SENZA FIGLI È MEGLIO?

cullaProprio stamattina parlavo con una mia amica che, alla soglia dei cinquant’anni, non si è pentita della sua scelta: non ha voluto figli. Mai un ripensamento né la corsa alla maternità attempata solo perché va di moda. Eppure lei adora i bambini.

Quand’era adolescente impazziva per i suoi nipoti. La sorella, infatti, al contrario di lei, di figli ne ha messi al mondo due, la prima a 19 anni. La mia amica ha un attaccamento a questi nipoti che raramente ho riscontrato in donne con figli. Sarà un caso?

La nipote, ormai giovane donna, ha seguito le orme della madre, si è sposata giovanissima e ora, non ancora trentenne, è in attesa del suo terzo figlio. La mia amica impazzisce per i bambini di sua nipote. Mi ha raccontato che la primogenita, cinque anni, ha passato domenica notte con lei e tutta la giornata del lunedì. Seguivo il suo racconto guardandola negli occhi: sprizzavano di felicità. Eppure mi ha sempre detto di non avere mai sentito l’istinto materno.

Non c’è stato nemmeno bisogno di dire nulla, lei mi ha letto nel pensiero e ha detto, a proposito dei suoi pronipoti: li coccolo, li vizio, non sai quanti regali gli faccio, poi me le sento dalla madre ma per lei, quand’era piccola, ho fatto anche peggio. Però alla fine della giornata ritornano a casa loro. Sono nata per fare la zia non la mamma, mi dice sorridendo.

Io non giudico le scelte degli altri, anzi, in questo caso apprezzo moltissimo la coerenza. Mi dà fastidio, sinceramente, chi accampa mille scuse, nel frattempo fa carriera e, dopo la realizzazione di sé, sente che manca qualcosa. Così nascono i figli delle madri attempate. Ma un figlio non deve far parte delle realizzazioni personali, non deve riempire un vuoto, non può essere programmato quando è il momento, perché quel momento può non arrivare mai e poi queste donne vanno fuori di testa o si affidano alla scienza nella speranza di generare un figlio a tutti i costi.

Io, nella mia esperienza di madre, ho capito che se ci mettiamo a pensare quale sia il momento giusto per mettere al mondo un figlio, allora probabilmente quel figlio non nascerà mai. Un po’ perché più tempo passa e meno feconda è la donna, un po’ perché, quando ci si gode la vita di coppia a lungo, è difficile accettare l’arrivo di una specie di intruso che assorbe energie e tempo. In questo caso, è probabile che il figlio arrivi, ma è anche concreto il rischio che poi lo si consideri un vero e proprio tiranno.

Non dico di aver fatto le cose senza pensare, ma per me diventare madre è stata la cosa più naturale del mondo e, soprattutto, la realizzazione di un sogno. Aver deciso di dare un fratellino al primogenito senza aspettare anni, con l’idea di offrire al piccolo un compagno di giochi non mi è sembrato né un azzardo né tanto meno un gesto eroico. Per me è stata la più naturale delle cose, pur rendendomi conto delle spese che sarebbero gravate sul bilancio familiare e delle rinunce che i figli mi avrebbero imposto.

Ora leggo sul blog La 27esima Ora del Corriere, un articolo firmato da Maria Serena Natale la quale, citando la giornalista americana Lauren Sandler, asserisce che possiamo essere pienamente noi stesse anche mettendo da parte la responsabilità e la fatica della procreazione. E aggiunge che la decisione di non avere figli è già un orizzonte naturale per milioni di donne soddisfatte di una sessualità consapevole, armonicamente inserita in una vita non «childless» ma «childfree», non «senza figli» ma «libera».

