SCUOLA: AUMENTANO I BOCCIATI. PARERI A CONFRONTO

scuola e socialeIn questi giorni il MIUR ha diffuso i dati relativi alle bocciature degli allievi delle scuole secondarie di I e II grado. Dopo un sensibile aumento degli studenti non ammessi all’Esame di Stato sia nelle secondarie di I grado (il 4.4% rispetto al 2.1% dello scorso anno ) sia nelle scuole superiori (circa il 6% contro il 4,3% dello scorso anno), anche il numero degli studenti che non hanno superato l’esame di maturità è destinato ad aumentare: si passerebbe dal 2,5% , cioè circa 12mila studenti, al 3,1% degli studenti non dovrebbe ottenere il diploma, circa 3000 studenti in più rispetto al 2008. Il condizionale è d’obbligo poiché i dati devono essere ancora confermati.

Non è migliore la situazione per quel che riguarda gli anni intermedi: aumentano, infatti, le bocciature in entrambi i gradi di scuola. I dati rilevati parlano di un aumento di circa 12 mila studenti non ammessi alle medie rispetto al 2008, mentre alle superiori il numero dei bocciati è solo lievemente superiore rispetto allo scorso anno. La percentuale più alta di non ammessi si registra negli istituti professionali, il 23%, segue con il 16,3% negli istituti tecnici e il 16% nell’istruzione artistica. Migliore la situazione nei licei: i più bravi sono i ragazzi del classico con il 4,8% dei non ammessi, seguiti degli studenti dello scientifico, dove il 6,6% non ce l’ha fatta, e dai ragazzi del liceo linguistico con il 5,1% dei bocciati.

Ma tra la promozione e la bocciatura ci sono i cosiddetti “giudizi sospesi”. In questo caso i ragazzi dovranno recuperare i “debiti formativi” superando delle prove di verifica ad hoc che verranno loro somministrate all’inizio di settembre. In base al risultato delle prove e ad un nuovo scrutinio, il destino sarà ben definito: o si ripete l’anno o si viene promossi. Com’è noto, questa procedura è relativamente nuova, in quanto applicata per volontà del ministro Fioroni e mantenuta dalla Gelmini nel settembre 2008, e sostituisce la “promozione con debito” dei precedenti anni. In pratica, una sorta di ritorno ai vecchi “esami di riparazione”.
Il più alto numero di studenti sospesi (31,6%) si registra agli istituti tecnici, seguiti dall’istruzione artistica (31,1%) e dagli studenti degli istituti professionali (30,8%). Ai licei gli studenti si sono rivelati un po’ più bravi: dovranno recuperare una o più insufficienze a settembre il 22% degli studenti del classico, il 25,4% dello scientifico e il 24,7% del linguistico.

Ora veniamo alla grande novità di quest’anno scolastico: la bocciatura con il cinque in condotta. I dati appaiono alquanto allarmanti, se consideriamo i numeri: 3.000 alunni delle medie e 6.500 nelle scuole superiori. Circa la metà (3.000) sono studenti degli Istituti professionali, mentre nei licei classico, scientifico e linguistico solo lo 0,1% di studenti è stato bocciato per il 5 in condotta. Anche negli istituti tecnici e artistici la percentuale è piuttosto bassa: lo 0,4% gli alunni.
Tuttavia, se mettiamo a confronto questo dato con quello relativo alle insufficienze in condotta del I quadrimestre, vediamo che la situazione è nettamente migliorata: agli scrutini intermedi, infatti, i cinque in condotta furono più di 34mila. Già allora il dato, se rapportato alla popolazione scolastica, non era preoccupante (poco più dell’1%), quindi, a rigor di logica, il comportamento dei ragazzi è notevolmente migliorato e i docenti ne hanno tenuto conto. A questo proposito, nel D. M. numero 5 del 16/01/2009 (art. 3, comma 2) si legge:

La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno, in relazione alle finalità di cui all’articolo 1 del presente decreto.

