BAMBINA BOCCIATA IN PRIMA ELEMENTARE AD ISCHIA: ESPOLDE IL “CASO”

Lì per lì la notizia mi aveva lascita perplessa: Assunta, sei anni, è stata bocciata in prima elementare. E’ successo a Lacco Ameno, Ischia. I genitori, però, non ci stanno: la scuola non li aveva nemmeno avvertiti della possibilità di una bocciatura e poi Assunta era stata abbandonata dagli insegnanti, relegata nell’ultima fila senza che nessuno si occupasse di quei piccoli problemi di apprendimento che, tra l’altro, non avevano nemmeno impensierito una psicologa che l’aveva visitata durante l’anno scolastico.

Letta così, la notizia può suscitare indignazione: ma come, una piccola e innocente scolara, che aveva collezionato solo qualche insufficienza nel primo quadrimestre (a detta della madre Maria), deve sopportare l’umiliazione di ripetere l’anno, all’inizio della sua avventura scolastica, solo perché i suoi problemini sono stati sottovalutati? Naturalmente, di primo acchito tutti solidali con la famiglia che ha annunciato il ricorso al TAR.

Ma, come sempre in casi simili, bisogna sentire anche l’altra campana. La dirigente del plesso scolastico, Maria Chiara Conti, afferma che, alla visita effettuata presso la ASL locale, il medico non ha riscontrato handicap o altri problemi e questo ci ha impedito di disporre per lei un’insegnante di sostegno che, quindi, non le spettava. Ma, al di là delle certificazioni che spesso per un lieve ritardo non vengono nemmeno rilasciate, come si sono comportate le maestre? Quali sono stati i rapporti scuola-famiglia? Premesso che, come osserva la Dirgente, senza una certificazione di disabilità non si ha diritto ad alcun insegnante di sostegno, pare che i problemi maggiori siano stati di comunicazione tra la famiglia e le insegnanti. Non solo, anche la valutazione delle difficoltà oggettive di Assunta non trovano corrispondenza tra quanto dichiarato dalla scuola e quanto sostiene la famiglia.

La campana-famiglia dice: La scuola ci ha abbandonati mi hanno detto (è la madre che parla, NdR)che la piccola non sapeva tutte le lettere, tutti i numeri: non è vero perchè sa contare fino a 20, e non sapeva leggere bene, ma non ci hanno informati della possibile bocciatura.
La campana-scuola ribatte: Certamente la bambina non ha subito nessun maltrattamento psicologico. Il gruppo dei docenti che ha seguito la bambina è tra i migliori del plesso scolastico di Lacco Ameno e tra le maestre ce n’è una, quella di italiano con 35 anni di servizio. Inoltre – aggiunge la dirigente, dott.ssa Conti – i genitori erano stati avvisati della probabile bocciatura sin dal primo quadrimestre e tutte le strategie possibili per aiutare la bambina atte a evitare la bocciatura sono state adottate.

Nel servizio andato in onda durantel’edizione delle 13 del Tg2 (LINK), però, la versione della madre di Assunta è ancora più “pesante”: la maestra non solo non avrebbe fatto nulla per venire incontro alle difficoltà della bambina, ma l’avrebbe pure “maltrattata“, tanto che la signora Maria l’aveva pregata di trattarla meglio perché la bambina è sensibile. L’insegnante, tuttavia, avrebbe allontanato in malo modo la signora, prendendola per un braccio davanti agli altri bambini. Ovviamente riguardo a queste affermazioni dovrebbe arrivare una smentita da parte della scuola. Io, comunque, non credo che i fatti si siano svolti così, a meno che l’insistenza della signora non sia stata tale da far perdere la pazienza alla maestra. Ma la mia è solo una supposizione.

E ora vediamo come viene considerata la bocciatura dalle parti interessate: dalla famiglia come un torto (forse una vendetta?) e un’ingiustizia; dalla scuola come un’opportunità per la bimba di proseguire con più tranquillità il suo percorso scolastico. Queste le parole della Dirigente: Se è stata bocciata l’abbiamo fatto per il suo bene, così avrà più tempo per imparare. Se le fosse stato permesso di andare in seconda avremmo complicato tutto perchè non avrebbe più avuto il tempo per il necessario recupero.

Da insegnante sono completamente d’accordo. E poi, andiamo, a qualcuno sembra possibile che la scuola non abbia avvisato la famiglia di una possibile bocciatura? Ma se per bocciare alla scuola dell’obbligo c’è tutta una trafila burocratica da rispettare, quasi quasi è necessario domandare il permesso alla famiglia su carta bollata! A meno che, al sud le cose funzionino diversamente … ma io mi rifiuto di crederlo.

Un’osservazione della dott.ssa Conti ha catturato in particolare la mia attenzione: se la scuola italiana riprendesse a bocciare alle scuole primarie, al liceo non ci sarebbero tanti bocciati, anzi in molti non arriverebbero proprio al liceo.

SANTE PAROLE!!!