Io invito i lettori a leggere l’intero articolo della Natale e mi permetto un’osservazione: sostituire il termine chldless con childfree mi sembra accettabile dal punto di vista semantico ma non condivido che si consideri un figlio come una catena che toglie la libertà. Insomma, libera dai figli non è sinonimo di libertà assoluta, semmai di una libera scelta.
E poi ‘sto childfree mi fa pensare alle caramelle: come le vuoi, con lo zucchero o sugarfree? E la tua vita come la vuoi? Senza zucchero, grazie.

33 pensieri riguardo “SENZA FIGLI È MEGLIO?

  1. Intanto sono d’accordo con te che se una persona pensa a quando è il momento giusto per fare i figli finisce per non farli più. Secondo, sono sicuramente più d’accordo con chi decide di non avere i figli (responsabilità non da poco!) che non con chi prima vuole fare il cavolo del proprio comodo e poi sfidare la natura mettendo al mondo un figlio – praticamente orfano di genitori – di cui sarà nonna/nonno.

    Terzo, sono anche d’accordo con il termine “childfree”: non siamo tutti uguali, non è che uno sia obbligato ad avere l’istinto materno e sentirsi realizzato nella genitorialità. Sono contrarissima, come sai, all’aborto, che è e rimane un omicidio, al di là di quello che si vuole far passare come “opinione”, ma una sessualità responsabile, una procreazione – o non propcreazione – responsabile, quelli sono sì segni della libertà individuale!

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  2. Io ho due figlie, e a volte mi chiedo se mi piacciono i bambini.
    Perché con le mie figlie sono stata e sono molto calorosa e amorevole.
    Con i figli (soprattutto piccoli) degli altri no. Mi infastidiscono e mi annoiano, mentre con le mie figlie giocavo, correvo, mi divertivo, quando erano piccole, non riesco ad essere simpatica con i bambini che incontro come vedo fare alle altre donne.
    Anche verso mia nipote (l’unica che ho) non ho mai sentito del trasporto, c’è una situazione familiare particolare e spesso do a questo la responsabilità del mio comportamento.
    O magari penso che sia la menopausa, che mi fa essere così.
    Però pensandoci bene è che sono amorevole solo verso i miei cuccioli, se non fossi diventata madre non avrei vissuto l’amore verso i bambini.
    E’ la situazione diametralmente opposta alla tua amica.
    Non so se si tratti di istinto materno (non è che io creda molto a questo), penso piuttosto che sia l’indole delle persone. A me piace creare, dalla cucina al cucito alla pittura e qualche volta anche alla scrittura (ebbene si, ho scritto anche dei racconti), e trovo che fare figli e crescerli sia un atto estremamente creativo, quell’atto che non ritrovo nei figli che non ho fatto io. Ognuno ha i suoi limiti, e questo è il mio.

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  3. Childfree fa sembrare quasi che il figlio sia un peso, mentre childless lo vedo meno forte, un “senza figli” e basta.
    Non lo so, io non mi sono posta il problema perchè sono ancora giovane. Non penso di certo a fare figli adesso a 24 anni. Però più in là, facendo le cose con il mio ordine: una storia solida, un matrimonio e poi magari verrà un figlio. Anche se comunque non si sa mai come vanno le cose, ci sono sempre incidenti di percorso pronti a succedere.
    Di certo c’è chi sente dentro di sè di volere un bambino e chi capisce che non è fatto per quella vita e la frase che hai messo in neretto spiega bene il concetto: “alla fine della giornata tornano a casa loro”. E’ vero poi che ci sono persone che programmano, si dedicano alla carriera e pensano ai figli quando è piuttosto tardi. Le madri attempate non piacciono nemmeno a me, ma non giudico, perchè magari in loro il desiderio di maternità è nato tardi.
    E’ bello che un figlio non programmato ti renda felice però io ho una mentalità molto ordinata e programmatrice, penso che se dovessi volerne uno tenterei di capire quando è il momento più opportuno per farlo nascere.

