LA VERA DATA DI NASCITA DI GESÙ … NON LA SAPREMO MAI. BUON NATALE COMUNQUE!

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Una cosa è certa: la vera data di nascita di Gesù, sia per quanto riguarda il giorno sia per quanto riguarda l’anno, non la sapremo mai con certezza. I Vangeli, in questo senso, ci aiutano poco e le fonti storiche sono perlopiù in contraddizione con quei pochi indizi che possiamo trarre dalle letture sacre.

 

Iniziamo dal 25 dicembre. È possibile che questa data sia stata scelta per creare un parallelismo con la data del concepimento di Gesù: il 25 marzo. Tuttavia, anche quest’ultima data è più simbolica che reale. Infatti, il 25 marzo, giorno più giorno meno, coincide con l’equinozio di primavera e un tempo si riteneva che questa giornata, in cui si riscontra un perfetto equilibrio fra notte e giorno, fosse la più adatta per il concepimento del Redentore. Da qui la data del Natale, nove mesi dopo.

Ma c’è anche un’altra ipotesi: il 25 marzo potrebbe essere anche il giorno in cui Cristo morì. Infatti,  i primi Cristiani pensavano che la morte del Salvatore fosse collocabile tra il 25 marzo e il 6 aprile. Seguendo, poi, l’antica idea che i profeti del Vecchio Testamento morirono in una “era integrale”, corrispondente dunque all’anniversario della loro nascita, si ritenne plausibile che Gesù fosse morto nell’anniversario della sua Incarnazione, così la sua data di nascita avrebbe dovuto cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, il 25 Dicembre o 6 Gennaio. Non a caso, tra gli ortodossi, gli Armeni celebrano il Natale il 6 gennaio, facendo coincidere la data con quella dell’altra ricorrenza natalizia, l’Epifania, mentre la maggior parte degli ortodossi hanno fatto slittare la data al 7 gennaio, secondo il calendario giuliano, non avendo accettato la riforma gregoriana.

Ma non è finita qui. La data del 25 dicembre potrebbe essere stata scelta nel III secolo facendola coincidere con una ricorrenza pagana: il Dies Natalis Solis Invicti , festa dedicata al nascita del Sole, che si celebrava appunto il 25 dicembre, ed era stata introdotta da Aureliano nel 273 d.C. Questa festa era anche in stretta relazione con i culti orientali, specie quello di Mitra, il dio solare di origine indo-iranica che aveva avuto il suo massimo sviluppo nell’area mesopotamica e che era stato portato a Roma grazie ai legionari romani di ritorno dalle spedizioni in Estremo Oriente. Non solo: secondo alcune versioni di questo mito, Mitra veniva generato da una fanciulla vergine il 25 dicembre e moriva a primavera per poi risorgere. Quindi ecco che le due date, il 25 marzo e il 25 dicembre, ricorrono anche in questo caso per collocare cronologicamente la vita e la morte della divinità.

 

L’unica cosa certa è che nel calendario liturgico della chiesa occidentale la data del 25 dicembre fu fissata dal IV secolo in poi. Rimane, però, un dubbio di ordine climatico. Nella zona della Giudea in cui nacque Gesù gli inverni sono parecchio rigidi e a dicembre le temperature possono scendere, di notte, anche sotto lo zero. Ciò contrasterebbe con quanto scritto da Luca nel suo Vangelo:

 

C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama.

(II, 8-14)

 

Ora, pare alquanto strano che, con il rigore delle temperature notturne, i pastori se ne stessero all’aperto a fare la guardia al gregge. Sarebbe, infatti, più verosimile collocare la nascita di Gesù in primavera ed effettivamente secondo alcuni, prima della data definitiva, il Natale si festeggiava in concomitanza del natale di Roma, il 1° marzo. Tuttavia questa data non sembra essere stata presa in considerazione dagli studiosi che preferiscono collocare in primavera, la stagione della rinascita, non l’inizio dell’esistenza di Gesù bensì la fine della sua esperienza terrena e l’inizio di quella celeste, con la resurrezione.