[fonte: Leggo.it]

28 pensieri riguardo “BAMBINA BOCCIATA IN PRIMA ELEMENTARE AD ISCHIA: ESPOLDE IL “CASO”

  1. Infatti non mi sono mai spiegata perchè alle scuole elementari non si venisse mai bocciati e perchè , alle scuole medie, la cosa fosse comunque piuttosto difficile… Poi si arriva in primo superiore, dove si incontra un ambiente totalmente diverso dalle medie, e si viene decimati alla fine dell’anno. Perchè non bocciare qualche grado prima, così da evitare la strage al passaggio tra primo e secondo?

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  2. Perfettamente d’accordo, meglio una bocciatura subito che trascinare errori e orrori per tutto il percorso scolastico. Una mia amica, che insegna alle scuole medie, mi parla di genitori pressanti, che si permettono di contestare i giudizi dei docenti sugli elaborati dei figli con pagine di stampe da internet.. come si fa a lavorare in queste condizioni? Non dico di tornare alla bacchettate sulle mani e all’angolo di punizione con le ginocchia sui ceci, ma il rispetto per il ruolo dell’insegnante dovrebbe venire in primo luogo dalle famiglie e di conseguenza dagli alunni/scolari/studenti/discenti. Ps per me un errore gravissimo è stata l’introduzione del “tu” e l’aver consentito di chiamare gli insegnanti per nome. Sarà solo una formalità ma spesso la forma aiuta la sostanza!

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  3. La bambina messa all’ultima fila,emarginata. Poi bocciata (e immagino che sia stata l’unica ad essere bocciata). Possibile che nessun insegnante si poteva dedicare anche 5 minuti? abbandonata a se stessa. Umiliata. Mi fa una pena grandissima. La maestra con 35 anni di servizio non riesce ad aiutare una bambina in prima elementare e allora non sa fare il suo mestiere …eh gia. Facile insegnare a chi già e’ bravo..(e ho una sorella maestra e lei non abbandona nessuno).

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  4. altre domande ..”i genitori erano stati avvisati della probabile bocciatura sin dal primo quadrimestre e tutte le strategie possibili per aiutare la bambina atte a evitare la bocciatura sono state adottate. ” e quali sarebbero queste strategie? cosa hanno fatto? poi perche hanno avvertito della PROBABILE bocciatura dal primo quadrimestre (dopo un paio di mesi già avevano deciso di bocciarla? questo vuol dire no?).
    Poi sull’episodio alcune considerazioni ..
    “tanto che la signora Maria l’aveva pregata di trattarla meglio perché la bambina è sensibile. L’insegnante, tuttavia, avrebbe allontanato in malo modo la signora, prendendola per un braccio davanti agli altri bambini. Ovviamente riguardo a queste affermazioni dovrebbe arrivare una smentita da parte della scuola. Io, comunque, non credo che i fatti si siano svolti così, a meno che l’insistenza della signora non sia stata tale da far perdere la pazienza alla maestra.”
    Ad una madre che sostiene che la figlia e’ sensibile (ma non vi capitano mai? tutti bambini speciali avete a scuola?) si allontana e si caccia ( e poverina…se e’ vero e’ perche ha perso la pazienza la maestra e questa l’autorizza ad essere maleducata e cafona). Certo se questa era la maestra che doveva insegnare a questa bambina l’abc direi che sia il caso che cambiasse scuola.

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  5. “Ps per me un errore gravissimo è stata l’introduzione del “tu” e l’aver consentito di chiamare gli insegnanti per nome” ..perche non introdurre la disciplina militare anzi il codice penale militare.Proporrei le divise e il numero sul braccio. La scuola rende liberi scritto all’ingresso. Una scuola caserma no? “Non dico di tornare alla bacchettate sulle mani e all’angolo di punizione con le ginocchia sui ceci”. Complimenti. Cosi facevano? avevate i maestri psicopatici.Provateci cosi voglio vedere i genitori cosa vi fanno e sarò li ad applaudire. Ma che amore per i bambini che avete…siete commoventi. Ma potevate fare un altro mestiere?

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  6. Leggo il post di Marisa e i commenti allineati, e poi “l’altra voce”, quella di GiulioL.

    Ecco, la mia posizione è che non ci è dato sapere come effettivamente si siano svolti i fatti e quindi non possiamo esprimere un giudizio sulla vicenda.

    Vero è che esistono famiglie che non lasciano lavorare gli insegnanti, per cui il loro pargolo è sempre una vittima innocente e i docenti cattivi e incapaci, ma è vero pure che docenti “cattivi e incapaci” esistono, e nessuno pone loro un freno, certo non il dirigente scolastico.

    Io ho conosciuto gli uni e gli altri, e quindi sulla vicenda specifica mi astengo, ma in generale sono contraria a una scuola permissiva che manda tutti avanti, creando ai ragazzi maggiori difficoltà e minori possibilità di recupero nel migliore dei casi; nel peggiore, questi vanno in qualche modo avanti e ci ritroviamo dei cialtroni incompetenti a tormentarci nel mondo del lavoro, uffici pubblici etc.