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  4. Non potrei immaginare la mia vita senza figli, fin da piccola sognavo di avere almeno 3 figli, la terza non fu programmata, i due maschi erano decisamente MOLTO impegnativi. Ho un nipotino di 9 anni….quanti momenti magici. Ho 4 coppie di amici childfree, una scelta che nessuno commenta negativamente. Mi pare normale, un mio collega Irlandese ne ha 5, felice come una pasqua, normale anche lui. Sorriso sempre stampato sul viso. Anch’io dico che non sanno cosa perdono che non li ha, ma tanti diranno che io non so cosa mi perdo non essere childfree. Evviva la libertà, anche con 5 figli, la libertà della propria scelta.

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  5. Ciao, io rispetto le scelte di tutte le donne sia di chi partorisce 5 bambini sia di chi decide di non averne. Ogni donna è libera di scegliere il suo destino, l’importante è che riesca a capire veramente cosa vuole, a volte si è condizionati dagli altri e si prendono delle strade per quieto vivere. Ciao sono contenta che sei soddisfatta della scelta che hai fatto di avere 2 figi evidentemente era quello che veramente volevi.

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  6. @ Diemme

    Come ho scritto, la cosa fondamentale è la libertà di scegliere. Ma nella parola childfree non leggo questo.

    @ Raffaele

    Carissimo, quanto tempo! Sono felice che tu sia tornato a far sentire la tua voce e su un argomento piuttosto serio.
    Come dicevo, la scelta di rinunciare alla procreazione deve essere consapevole, condivisa e soprattutto coerente. Insomma, una volta presa questa decisione, nessun passo indietro unilateralmente.
    Un abbraccio e buone vacanze … se non le hai già fatte. 🙂

    @ maryonn

    Confesso che spesso mi sono chiesta se fossi davvero fatta per essere madre, specie con la nascita del secondogenito che mi ha sempre dato dei problemi. E’ vero che il mio sogno è sempre stato quello di fare dei figli ma forse avevo pensato che fosse come giocare con le bambole che quando ti stufi, le metti da parte e fai altro. Insomma, è stato faticoso crescerli ma sono certa che se tornassi indietro rifarei esattamente ciò che ho fatto.
    Ti dirò, anche se mi piacciono sempre, i bambini spesso mi infastidiscono, specialmente al mare. Non credo dipenda dall’età, penso sia dettato dall’avere dei figli grandi e sentire ancora la fatica, non solo la gioia, di averli cresciuti. E poi, diciamolo, l’educazione che viene impartita ora ai pargoli non è quella di una volta. Quasi quasi mi danno più fastidio i genitori. 🙂
    Io tanto creativa non sono … questo, forse, è il mio di limite.

    @ Valentina

    Io alla tua età ero prossima alle nozze e non ho fatto le cose in modo assennato. Mi sono sposata e ho cambiato città senza la sicurezza di poter lavorare (fortunatamente ho ottenuto subito una supplenza annuale). Quando ho avuto la nomina in ruolo, ho subito pensato di fare il primo figlio, anche se i due stipendi non garantivano la tranquillità assoluta. Quando il primogenito aveva 12 mesi sono rimasta incinta del secondo e ti confesso che non è stato rose e fiori. Insomma, avessi aspettato forse sarebbe stato meglio a livello economico, ma quando avevo 36 anni mi è stato detto chiaramente dai medici che portare avanti una gravidanza sarebbe stato quasi impossibile. Quindi, avessi aspettato per il secondo, non lo avrei avuto. Alla fine meglio mettersi nelle mani della sorte piuttosto che fare programmi.
    Mi rendo conto, però, che la tua generazione ha altri problemi da risolvere. Se mio figlio maggiore, che ha 25 anni, mi dicesse che vuole sposarsi, lo prenderei per pazzo. 🙂

    @ 3theperfectnumber

    Anch’io avrei voluto il terzo, magari una femmina, ma come ho detto sopra (nel commento a Valentina) sarebbe stato impossibile.
    E’ vero che si può essere felici con figli e senza figli. Ma continuo a non vedere nella libertà il pregio del non averli.

