Ne ho parlato ieri in quest’articolo. E proprio lì, alla fine avevo fatto una riflessione sul numero esagerato di 100 e Lode elargiti al sud, chiedendomi se non fosse davvero giunto il momento di proporre, come spesso ipotizzato dal ministro del MIUR Mariastella Gelmini, un Test InValsi come terza prova -o anche quarta, volendo- agli scritti degli Esami di Stato delle Secondarie di II grado.
Ecco che la Gelmini mi ha letto nel pensiero, visto che ritengo improbabile che abbia letto proprio il mio post, e replica alle insinuazioni che ieri sulla stampa si sono rincorse: i docenti del sud sono di manica larga, troppo larga.
A tal proposito il ministro afferma che è necessario intervenire con un sistema di valutazione che sia omologo in tutto il territorio nazionale, ritenendo le valutazioni assegnate agli studenti delle regioni meridionali un tantino esagerate, anche se il fenomeno era già stato notato lo scorso anno: «Per questo il ministero – precisa la Gelmini – ha avviato un progetto pilota per sperimentare i test agli studenti della maturità. I test che abbiamo pensato sono stati strutturati un po’ come gli ‘Invalsi’ che abbiamo fatto per la scuola media».
Il primo progetto pilota citato dal ministro ha coinvolto quest’anno duemila insegnanti e cinquemila ragazzi, nelle scuole medie, nei licei e negli istituti tecnici, scelti a campione su tutto il territorio nazionale. Quali sono, dunque, le prossime mosse? «L’idea e’ di raddoppiare i numeri del progetto pilota il prossimo anno, arrivando cioè a quattromila insegnanti e diecimila ragazzi».
Com’è costume del ministro, le cose si fanno per gradi, c’è da sperimentare, da valutare i risultati, eventualmente procedere a qualche ritocco … così gli anni passano e, c’è da scommetterci, le lodi continueranno a meritarsele in particolar modo gli studenti del sud.
[LINK della Fonte]
Anche se non lo condividi, tu sai come la penso sull’esame di maturità: lo abolirei.
Costa un fracco di quattrini, sottopone studenti e famiglie ad uno stress inutile che ha il solo scopo di mettere in discussione i meriti e i demeriti accumulati durante l’anno. Aveva ragione quel vecchio prof (questo il link) che aveva escogitato un suo “metodo” per far per lo meno in modo che i suoi più bravi allievi non venissero penalizzati dalla sfiga e dall’emotività.
Per di più, con le moderne tecnologie, oggi tutti copiano.
Vedere questa pioggia di 100 e lode al sud non fa che confermarmene l’inutilità e, ancora una volta ribadisce che in Italia la scuola non è uguale per tutti.
Ben vengano i test Invalsi, ma non come quarta prova, e nemmeno in sostituzione dell’esame, ma solo come voto in più da valutarsi a parte.
E soprattutto come test per valutare la validità dei prof. A condizione, ovviamente, che non siano nelle loro classi al momento del test. Sì, perché è stato dimostrato che ci sono anche i “bari” che aiutano in modo del tutto interessato. Tanto per dare una volta di più il loro buon esempio, visto che per mal che vada nessuno prende provvedimenti a loro carico
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@ frz
Veramente, pur ritenendo che l’esame sia importante a livello di crescita personale degli allievi (una sorta di iniziazione, insomma, all’età adulta), non sono così contraria alla sua abolizione, per gli stessi motivi che elenchi tu, primo fra tutti il costo esagerato dei commissari. A questo proposito, visto che fare i commissari d’esame (sia interni sia esterni) non è affatto un merito (tutti possono essere nominati e non è necessario avere delle competenze specifiche), quei soldi potrebbero essere spesi, invece, per premiare i docenti meritevoli davvero.
Sono d’accordo con te che i test InValsi siano proposti alla fine del percorso per avere una valutazione in più e maggiormente oggettiva, ma potrebbero benissimo sostiutire l’esame e costituire una sorta di test d’uscita per dare un punteggio al diploma. E sono d’accordo anche sul fatto che la sorveglianza non venga affidata ai docenti della classe e/o della materia. Cosa che, nelle scuole serie, avviene già, ad esempio, per le prove dei Giochi di Archimede o Kangouru (sono dei test somministrati a tutti, in una prima fase, a scopo selettivo per le prove successive che si tengono a livello nazionale). Poi, i “bari” ci saranno sempre, purtroppo. Ci saranno sempre anche i docenti che se ne infischiano di sorvegliare e lasciano che i ragazzi copino tranquillamente. Ma questa è l’Italia in cui il menefreghismo è imperante. 😦
Leggerò il tuo post e lo commenterò: mi dev’essere sfuggito poiché l’hai pubblicato nel mio periodo di “pausa”. 🙂
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Ho conseguito la maturità classica con lode durante l’anno scolastico 2009-2010 e sapevo di aver diritto ad un buono di 600 euro del qule però non ho ancora visto traccia.Cosa bisogna fare??
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@ Maria
In teoria non devi fare nulla perché il ministero ha reso noto che per ricevere il premio gli studenti non dovranno far e nulla perché saranno le loro stesse scuole a segnalare il loro nominativo al Ministero ed il Ministero invierà il premio alla scuola che provvederà alla distribuzione degli assegni. (per ulteriori informazioni CLICCA QUI)
Puoi trovare altre informazioni al LINK del MIUR.
Ah, dimenticavo: C O M P L I M E N T I ! ! ! 🙂
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