    La possibilità di studiare è un diritto che va garantito, la promozione no.

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  7. Ha solo 6 anni la piccola Assunta di Lacco Ameno (Ischia) bocciata in prima elementare. I genitori protestano: “la bambina ha dei problemi e doveva essere aiutata”.

    La mamma, dipendente di albergo, accusa: “Nel primo quadrimestre ha avuto dei 5 e dei 6 in scienze, arte e religione e delle insufficienze in matematica ed italiano. La bambina deve essere aiutata ma è la scuola che doveva assegnarci un’insegnante di sostegno. Sono andata spesso a protestare col dirigente perché ho visto che la bambina era stata abbandonata in fondo alla classe e ho sempre detto alle maestre che proprio perché la bambina aveva dei problemi dovevano metterla in prima fila, accanto a loro, non all’ultimo banco”. “Alla piccola – ricorda ancora la mamma – ho fatto fare una visita psicologica, ho preso l’appuntamento all’Asl e dopo un mese è stata visitata, ma la dottoressa che l’ha visitata ha detto che non ha trovato alcun problema. La scuola non ci ha informati della possibile bocciatura”. Momento di dolore quanto la piccola ha chiesto se fosse stata promossa: “Le abbiamo detto la verità ma io e mio marito ci siamo messi a piangere. Ora la piccola non vuole più andare a scuola”. I genitori della bimba si sono affidati a un legale per un ricorso al Tar. LINK

    Bocciare in prima elementare. E se la colpa non fosse del bambino?
    La mamma di un bambino di nove anni ci racconta le vicissitudini scolastiche dei primi anni con la bocciatura in prima elementare e le conseguenze sulla psiche del figlio

    di Redazione (agosto 2008 p. 5)LINK

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  8. @GiulioL: mi pare che si stia facendo un po’ di confusione, dare del lei a un insegnante non è proprio la stessa cosa che stare in un lager!

    Se poi mi dici che il rispetto non si misura dal tu e dal lei posso pure starci ma credimi, quest’ultimo commento l’hai messo proprio giù male!

    La mia maestra si faceva dare del lei, e ci adorava.

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  9. Ha solo 6 anni la piccola Assunta di Lacco Ameno (Ischia) bocciata in prima elementare. I genitori protestano: “la bambina ha dei problemi e doveva essere aiutata”.

    La mamma, dipendente di albergo, accusa: “Nel primo quadrimestre ha avuto dei 5 e dei 6 in scienze, arte e religione e delle insufficienze in matematica ed italiano. La bambina deve essere aiutata ma è la scuola che doveva assegnarci un’insegnante di sostegno. Sono andata spesso a protestare col dirigente perché ho visto che la bambina era stata abbandonata in fondo alla classe e ho sempre detto alle maestre che proprio perché la bambina aveva dei problemi dovevano metterla in prima fila, accanto a loro, non all’ultimo banco”. “Alla piccola – ricorda ancora la mamma – ho fatto fare una visita psicologica, ho preso l’appuntamento all’Asl e dopo un mese è stata visitata, ma la dottoressa che l’ha visitata ha detto che non ha trovato alcun problema. La scuola non ci ha informati della possibile bocciatura”. Momento di dolore quanto la piccola ha chiesto se fosse stata promossa: “Le abbiamo detto la verità ma io e mio marito ci siamo messi a piangere. Ora la piccola non vuole più andare a scuola”. I genitori della bimba si sono affidati a un legale per un ricorso al Tar.

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  10. Scuola, Cortese (PD): “Bocciatura bambina Ischia contro la legge”
    “Non c’è nulla di educativo né di formativo nell’assurda decisione adottata dal gruppo di docenti del Primo Circolo Didattico di Ischia, che ha sommariamente bocciato una bambina di sei anni iscritta alla prima elementare con l’avallo irresponsabile del dirigente scolastico”. Lo afferma Angela Cortese, consigliere regionale e segretario della VI Commissione permanente Scuole e Cultura.

    “Nello svolgimento della programmazione settimanale, gli insegnanti che hanno seguito la piccola allieva avrebbero potuto mettere in atto gli interventi necessari al recupero, tenendo in modo particolare conto di quanto dispone la legge di riforma della scuola elementare 148/90, che all’articolo 7 comma ‘a’ sottolinea l’affinità delle discipline soprattutto nei primi due anni”, osserva la Cortese.

    “Si sarebbe inoltre potuto dare credito alla bambina, accompagnandola nel raggiungimento degli obiettivi, invece di liquidare le sue difficoltà con una sonora bocciatura che certo non aiuta nella maturazione ma rischia, semmai, di provocare un’ulteriore regressione. Così come una soluzione si sarebbe potuta trovare attraverso la personalizzazione degli interventi”.

