FIORELLO E GLI SPOT POSTUMI DI MIKE BONGIORNO

Da quando, il 20 settembre, è iniziata la messa in onda degli spot di un noto gestore di telefonia girati da Mike Bongiorno prima della scomparsa, sul web impazzano articoli pro e contro quella che viene a volte definita una pubblicità di cattivo gusto, macabra e dettata esclusivamente da interessi economici.

Da parte mia, non ritengo che questa sia stata una scelta di cattivo gusto ed è risaputo che è stata condivisa dalla famiglia. Ho già espresso il mio parere commentando un post dell’amico frz40 cui vi rimando. (Link)
Dello stesso parere sembra essere anche Fiorello che, in virtù dell’amicizia che lo lega alla famiglia Bongiorno, si è sentito in obbligo di scrivere una lettera al Corriere della Sera.
Lo showman afferma di aver preso questa iniziativa per lui inusuale per proteggere, in memoria del mio amico Mike, la sua famiglia da sospetti maliziosi che serpeggiano in alcuni commenti letti in questi ultimi giorni sui giornali. Una polemica che sembra non placarsi e che mette in discussione il fatto che la famiglia di Mike fosse d’accordo sulla scelta fatta dal gestore di telefonia. Alle malelingue Fiorello risponde con un tono deciso: La famiglia Bongiorno non trae alcun vantaggio ulteriore, oggi, dalla messa in onda di quegli spot, se non la serenità di aver interpretato la volontà di Mike. Poi c’è persino chi ha voluto leggere in questa decisione un tentativo di sfruttare un’occasione per una presunta carriera di Leonardo nello spettacolo, altra insinuazione banale e priva di fondamento.

Di una cosa Fiorello è convinto, come me del resto: gli spot postumi non possono far altro che destare in chi ha amato il popolare presentatore un affettuoso rimpianto che va ben al di là delle polemiche, a volte gratuite, che si scatenano per ogni cosa, specie se c’è di mezzo qualche presunto interesse economico. Le parole dell’amico di Mike, nonché compagno di spot, toccano il cuore, nel momento in cui esprime il suo parere e si augura che sia rispettato. Quello che non è rispettabile –conclude Fiorello- sono le ricostruzioni infondate e maliziose che, comunque, non riusciranno a sporcare l’emozione autentica che ci regala vedere Mike ancora una volta in tv.

GRAZIE MIKE E GRAZIE FIORELLO!

11 pensieri riguardo “FIORELLO E GLI SPOT POSTUMI DI MIKE BONGIORNO

  1. Visto che mi tiri in ballo (ed è sempre un piacere) vorrei soffermarmi su quella frase: “non trae alcun vantaggio ulteriore, ” che è vera se riferita al compneso percepito da Mike, ma è FALSA se riferita A) al ritorno per Infostrada, B) alla notorietà di Leonardo, C) alla pubblicità che ne deriva allo stesso Fiorello.

    Ora ti domando: se non la ritieni di cattivo gusto bisogna dedurne che la ritieni di buon gusto. Per “l’emozione di rivedere anora una volta Mike in tv”?

    A me, ti confesso, desta solo un tenero senso di pena e non mi sta bene che si faccia leva sui miei teneri sensi di pena per far pubblicità.

    Con questo ognuno è libero di avere le proprie reazioni. Ma per provare l’emozione autentica di rivedere Mike in tv, avrei preferito altre occasioni.

    Di miglior gusto.

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  2. Credo che quel “non trae alcun vantaggio ulteriore” si riferisca al fatto che agli eredi di Mike non ne venga in tasca più di quanto è stato stabilito per contratto quando Bongiorno si è prestato a girare gli spot.
    Detto questo, so come la pensi, e con te tante persone che hanno amato e stimato Mike e il cui parere rispetto, ma sai anche come la penso io: non trovo, lo ripeto, di cattivo gusto mandare in onda la pubblicità e ritengo sia un modo per far sentire ancora una volta Mike insieme ai suoi telespettatori. Certo, di modi ce ne sono anche altri, serate speciali ad memoriam, edizioni monotematiche di programmi come Blob o Supervarietà, ma rimango convinta che sarebbe la stessa cosa che vederlo negli spot e, poi, la presenza di Leonardo mi fa tenerezza, pensando che quelli sono tra gli ultimi momenti passati con suo padre. Quanto alle basse insinuazioni che vedrebbero negli spot l’occasione per mettere in mostra Leonardo, mi chiedo che differenza potrebbe fare l’esistenza in vita di Mike. Leonardo si chiama Bongiorno, è il figlio di Mike e solo per questo, se vogliamo, ha la strada dello spettacolo spianata davanti a sé. Sempre che lo voglia e abbia talento: non basta essere figli di papà, bisogna anche dimostrare di avere delle doti. Gente come Giovanna Mezzogiorno, Gianmarco e Riki Tognazzi, Christian De Sica ecc. insegnano.

    Questo è il mio modestissimo parere e non c’era bisogno che intervenisse Fiorello: le stesse cose, se ricordi, le avevo dette commentando il tuo post! 🙂

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  3. Non penso proprio che la famiglia di Mike ha avuto dei riscontri, anche non economi, della messa in onda dello spot. Soldi in più non gli spettano dal contratto, Leonardo non è e non diventerà il nuovo Di Caprio e Infostrada non penso abbia guadagnato i miliardi per gli ultimi spot di Mike. Magari c’è da considerare che Infostrada ha rischiato ha messo in gioco la propria immagine aziendale per rispettare le volontà della famiglia Buongiorno.

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  4. @ Francesco

    Sono completamente d’accordo!

    @ frz

    Anch’io sono un’anima candida. Prima che me lo dicessi tu, me lo sono detta da sola. 🙂

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  5. Mi dispiace Marisa, ma sono d’accordo con frz40 e gli spot postumi mi sembrano di cattivo gusto e basta. Un conto è uno spot (solo) postumo di “addio”, come è stato fatto subito dopo la sua scomparsa. Voler perseverare nella messa in onda, non tanto di un saluto quanto nella vendita di un prodotto, beh, questo è uno sfruttamento mediatico bello e buono!
    Non importa se non girano compensi, gli italiani non hanno bisogno di ulteriori cadute di stile per ricordare un grande dello spettacolo. Fiorello poi, non ci sta facendo una grande figura… Ma gli esempi negativi in italia sono ormai così frequenti che la maggioranza dei cittadini non se ne accorge nemmeno.
    La banalizzazione, (o mercificazione) impera; purché se ne parli, appunto…
    Vogliamo cavalcare la scia del nazional cordoglio con un bello spot sulle offerte telefoniche? Povere anime candide, incomprese dal marketing… mi dispiace per voi. La scomparsa di una persona è sempre una questione delicata. Suvvia, ricordiamolo un po più decentemente di così.

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  6. @ Barbara

    Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma credo che se dalla famiglia è stato dato il consenso alla messa in onda dello spot, questa sia davvero l’unica decisione opinabile.

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  7. Adesso poi !!!!!!!!!!

    Si sono inventati di far vedere gli stessi spot, con Fiorello e Leonardo, tagliando però le parti nelle quali appariva Mike.

    Ne ho visti tre, così…. spero di sbagliarmi, ma se così è xe pèso el tacòn del buso .

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  8. “Short spots” … a me non era venuta in mente l’espressione inglese. Grazie per aver soccorso la mia memoria sempre più labile! 🙂

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