    @ Trutzy

    Grazie, cara! Un po’ di cose le ho dette qua, altre nei commenti precedenti e in vari post sparsi per il blog.
    Sono contenta della scelta fatta e auguro a tutte le giovani donne come te di poter realizzare i propri sogni, a prescindere dalla scelta di maternità.

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  7. Ognuno è libero di fare le proprie scelte sul fatto di avere o no un figlio.Sono decisioni da prendere sicuramente in due assumendosene la piena responsabilità. Non mi piace nè aspettare troppo nè d’altro canto che subito ,dal viaggio di nozze, si torni con già questa bella notizia. Questo perchè penso sia importante per la coppia fare un pò di rodaggio, nello stesso tempo, pur rispettando le opinioni altrui, non condivido quelle donne che non potendo magari avere un figlio, cercano con tutti i mezzi e a tutti i costi di averne uno. Non parlo chiaramente di adozioni ma di fecondazione artificiale che mi trova contraria per dei miei principi. Detto ciò i figli sono una gioia ed io posso dire di avere avuto da loro molte soddisfazioni. E credetemi non è sempre facile essere genitori ma veniamo ricompensati quando siamo in grado di offrire loro amore e sani principi . Penso si capisca che sono così decisamente favorevole soltanto al concepimento di un nuovo esserino all’interno di una coppia, uomo e donna. A presto. Isabella

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  8. Tra tante mamme, il mio commento da papa potrebbe sembrare forzato. Cosa dire? Ho anche io due figlie. Oramai grandi. Li ho lasciate quando avevano una 10 e l’altra 9. Certo, dopo tanti anni di childfree posso dire di aver visto il mondo. Di aver avuto “la mia libertà”. Ma se potessi tornare indietro….. lo farei per continuare ad essere quel papa delle due bimbe. Una da dieci, l’altra da nove.

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  9. Penso che i figli dovrebbero essere il frutto del “volersi bene” in modo libero nello stesso modo come anche l’amore deve essere libero e non può essere imposto.
    Se poi l’amore fra un uomo e una donna desidera non avere “rotture”… userà l’alimento senza zucchero. Non si dimentichi però che l’alimento senza zucchero contiene l’aspartame (o qualche surrogato simile) che è un veleno.
    I gusti non si discutono!
    Buona giornata.
    Quarc

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  10. No, non è per i problemi. Però onestamente al giorno d’oggi a 24 anni siamo ancora bambini, almeno io mi sento piccola. Ho bisogno di diventare totalmente adulta prima di poter pensare a quello.
    Tu ti sei sposata anni fa, poi avevi un fidanzato suppongo da tempo e avevate progetti concreti. E’ tutta una situazione diversa.

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  11. @ tachimio

    Cara Isabella,

    la pensiamo allo stesso modo. Nessuno è obbligato a mettere al mondo dei figli e forzare la natura non è una bella cosa. Poi, anch’io sono dell’idea che ognuno sia libero di fare ciò che vuole. Io non avrei mai scelto la fecondazione artificiale, avrei optato per l’adozione. So che in Italia è difficile adottare un bimbo ma, come ben dici, essere genitori non è mai semplice.

    @ Valentino

    Non so quali casi della vita ti abbiano portato a lasciare le figlie ma posso dire che non ci dovrebbe mai essere un motivo per pentirsi di aver avuto dei figli.
    Nel cuore credo tu non abbia smesso di essere padre ma in casi come questi c’è il rischio che i figli smettano di essere tali.

    @ Quarchedundepegi

    Grazie per il tuo buon consiglio da medico. 🙂
    Buona serata a te.

    @ Valentina

    Certo, i miei erano tempi diversi, tempi in cui ci si incontrava sui banchi di scuola ed era per sempre … o quasi. 😉
    I problemi cui alludevo sono legati soprattutto alla sicurezza economica, che non può mancare perché i figli arrivano gratis ma poi costano, e quanto costano! oltre che alla necessità di trovare un compagno/a affidabile che condivide il desiderio di metter su famiglia.