Quindi, possiamo ritenere che il rischio di non essere promossi per un comportamento inadeguato ha messo in allarme gli studenti che si sono impegnati a migliorare quest’aspetto. Non tutti, certo, ma se teniamo conto dei dati diffusi a febbraio, più di 24.500 allievi, tra scuole medie e superiori, hanno imparato a comportarsi “bene”.

Ma che dice il ministro Gelmini di questi risultati? In un’intervista rilasciata ad affaritaliani.it
afferma che siamo tornati ad una scuola che non promuove tutti. E che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano. Tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene. Una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa il bene del ragazzo. Quindi, si esprime sul peso che il voto di condotta ha avuto sulle bocciature sostenendo che è stato molto importante perché ha portato al rispetto dei compagni, dei professori e degli edifici scolastici. Il fatto che il ragazzo venga giudicato non solo per il rendimento ma anche per il comportamento è stato fondamentale.

D’accordo con il ministro si dichiara lo SNALS mentre, ma c’era da aspettarselo, la CGIL Scuola ritiene l’aumento delle bocciature un ritorno alla scuola del passato quella selettiva che lascia indietro i ragazzi e che produrrà una più alta dispersione scolastica. Anche se nessuno mette in discussione la necessità di maggiore serietà e rigore nello studio , secondo il sindacato bisognerebbe rivedere i programmi, i modelli didattici, tenendo conto anche dei cambiamenti che investono la società. Inoltre, il taglio delle risorse aggraverebbe la situazione per quanto riguarda il comportamento degli allievi, poiché in questo modo le scuole rimarranno senza personale in grado di sorvegliarli e arginare il fenomeno del bullismo.

In linea con quest’ultima opinione anche la senatrice Mariangela Bastico, già viceministro all’Istruzione ai tempi del governo Prodi e attualmente “ministro ombra” dei Rapporti con le regioni per il Pd. Nelle pagine del suo blog dichiara che la bocciatura, soprattutto alla fine del percorso di studio, è un insuccesso del singolo ma anche della scuola, che non ha raggiunto il proprio obiettivo di far apprendere. Quindi ritiene che sia sbagliato gioire degli insuccessi degli studenti come, secondo lei, fa il ministro Gelmini la cui scuola rappresenta solo quella dei tagli e del ritorno al passato.

A proposito di tagli, leggo su Tuttoscuola.com che la Gelmini, in un’intervista rilasciata agli studenti del Collegio di Milano pubblicata sul semestrale del Collegio stesso, ha dichiarato che per effetto della manovra in atto collegata all’attuazione dell’art. 64 della legge 133/2008, nessun docente perderà il posto. Questo, almeno, per quanto riguarda i docenti a tempo indeterminato che tutt’al più rischiano il cambio di sede. Poi, però, ammette che c’è il problema dei precari, è vero, ma sono il frutto di cattive politiche che abbiamo ereditato e che adesso dobbiamo gestire senza alimentare illusioni.

Dal canto mio, mi permetto solo una riflessione: quando ero una studentessa liceale, se andavo male (è un’ipotesi, perché in realtà ero brava) era colpa mia perché non studiavo, mentre i miei insegnanti spietati, che non regalavano nulla a nessuno e il sei te lo facevano sudare, erano bravissimi, soprattutto se davano tante insufficienze. Ora che sono un’insegnante, secondo la Bastico e l’opposizione in generale, se i miei allievi vanno male nelle mie materie sono io un’incapace perché il mio insegnamento non è efficace (altrimenti avrei una classe modello). Vorrei capire una cosa: ma è sempre colpa mia?

