MATTEO MACCHIONI E IL SUO MAESTRO SERGIO LA STELLA


Quest’anno c’è una presenza discreta sul “banco” della commissione, ormai esautorata, di “Amici”. Un maestro che non si esibisce in lodi sperticate del suo pupillo, né mescola la sua alle voci polemiche che hanno caratterizzato anche questa edizione del programma di Maria De Filippi. Per la verità, bersagli delle polemiche più accese sono stati i ballerini, quest’anno. Colpa dei loro insegnanti, incapaci di apprezzare apertamente anche gli allievi degli altri. Ma si sono potuti notare degli elogi un po’ esagerati nei confronti di cantanti, sì bravi, ma nulla di eccezionale, tutto sommato. Un esempio per tutti: le lodi che Charlie Rapino ha sempre rivolto ad Emma Marrone, brava ma ancora “immatura”, tanto da coniare l’ormai famoso motto “Emma rules”. Non sono contro le lodi o gli apprezzamenti a prescindere, ma penso che degli allievi siano comunque sempre tali e abbiano bisogno di una guida per migliorarsi. Le lodi vanno bene, se elargite con moderazione; solo così aiutano a crescere. Così come non dovrebbero mai mancare i “rimproveri” quando le performance appaiono deludenti. In questo caso, anche l’abusato “puoi fare meglio”, centellinato come si fa con il vino più pregiato, va sempre bene.

Un cantante davvero eccezionale c’è, quest’anno, ad “Amici”, uno che a volte sembra essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, poiché la sua voce mette in secondo piano qualsiasi altra esibizione, anche quando non appare del tutto in forma, anche quando le critiche, ingiuste, lo avviliscono, anche quando tenta, sempre con molta educazione e talvolta addirittura con ironia, di difendersi. Lui sì, sarebbe degno di lodi sperticate e invece il suo maestro, l’unico veramente degno di questo nome, gliele risparmia.
Il cantante così speciale è Matteo Macchioni; la presenza discreta sul “banco” della commissione è quella del suo maestro: Sergio La Stella.
(curriculum). L’ho spesso osservato durante le esibizioni di Matteo: a volte pensieroso, altre con lo sguardo corrucciato, altre ancora con un sorriso quasi serafico che esprime nei confronti del suo allievo una sincera ammirazione. Sempre pronto ad applaudirlo, battendo vigorosamente le mani una contro l’altra, sfoderando un sorriso smagliante che mette in mostra una dentatura non proprio perfetta. Talvolta l’applauso è tanto energico da fargli scuotere pure i capelli, che ondeggiano di qua e di là, per ritornare fermi in maniera un po’ scomposta. L’agile mano del maestro La Stella si muove premurosamente verso il ciuffo ribelle e con grande cura rimette a posto la chioma scomposta.

Il maestro di Matteo l’ha spesso accompagnato al pianoforte, specie durante le esibizioni della fase scuola: in quei frangenti lo seguiva con lo sguardo attento, quasi volesse scongiurare un errore d’intonazione, mentre le labbra si muovevano intente a pronunciare, mute, le parole del testo. Dal canto suo, Matteo è sempre così concentrato sul canto che nemmeno si accorge, credo, dell’adorazione con cui il suo maestro lo guarda. Solo appena prima di iniziare, rivolge lo sguardo dietro alle spalle, in cerca del cenno d’avvio del maestro Vessicchio. Ieri sera, quando ha sbagliato la tonalità della canzone “I migliori anni della nostra vita”, ha lanciato uno sguardo quasi sbigottito a Vessicchio che, con aria sconsolata, ha osservato che l’errore era suo e non dell’orchestra. Dal suo “banco” il maestro La Stella assisteva all’esibizione così improbabile per uno come Matteo, scuotendo il capo e confrontandosi con il discografico che gli sedeva accanto. Un errore che certo conferma il detto, tramandato dagli antichi, che errare humanum est e non c’è nessuno più umano di Matteo in quella scuola.

La sua avventura è quasi arrivata al capolinea: iniziata anzi tempo, fin dai casting in cui ha sbaragliato tutti gli altri tenori, con la consegna della maglia, ha visto Matteo crescere nel canto e nella vita di tutti i giorni, facendo emergere, a volte in modo prepotente, altre quasi timidamente il carattere mite ma allo stesso tempo determinato. Sempre educato, mai sopra le righe, Matteo è un ragazzo abituato a sudarsi tutto ciò che ottiene e a rinunciare a tanto per ottenere quel poco cui veramente aspira. Come quella volta in cui, appena quattordicenne, ha scelto il pianoforte al posto del motorino, pur consapevole che molti suoi coetanei non avrebbero mai fatto quella rinuncia e ne avrebbero avuto indubbi vantaggi, primo tra tutti quello di “rimorchiare” le ragazze. Beh, con il pianoforte appare un po’ improbabile.