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  12. @ maryonn

    Oggi ho fatto il viaggio di ritorno dal mare in corriera con un ometto di 4 anni che mi ha piacevolmente (ed educatamente) intrattenuta.
    Ho capito che l’istinto materno ce l’ho ancora (me lo sarei portato a casa!) e che i bambini mi piacciono sempre … non posso dire altrettanto dei genitori. 😉

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  13. Non trovo giusto giudicare negativamente una donna che non vuole figli e sinceramente trovo opprimente la storia dell’egoismo. Dove sta scritto che è un obbligo? Vi sentite realizzate con un marmocchio fra le mani? Meglio per voi, ma far passare chi i figli non li desidera come dei “anormali” non è giusto. Io sono una madre, ma se dovessi tornare indietro, non impegnerei più la mia vita, le mie energie e il mio tempo per un figlio. Prima di essere donne, si è persone e questa storia che “un figlio ti gratifica e realizza” lo trovo limitante e banale.

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  14. @ anlimarti

    Ho riletto il post e tutti i commenti precedenti. Onestamente non vedo dove abbiamo giudicato negativamente una donna che non vuole figli, non abbiamo parlato di egoismo né di realizzazione o gratificazione. Abbiamo ribadito la libertà di scelta che va sempre rispettata. Forse siamo stati un po’ critici nei confronti di chi mette in primo piano la carriera e i soldi, aspettando il momento giusto per allargare la famiglia.
    Piuttosto rimango perplessa di fronte alla tua osservazione: se dovessi tornare indietro, non impegnerei più la mia vita, le mie energie e il mio tempo per un figlio.
    Come ho scritto in risposta a Valentino (che in ogni caso presenta una situazione particolare), non ci si dovrebbe pentire mai di aver messo al mondo dei figli.

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  15. @ Valentino

    Io avevo capito quello che volevi dire. Per questo ho scritto che non ci si dovrebbe mai pentire di aver messo al mondo dei figli, intendendo che nemmeno nel tuo caso, che a me pare doloroso, hai smesso di sentirti padre.
    Forse non sono stata sufficientemente chiara. Scusami.

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  16. Perché rimanere perplessa? Per sapere cosa vuol dire avere figli bisogna prima fare l’esperienza e, come ho detto, se potessi tornare indietro non lo rifarei perché la mia esperienza non è stata ne entusiasmante ne gratificante, anzi. Non ho detto che odio i bambini, ma semplicemente sarei più adatta a fare la “zia” che la “madre”. Ma purtroppo gli eventi sono stati altri e l’onere del figlio lo vivo tuttora sulle mie sole spalle. Il “non ci si dovrebbe pentire mai di aver messo al mondo dei figli” può valere x alcuni ma non per tutti. Comunque, come al solito, è più semplice giudicare che comprendere. Ho sbagliato blog. addio.

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  17. @ anlimarti

    Oltre che perplessa sono molto dispiaciuta. Non perché mi hai detto “addio”; non si può piacere a tutti e quando si tiene un blog si mette in conto che qualcuno si allontani. Dispiace soprattutto essere fraintesi.
    Io non giudico ma non ho nemmeno compreso. E come potrei? Penso che deve esserti accaduto qualcosa di grave se la pensi a questo modo. Ma se non conosco i fatti, è evidente che non posso comprendere.
    Allevare dei figli non è affatto semplice e certamente ci sono dei momenti in cui uno pensa “ma chi me l’ha fatta fare?”. E’ successo anche a me molte volte, ho dovuto affrontare molti problemi, situazioni da cui non avrei mai pensato di uscire. Ma c’è una differenza tra lo sfogo di un momento e la convinzione che sarebbe stato meglio non diventare madre. Quello che mi ha colpito, soprattutto, nelle tue parole del commento precedente, è che hai parlato di “vita”, “energie” e “tempo” sprecati per un figlio. Ecco, io non giudico ma nemmeno comprendo un ragionamento del genere. Come se, pur non avendo provato prima l’esperienza, una donna non dovesse tenere nel debito conto che un figlio cambia la vita, assorbe energie e richiede tempo, molto, e impegno, tantissimo.