    “Peraltro – prosegue la Cortese -, la legge in questione si propone tra le finalità principali lo ‘sviluppo della personalità del fanciullo, promuovendone la prima alfabetizzazione culturale nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali’. Un indirizzo preciso, apertamente sconfessato dalle preside Conti, che commentando l’accaduto si è addirittura arrogata la libertà di affermare che le bocciature alle scuole primarie sarebbero utili a tagliare le gambe a molti alunni, impedendo loro di arrivare al liceo. Parole in pericolosa sintonia con una condotta che fa di questo un caso più unico che raro”.

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  11. Una bocciatura illegale e insegnanti che non sanno fare il proprio mestiere. Per giunta alcune considerazioni puzzano anche di classismo. La madre e’ andata spesso li a quella scuola per parlare con gli insegnanti ma evidentemente non era degna di nota. Addirittura da cacciare in male modo. Nessuno della scuola ha smentito che la bambina fosse abbandonata a se stessa. Loro stessi avevano avvertito della “probabile” bocciatura e quindi non hanno dato nessuna possibilità di recupero.

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  12. @ Scrutatrice

    Concordo. Anche se, effettivamente, la bocciatura in prima elementare deve avere delle motivazioni più che valide. In questo caso, secondo me è mancata la condivisione da parte della famiglia che dovrebbe essere il presupposto fondamentale per la bocciatura.

    @ Trippi

    L’azione punitiva nell’educazione non ha mai portato a grossi risultati. Tanto più se si ha a che fare con una bambina di 6 anni. Ma che manchi il rispetto per il ruolo dell’insegnante e che da parte delle famiglie si subiscano delle vere e proprie ingerenze è vero. Io credo che la fiducia reciproca sia fondamentale. Se non c’è, a farne le spese sono sempre e comunque i bambini o i ragazzi.

    @ Giulio L

    Intanto grazie per esserti prodigato a riportare, nei numerosi commenti, stralci della notizia pubblicata su più fonti. Tuttavia credo che nel post i fatti siano stati spiegati e analizzati in modo imparziale, riportando quanto asserito dalla Dirigente Scolastica e quanto sostenuto dalla famiglia (più che altro dalla madre: il padre dov’è? E già qui una riflessione sarebbe d’obbligo).

    Qui si sta facendo un processo senza avere chiara la situazione. Visto che le due campane suonano diversamente, io aspetterei a schierarmi da una parte o dall’altra. E infatti ho scritto che le dichiarazioni della madre dovrebbero essere smentite dalla scuola …
    La mia domanda è un’altra: è giusto bocciare una bambina che presenta dei problemi nell’apprendimento in prima elementare o no? Secondo me è giusto, ma la decisione doveva essere presa di comune accordo.

    Per quanto riguarda il tuo terzo commento, rivolto presumibilmente a Trippi, mi limito a qualche osservazione. È evidente che il senso della riflessione di Trippi era un altro: la scuola, fin dalla primarie, deve essere rigorosa, nel senso che deve pretendere educazione, disciplina e attenzione da parte dei discenti, oppure deve essere concepita come un parco giochi o un ambiente familiare in cui imparare qualcosa non è l’obiettivo primario? Le maestre sono delle mamme, delle amiche, delle sorelle o delle zie? No, sono maestre. Hanno un ruolo prestabilito e quindi è giusto che ad esse si dia del “lei. Ricordo le maestre di mio figlio che in quinta elementare, di punto in bianco, hanno preteso che i bambini si rivolgessero loro con il “lei”, dopo quattro anni in cui le chiamavano per nome e davano loro del “tu”. Ridicolo. I bambini non sono scemi e capiscono benissimo quando dare del “lei” o del “tu”, sempre che qualcuno glielo spieghi. Io davo del “lei” alla mia maestra: non ho subito traumi infantili.

    Com’è che Angela Cortese del PD ha già stabilito che la scuola abbia tutte le responsabilità? Facile usare tanti condizionali … ma che ne sappiamo di come si sono svolti realmente i fatti? Se la Dirigente afferma che è stato fatto il possibile per venire incontro alle difficoltà della bambina, perché mai dobbiamo credere alla madre che dice che non è vero? Ci sarà un’ispezione ministeriale e solo dopo avremo in mano dei dati certi su cui ragionare. Senza usare il condizionale.

    Quanto all’insegnamento individualizzato, c’è ancora qualcuno che crede sia possibile attuarlo quando una maestra in classe si trova 30 bambini? Come potrebbe adottare degli strumenti diversi a seconda delle necessità del singolo? La Cortese, visto che è del PD e che non appoggia di certo questo governo accusato dei “tagli” che, guarda caso, Prodi aveva già programmato, perché non ne parla un po’ con il ministro Gelmini invece di sproloquiare ai quattro venti?

