IL VOTO DI CONDOTTA FA MEDIA PER L’AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO

Il 7 maggio il MIUR ha pubblicato, a firma del Direttore Generale Mario Giacomo Dutto, la Circolare 46 sulla “Valutazione del comportamento ai fini dell’esame di Stato nella Secondaria di Secondo Grado per l’A.S. 2008/2009”.

Il testo della circolare è il seguente:

La fase degli scrutini conclusivi è uno dei momenti qualificanti dell’anno scolastico, poiché costituisce la naturale verifica collegiale degli esiti del processo di insegnamento-apprendimento.
In quanto tale la valutazione degli alunni non può non considerare con la dovuta attenzione i risultati effettivi, in termini di conoscenze e competenze, raggiunti dagli alunni. Al tempo stesso, la valutazione non può risolversi nel semplice calcolo matematico dei voti da essi conseguiti nelle singole discipline, poiché essa investe, come ben sanno dirigenti e docenti, anche una serie di variabili (da quelle personali, temporali e ambientali) che contribuiscono a definire il profilo del singolo alunno e il livello della sua preparazione.
In proposito, anche in relazione ai numerosi quesiti pervenuti dalle scuole e al fine di evitare interpretazioni non uniformi, si ribadisce che il voto di comportamento concorre alla valutazione complessiva dello studente (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169).
Con riferimento all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, si conferma, pertanto, che il voto di comportamento, per l’anno scolastico corrente (art. 2, comma 1 dell’O.M. 8 aprile 2009, n.40), concorre alla determinazione della media dei voti ai fini sia dell’ammissione all’esame stesso sia della definizione del credito scolastico. Rimane, ovviamente, l’esclusione dall’esame finale di Stato degli studenti con un voto di comportamento inferiore a 6 decimi
.

Per chi, come me, vive nel mondo della scuola e insegna in un liceo la circolare non aggiunge nulla di nuovo. Già le precedenti comunicazioni del ministero avevano chiarito che la dicitura “il voto di condotta concorre alla valutazione complessiva dello studente” altro non voleva dire se non che FA MEDIA. Mi stupisco, dunque, che nella circolare riportata si parli di “numerosi quesiti”, visto che il ministro Mariastella Gelmini aveva già chiarito che il voto di condotta deve essere calcolato nella media dei voti attribuiti allo studente in sede di scrutinio finale. Questi tardivi dubbi mi fanno pensare solo una cosa: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E la scuola italiana, da un po’, è piena di sordi, probabilmente anche tra quelli che questo governo l’hanno votato.

scrittore vignettaA questo punto gli studenti che si preparano ad affrontare l’Esame di Stato (ex Esame di Maturità) possono stare davvero tranquilli: dopo essere stati rassicurati sul fatto che si viene ammessi all’esame anche con delle insufficienze purché la media dei voti sia almeno 6 (OM del 7 aprile scorso), ora che anche il voto di condotta fa media –ma ciò valeva anche prima; certo una conferma in più male non può fare- hanno un’ulteriore chance, a meno che non siano proprio dei “disgraziati” e si ritrovino l’insufficienza nel comportamento. Ma chi magari non si è ammazzato nello studio però si è comportato bene, si può ritrovare un bell’8 in condotta che va a compensare almeno due 5.
Ma questi giovani d’oggi quanto sono fortunati?

8 pensieri riguardo “IL VOTO DI CONDOTTA FA MEDIA PER L’AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO

  1. Ci sono ancora tanti sordi nonostante la circolare. Sembra che molti sostengano che la condotta fa media in 5^ ma non in 3^ e 4^. Sembra che la frase ” concorre lla valutazione ” significhi mille cose diverse e fantasiose. Propongo quindi di essere più chiari nelle circolari e spiegare che bisogna fare la somma dei voti ( compreso quello in condotta ) e dividere tale somma per il numero totale dei voti !! Forse la maggioranza ( non sono convinta ancora della totalità ) capirebbe!