    Non dico “addio” per principio, ma auguro una buona vita a te.

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  18. Collego questo post alla notizia dell’uomo che ha piantato una foresta. Lui ha generato una foresta, non essendone padre né madre, ma gli ha dato vita. Così come la signora con i nipotini di prima e seconda generazione. Ognuno secondo le proprie capacità; l’importante è conoscer-si.
    Sono un educatore e sono entrato in relazione con almeno 2000 ragazzi e ragazze. In molti casi, ho visto che avrebbero avuto bisogno di altri genitori. Ed è per questo che esiste il mio lavoro, non mi occupo di disabilità o malattia ma di tutti. A volte penso che avesse ragione Platone nella “Repubblica”…
    Noi tutti siamo genitori, che abbiamo figli naturali o no, con tutti gli oneri e gli onori. Prima lo capiamo, meglio sarà per tutti. Mi rendo conto che è un’opinione tranchant, ma tant’è.

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  19. @ ilmiokiver

    Sul fatto che ci siano persone poco adatte a fare i genitori concordo. Ma il “mestiere” di genitore comunque s’impara, con il tempo si può perfezionare, anche in casi di di scarsa attitudine.
    Ho visto bambini crescere meglio dei miei con genitori che li trascuravano. Ma il “risultato” non può essere l’unità di misura. Personalmente non ho mai pensato che, visti i risultati, quei genitori fossero migliori di me.
    Sull’ultima opinione effettivamente è difficile concordare. Perché, da madre, posso garantire che avere dei figli, crescerli, educarli, seguirli nelle varie tappe della vita, in età ingrate come l’adolescenza, soprattutto, non significa semplicemente dedicarsi ai bambini per qualche ora saltuariamente o avere semplicemente un’attitudine naturale.

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  20. ho 42 anni non ho figli convivo da 8 la mia è una scelta per miei problemi questo non vuol dire che non mi piacciono i bambini adoro i figli di mia sorella specie l’ultimo che ha 5 anni e ho vissuto con dispiacere il fatto che lui sia diabetico. so benissimo che esistono malattie peggiori. quello che mi fa rabbia è che a me lo chiedono quando faccio figli sarà anche perchè dimostro meno della mia età mentre al mio compagno no, tanto si sa che gli uomini possono fare figli a qualunque età.

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  21. @ Laura

    Onestamente non sopporto le persone che chiedono alle donne sposate se e quando metteranno al mondo dei figli. Mica è obbligatorio!
    Goditi il tuo nipotino e vedrai che, per quanto riguarda la sua salute, tutto andrà per il meglio.

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  22. grazie tanto si il mio nipotino me lo godo per fortuna nonostante tutto non è lamentoso sorride spesso e ha l’argento vivo addosso e se uno non sa che è diabetico certo non l’immagina è il ritratto della salute per fortuna. grazie tanto.

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  23. ieri mio nipote di 5 anni ma perché ripete le cose che gli dice il suo amico nell’orecchio mi ha detto che sono senza famiglia io replicato che ho vito il mio compagno non sono sposata. sono arrabbiata nera perché già tramite quel bimbo mi è stato detto che sono bastarda non ne posso più la prox volta vado dalla mamma di quel bimbo e gliele dico quattro. il problema è che tanto per carattere li per lì assorbo poi dopo ore mi rendo conto della situazione e mi macero dentro. comunque è colpa di sua madre di quel bimbo perchè ho saputo che all’asilo ha detto ad un bimbo di colore di non volere giocare con lui in quanto non avente la pelle rosa. evidentemente ha sentito discorsi in casa e la madre non è neanche italiana, ma russa lei sposata a differenza mia. certo llo so sono arrabbiata anche con mia sorella perché non si rende conto dell’effetto su suo fiiglio.

