I CENTESIMI DI EURO? MEGLIO BUTTARLI …

Un parroco lucano durante l’omelia invita i fedeli a non utilizzare le monetine da 1 o 2 centesimi di euro per le offerte: non le vuole, le butta via. Scoppia la polemica, com’era prevedibile, e don Domenico corregge il tiro: non le butta ma con le monetine non può certo pagare i tremila euro del nuovo impianto Enel deciso dalla Curia.

Ma davvero i centesimi non servono? Prendiamo gli scontrini del supermercato: la somma da pagare non è mai tonda e, se è vero che si usa sempre più frequentemente il bancomat o la carta di credito, è anche vero che, pagando in contanti, il resto in centesimi non manca mai.
E che dire dell’importo dovuto per il pieno di benzina? Quando mai è tondo tondo? E, poi, son finiti i tempi de “il resto mancia”: con quel che costa far rifornimento!

Ci sono degli Sati nell’euro-zona che hanno eliminato, più o meno legalmente, i centesimi, almeno l’1 e il 2. La Finlandia fin da subito, con regolare decreto, l’Olanda dal 2004 non conia più centesimi di piccolo taglio e in Belgio non circolano più, senza neppure una decisione formale.

In Italia, tuttavia, le monetine continuano ad essere coniate e utilizzate regolarmente: dall’introduzione della moneta unica ad oggi, circolano 6 miliardi e 700 milioni di pezzi dei tre piccoli tagli di centesimi, 2 miliardi e 600 milioni per la monetina da 1 centesimo, 2 miliardi e 200 milioni per quella da 2 centesimi e infine 1 miliardo e 900 milioni per i 5 centesimi. Il valore nominale è enorme: circa 165 milioni di euro, ovvero il 45% delle monete della valuta euro battute per ordine del ministero dell’Economia.

Le monetine in Italia godono, dunque, di ottima salute e, secondo me, non è vero quel che si dice e cioè che la maggior parte viene buttata nei cassetti e lì dimenticata.
Uno “spreco” che si aggirerebbe sui 5 miliardi di euro. Credo che a tutti quelli che , come me, hanno vissuto gli anni Settanta, questo discorso possa essere associato all’endemica carenza di “spiccioli” delle lire che obbligava i commercianti ad arrotondare i resti con caramelle e gettoni telefonici (che valevano allora circa 100 lire, per poi passare a 200 verso la metà degli anni Ottanta). E sono convinta che molti ricorderanno i mitici “miniassegni” che fecero la loro comparsa nel dicembre del 1975, proprio per risolvere il “problema” dei resti. Avevano un valore nominale di 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire. Ne circolarono oltre 800 tipi diversi per un ammontare stimato in oltre 200 miliardi di lire e sparirono sul finire del 1978, quando il Poligrafico dello Stato fu finalmente in grado di sopperire alla mancanza di spiccioli aiutato dall’inflazione che in quel periodo era elevatissima. (fonte: Wikipedia).

Ora io mi chiedo perché mai i centesimi di euro debbano sparire, visto che ce ne sono in abbondanza e considerato anche che spesso il costo del conio supera il valore nominale delle monetine.
Quanto al parroco, è comprensibile lo sfogo, anche perché star lì a contare gli spiccioli è un’operazione lunga e noiosa. Certamente per arrivare a 3000 euro ci vorrà un bel po’ di tempo, oltre che di pazienza, ma anziché buttarli, li porti nei bar, nelle panetterie o nei supermercati dove certamente sapranno farne buon uso.

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12 pensieri riguardo “I CENTESIMI DI EURO? MEGLIO BUTTARLI …

  1. Io i centesimi da uno e due li conservo e quando arrivo ad un euro compro un gratta e vinci! Spesso vinco!!! 😀

    Sembra strano ma spenderci un euro intero mi sembra idiota, i centesimi…

    Una volta il mio sacchettino colmo l’ho dato ad una vecchietta che faceva l’elemosina… quasi piangeva dalla gioia.

    Direi al parroco che se fosse davvero caritatevole come si richiede che ello sia, i centesimini li raccoglierebbe anche lui e quelle misere 5 euro che ne verrebbero fuori anche solo una volta a settimana darebbero un pasto ad un senzatetto.

    Alla fine anche a “offrire” monete da un euro è un po’ difficile poi pagare 3000 euro per le opere della curia, o no?

    Purtroppo avendo aggregato così tante monete e valori diversi i centesimi sono stati necessari. già in questa maniera gli arrotondamenti sono stati spropositati, figuriamoci ad eliminare i cent, finiremmo con il fremarci alla moneta da 50 cent… 1000 lire.

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  2. @ Raffaele

    Sì, le cassiere sei supermercati sono felici se hai i piccoli cent. Anche tu alla Lidl? Anch’io mi trovo bene … cerco di star lontana dai dolci, però. 😦

    @ Cle

    Buona l’idea di raccoglierli e comprare i gratta&vinci. Non so quanto felice possa essere il tabaccaio …

    Il parroco, secondo me, è solo indispettito dal fatto di dover contare le monetine. Anche i parroci non son più quelli di una volta.

    @ Scrutatrice

    Come ho detto anche a Raffaele, anch’io ritengo siano utili per fare la spesa. Sempre meglio che ricevere come resto le caramelle … che poi, quando succedeva negli anni Settanta, non potevi mica scegliere i gusti. Mi ricordo che ero particolarmente felice di ricevere le Rossana. Ora mi disgustano, decisamente.

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  3. Proprio perché prima devo contarli io che compro quelli da un euro XD
    E cmq anche ai tabaccai fan comodo per il resto delle macchinette 😉

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  4. @ Scrutatrice

    Ma così mi fai sentire così vecchia … 😦
    Comunque, la Perugina le produce ancora: eccole!

    @ Cle

    Dev’essere un tabaccaio che si fida!
    Ricordo che una volta, mentre aspettavo una pizza da portar via, sono arrivati dei ragazzini che per pagare la loro hanno riempito il bancone di monetine …. dovevano aver rotto il salvadanaio. Dovevi vedere la faccia del pizzaiolo. Ma non si è fidato: le ha contate una ad una! 🙂

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  5. e’ successo in vacanza giusto un paio di settimane fa, al mio compagno che “ha osato” pagare le sigarette senza le monetine il tabaccaio, indispettito, ha dato il resto in “tic tac”versione 4 confetti (costo 25 cent)! Non ti dico la reazione inviperita del mio uomo, che si è ritrovato in mano dei confetti alla menta/mirtilli senza possibilità di opzione!

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  6. Questa mattina ho comperato per il mio nipotino il DVD dell’ape Maia al prezzo di € 4.99. Mi hanno dato il centesimo di resto fresco fresco nuovo di zecca!
    Ai tempi dei miniassegni (Quanti soldi hanno fatto guadagnare alle banche!) mi avrebbero propinato una caramellina colla liquirizia.
    Quel Parroco conosce il proverbio:”A CAVAL DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA”?.

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  7. @ Trippi

    Oddio, quasi peggio delle Rossana! Poveretto. Io avrei lasciato lì le sigarette: 25 centesìmi non sono pochi e non credo che sia un problema trovare gli spiccioli per il resto.

    @ Quarchedundepegi

    Ma infatti le monetine da un cent sono spesso nuove nuove. Quindi non vedo perché mai le si debba snobbare o si debba dare come resto le caramelle.

    No, quel parroco non lo conosce ed è un campione di arroganza. Altroché carità cristiana. 😦

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