    Infine, se le insegnanti avevano prospettato la bocciatura della bambina già alla fine del I quadrimestre forse il motivo è che avevano considerato la discente immatura (se ha 6 anni ora, magari i genitori l’hanno mandata a scuola un anno prima, cosa che la riforma del primo ciclo permette), al di là delle oggettive difficoltà che, comunque, non erano tali da richiedere il sostegno. Conosco una famiglia a cui era stato consigliato addirittura di far frequentare un anno in più di scuola materna alla figlia, consiglio accettato con grande umiltà (come dire “sapete voi cos’è meglio fare e noi ci fidiamo di voi”) ed eterna gratitudine. Per quella bambina la consapevolezza di fermarsi un anno ancora alla materna non poteva forse essere un trauma ancor peggiore della bocciatura in prima elementare? Ma i genitori hanno saputo ben gestire la situazione con il supporto della scuola e dello psicologo (pagato di tasca loro!). La collaborazione scuola-famiglia è indispensabile. È solo una questione di buon senso.

    @ Diemme

    «in generale sono contraria a una scuola permissiva che manda tutti avanti, creando ai ragazzi maggiori difficoltà e minori possibilità di recupero nel migliore dei casi; nel peggiore, questi vanno in qualche modo avanti e ci ritroviamo dei cialtroni incompetenti a tormentarci nel mondo del lavoro, uffici pubblici etc.» è quello che penso anch’io. Ho più volte detto che non mi esprimo sul fatto in questione ma condivido le parole della dott.ssa Conti, in generale. Forse non mi sono spiegata.

    «La possibilità di studiare è un diritto che va garantito, la promozione no» Verissimo anche questo.

    «La mia maestra si faceva dare del lei, e ci adorava» Concordo e aggiungo: e noi adoravamo lei … anche se erano ancora i tempi delle bacchettate sulle mani!

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  13. le insegnanti di mio figlio, in terza elementare, mi suggerirono di fargli ripetere l’anno, mi ero quasi convinta, mio marito invece si oppose, oggi, che a settembre dovrà fara la quarta, mi pento tantissimo di non aver insistito con mio marito, avrei sicuramente fatto il bene di mio figlio!

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  14. @ sabby

    Certe decisioni devono comunque essere prese di comune accordo. Nel caso vostro, ci sarebbero state sempre delle questioni su cui recriminare da una parte o dall’altra.

    All’età di tuo figlio i progressi possono essere anche insospettabili. Spero che il tuo bambino possa venirne fuori e magari tra un anno sarai contenta di aver dato retta a tuo marito. Te lo auguro di cuore.

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  15. Per me non e’ giusto bocciare una bambina in prima elementare che ha problemi di apprendimento. Mi sembra che la Cortese dica questo. Lei poi considera benissimo quello che viene detto dalla direttrice d’istituto ma considera quelle parole sbagliate e non in linea addirittura con la legge (” legge di riforma della scuola elementare 148/90, che all’articolo 7 comma ‘a’ sottolinea l’affinità delle discipline soprattutto nei primi due anni”). Ma poi la domanda che mi faccio e’ appunto questa : con la bocciatura si superano i problemi di apprendimento di una bambina di 6 anni ? Parliamo sempre di una prima elementare (non e’ un liceo e nemmeno l’università).
    “Quanto all’insegnamento individualizzato, c’è ancora qualcuno che crede sia possibile attuarlo quando una maestra in classe si trova 30 bambini? Come potrebbe adottare degli strumenti diversi a seconda delle necessità del singolo? La Cortese, visto che è del PD e che non appoggia di certo questo governo accusato dei “tagli” che, guarda caso, Prodi aveva già programmato, perché non ne parla un po’ con il ministro Gelmini invece di sproloquiare ai quattro venti?” Ma allora il problema e’ della scuola perche e’ carente di insegnanti? si fatica a seguire tutti i bambini e quelli che stanno in difficolta ripetano l’anno e ci pensino le famiglie (un bel chi se ne frega). Vogliamo tornare alla scuola pre-68? mi ricorderei che era una scuola classista dove certo il figlio dell’avvocato veniva seguito e il figlio dell’operaio no. Bei tempi no?

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  16. Caro Giulio,

    mi è capitato di aiutare un bambino che, forse a causa delle sue difficoltà di apprendimento, era stato abbandonato a se stesso dall’insegnante, ma sempre promosso.

    Arrivato in terza elementare, veniva parcheggiato in fondo alla classe (annoiandosi finiva per disturbare) a fare bastoncini e disegnini vari, tutti i giorni, per tutto l’orario scolastico.

    Il bambino d’altra parte, senza basi, non avrebbe potuto seguire le lezioni. Sono riuscita a rimetterlo in carreggiata e ho ricevuto un sacco di complimenti dalla maestra che mi chiedeva se fossi una psicologa o che: nulla di tutto ciò, avevo diciassette anni, ed ero solo una liceale di buona volontà che si era dedicato a lui, come avrebbe dovuto fare l’insegnante; avrebbe potuto, dovendosi dedicare a tutta la classe? Probabilmente no.

    E allora, se alla maestra non vengono dati i mezzi per seguire un bambino in difficoltà, le cose sono due: o lo boccia, dandogli la possibilità di rimettersi in carreggiata, o lo promuove, ratificando così la sua esclusione, la sua sensazione di inadeguatezza, l’insofferenza alla scuola.