Matteo è diverso dagli altri concorrenti, a cominciare dalla specialità di canto scelta, ma non credo abbia obiettivi differenti: lui stesso ha ammesso che “Amici” è una vetrina. La sua ammissione alla scuola a casting ancora aperto, la sua presenza fissa (credo solo una volta sia stato superato da Pierdavide) al primo posto in classifica, la sua indubbia superiorità vocale rispetto a qualsiasi altro cantante in gara, hanno fatto spesso pensare che Matteo fosse il vincitore annunciato di questa edizione del programma di Maria De Filippi. Eppure nell’ultimo periodo, complice forse la tensione che accompagna sempre le fasi finali della competizione e le incomprensioni con i compagni, di squadra e non, e con qualche giornalista che l’ha criticato, la sua strada sembra quasi in discesa, più che in salita. Nella classifica di ieri sera è stato superato da Emma e Loredana, scendendo al terzo posto. Per qualche attimo, sono sincera, ho pensato e temuto che dovesse lasciare la gara. Ma non sarebbe cambiato nulla, comunque. Gli urli di Emma, il trasformismo vocale di Loredana, l’eccentricità del cantautore Pierdavide hanno miglior presa sul pubblico più giovane che preferirà gli altri talenti al suo. Mai come quest’anno la finalissima sarà sofferta perché i concorrenti rappresentano davvero, tutti, il meglio di questa edizione, nonostante altri talenti siano stati eliminati nelle serate precedenti. Ultimo, fra tutti, il ballerino Stefano, la cui eliminazione renderà equa, ma allo stesso tempo monotona, l’ultima puntata di “Amici 9”.

Mi chiedo come mai, dopo le celebrazioni un tantino esagerate dei cd di Emma Marrone e Loredana Errore, del disco di Matteo non si parli. Ho sentito che uscirà il 9 aprile, quindi nemmeno in tempo per la finalissima! Ritengo che ciò sia altamente discriminante, considerato che anche quello di Pierdavide Carone uscirà in tempo, credo proprio lunedì.
So che il tenore sassolese ha un sacco di sostenitori (clicca QUI ), ma basteranno a farlo trionfare? Io ci spero, anche se sono un po’ scettica, ma ad “Amici” le sorprese non si fanno mai attendere, soprattutto quelle della produzione che cambia regolamento ad estro e che palesemente favorisce alcuni concorrenti rispetto ad altri, nonostante Maria si premuri sempre di sottolineare che a ciascuno viene concesso lo stesso spazio per l’esibizione ed il televoto. Quest’ultimo, poi, ha spesso stravolto ogni previsione e, specie in occasione delle finali (vedi le polemiche che sono seguite all’ultima edizione del festival di Sanremo), è stato oggetto di legittimi sospetti e dubbi sull’effettiva regolarità.
Insomma, il televoto che settimana dopo settimana ha premiato Matteo Macchioni, ieri l’ha “tradito”. Sarà così anche lunedì prossimo?

AGGIORNAMENTO DEL POST del 26 MARZO 2010

Una bella notizia per i fan di Matteo Macchioni: il concorrente di “Amici 9” è stato scelto dal maestro Daniel Oren, direttore artistico del Teatro Verdi di Salerno (ironia della sorte: Oren è stato a lungo direttore d’orchestra e poi artistico del Teatro Verdi di Trieste e l’ho potuto ammirare innumerevoli volte sul podio!), per intepretare la parte di Nemorino nell’Elisir d’Amore di Donizetti, per la regia di Michele Mirabella. Il maestro Oren è un ammiratore del tenore sassolese e di lui dice: Ho sentito Matteo durante la trasmissione, che ogni tanto guardo, e ho sentito subito che aveva un grande talento. Con la sua presenza voglio portare la lirica anche tra i giovani che non hanno ancora avuto modo di conoscerla.

Questa notizia conferma il fatto che la trasmissione Mediaset è una vetrina e che, indipendentemente dalla vittoria, i veri talenti hanno delle ottime chance di fare strada. Un in bocca al lupo a Matteo, allora! 🙂

[FONTE]

ROBBIE WILLIAMS AD “AMICI” 9

L’unico motivo per guardare “Amici” di oggi: ospite Robbie Williams che, dopo tre anni di silenzio -in effetti lui ha detto “non ho fatto nulla per tre anni” e beato Robbie, allora!-, torna alla grande con un album che in pochi giorni conquista il disco di platino. Il titolo sembra calzare a pennello con la trasmissione di Maria De Filippi: Reality killed the video star. Ma chi lo uccide a lui? Forse le fans assatanate: ho visto lacrime e capelli strappati, ho sentito urla disumane come non si sentivano dai tempi dei Beatles. Ma le capisco, le fans: lui non solo è bravo, è pure bello e simaptico. Tutte le qualità, insomma. Forse ha stonato un po’, ma è già tanto che abbia cantato in diretta nonostante l’assalto del pubblico.

Confesso: un brivido è corso anche a me lungo la schiena. E bravo Robbie: emozioni ancora, nonostante qualche capello bianco e qualche ruga in più!