8 pensieri riguardo “SCUOLA: AUMENTANO I BOCCIATI. PARERI A CONFRONTO

  1. Ciao,

    sono un giornalista della radio vaticana. Ho letto il tuo commento all’aumento di bocciati e l’ho trovato interessante. Oggi, mercoledì, faccio una diretta di 40 minuti sull’argomento: dalle 13.10 alle 13.50.
    Se ti va d’intervenire telefonicamente per 5 minuti, con la tua testimonianza di insegnante, mandami una mail.

    grazie,

    fabio

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  2. Caro Fabio,

    ti ringrazio per l’invito ma temo che a quell’ora sarò davanti ai fornelli. Sai com’è, anche noi insegnanti (nonché blogger) abbiamo una famiglia e delle bocche da sfamare! Cercherò, comunque, di sintonizzarmi per ascoltarti. 😀

    A presto … spero.

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  3. Cara Marisa,
    ho finalmente concluso gli esami di maturità e mi concedo
    un po’ di tempo per leggere il tuo blog, sempre molto interessante, soprattutto per noi insegnanti.

    Indubbiamente il divario tra la scuola di trenta o quaranta
    anni fa e quella di oggi è enorme, e non potrebbe essere altrimenti:
    la scuola riflette la società e la società in questi ultimi decenni è
    molto cambiata; così come sono cambiati gli alunni e i professori,
    e il modo di fare e vivere la scuola.

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  4. Cara Marisa,
    il post precedente è partito senza chiedermi il permesso1
    In effetti era già un po’ troppo lungo…

    Comunque potrebbe aiutarci a capire dove va e come
    si muove la suola oggi l’ultimo libro di Daniel Pennac
    “Diario di Scuola”, scritto da un alunno “somaro”,
    che poi ha incominciato a studiare con gusto e per “diletto”,
    ed è diventato un insegnante, (un bravo insegnante), e uno scrittore!
    A presto
    M. Antonella

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  5. Ciao Maria Antonella e bentornata!

    Mi fa piacere che tu trovi interessante il mio blog, anche perché recentemente non ho avuto parole di apprezzamento da parte di una “collega”. Se hai voglia e tempo leggi questo post.

    Sì, la scuola è cambiata ma i programmi non si sono adeguati e le teste di alcuni docenti sono rimaste ferme a trent’anni fa. Noto, inoltre, che anche le sperimentazioni (ad esempio, io faccio CLIL) non trovano lo spazio adeguato tra programmi imposti e mille attività extrascolastiche (conferenze, cinema, teatro ecc.) che sarebbero interessanti di per sé ma in realtà ai ragazzi “piacciono” solo perché si perdono ore di lezione. Il fatto è che loro stessi non si rendono conto che ogni attività svolta a scuola è uno strumento per imparare. Quindi anche le teste dei ragazzi dovrebbero cambiare.

    Non ho letto il libro di Pennac ma mi ero riproposta di farlo quest’estate. Vorrei leggere anche Cuanta pasion di Giulia Alberico. Spero di riuscirci perché il blog mi porta via tanto tempo, così mi ritrovo a scrivere di più ma leggere molto meno. 😦

    A presto.

    P:S. Ho provato a raggiungere il tuo sito, ma Google mi dice che non si trova. Che fare?

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  6. Cara Marisa,
    anch’io attendo le vacanze estive per leggere un po’ di roba che mi interessa: infatti durante il periodo solastico tra compiti da correggere,
    lezioni da preparare, ed impegni vari, non mi rimane molto tempo per la lettura.
    E tra gli impegni vari ci sono il volontariato, il teatro, (faccio traduzioni e liberi adattamenti di drammi classici e dirigo il gruppo teatrale della mia scuola), e il mio gruppo di conversazione. Questo è l’indirizzo.

    (per trovarlo non devi andare su Google, ma su Yahoo.it)

    A presto
    _______________M. Antonella
    PS.
    Per quanto riguarda il commento malevolo di quella collega sulla tua punteggiatura, non te ne curare: quelli che non sanno fare nulla spesso, per rivalsa, si dedicano
    a criticare chi fa qualcosa di bello o di creativo, come questo tuo blog.
    “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”, direbbe il Poeta.

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