    Che tu dica che il sistema scolastico debba essere organizzato in un altro modo e nessun bambino debba essere abbandonato, mi trova perfettamente d’accordo.

    Che la promozione a chi non è in grado di andare avanti sia la soluzione, sia cosa buona e democratica, assolutamente no: è un modo per aumentare il disagio del bambino il suo disadattamento e diminuire fino ad annullare la sua possibilità di recupero.

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  17. GiulioL: forse c’è un malinteso, non sono un’insegnante dunque non difendo una categoria. Le mie esperienze di insegnamento sono a livello universitario. Sui miei discenti i danni sono ormai stati fatti! Quanto poi al mio rimpianto per l’uso del “lei” non voleva certo fare da anticamera a una scuola lager. Tantomeno auspico il ritorno dei ceci o delle bacchettate. Non capisco per quale motivo si stia estremizzando così il discorso, non ho idea di quali siano le difficoltà tangibili di questa bambina/della madre/della maestra. Non è che nella vita siamo infallibili, non sempre tutto ruota intorno a noi e alle nostre esigenze. Spesso non siamo in grado di affrontare le situazioni oppure non veniamo posti nelle condizioni per farlo. Ma non è certo mandando avanti acriticamente nel percorso scolastico gli allievi che li si prepara o li si forma! Una bocciatura non è un fallimento, tanto meno in prima elementare! Ho visto troppi ragazzi con la strada spianata da persone che non osano dire no, andare a pezzi al primo intoppo, che sia la bocciatura alle superiori o l’incapacità di superare gli esami all’università. Perchè c’è poco da fare, appena si esce dal circolo vizioso delle scuole dell’obbligo la bocciatura arriva e spesso rimediare all’accumulo di lacune è davvero un’impresa! Sono d’accordo con Marisa quando pone il problema della maturità della bambina. E’ capitato ai figli di mia cugina, nati entrambi a gennaio. Il più grandicello sotto consiglio delle maestre dell’asilo e per la voglia del bambino è andato alle primarie un anno prima. Ha incontrato comunque, nonostante fosse “maturo”, diverse difficoltà perchè nei bambini tra i 5 e i 6 anni anche pochi mesi di differenza pesano moltissimo nelle capacità di apprendimento! Nel corso dell’anno, complice anche l’iscrizione a una scuola di calcio in cui si confrontava con bambini nati nello stesso anno, ha riacquistato la sicurezza che non gli avrebbe potuto dare nessuna psicologa/mamma/maestra. Ora, in 4 elementare, è bravissimo! Il secondo figlio di mia cugina, una piccola peste, non andrà alle primarie a settembre, si godrà ancora un anno alle materne. Quest’anno di gioco non glielo restituirà più nessuno! A volte è anche la vanità dei genitori a far vivere come fallimento la bocciatura, forse un pò di calma e tranquillità (anzichè le lacrime) gioverebbe loro e ai loro figli!

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  18. @ Giulio L

    «Ma allora il problema e’ della scuola perche e’ carente di insegnanti?» Caro Giulio, sei proprio fuori strada! Non è la carenza degli insegnanti il problema, visto che ce ne sono molti a spasso in seguito alla riforma del maestro unico e molte scuole piccole sono state accorpate facendo perdere il posto non solo ai precari ma anche a chi ha 20 anni di ruolo alle spalle. Il problema è che la Gelmini ha voluto l’aumento del numero di alunni per classe (conosco maestre che anni fa acevano otto o nove scolari in una classe e certamente non si trovavano in difficoltà nell’adottare un percorso individualizzato qualora fosse il caso!) che possono arrivare fino ad un massimo di 32. Se non ho sentito male, la madre di Assunta, nell’intervista del Tg2 parlava di 30 scolari in classe di sua figlia … con quel numero l’insegnamento individualizzato è impossibile. Che poi realmente la bambina fosse relegata in ultimo banco e maltrattata è tutto da provare perché la scuola non ha confermato.

    La scuola classista, scusa ma non c’ntra nulla in questo caso … a meno che al sud non ci siano insegnanti che hanno un occhio di riguardo per i bambini con genitori in vista e particolamente abbienti. Qui al nord questo non succede. Il problema vero, secondo me, è la cultura che si respira in famiglia. Se la famiglia, per la scarsa istruzione, non appoggia l’operato delle maestre e, anzi, ne ostacola il percorso didattico con interferenze irrazionali (se è vero quello che ha detto la signora, ti sembra logico irrompere in classe e fare la piazzata davati a tutta la scolaresca?), non si aiuta certamente il bambino in difficoltà

    @ Trippi e Diemme

    Grazie per i vostri interventi: aiutano a capire delle situazioni che, per mancanza di esperienza diretta, non si riescono a decifrare appieno.