 

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Per quanto riguarda l’anno le cose, se possibile, appaiono ancor più complicate. L’unica cosa certa, almeno secondo gli studiosi, è che la datazione dell’era cristiana, con la suddivisione del tempo in “prima e dopo Cristo”, è inaffidabile. Va da sé che, essendo convenzionalmente accettata, non influisce sul lato pratico, però Gesù certamente nacque prima dell’anno 1.

La datazione che prende in considerazione l’Annus Domini (cioè la nascita di Cristo) si deve al monaco Dionigi il Vecchio. Il Papa, nel 525 d.C., gli aveva assegnato il compito di stabilire la data esatta dell’equinozio di primavera, per determinare la ricorrenza della Pasqua (questa, infatti, è fissata alla prima domenica successiva al primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera, secondo quanto stabilito dal Concilio di Nicea nel 325 d.C.). Dionigi andò oltre e “rivoluzionò” la datazione del tempo fissando nell’anno 754 dalla fondazione di Roma l’Annus Domini.

Questa usanza poi si diffuse in tutto il mondo cristiano entro l’VIII secolo, sostenuta da chierici come Beda il Venerabile.

 

Comunque sia, della nascita di Cristo, cioè della sua Incarnazione, ci parlano i Vangeli e da questi possiamo trarre delle informazioni storiche.

Matteo colloca la nascita di Gesù durante il regno di Erode il Grande (2,1), morto il 13 marzo del 4 a.C., e questo sarebbe il termine ante quem.

Anche Luca fa riferimento a Erode (1,5) e aggiunge che Gesù nacque in occasione del censimento degli abitanti di ogni provincia dell’Impero indetto dal governatore della Siria Quirinio (2,2) che, secondo alcune fonti, avrebbe bandito un censimento nel 6 d.C., anno in cui divenne governatore.

Potrebbe darsi, però, che il censimento cui si fa riferimento nel Vangelo di Luca sia quello che, secondo Tertulliano, fu bandito dall’imperatore Augusto nel 7 a.C. Le cose si complicano, però, dato che gli storici, documenti alla mano, attestano che i censimenti realizzati nell’epoca augustea furono tre: nel 28 a.C., nell’8 a.C. e nel 14 d.C. In questo caso, la data più attendibile sarebbe quella dell’8 a.C. che, tuttavia, porterebbe ad escludere che a bandirlo fosse stato il governatore della Siria Quirinio. L’ipotesi più probabile (sostenuta dai biblisti della “Scuola di Madrid”) è che Luca si sia sbagliato nel tradurre una presunta fonte in lingua aramaica, che parlava in realtà di un censimento precedente a quello di Quirino (quindi quello indicato da Tertulliano).

 

Un altro punto di riferimento per la corretta datazione dell’Annus Domini, derivata sempre dai Vangeli, è quello che riguarda la stella cometa (argomento che ho trattato in modo più ampio QUI).  Il primo tentativo, in ordine di tempo, fu quello di identificare la “stella” con la cometa di Halley che, tuttavia, passò nel 12 a.C., il che sembra essere troppo presto se consideriamo le date proposte per il censimento ma sarebbe compatibile con il regno di Erode il Grande che governò la Giudea, sotto il protettorato romano, dal 37 a.C. alla morte avvenuta, come già detto, nel 4 a.C.

Più recentemente la “cometa” è stata identificata, in realtà, con un allineamento planetario: da questa ipotesi si ottiene una datazione compresa tra il 7 e il 6 a.C..

Già Keplero segnalò, come avvenuta nel 7 a.C., una tripla congiunzione di Giove con Saturno, evento che si verifica ogni 805 anni. Secondo alcuni astronomi nel febbraio del 6 a.C., invece, vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci.

 

A questo punto, come ho già premesso, una cosa è certa: l’Annus Domini individuato da Dionigi il Vecchio non è attendibile. Quindi, se consideriamo che starebbe per terminare il 2012, secondo il calendario corrente, in realtà quest’anno dovrebbe essere spostato indietro di 6 o 7 anni … il che significa che la famosa profezia Maya potrebbe avverarsi nel 2018 o 2019!

