardo “CARI AMICI, VI SPIEGO IL PERCHE’ DEL MIO SILENZIO

  1. Un abbraccio. Che modo gentile di raccontare un andare che non è la fine. E si sente che è stato un uomo di cui terra sentirà mancanza.

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  2. Cara Marisa ti ho nel cuore come tuo marito, perchè quando si deve salutare qualcuno a cui si è voluto bene è sempre difficile, io ci sono già passata tre volte e so cosa vuol dire. Se gli piacevano i gabbiani ora da lassù, potrà forse volare con loro. Un abbraccio. Isabella

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  3. Noi ci siamo sentite privatamente, e quindi già sapevo di tuo suocero. Non posso che rinnovare le condoglianze, e confidare che questo sia solo un passaggio, una breve – anche quando ultracentenaria – esperienza terrena, di fronte a un’esistenza spirituale felice ed eterna.

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  4. I distacchi sono sempre dolorosi, anche quando sono prevedibili perché si tratta di persone che la loro vita l’hanno vissuta a lungo. Condoglianze e un abbraccio

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  5. Certo che avevo notato il tuo silenzio, mi mancavi…
    Le persone che amiamo se ne vanno inevitabilmente; per me è importante stare vicino a chi rimane.
    Quando una persona cara se ne va lascia tanti ricordi, ricordi per tutti, anche per chi non li vuole.
    Ricordi che hanno un significato diverso per ognuno di noi.
    Sono quelli che spontaneamente tornano alla mente, sono personali e unici come è per noi quella persona che li suscita.
    Non c’è mai vuoto intorno a noi perchè i ricordi ci accompagnano sempre e ovunque.
    Soprattutto quando pensi ad una persona che ci ha dato amore, il suo ricordo sopravvive e rimane oltre il tempo.
    Si può continuare a vivere di ricordi, e lasciarli è altrettanto importante.
    Ti abbraccio e ti voglio bene
    Love
    Laura

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  6. Cara Marisa, mi spiace per il dolore che ha toccato la tua famiglia, e che tu racconti con delicatezza. Quasi che i gabbiani abbiano carezzato le tue parole e i tuoi pensieri…
    Un abbraccio, Es.

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  7. Alla morte altrui … non ci si abitua mai !
    Poichè non è una singola persona che viene a mancarci, ma un mondo intero, complesso, struggente, insostituibile …
    Possiamo solo salutare chi muore dicendogli arrivederci o addio, consapevoli che questo modo di lasciarci è l’ unica nostra possibilità, su questa terra .
    Giorni fa, assistevo al funerale di un amico ed alla fine, un suo collega di fabbrica, ottenuto il permesso di farlo dal sacerdote officiante la messa funebre … ha letto dal pulpito una sua poesia … Io, seguivo miei pensieri e l’ ascoltavo distrattamente, poi ad un tratto, in quel mio voluto e disperato estraniarmi, mi colpirono improvvisamente gli ultimi versi di quell’ affettuosissimo “arrivederci” … dicevano così :

    Ma Tu, Galliano, morirai
    quando t’ avremo dimenticato,
    e quindi mai !

    Cara @Marisa … ci resta la Memoria, e non è poco !

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  8. @ TUTTI

    Mi scuso per il ritardo con cui rispondo ai vostri affettuosi commenti e vi ringrazio tutti per la vicinanza che avete testimoniato.

    @ mujer feliz
    Grazie, Luisa. Un abbraccio.

    @ roceresale
    Grazie per aver raccolto lo spirito del mio scritto. Un abbraccio a te.

    @ Monique
    Grazie anche a te. In momenti come questi si trattiene il fiato e si dà libero sfogo alle lacrime. Un abbraccio.

    @ tachimio
    Grazie, Isabella. Amava il mare e i gabbiani. Ora ne potrà seguire il volo da vicino. Un abbraccio.

    @ Raffaele
    Mi fa piacere di essere riuscita ad esprimere la mia sensibilità. Ma è l’Uomo che me ne ha dato la possibilità. Grazie, Raffaele. Un abbraccio.

    @ Scrutatrice
    Grazie anche a te, Veronica. Un abbraccio.

    @ Diemme
    Nessuno può dire cosa ci aspetta ma credere che esista un’altra vita (qualunque essa sìa) rende meno vana l’esperienza terrena. Grazie ancora. Un abbraccio.

    @ oreficemichele
    Grazie, Michele. Un abbraccio.

    @ trutzy
    Grazie anche a te. Un abbraccio.

    @ Valentina
    E io ringrazio te e contraccambio l’abbraccio.

    @ ombreflessuose
    Grazie, cara Mistral. Avevo ben interpretato il valore del tuo like, non ti preoccupare. Grazie. Un bacione.

    @ lilipi
    Grazie, cara Liliana. Non si è mai preparati abbastanza alla perdita delle persone care. Un abbraccio.

    @ laurin42
    Grazie, Laura, per le tue belle parole. Il ricordo dei tempi belli rimane sempre e non è poco. Un abbraccio.

    @ Ester
    Non volevo scrivere un post in memoria, volevo solo esprimere i miei sentimenti nell’immediatezza del fatto. Mi fa piacere che anche tu ne abbia colto la delicatezza. Grazie, cara amica. Un abbraccio.

    @ Cavaliere
    Grazie, Bruno. Le tue parole sono molto belle. La Memoria è ciò che nessuno ci potrà mai togliere. Grazie ad essa non si muore invano e su questo concordo con Foscolo:
    Non vive ei forse anche sotterra, quando
    gli sarà muta l’armonia del giorno,
    se può destarla con soavi cure
    nella mente de’ suoi? Celeste è questa
    corrispondenza d’amorosi sensi,
    celeste dote è negli umani.

    Un abbraccio.

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