    Vale la pena ricordare che qui non si sta assolutamente discutendo sul fatto che in prima elementare si debba bocciare ma che questa sia una possibilità e che se la decisione della scuola è condivisa dalla famiglia si farà il bene del bambino. Piangere davanti alla figlia bocciata, secondo me, ha aggravato la situazione: lei ora sarà convinta di avere subito un grave torto iniseme alla sua famiglia. Che fiducia potrà avere nella scuola in futuro?

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  19. “Che tu dica che il sistema scolastico debba essere organizzato in un altro modo e nessun bambino debba essere abbandonato, mi trova perfettamente d’accordo. ” Totalmente d’accordo con te Diemme.

    “mi è capitato di aiutare un bambino che, forse a causa delle sue difficoltà di apprendimento, era stato abbandonato a se stesso dall’insegnante, ma sempre promosso.
    Arrivato in terza elementare, veniva parcheggiato in fondo alla classe (annoiandosi finiva per disturbare) a fare bastoncini e disegnini vari, tutti i giorni, per tutto l’orario scolastico. ” Ma infatti non e’ giusto nemmeno questo.

    “Ma non è certo mandando avanti acriticamente nel percorso scolastico gli allievi che li si prepara o li si forma! Una bocciatura non è un fallimento, tanto meno in prima elementare! Ho visto troppi ragazzi con la strada spianata da persone che non osano dire no, andare a pezzi al primo intoppo, che sia la bocciatura alle superiori o l’incapacità di superare gli esami all’università” ok sono d’accordo ma valutiamo la differenza tra un adolescente e un bambino di 6 anni pero comunque sono d’accordo anche con trippi..oggi sono buono.

    “Se la famiglia, per la scarsa istruzione non appoggia l’operato delle maestre e, anzi, ne ostacola il percorso didattico con interferenze irrazionali (se è vero quello che ha detto la signora, ti sembra logico irrompere in classe e fare la piazzata davati a tutta la scolaresca?), non si aiuta certamente il bambino in difficoltà” direi di no.

    “Piangere davanti alla figlia bocciata, secondo me, ha aggravato la situazione: lei ora sarà convinta di avere subito un grave torto iniseme alla sua famiglia. Che fiducia potrà avere nella scuola in futuro?” direi nessuna. Mi interrogavo anche su altro fatto. La bambina fino ad allora non era consapevole che potesse essere bocciata. Si aspettava la promozione. Se andava male i maestri non gli dicevano nulla? la madre pare fosse stata avvertita dal primo quadrimestre…non capisco perche lei era cosi tranquilla da non capire che potesse essere bocciata. Un punto che non mi torna.

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  20. Caro Giulio,

    quando le cose si leggono sui giornali, e non si può chiedere oltre ai diretti interessati, diviene inevitabile che tante cose non tornino.

    E’ vero però che bisognerebbe cambiare la lettura della “bocciatura”, che non significa “sei un fallito”, che non significa “sei una nullità”, che non significa “sei diverso dagli altri”, ma significa semplicemente “non hai le basi per affrontare gli studi della classe successiva: ora, ciò che non hai capito, te lo spieghiamo di nuovo, affinché tu possa avere le stesse conoscenze e le stesse possibilità di tutti gli altri”.

    Messa così, non suona terribile.

    Francamente, mi chiedo se abbia danneggiato la bambina più la bocciatura o più la reazione della madre, ma oserei pensare la seconda.

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  21. Caro Giulio,

    vedo che leggi e rileggi, commenta e ricommenta alla fine ti stai convincendo anche tu che quello che stiamo dicendo, Trippi, Diemme ed io, non è poi così sbagliato. 🙂

    «La bambina fino ad allora non era consapevole che potesse essere bocciata. Si aspettava la promozione. Se andava male i maestri non gli dicevano nulla? la madre pare fosse stata avvertita dal primo quadrimestre…non capisco perche lei era cosi tranquilla da non capire che potesse essere bocciata» Vedi, il punto è proprio questo: se ci fosse stata una comunicazione migliore tra le parti e se la famiglia avesse collaborato fattivamente (e non facendo le piazzate in aula o in presidenza, cosa che mi par di aver capito essere accaduta), in altre parole se la madre (e il padre) avesse seguito più da vicino la figlia, non limitandosi ad una visita dallo psicologo o a pretendere che la figlia avesse un sostegno anche senza certificazioni, forse le cose sarebbero andate diversamente. Le mie sono solo supposizioni – come le tue, del resto – ed è evidente che non possiamo essere certi di ciò che è successo dalle notizie che ci danno i giornali o dalle interviste televisive.