Ora so che qualcuno starà pensando: ecco perché non è successo nulla il 21! Be’, come ho spiegato, io non credo a questa annunciata fine del mondo e per ora, sperando di non avervi annoiato con tutti questi calcoli, che Gesù sia o non sia nato il 25 dicembre (per festeggiare il suo “compleanno”, poi, non è importante l’anno …), AUGURO A TUTTI UN FELICE NATALE, allietato dall’amore delle persone che vi sono vicine.

buon natale 2012

[fonti: edicolanet.web e lopinionista.it; scritta Buon Natale da questo sito]

15 pensieri riguardo “LA VERA DATA DI NASCITA DI GESÙ … NON LA SAPREMO MAI. BUON NATALE COMUNQUE!

  1. Sembra stano anche a me che pastori e greggi stiano tranquillamente esposti al freddo durante l’inverno…ad ogni modo è stata una lettura interessante, grazie per avercela proposta 🙂
    Buon Natale Marisa, un abbraccio 🙂

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  2. Un caro augurio di Sereno Natale anche a te Marisa. E se veniamo a leggerti con piacere… è certo che non annoi mai!
    A ritrovarci, ti abbraccio: Maria Rita

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  3. Avrei preferito che il calcolo dell’Anno Domini fosse errato per eccesso cosicché il 2012 dovesse essere “spostato” indietro e non avanti… Almeno non avrebbe dovuto ripresentarsi questa stramaledetta profezia!
    Auguri anche a te comunque.
    Un abbraccio

    Scrutatrice

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  4. Grazie ancora cara Marisa.
    La confusione regna sovrana.
    Ma cosa importa, il giorno, mese e anno della nascita di questo Bambinello. A me interessa che Lui ci sia davvero.

    Un sereno e Santo Natale anche a te e fam
    Abbraccione
    Mistral

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  5. Sai che pure io avevo preparato un post simile? Ma dopo tutta la polemica sorta con il post sul papa ho preferito evitare e l’ho pubblicato in un altro blog dove non c’è molto pubblico.
    Ti lascio il link così se ti va vai a dare un’occhiata .
    Ciaoooooooo
    Le origini del Natale

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  6. @Marisa … carissima ( e bella … ) Amica della stirpe dei Moles …. AUGURI AFFETTUOSI a te, ovunque Tu sia !
    E – tuo @Marito permettendomelo – un abbraccio non di circostanza …. ma ‘stretto stretto’ !!! 😀

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  7. @ Diemme

    Grazie, anche a te auguri di cuore.

    @ Luisa

    Grazie a te! Ancora tanti cari auguri di buon Natale.

    @ Scrutatrice

    Io volevo solo fare una battuta … la profezia dei Maya la detesto pure io.

    Ancora auguroni di Buone feste … e riposati!

    @ Valentina

    Grazie! Contraccambio di cuore.

    @ Mistral

    Qualsiasi senso si voglia dare al Natale, in fondo è la festa della famiglia e cerchiamo di passarla nel miglior modo possibile.

    Auguroni di cuore anche a te e ai tuoi cari.

    @ lilipi

    Contraccambio con affetto. Passa bene queste feste e a risentirci presto.

    @ Liù

    Letto e commentato. 🙂 Molto interessante anche il tuo post.
    Ancora auguri di Buone feste.

    @ Cavaliere

    Grazie e tantissimi cari auguri di Buone feste anche a te.
    L’abbraccio è ricambiato (mio marito non ci bada …).

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  8. si, essattamento successo 6a.c quando tripla congunzione di saturno e giove e piu correcto 17 aprile, lo hanno stabiliti scienziati della NASA ho visto di una programma tv SCIENCE pero facciamo la festa tutti 25 decembre perche nel anni 500, il vaticano deciso cosi perche la gente faceva la festa di sole rinacescente. La vatican stesso si trova sullle rovine del tempio di Mitra. Vi auguro buon natale. Guel.

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