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  24. Se uno dice “non ci si dovrebbe mai pentire” sta già giudicando, mi pare. E se uno dice che i figli sono lo zucchero e che non capisce chi vuole la vita senza zucchero per avvelenarsi con l’aspartame sta sostenendo, in modo nemmeno troppo larvato, che si tratta di una scelta assurda e sbagliata. Poi trovo buffo che quando si parla di scelte alternative ai figli si menzionino immancabilmente “ i soldi e la carriera”, come se i childfree fossero tutti una massa di edonisti superficiali che aspirano alle scarpe Prada come massimo valore della vita. Io non figli per scelta, mi vesto al mercatino dell’usato e vado in bicicletta, per dire. Mi occupo di politica, di volontariato e delle scarpe Prada me ne frega meno di zero. Comunque.

    Comunque vorrei fare una domanda a tutti quelli, con figli, che si domandano come mai sempre più gente rinuncia consapevolmente “allo zucchero della vita”. La domanda, spassionata, è:

    ma voi credete di essere stati una pubblicità così brillante per il prodotto?

    Cioè: credete che, se davvero la maggioranza (si parla sempre di maggioranze, non di eccezioni) dei genitori avesse offerto al mondo degli amici, dei parenti o dei vicini un’immagine così idilliaca e felice della propria vita, se proprio la gioia e il piacere di vivere di chi ha figli si manifestassero in modo così esplicito agli altri, davvero la quantità dei childfree, in un’epoca in cui i figli sono diventati una scelta e non un obbligo, aumenterebbe ogni anno in modo così macroscopico?

    Non vi viene il dubbio che magari invece la maggioranza dei genitori offra al mondo un’immagine di sé talmente carica di stress, fatica, depressione, noia e nostalgia della vita precedente che i suoi inviti alla riproduzione suonino talvolta come “Eccheccavolo, dai, massacrati la vita pure tu…” intriso da un pelino di invidia?

    Io sono convinta che i figli rappresentino una gioia grandissima. Ma non per tutti, non sempre, non per forza. E credo davvero che ci si possa pentire, sì.

    Io credo che chi rinuncia ai figli sicuramente si privi di qualcosa; ma non bisogna dimenticarsi mai che sicuramente aggiunge alla propria vita altro. E non è detto che si tratti per forza di scarpe di Prada. Lo zucchero è fatto anche di amici, relazioni, impegno civile, tempo, cultura, letture. A ognuno il suo zucchero, per favore. Il mio è, semplicemente, il più adatto a me. Grazie.

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  25. Io sinceramente vado molto più d’accordo con i bambini e con gli animali che con gli adulti. Ho ottime referenze come baby sitter e lavoro anche con i progetti didattici nelle scuole elementari. Ci vado d’accordo e mi diverto, ma solo perché so che posso tornare alla quiete di casa mia. Ma anche io come la tua amica non ne volevo a 18, non ne volevo a 28, non ne voglio ora a 38. Il mio compagno la pensa esattamente come me. Childfree per scelta, e odio essere guardata come un essere alieno per questa scelta

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  26. @ Valeria Palazzolo

    Sarò breve. N on credo in assoluto al fallimento della genitorialità – il che ovviamente non significa che tanti genitori siano poco adatti ad esserlo – piuttosto credo nel fallimento della società che non permette di vivere serenamente la condizione di genitori.

    @ crabarrubia

    Non guardo come alieni quelli che non mettono al mondo dei figli, ci mancherebbe. Noto, però, un certo astio nei commenti di chi dice di essere childfree per scelta, come se non ne fossero davvero convinti. E’ solo un’impressione, eh.

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