    In teoria, prima di bocciare alle elementari la scuola deve dimostrare che lo scolaro non sia in grado di proseguire gli studi nella classe successiva, deve dimostrare di aver messo in atto tutte le strategie (specificando quali, quando, come e perché) possibili per ovviare al problema, rendendone conto alla famiglia, deve dimostrare che le comunicazioni tra scuola e famiglia ci siano state e se si sono rivelate inefficaci spiegare il perché (ad esempio, il disinteresse dei genitori o la loro interferenza nel percorso didattico). Di tutto questo deve esserci traccia nei verbali dei consigli di interclasse (ricordo che le maestre di mio figlio redigevano i verbali anche dei singoli colloqui con i genitori! Un vero e proprio eccesso di zelo da cui, ahimè, traspariva anche la poca fiducia nutrita nei confronti delle famiglie e la loro coda di paglia … credimi, parlo con cognizione di causa) e in tutti gli atti riguardanti la bambina, regolarmente depositati e consultabili da parte della famiglia (in virtù della legge sulla trasparenza). Prima di rilasciare interviste televisive e di richiamare l’attenzione della stampa, la signora Maria ha fatto tutto ciò? Non credo. Sarei felice se intervenisse qui a toglierci qualche dubbio.

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  22. @ Diemme

    «quando le cose si leggono sui giornali, e non si può chiedere oltre ai diretti interessati, diviene inevitabile che tante cose non tornino.» E’ quello che sto ripetendo da due giorni.

    «Francamente, mi chiedo se abbia danneggiato la bambina più la bocciatura o più la reazione della madre, ma oserei pensare la seconda»

    E’ esattamente quello che sostiene il mio amico frz40 QUI

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  23. Mi chiedo: ma la famiglia si è mai informata sulle reali condizioni scolastiche della bambina? ha mai parlato con le insegnanti? ha mai visto i voti delle verifiche? se sì, allora perchè la bocciatura è stata una così inaspettata? e poi: perchè volere ad ogni costo un insegnante di sostegno? se fosse mia figlia farei prima il possibile per non additarla come “portatrice di handicap”, per non segnarla a vita; non è forse una questione di “comodo” da parte della famiglia scaricare sulla scuola tutte le responsabilità? e la bimba: non è che si è “adagiata” in questa situazione aspettando chissà quale aiuto solo perchè forse non ha particolare voglia di impegnarsi? e i genitori: hanno consultato uno psicologo loro stessi prima di mandare la figlia?inoltre: forse permettere a questa bimba di ripetere l’anno scolastico non può farle che bene! e i genitori dovrebbero solo assumersi responsabilità maggiori e non preoccuparsi solo di ciò che fa o non fa la scuola…

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  24. @ Chicca

    Sappiamo troppo poco – e solo quello che è stato scritto sui giornali – per poter rispondere alle tue domande.

    Io sono d’accordo con te ma recentemente ho parlato con una maestra, giusto per sentire un parere, e lei mi ha detto che quasi mai ci sono dei motivi talmente gravi da bocciare in prima elementare. Il che non significa che il percorso in seguito sia facile ma, sempre a detta della mia amica maestra, è meglio fermare in quarta o anche in quinta, quando i bambini sono in grado di capire meglio il senso della bocciatura.

    Io, però, non sono d’accordo.

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  25. Io sto dalla parte della famiglia perchè bocciare una bambina in prima elementare causerá tutta una serie di complicazioni esistenziali e psicologiche alla bambina. Lo dico per esperienza personale. Anche alla mia famiglia è successa la stessa cosa quasi 20 anni fa. Mia sorella è stata bocciata in prima,i miei genitori non furono avvisati,l’unica cosa che venne detto loro è he aveva difficoltá nello stare seduta,e poi venne bocciata perchè non sapeva tutti i numeri e scrivera al di fuori dei quadretti.io ora insegnate ci trovo veramente dell’assurdo 1 perche se questi fosse i criteri allora bisognerebbe bocciare metà dei bambini in prima e perchè l’insegnante di sostegno viene richiesta anche per i bambini che soffrono di disturbi dell’attenzione. I miei 20 anni fa sbagliarono non facendo ricorso per evitare altri traumi, ma il risultato fu devastante in quanto mia sorella venne discriminata da tutti gli altri bambini e ora a quasi 27 anni paga le conseguenze di quella bocciatura. Io dico che a volte gli insegnati si sentono sollevate dal dover aiutare bambini con difficoltà di ogni tipo se non accompagnate da un certificato e trovo tutto ciò squallido. Il nostro mestiere è quello di aiutare tutti e non lasciare indietro nessuno e valitare ogni aspetto di ogni singolo bambino,se non si è disposti a fare ció meglio cambiare mestiere,anzi non avvicinarcisi proprio.

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  26. @ yoyo

    Nella scuola dell’obbligo la bocciatura dovrebbe essere pianificata e concordata con la famiglie, ovviamente se si parla di gravi difficoltà dello scolaro. Da quanto ne sappiamo, in questa vicenda le campane suonano diversamente, da parte della famiglia e da quella della scuola. Quindi non si può sapere quale sia la versione “giusta”.
    Concordo che la bocciatura, specie se all’inizio del percorso di studi, possa essere un trauma ma l’importante è considerarne l’inevitabilità (per il bene del discente, perché nell’apprendimento non trovi ostacoli insormontabili con il passare del tempo) e preparare il bambino ad accettarla, anche con il supporto di personale esperto.

    Grazie per la testimonianza.

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