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  2. Mi sembra che, circolari a parte, la Gelmini abbia detto chiaramente e più volte che il VOTO DI CONDOTTA FA MEDIA SEMPRE E COMUNQUE.
    Io ho seguito la questione nelle singole tappe e ne ho scritto in questi post.

    Grazie, Della, per aver commentato e aver condiviso la mia opinione sui “sordi”! 😀

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  3. Verba volant scripta manent: i presidi ( almeno il mio !! ) vogliono nero su bianco , non vogliono ascoltare quello che DICE la Gelmini ma LEGGERE circolari per avere, come si dice ” le spalle coperte !!”. Certo che questa invenzione della ” condotta che fa media ” poteva anche essere evitata!

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  4. Certo che verba volant, ma mi pare che fin dalla prima circolare la dicitura “il voto di condotta concorre alla valutazione complessiva dello studente” fosse chiara. L’espressione “fare media” è usata in gergo ma non è per nulla elegante. Forse è per questo che è stata evitata, facendo appello alla perspicacia degli insegnanti. Almeno, questo è il mio modesto parere.
    Credo, comunque, che sia giusto valutare la condotta con serietà, facendola pesare anche sul profitto. Ciò non toglie che, come ho già detto, ci sia qualche studente che ne può trarre vantaggio.

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  5. @ Luigi

    Faccio una premessa: il voto di condotta viene stabilito da ciascun Consiglio di Classe sulla base dei criteri di attribuzione stabiliti dal Collegio del Docenti o, meglio ancora, sulla base di una Griglia di Valutazione. In entrambi i casi, il 10 in condotta rappresenta il massimo dei voti e si attribuisce a chi ha dimostrato di aver raggiunto gli obiettivi educativi prefissati dal Consiglio di Classe.

    Ora faccio un esempio che, come tale, è puramente indicativo:

    L’allievo che merita il 10 in condotta ha dimostrato, durante l’anno scolastico, di:
    • aver osservato il regolamento d’Istituto, rispettato i docenti, i compagni e il personale scolastico
    • utilizzato responsabilmente le strutture, il materiale della scuola, gli spazi comuni e di aver comunque tenuto un comportamento responsabile ovunque, anche durante le visite di istruzione
    • frequentato regolarmente le lezioni, presentandosi puntualmente in classe la mattina e dopo l’intervallo (se c’è, anche al rientro pomeridiano)
    • partecipato attivamente alle lezioni, con interventi pertinenti e domande opportune di chiarimento o anche di approfondimento
    • svolto regolarmente i compiti assegnati e prestato attenzione costante durante la loro correzione
    • dimostrato impegno costante nello studio e un’adeguata preparazione per lo svolgimento delle verifiche sia orali che scritte
    • non essere incorso in alcun provvedimento disciplinare (comprese le note sul libretto o sul registro di classe) e non essere stato richiamato verbalmente per alcun atteggiamento scorretto

    Spero di esserti stata utile. Ciao 😀

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  6. Ciao,premetto sono un docente di ed. fisica.nella mia scuola si è equiparato il voto in condotta alla media matemtica conseguita.Risultato media 6 v.c.6
    media 7,90 v.c. 7 media 8, 25 v.c. 8 e cosi via. Vi sembra corretto?
    oltre 20 assenze minimo della fascia,giudizio sospeso v.c.6.Inutile dire che si è scatenato il putiferio.

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  7. @ Eustachio

    Non è la prima volta che sento che viene adottato questo “criterio” per l’attribuzione del voto di condotta. E’ superfluo dire che è poco professionale, ma quello che più conta è che in questo modo si prendono in giro i ragazzi e le loro famiglie e mi fa piacere che si sia scatenato il putiferio. Anche se a volte i genitori parlano a sporposito, è giusto che per questo motivo si facciano sentire. Spero che non si sia tirata fuori la scusa della poca chiarezza della Gelmini!
    Solo una precisazione sulla sospensione del giudizio: in questo caso, anche il voto di condotta è sospeso, ovvero lo si deciderà a settembre quando gli scrutini verranno completati. Almeno, così ci siamo comportati nel mio liceo.

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